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[antifa] Ritorno a Camelot
by azione antifascista Monday, Jan. 16, 2006 at 12:11 AM mail:

Sabato 21 gennaio 2006 la Fiamma Tricolore ha convocato una manifestazione nazionale per "marciare" su Milano. Ma all'interno della Fiamma Tricolore vi sono stati grandi cambiamenti e ora nella segreteria nazionale, con incarichi di primo piano, compaiono due personaggi noti del disciolto network di Base Autonoma: il capo del Veneto Fronte Skinheads, Piero Puschiavo, e il capo della Base Autonoma romana, Maurizio Boccacci. Due estratti del dossier "Alla luce del sole" realizzato da BergamoAntifa nell'estate 2005, spiegano il percorso e il movimento da cui questi personaggi provengono.

RITORNO A CAMELOT

Base Autonoma nasce ufficialmente il 29 agosto 1991 a Bassano del Grappa, in occasione del campo “Ritorno a Camelot”. Il network, a carattere nazionale, collega tra loro vari gruppi ed organizzazioni appartenenti alla galassia dei boneheads, quelli che i media definiscono comunemente “naziskins”. Le realtà principali che danno vita al progetto sono il Movimento Politico di Roma (con i vari “distaccamenti” nazionali), Azione Skinhead di Milano e il Veneto Fronte Skinhead; sono infatti queste prime tre a costituire legalmente nel 1990 l’associazione Skinhead d’Italia, il centro di coordinamento del network. Oltre a gruppi minori disseminati in tutto il paese, tra le altre organizzazioni aderenti alla rete troviamo SPQT Skinhead di Roma, Azione Skinhead Colli Albani, Liguria Fronte Skinhead, Skinheads Latina, Fronte Europeo, Avanguardie di Popolo, il circolo milanese “Ideogramma”, il gruppo triestino “Il Sentiero” e quello livornese “Hird”. L’ impianto culturale è attribuito al gruppo de “L’uomo libero”, la rivista milanese d’area nazional-rivoluzionaria fondata nel 1979 da Sergio Gozzoli (già volontario della Repubblica Sociale a soli 14 anni). “L’uomo libero” raggiunse la notorietà negli anni ’90, grazie all’aperto linkage con varie organizzazioni del movimento bonehead, al quale finirà poi per rivolgersi in maniera quasi esclusiva con il proposito non celato di tramutare il bonehead in un disciplinato e consapevole soldato politico. Nel 1993, quando Base Autonoma viene disciolta per legge, la rivista non esaurisce comunque l’esperienza editoriale, prosegue anzi la propria attività fino a divenire stretta interlocutrice del partito intollerante Forza Nuova, di cui Gozzoli diverrà addirittura candidato per le ultime elezioni Europee e provinciali, nonché candidato sindaco per il comune di Milano nelle elezioni del 2001. Le parole d’ordine di Base Autonoma sono “Patria, Socializzazione e Antagonismo”, un misto di fascismo socialisteggiante del primo periodo e di cultura xenofoba che li porta a descrivere una “millenaria civiltà europea” minacciata dal mondialismo e dall’immigrazione, in cui l’ambigua sovrapposizione dei due concetti porta ad identificare nel migrante l’incarnazione della “dittatura mondialista” da combattere. L’immigrazione viene dipinta come il tentativo violento di cancellare le tradizioni nazionali e le comuni radici dei popoli europei, conseguenza di un preciso disegno di omologazione ed annientamento delle culture e di corruzione della razza bianca. Questa lettura in chiave cospiratoria del fenomeno migratorio e, più in generale della globalizzazione americana, consente a questo movimento di portare avanti un discorso astrattamente antagonista e ribelle rispetto ai cosiddetti poteri forti (sostanzialmente l’America, il cuore del sistema capitalista che impone prepotentemente il proprio modello culturale e sociale, ma anche il comunismo, colpevole anche di aver consegnato l’Italia agli Stati Uniti attraverso la Resistenza) ed allo stesso tempo di propagandare i propri contenuti razzisti individuando nei migranti gli strumenti materiali di quel disegno attraverso la contaminazione razziale, culturale e religiosa. L’estratto di un’intervista collettiva pubblicata sulla fanzine Azione Patavium chiarisce ottimamente il punto di vista dei boneheads del Fronte Veneto: «Il comunismo da una parte ed il capitalismo dall’altra hanno distrutto tradizioni e cultura di ogni popolo europeo. Proprio queste tradizioni e culture davano la forza e la potenza che fin dall’alba dei tempi hanno caratterizzato la vita dei nostri popoli. Anche l’azione terzomondiale ed il conseguente imbastardimento della nostra razza stanno sempre di più indebolendo e distruggendo la nostra Europa bianca».
A Roma, nei primi anni ’90, Base Autonoma si costituisce attorno al Movimento Politico, un’organizzazione nata nel 1989 dalla fusione della Divisione Artistica del Fronte della Gioventù (di cui si parlerà in seguito) con il Movimento Politico Occidentale, una formazione di matrice nazional-rivoluzionaria fondata nel 1985 a Grottaferrata da un gruppo di reduci dalle esperienze prima di Avanguardia Nazionale e quindi della sezione romana del F.U.A.N. di via Siena. Tra gli animatori del progetto politico, oltre a Maurizio Boccacci, troviamo anche Roberto Valachi, l’anima del primo nucleo di boneheads dei Colli Albani. Quest’ultima circostanza non deve stupire; il Movimento Politico, che diventa ben presto la maggiore organizzazione giovanile della destra radicale romana, presenta infatti un punto di forza fondamentale: la capacità di nuotare con disinvoltura nelle acque dello spontaneismo xenofobo e dei “codici della strada”. Il leader di questa formazione Maurizio Boccacci, cogliendo la trasformazione sociale in atto quegl’anni nel mondo della destra radicale, aggregherà quindi nel proprio gruppo coloro che di questa trasformazione rappresentavano la novità: i boneheads. A Milano, nello stesso periodo, Base Autonoma è rappresentata da Azione Skinhead, un’organizzazione nata nel 1990 raccogliendo il nucleo storico di boneheads dei Boys San (gruppo ultras interista) ed il cui presidente diviene Duilio Canu. Il Veneto Fronte Skinhead, fondato tra gl’altri dai fratelli Paolo e Pietro Puschiavo e da Massimo Bellini, è invece una realtà presente nel nord-est già dal 1986 (alla fine degli anni ’80 darà infatti un notevole appoggio numerico al coordinamento europeo White Noise, con una cinquantina di iscritti in tutto il Veneto) anche se solo nel 1992 acquisisce una forma ufficiale divenendo associazione culturale. Questa scelta sarà intrapresa anche da Azione Skinhead, mente il Movimento Politico svolgerà all’interno di Base Autonoma una funzione differente ma di fondamentale importanza, come spiega lo stesso Boccacci nell’ambito di un’intervista: «Abbiamo dato vita al Veneto Fronte Skinhead ed Azione Skinhead per contrastare l’equazione corrente di skin uguale teppista, ma entrambi sono associazioni culturali, mentre la linea politica è decisa dal Movimento Politico a Roma».


WHITE POWER ROCK

Dopo il discioglimento del network di Base Autonoma, il ruolo principale per la sopravvivenza della rete di collegamento tra le varie formazioni a livello nazionale, e di queste con gl’altri paesi, è rivestito dalla musica, da sempre l’elemento fondamentale della cultura skinhead, che tutt’oggi continua a ricoprire questa funzione strategica sia da un punto di vista aggregativo sia per quanto concerne la veicolazione di contenuti razzisti e xenofobi. A questo proposito è necessario un chiarimento di fondo. Il fenomeno bonehead non approda in Italia come strutturato progetto politico; l’esperienza di Base Autonoma costituisce infatti il primo tentativo di fornire un apparato ideologico e una dimensione militante ad una realtà sociale che nasce come fenomeno eminentemente culturale e giovanile, di stampo nazista e apertamente razzista ma inizialmente senza precisi obbiettivi politici. In questo contesto, come in ogni altra cultura giovanile, la musica ricopre una funzione di primo piano e, come è lecito aspettarsi, continuerà a rivestirlo fino ai giorni nostri. A spiegare l’importante funzione della musica anche nell’attività politica dei boneheads è lo stesso Boccacci: «organizziamo concerti come mezzo di comunicazione verso l’esterno e per diffondere determinati prodotti musicali. I concerti sono anche un mezzo per finanziare le associazioni». Lo sanno bene i boneheads del Veneto Fronte Skinhead, visto che i concerti, numerosi e ben partecipati durante l’anno, costituiscono per l’organizzazione una fonte d’introiti primaria. A questo proposito è interessante osservare come vengono gestiti questi raduni che, nelle intenzioni degli organizzatori, rimangono circoscritti ad un circuito chiuso di persone “interne”. Generalmente infatti un concerto viene pubblicizzato attraverso canali specifici (per lo più siti internet e fanzine) e l’appuntamento viene dato in un luogo differente da quello che ospiterà il concerto (spesso ad uscite autostradali per favorire coloro che vengono da altre città, sempre molto numerosi in queste occassioni). Solo all’appuntamento una o più macchine degl’organizzatori guideranno quindi le altre macchine al luogo in cui si terrà il raduno. Anche a Milano la musica occupa una posizione di tutto riguardo; non a caso, solo un anno dopo la dissoluzione di Base Autonoma, i boneheads di Azione Skinhead fondano l’associazione “Spazio Libero”, finalizzata alla creazione del primo centro aggregativo giovanile di area, l’attuale “SkinHouse”; questa sede, in seguito, diverrà uno dei punti di incontro principali del network Hammerskins nella penisola, ma soprattutto il principale punto di riferimento nel nord Italia per la scena nazi-rock. Questo circuito, oltre a garantire la sopravvivenza del movimento dopo la dissoluzione di Base Autonoma, è alla base della comparsa e della diffusione in tutto il paese del fenomeno bonehead. A questo proposito è necessario fare menzione del White Power Rock (WPR), dai primordi il circuito musicale di fondamentale importanza per l’espansione ed il raccordo di questo movimento intollerante, intorno alla cui sigla si raggruppano formazioni della destra radicale, etichette discografiche e band razziste di tutto il mondo. A fare da sfondo a questo movimento è la musica Oi, nata in Gran Bretagna come emanazione diretta del punk e genere per eccellenza della cultura skinhead. La versione intollerante di questo genere musicale divenne veicolo di contenuti razzisti e xenofobi in aperta contraddizione con la storia stessa della cultura skinhead; una deriva almeno in parte imputabile ad una tendenza di dimensioni ben più significative che attraversò la musica pop britannica nel corso degl’anni ‘70, trovando anche interpreti illustri in alcune personaggi di primo piano del panorama musicale di quegli anni, come per esempio David Bowie o Erik Clapton. La forte influenza esercitata dalla musica sulle nuove generazioni e la pericolosità che assumeva la veicolazione attraverso di essa di simili contenuti spinse numerosi musicisti ad aderire al network antirazzista Rock Against Racism, sorto in Gran Bretagna proprio per contrastare la pericolosa tendenza che stava prendendo piede. A questo movimento si contrappose poi nella seconda metà dello stesso decennio Rock Against Comunist (RAC), sotto la cui sigla si riconoscono ancora oggi gran parte dei gruppi Nazi-Rock della scena italiana. In Italia il WPR compare intorno alla metà degl’anni ’80. Il circuito più strutturato è senz’altro quello veneto, da cui provengono buona parte delle band intolleranti. In quel periodo compaiono le prime fanzine: “Fuorilegge”, la genovese “NO Surrender”, la padovana “Nation Pride” (bollettino del Nationalist Front Skinhead) e la vicentina “All Out Attack”, edita da Massimo Bellini, uno dei fautori della label nazista Tuono Records, nonché, come abbiamo visto, uno dei fondatori del Veneto Fronte Skinhead. In Veneto il WPR approda con deciso anticipo, se si considera, ad esempio, che a Milano Azione Skinhead riuscirà ad organizzare il primo concerto RAC con band straniere solo nel 1990. I veneti Plastic Surgery si affermano invece come prima formazione WPR già nel 1983 e, al loro scioglimento solo 3 anni dopo, compariranno due gruppi destinati a divenire tra i più conosciuti e longevi della scena italiana: i Nomina Dresda ed i vicentini Peggior Amico. Questi ultimi, nella cui discografia piuttosto esigua troviamo solo due Ep ed altrettanti Lp (l’ultimo dei quali prodotto ovviamente dalla Tuono Records), con lo scioglimento dei Plastic Surgery, divengono anche il “portavoce musicale” del Veneto Fronte Skinhead, che, come intuibile, diverrà il contenitore politico per la scena WPR veneta. Con la nascita di Blood and Honour (nome della storica fanzine ritenuta la voce indipendente del circuito RAC, fondata nel 1987 da Ian Stuart, personaggio storico della scena WPR britannica e leader della popolare band intollerante Skrewdriver) il Veneto Fronte Skinhead rafforza i rapporti con il circuito WPR britannico, fino ad organizzare nel 1988 il primo di una lunga serie di raduni RAC in Italia (a cui partecipano i Peggior Amico ed i francesi Brutal Combat), affermandosi in pochi anni come l’organizzazione più forte e radicata della scena italiana, con diverse sedi nel Veneto ed un numero significativo di aderenti anche in altre regioni della penisola. Il secondo punto di forza della scena WPR è il circuito romano, attivo già dalla fine degl’anni ‘80 intorno alla band Intolleranza, la cui storia si intreccia con lo sviluppo stesso della scena musicale nazi-rock a Roma. Nonostante l’importanza storica che riveste, la band può annoverare nella proprio discografia un solo album, prodotto dall’etichetta discografica romana Rupe Tarpea Production, la quale merita una particolare menzione. Questa etichetta è infatti inserita in un progetto più vasto ed articolato, quello della cooperativa Perimetro, che opera nel settore dello studio, della progettazione, della produzione e della diffusione di materiali grafici, video, audio, di ispirazione nazional-rivoluzionaria. L’attività della Rupe Tarpea Production non è circoscritta alla sola musica nazi-Oi!, ma i gruppi prodotti appartengono ai generi più svariati, dal rock alla musica celtica. La band Intolleranza nasce nell’ambito del progetto DART (Divisione Artistica), il progetto metapolitico elaborato nel 1987 da un gruppo d’aderenti al Fronte della Gioventù, finalizzato all’aggregazione dei giovani attraverso i codici delle culture pop e, più specificatamente, della musica rock. La Dart produce in quegl’anni una fanzine, “L’Opera al Nero”, e organizza con il Movimento Politico Occidentale convegni politici e soprattutto i concerti musicali della scena WPR, la cui gestione ruota attorno a queste due strutture. Dalla fusione delle due organizzazioni, di cui la prima si occupa del lato musicale e la seconda di quello politico, sorgerà, come già accennato, il Movimento Politico, l’organizzazione di Boccacci che, come precedentemente chiarito, rivestirà una funzione politica centrale nell’esperienza di Base Autonoma. In Lombardia la scena WPR inizia ad assumere dimensioni significative con ritardo rispetto a quella veneta e quella romana; bisognerà aspettare infatti il 1993, con gli A.D.L. 122, perché un gruppo nazi-rock meneghino raggiunga la notorietà nel circuito WPR nazionale ed internazionale. La scena milanese prende forma attorno ad Azione Skinhead, di cui già si è parlato, e registra nel corso degl’anni ’90 una crescita importante, sino a divenire attualmente un punto di riferimento per tutto il nord Italia, dove la SkinHouse costituisce il cuore del circuito RAC ed un centro di collegamento indispensabile per tutto il movimento bonehead. Per comprendere lo stillicidio d’aggressioni, provocazioni ed attentati incendiari verificatosi in Lombardia negl’ultimi due anni non possiamo esimerci dal considerare come la SkinHouse rappresenti il centro nevralgico di questo movimento, sia da un punto di vista culturale, con le etichette discografiche e le svariate band nazi-Oi! (tra le più importanti della scena italiana, veicolo principale dei contenuti intolleranti del movimento bonehead) che vi gravitano attorno, e strategico e organizzativo, offrendo ai numerosi gruppuscoli sparsi in tutta la pianura padana l’opportunità di beneficiare di un luogo fisico di raccordo e di reciproca conoscenza.

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