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occupata la facolta di filosofia a roma
by facolta' di filosofia occupata Tuesday, Oct. 22, 2002 at 9:47 PM mail:

occupata la facolta di filosofia a roma

Gli studenti della Facoltà di Filosofia dell´università La Sapienza di
Roma riuniti in assemblea il 22-10-02, dichiarano lo stato di
occupazione per opporsi alla riforma Berlinguer (legge Zecchino), il
sistema in crediti, la semestralizzazione, la parcellizzazione del
sapere espressa dall´iperfrazionamento dei corsi sono alcuni degli
strumenti con i quali si sta trasformando l´università italiana in una
specie di surrogato paraliceale.
La mentalità aziendalista che ispira molte delle novità introdotte
produce conseguenze devastanti sulla possibilità di appropriarsi di un
sapere critico e non semplicemente nozionistico. L´intenzione originale
della riforma era quella di rendere l´università più legata al mondo
del lavoro, ridurre i fuori corso e rendere i titoli di studio più
spendibili professionalmente.
Questo disegno si è rivelato non solo mal concepito ma anche
fallimentare per gli stessi obiettivi che si proponeva.
La moltiplicazione dei corsi e degli esami ha catapultato molte facoltà
in una condizione di totale caos, con studenti costretti al folle
inseguimento dei crediti richiesti nelle varie aree disciplinari.
Il nuovo sistema della laurea brevi ha in realtà in compito
di "produrre" un gran numero di laureati di serie B da inserire con
funzioni subalterne e o precarie sul mondo del lavoro, senza che la
formazione "tecnica" sia più coniugato con un orizzonte scientifico e
formativo che, pur con enormi lacune, aveva caratterizzato
precedentemente l´università italiana.
Il sistema formativo viene così a essere costruito come
semplice "cinghia di trasmissione" dalle scuole superiori al sistema
produttivo.
Paradigmatico della svendita del sapere alle esigenze del mercato del
lavoro è la privatizzazione dell´ADISU per il 75%. Come è facile
prevedere i finanziamenti verranno dirottati prevalentemente verso le
facoltà immediatamente produttive, ad un ulteriore discapito delle
facoltà umanistiche. Minori fondi significano ulteriori barriere
all´accesso alla cultura per le classi disagiate.
Questa dinamica perversa investa tutti gli ambiti della vita delle
persone, dalla spersonalizzazione e schematizzazione dell´universo
scolastico, al mondo del lavoro sempre più precario e privo di
protezioni.
L´università, che in un quadro di democrazia progressiva e partecipata
dovrebbe essere luogo di formazione collettiva di un sapere critico ed
attivo da parte degli studenti, la risposta alla domanda sociale di
livelli superiori di cultura ,si configura sempre più come luogo di
semplice trasmissione verticale, dall´alto, di estemporanee "pillole"
di materie sparse alla rinfusa.
Oltre tutto , per quanto riguarda il caso specifico della facoltà di
filosofia, appare addirittura paradossale il tentativo in atto di
professionalizzarla attraverso la goffa introduzione di fantasiosi e
spesso inutili novità pseudo moderniste.
Questa riforma in pratica, non servirà né creare degli impiegati che
possano trovare immediatamente lavoro né a formare filosofi o qualcosa
che gli si avvicini.
Non siamo disposti a farci prendere in giro, né a fingere di non capire
cosa accade, né riteniamo vero che una cattiva riforma sia meglio di
nessuna riforma.



Facoltà di Filosofia Occupata


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