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MDI NEWSLETTER 49 | Giuliani, G8, nuove BR, terrorismo internazionale, nuova destra...
by hektisch | a cura di "Misteri d'Italia&q Wednesday, Aug. 07, 2002 at 12:41 PM mail: hektisch@hacari.net

Riporto l'indice e un assaggio della sempre interessante newsletter di "Misteri d'Italia", sito curato da Sandro Provvisionato.

download PDF (296.0 kibibytes)

__________________________________________/OMICIDIO GIULIANI

Lo staff dei consulenti del PM di Genova Silvio Franz, incaricato di fornire un supplemento di perizia sulla dinamica dell'omicidio di Carlo Giuliani, ha terminato il suo lavoro. Lunedì 5 agosto - con sommo sprezzo per il ridicolo - i periti tecnici hanno stabilito che Giuliani è stato ucciso da un proiettile sparato dalla pistola del carabiniere Mario Placanica, proiettile la cui traiettoria venne deviata nello zigomo sinistro di Giuliani dall'impatto con un calcinaccio. Sulla base di questa perizia si profila con decisione l'archiviazione della posizione di Placanica. I due esperti balistici, Paolo Romanini e Pietro Benedetti, insieme al professor Nello Balossino, esperto di informatica e al medico legale Carlo Torre, hanno messo nero su bianco che:
- il proiettile è stato deviato dal manufatto per edilizia;
- Giuliani si trovava a 1,30-1,75 metri dal Defender;
- l'inclinazione del colpo che ha ferito a morte Giuliani non è calcolabile.

Basterebbe quest'ultima affermazione ad inficiare l'intera perizia. I quattro esperti non sono stati infatti capaci di stabilire il grado di inclinazione della pistola impugnata da Placanica, ovvero se il carabiniere abbia sparato ad altezza d'uomo oppure verso l'alto. Eppure, se davvero - come essi sostengono - il proiettile ha impattato il calcinaccio in aria, che inclinazione poteva avere l'arma se non verso l'alto? Perché allora non è stato possibile stabilire questo particolare, a dir poco determinante?

Ma i dubbi su questa perizia sono ben altri. Eccone alcuni:
1) come mai la prima perizia sui bossoli stabilì che a sparare erano state due armi diverse?
2) come mai sono occorsi mesi per affermare che il proiettile che uccise Giuliani era stato deviato?
3) come mai in un primo momento, a proposito della deviazione, gli stessi periti l'attribuirono all'impatto con l'estintore che il giovane impugnava?

Al termine della perizia il perito balistico Paolo Romanini ha commentato: "Saremo posti al ludibrio collettivo per anni, a causa di questa consulenza"”.

Come dargli torto?


________________________________________________/GENOVA 2001

E' un tentativo in extremis - a dire la verità piuttosto patetico, ma anche maldestro - quello messo in atto in questi giorni da carabinieri e polizia nella speranza di salvare la faccia per quanto accaduto, ormai più di un anno fa, a Genova. Il tentativo penoso sta in un rapporto - ufficialmente consegnato in procura dal ROS dei carabinieri, ma in realtà quasi tutto costruito dalla polizia di Stato - teso a dimostrare che i fatti di Genova furono preordinati, costruiti cioè a tavolino e che Carlo Giuliani era organico ai black bloc. Ergo Giuliani era solo un teppista che non è stato reato uccidere. Parti del rapporto – ora nelle mani dei PM Anna Canepa e Andrea Canciani – sono state anticipate lunedì 5 agosto da due quotidiani, con due titoli altisonanti e di richiamo: "Filmato accusa Giuliani: violenze con i Black Bloc" (Il Corriere della sera) e "Giuliani filmato mentre assaltava un ufficio postale" (Il Messaggero). Nei due articoli, ovviamente, alcun riferimento al contenuto dei due titoli così netti e gridati.

Le cose non stanno così. Come spiega l'ANSA (sempre lunedì 6 agosto) il rapporto consegnato dai ROS consta di due parti: quella preparata dai carabinieri – che si basa anche su intercettazioni telefoniche - riguarda i contatti all'estero tra le varie componenti dei black bloc. L'altra parte – certamente più interessante e di maggior rilievo – allestita dalla polizia punta sull'analisi di alcuni filmati in cui si vedrebbe Carlo Giuliani, poco prima di morire, nel sottopasso fra corso Torino e corso Sardegna, mentre cammina dietro ai "tamburini" delle "tute nere". Il giovane si noterebbe poi di spalle, con indosso il passamontagna, anche in un'altra scena, mentre assiste all'assalto dell'ufficio postale di corso Sardegna.
Attenzione: mentre "assiste" e non "partecipa" ad un assalto ad un ufficio postale. C'è infatti da sottolineare che mentre ad assaltare ogni genere di cosa sono state poche decine di black bloc, ad assistere a quegli assalti sono state centinaia e centinaia di manifestanti e centinaia e centinaia di poliziotti e carabinieri che, oltretutto, non sono mai intervenuti.

In un altro spezzone di video – riferisce sempre l'ANSA - ci sarebbe ancora Giuliani in via Tolemaide, subito dopo la carica a freddo delle forze dell'ordine - contro i manifestanti e non contro i black bloc – mentre sposta una campana per la raccolta del vetro e lancia pietre contro gli agenti.

Deduzione logica su cui punta il rapporto: Giuliani era un violento e quindi ha avuto quello che si meritava.
Peccato che gli spezzoni di video consegnati ai PM genovesi documentino, ancora una volta, l'assoluta tolleranza di polizia e carabinieri nei confronti delle "tute nere", sempre lasciate libere di agire, e l'inusitata violenza usata dagli stessi contro il corteo dei manifestanti che – nella convinzione delle forze dell'ordine – avrebbe dovuto farsi massacrare senza neppure tentare una reazione.
Il fine ultimo del rapporto è anche quello di far scordare il "gioco sporco" messo in atto da funzionari di polizia di rango elevato nel truccare le prove dopo l'assalto alla Diaz che si prefigura, ogni giorno di più, come un spedizione punitiva, molto in voga in un indimenticato ventennio del secolo scorso.

Un commento piuttosto duro al rapporto presentato dalle forze dell'ordine è venuto – a sorpresa – dal nuovo legale di Mario Placanica, il carabiniere accusato dell'omicidio di Giuliani. "Mi dispiace e mi rammarico – ha detto l'avvocato Vittorio Colosimo – perché Carlo era solo un ragazzino che si è messo in cose più grandi di lui. Ma bisogna guardare bene in fondo a questo dossier per vedere se corrisponde a verità. Comodo dirlo ora che il povero Giuliani non può più difendersi, né dire la sua".

Ultima annotazione: la procura di Genova ha aperto un'inchiesta sulla fuga di notizie che ha portato alla pubblicazione di interi brani virgolettati di quel rapporto. Provate ad indovinare chi ha passato il rapporto ai cronisti del Corriere della Sera e del Messaggero?
Vogliamo scommettere che anche di questa inchiesta su fuga di notizie non sapremo mai nulla?


___________________________________________________/NUOVE BR

Tra volantini autentici e messaggi falsi e di provenienza quanto mai oscura, le ultime due settimane sembrerebbero essere state improntate dal segno della comunicazione terroristica. Documenti cartacei fatti pervenire a radio e giornali, messaggi e-mail, minacce recapitate nella maniera più strana. A prima vista è come se il mondo sotterraneo dell'eversione stesse scalando le macchine per prepararsi ad una nuova, clamorosa, azione.

Non è così. Ed è necessario distinguere per non cadere nella trappola delle provocazioni.

Cominciamo con il volantino firmato BR-PCC, con tanto di stella a cinque punte nell'intestazione, con minacce al ministro Gianni Alemanno ed ai sindacalisti della CISL e della UIL, Trerè e Musi. I giornali hanno subito preso per autentico il documento, ma gli esperti del Viminale hanno scoperto che si è trattato di un falso, costruito da qualcuno che – certamente addentro all'ambiente sindacale – sa poco o nulla del linguaggio brigatista e, oltretutto, non ha fatto altro che copiare lo schema utilizzato in un altro volantino falso, diffuso nella primavera del 2000 e con minacce ad un sindacalista della CGIL (Ghezzi) e anche allora a Trerè.

Quale sia il fine di questo tipo di volantini è assolutamente oscuro. Unico effetto: ha fatto ottenere la scorta negata a Marco Biagi ai due sindacalisti citati e ha fatto rafforzare quella del ministro Alemanno. Forti dubbi anche su un messaggio di posta elettronica, teso a smentire il documento precedente, che, sempre a firma BR-PCC, è giunto il 25 luglio scorso all'emittente televisiva di Varese, Rete 55. Questo il testo. "Intendiamo comunicare che i messaggi a supporto cartaceo recentemente recapitati a varie aziende intestati alle Br non ci appartengono. Accettiamo il messaggio dei gruppi NTA, e li invitiamo all'azione". Falso anche un volantino, firmato Brigate Rosse, giunto per posta prioritaria alla sede della federazione genovese di AN. Era lo stesso volantino già recapitato nelle scorse settimane alla CISL e a Forza Italia. Il testo, di circa dieci righe, incitava alla lotta contro l'imperialismo, una sorta di collage di vecchi slogan brigatisti.

Autentico invece il volantino degli NTA (Nuclei Territoriali Antimperialisti) recapitato il 20 luglio al Mattino di Padova, in cui, per la prima volta, si parla della costituzione di gruppi di militanti a tempo pieno, cioè già passati in clandestinità. A proposito di questo documento il procuratore di Verona, Guido Papalia, ha commentato: "Non è da escludere un'azione di un certo rilievo, anche se riteniamo che gli NTA non abbiano ancora una forte struttura. Stanno cercando di organizzarsi, ma per fortuna con scarsi risultati. Sicuramente non hanno un gruppo di fuoco, anche se non ci vuole molto a metterlo in piedi". Da prendere sul serio - e da considerare anche molto inquietante - infine, il volantino recapitato il 30 luglio scorso alla sede milanese del quotidiano Il Giorno e a Radio Popolare, a firma del Fronte Rivoluzionario per il comunismo che ha rivendicato gli ordigni rudimentali lasciati davanti alle sedi della FIAT di Milano e della CISL di Monza. Un lungo documento politico, composto da 11 pagine in cui si teorizza la ripresa della propaganda armata (vecchio cavallo di battaglia delle primissime BR), più un'altra pagina di premessa, che si conclude con la frase: "Onore al compagno Carlo Giuliani, morto combattendo durante le giornate di Genova". Una strizzata d'occhio al movimento no global, assolutamente inedito finora e che trova rarissimi riscontri – nei confronti di appartenenti ad altre organizzazioni - anche nei vecchi documenti delle Brigate Rosse...

____________________________________________________________

- Omicidio Giuliani: quel pasticciaccio brutto dell'inchiesta genovese
- Fatti di Genova: con un rapporto le “forze dell'ordine” cercano di salvare la faccia
- Nuovo terrorismo: quanto c'è di vero e quanto di falso dietro quei volantini
- Delitto D'Antona: Alessandro Geri resta sotto inchiesta
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^ Questo il resto dell'indice della newsletter. A voi la lettura e... gli attacchi d'ulcera. Un saluto a tutt* e complimenti a Indy (cioè a tutt* noi) per il lavoro che facciamo... Ah, dimenticavo: per chi volesse sapere chi è il curatore del sito e della newsletter [http://www.misteriditalia.com/chisiamo.htm]. Byez...


hek

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Chissà... hektisch Wednesday, Aug. 07, 2002 at 2:27 PM
zfg Mr K Wednesday, Aug. 07, 2002 at 2:13 PM
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