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Case Popolari a Firenze
by segnalezero Thursday, Aug. 15, 2002 at 7:26 AM mail: segnalezero@hotmail.com

sito CAAF

Il Coordinamento Autogestioni e Assegnatari persegue la difesa ed il miglioramento dei diritti esistenti degli assegnatari così come sono inquadrati dalle leggi vigenti ed in particolare dalla Legge 560/93 e, limitatamente, dalla Legge Regionale 96/96. Esso è sorto per difendere gli assegnatari dalle conseguenze negative scaturite dall’applicazione da parte dei Comuni della Provincia di Firenze della L.R. 77 e dalla conseguente decisione di costituirsi in LODE e di dare origine alla costituzione della CASA SPA, società di diritto privato, creata con il compito ufficializzato di gestire e/o acquisire il patrimonio abitativo pubblico, ma il cui statuto ne svela il volto di una vera e propria società immobiliare in cui la politica sociale è sostituita da quella del profitto prevedendo l’apertura ai privati e la possibilità di utilizzare il patrimonio pubblico per operazioni speculative, nonché di vigilare per evitare che la Regione ed i Comuni, direttamente o per tramite di Enti pubblici di loro emanazione o società tipo CASA SPA da loro controllate, possano agganciarsi alla Legge 410 ex Dl 351.

Inoltre il Coordinamento Autogestioni e Assegnatari rileva nella somma dei comportamenti tenuti dal Comune di Firenze in particolare, per tramite dei suoi organi, il Sindaco e l’Assessore alla Casa, e dall’ ATER la conferma della tendenza già ora in atto a sterilizzare la politica sociale della casa, a ridurne l’impatto, a penalizzare gli assegnatari e chi è in attesa di assegnazione, a favore di politiche che, utilizzando poteri discrezionali dispongono del patrimonio pubblico come proprio e sotto le mentite spoglie di una astratta valorizzazione dello stesso patrimonio nascondono scelte che oggettivamente premiano una politica urbanistica a favore delle “lobbies” del mattone. Esso si batte quindi per il mantenimento del carattere sociale dell’ERP, per il suo potenziamento, ed in particolare lotta contro l’introduzione nella politica della casa di Comuni, Regioni e dello Stato di leggi, atti, comportamenti, di diritto o di fatto che rispondono a logiche diverse dalla politica sociale in difesa del diritto costituzionale del cittadino alla casa.

Il Coordinamento Autogestioni e Assegnatari non vuole sostituirsi o affiancarsi ai sindacati degli inquilini, ma intende essere una rappresentanza diretta degli assegnatari in tutte le istanze che li riguardano direttamente come status, in questo modo esso si pone di stimolo e di suggerimento agli stessi sindacati, ricercando con loro specifiche convergenze su tematiche ben individuate. Per questo motivo annovera tra i suoi aderenti molti iscritti comuni a diversi sindacati degli inquilini.

Il Coordinamento Autogestioni e Assegnatari rappresentando con gli assegnatari le loro famiglie è consapevole che la casa rappresenta un bene essenziale alla vita ed alla serenità dei cittadini, il cui diritto è garantito dalla Costituzione, ed intende farsi interprete e promotore di tutte quelle iniziative, da qualsiasi parte possano sorgere a difesa del diritto alla casa, consapevoli che questa difesa significa in modo complementare difesa del diritto ad una vita dignitosa delle famiglie in tutto quello che ad essa concerne.

Pertanto il Coordinamento Autogestioni e Assegnatari di fronte al pericolo costituito dall’istituzione della CASA SPA, pone come richieste qualificanti:

1 = che venga pubblicamente riconfermata ed applicata da parte dei Comuni aderenti alla L:O.D.E. la Legge 560/93 e si rinunci esplicitamente alla Legge 410/01;

2 = che il patrimonio afferente ai Comuni, come previsto dalla L.R. 77 venga gestito esclusivamente da un Ente economico pubblico, e non da una SPA;

3 = che si proceda ad una politica di vendita del patrimonio immobiliare agli assegnatari che ne facciano richiesta nell’ottica del consolidamento della casa come bene sociale e del rilancio dell’edificazione di nuove unità immobiliari ERP utilizzando in questo modo risorse liberate dalla vendita, dalla corrispondente mancata spesa per ristrutturazione ed adeguamento degli immobili ceduti, da tutti i fondi oggi già disponibili e da quelli che si vorrà destinare. Integrale applicazione della 560/93 per chi rinuncia all’acquisto: diritto a rimanere in affitto nello stesso appartamento che non può essere venduto ad altri;

4 = che cessi ogni subdola politica di mobilità selvaggia da parte dei Comuni, dell’ATER o altro Ente, che sradica gli assegnatari dai loro luoghi di residenza, trattandoli come “fantocci” e “deportandoli” con lo scopo di liberare immobili in ossequio a strategie di valorizzazione lobbistica;

5 = che venga salvaguardata la politica sociale relativamente ai canoni di affitto, alle assegnazioni ed alle decadenze, senza cedere alla palese e strisciante politica di espulsione dei nuclei di reddito intermedio, lasciando una ridotta fascia di “poveri simbolici” ed una ampia di ricchi pagatori.

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