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Chi e' il *famoso* Tenente Colonnello dei carabinieri che era in P.zza Alimonda?
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Franti Monday, Aug. 19, 2002 at 9:13 PM |
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Laddove si fanno nomi e cognomi. Abbozzo di un curriculum vitae e alcune curiose coincidenze che legano il caso di Carlo Giuliani a quello di Ilaria Alpi (e ad altri *misteri* insoluti). La sindrome Somala. Ce n'e' anche per i periti. Prove zero, coincidenze molte.
Il giorno mercoledì 5 settembre 2001 si svolgeva, presso la commissione di indagine conoscitiva del parlamento sui fatti di Genova, l'audizione del dottor Adriano Lauro, vicequestore aggiunto presso la questura di Roma, e del dottor Maurizio Fiorillo, vicequestore aggiunto presso la questura di Napoli. http://www.misteriditalia.it
In questa audizione vengono ricostruiti i fatti, dal punto di vista dei funzionari in questione, che portano alla morte di Carlo Giuliani. Ad un certo punto si legge:
ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. Ero responsabile di un centinaio di carabinieri. Quando erano circa le 16,30 stavamo facendo ritorno ai mezzi lasciati in prossimità della Fiera; avevamo riunito il gruppo dei carabinieri: era giunto sul posto un tenente colonnello che, preposto al loro comando, coordinava le varie squadre. Aveva fatto un appello,perché il personale era abbastanza esausto.
E poco dopo:
Ho saputo dopo, poiché prima lo ignoravo, che quelle due famose camionette erano una del capitano, mio diretto interlocutore nel comando dei carabinieri, e l'altra del famoso tenente colonnello citato prima, che era il coordinatore.
LUCIANO VIOLANTE. Il tenente colonnello era sulla macchina? ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. Sì, era sulla macchina quando se ne è andato. Il capitano stava con me, era il responsabile diretto di quel gruppo, mentre il tenente colonnello coordinava, immagino, più gruppi e quindi andava a verificare. LUCIANO VIOLANTE. Il colonnello, quindi, era sulla macchina che poi si è allontanata, mentre quella rimasta era senza ufficiale? ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. No, tutte e due le macchine se ne sono andate; viaggiavano insieme. PRESIDENTE. Il tenente colonnello è andato via su una delle due? ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. Sì, su una delle due, nel momento in cui noi abbiamo detto che ci saremmo diretti verso i mezzi. Successivamente, quando abbiamo avvistato il gruppo di manifestanti e c'è stato lo scontro, loro probabilmente sono arretrati. La sera ho visto delle immagini, delle due camionette che arretravano velocemente e si posizionavano dietro di noi. A quel punto, il tenente colonnello Truglio mi ha detto di essere sceso a piedi, lasciando le due camionette, e di essersi avvicinato al gruppo con i carabinieri. Quando c'è stato l'arretramento credo che lui non vi fosse più (almeno così il tenente colonnello mi ha riferito)...
Vediamo un po', allora, chi e' questo famoso Tenente Colonnello Truglio. Non e' uno che lascia molte tracce, a dire il vero. Nel web c'e' poco o nulla... sappiamo che nel '98 dirige il GOC (gruppo operativo carabinieri) in Calabria e in tale veste e' sentito dalla commissione antimafia. Qualcosa in piu' si trova negli archivi dell'ANSA:
MO: OSSERVATORI, A HEBRON PER PRIMI CONTATTI / ANNUNCIATO (DELL'INVIATO DELL'ANSA LUIGI SANDRI) - PUNTO 6 C - (ANSA) - HEBRON (CISGIORDANIA), 11 APR 1994- ....... La delegazione italiana - accompagnata dal console generale a Gerusalemme, Damiano Spinola - era composta dal ministro Gianfranco Varvesi, capo della Unita' tecnica della cooperazione alla Farnesina, dal ministro Giorgio Baroncelli, vicecapo del servizio del Contenzioso diplomatico, e da due alti ufficiali dell'Arma dei carabinieri, il colonnello Pietro Pistolese ed il maggiore Giovanni Truglio.....
Dunque nell'aprile del '94 il nostro e' maggiore (fresco di nomina, pare) e si trova in palestina. Ma c'e' un'altro lancio dell'ANSA che e' decisamente piu' interessante:
SOMALIA: TORTURE; UN SECONDO DIARIO ALL'ESAME DI INTELISANO (ANSA) - ROMA, 30 AGO 1997 - Oltre al memoriale del maresciallo del Tuscania, Francesco Aloi, il procuratore militare di Roma, che indaga sul comportamento dei soldati intaliani in Somalia, ha ricevuto un secondo diario. Negli ambienti della Procura militare ci si limita a confermare la notizia senza tuttavia entrare nel merito del contenuto di questo nuovo memoriale che, comunque, riferirebbe d atti di violenza di cui si sarebbero resi responsabili militari del contingente Ibis. Nei giorni scorsi - si e' appreso dallo stesso Intelisano - il procuratore militare ha avviato una serie di interrogatori in riferimento alle accuse sollevate dal maresciallo Aloi: ''Ad oggi - ha assicurato il procuratore Intelisano all'Ansa - non ci sono nomi di ufficiali iscritti sul registro degli indagati''. Si vedra' la prossima settimana, quando Intelisano riprendera' gli interrogatori, sempre alla luce del memoriale di Aloi. Il quotidiano l'''Unita''', pubblica oggi i nomi di dieci ufficiali che sarebbero contenuti nel memoriale di Aloi come ''autori o persone informate delle violenze perpretate contro la popolazione somala''. Si tratterebbe dei colonnelli Roberto Martinelli, Antonino Giampietro e Augusto Staccioli, dei tenenti colonnello Marco Bertolini e Angelo Passafiume, del capitano Giovanni Truglio, dei tenenti Francesco Marra e Claudio Cappello dei colonnelli Michele Tunzi e Leonardo Leso. Per quanto riguarda il col. Martinelli, della Folgore (all' epoca dei fatti ha comandat il raggruppamento Charlie di stanza a Jalalassi e quello Alfa a Balad), ''L' Unita''' scrive che nel diario Aloi sostiene che l' ufficiale ''fu pescato con un quantitativo di droga leggera'' e che il caso ''fece scalpore'' ma che il colonnello dichiaro' di averla sequestrata. Il colonnello Giampietro, sempre della Folgore (comando' il raggruppamento Alfa), nel memoriale di Aloi viene indicato come ''un ufficiale che certamente sapeva di violenze e torture'' cosi' come pure del colonnello Staccioli (numero due dopo il generale Loi) del quale Aloi scrive ''di una sua totale conoscenza degli abusi ai danni della popolazione somala''. Per quanto riguarda poi il capitano Truglio (comandante del distaccamento dei Cc) Aloi sostiene che ''a lui piu' che ad altri si sarebbe rivolto per indicare fatti e nomi'': denunce che - secondo Aloi - rimasero ''lettera morta''. Dei due tenenti Marra e Cappello, oggi capitani, (comandavano rispettivamente il plotone Cc dell' ambasciata e il plotone Cc del porto) Aloi scrive che avevano ''saputo degli abusi'' e di averne anche loro ''commessi alcuni''. Del colonnello Tunzi (che non fu in Somalia nel tempo della permanenza del maresciallo Aloi) Aloi scrive che comando' il distaccamento del Tuscania durante il periodo in cui rimasero uccisi Ilaria Alpi e Miran Hrovatin. Aloi si chiede, nel memoriale, perche' non fu ordinato ai Cc di andare sul posto del duplice delitto. Infine del colonnello Leso, oggi comandante del Tuscania, il maresciallo scrive - secondo quanto riporta ''L' Unita''' - che ''non poteva non sapere degli abusi dato che era costantemente informato dal comandante del distaccamento dei carabinieri. (ANSA). 30-AGO-97 17:04
Bene, bene, bene. Evidentemente questo ultimo lancio dell'ANSA riporta il grado che Truglio ricopriva all'epoca dei fatti somali, visto che il lancio precedente riporta il grado di maggiore ricoperto in palestina. Forse non tutti se ne ricordano, ma la spedizione RESTORE HOPE fu la prima *guerra umanitaria*, o meglio, la prima volta che argomenti umanitari vennero spesi per giustificare una guerra. Il contingente italiano che opero' in somalia si macchio' di crimini contro la popolazione civile che furono ampiamente documentati. Panorama in particolare pubblico' alcune foto sconvolgenti http://www22.mondadori.com/panorama/archivio/26_03_1999/area_2/1633_1.html e il caso fu seguito da tutta la stampa (si distinse, tra gli altri, Famiglia Cristiana!) cfr http://www.ilariaalpi.it/article.php?sid=40 in cui descrive l'andazzo che c'era nel contingente italiano. Consiglio a tutti la lettura di questo articolo di Famiglia Cristiana, anche perche' vi ritroviamo due dei protagonisti di P.zza Alimonda: Il Ten. Col. Truglio (all'epoca Capitano che comandava il distaccamento dei cc in somalia) e il Cap. Cappello (all'epoca tenente che comandava il plotone dei cc al porto).
Riportiamo dall'articolo in questione: Alcune donne, forse non fidandosi del comandante dei Carabinieri del Porto Vecchio(il ten Cappello, ndr), nell’immediata vicinanza del quale si vocifera avvengano parte delle violenze, si presentano all’ex ambasciata chiedendo della polizia militare. Il carabiniere di servizio alla porta, ignaro, le accompagna nel mio ufficio dove queste, terrorizzate e munite a volte di referto medico, manifestano a volte la volontà di denunciare stupri e abusi nei confronti loro e di minori da parte di militari italiani. Io informo del fatto il comandante del distaccamento dei carabinieri preposto all’MP che si identifica nel capitano ...(famiglia cristiana non lo scrive ma si tratta del nostro *eroe*, ndr), il quale manda puntualmente il tenente ...(il ten Cappello, ndr) che, presa la denunciante per i capelli, dopo averla trascinata fuori, la malmena».
Entrambi li ritroviamo in P.zza Alimonda, per Truglio vedi sopra, per Cappello vedi http:// www.repubblica.it/online/politica/gottoventidue/carabiniere/carabiniere.html dove si dice "...Franz ha sentito anche il capitano Cappello ed un sottotenente che gestiva rispettivamente la Compagnia ed il plotone in cui era inquadrato Placanica. "
Mi pare interessante, no? Hanno fatto carriera insieme. Hanno fatto *esperienza* assieme. Ne hanno viste *di tutti i colori* assieme, come si dice. Le due jeep defender in P.zza Alimonda erano assegnate a loro... ma loro non sappiamo dov'erano. Certamente non distanti dai fatti. Forse addirittura erano molto vicini.
Torniamo per un momento in Somalia, lasciando la parola al Maresciallo Aloi: «Mentre sto facendo la doccia al campo degli incursori sento parlare anonimamente e a un certo punto una voce dice testualmente: "Non basterà tutta la popolazione somala a pagare la morte di Stefano. Sarà un semplice controllo demografico della popolazione. Queste m... devono morire tutte". (...) Vedo uscire in gran fretta un blindato 6616 degli incursori. Incuriosito lo seguo a distanza e con mio grande stupore percorrendo le strade affollate di somali vedo tra la gente persone che si accasciano al suolo tra lo stupore di tutti. Perplesso cerco di capire e a un certo punto noto le canne dei fucili spuntare dalle feritoie della blindo. Sparano con fucili silenziati o cartucce subsoniche».
Ancora piu' interessante. Non significa nulla, ovviamente, ma ci dice che l'uso di armi silenziate con pallottole subsoniche non e' una cosa da agenti segreti, ma pratica che in somalia si e' usata.... forse anche in altri posti...sarebbe interessante sapere che armi sono e che calibro hanno. Pura curiosita'. Verrebbe da chiederlo al Ten Col Truglio, visto che all'epoca comandava la polizia militare, lui lo sapra' di sicuro, ma non siamo in confidenza...
Ma tornando ancora al Maresciallo Aloi e alle sue dichiarazioni : http://www.ilariaalpi.it/article.php?sid=34 «Trasmettevo per competenza le denunce di violenza sessuale (io ero addetto ad altre mansioni), ma dei miei rapporti non c’è traccia», afferma Aloi. «Ad alcuni episodi di violenza ho assistito. Non si trattava di prostitute, erano per lo più donne che lavoravano al campo e che subivano il ricatto di accondiscendere o essere cacciate. In ogni campo degli italiani c’era l’"angolo dello stupro", un luogo dove avvenivano le violenze. Ilaria Alpi sapeva: una sera mi ha portato a vedere un episodio di stupro. Lei ha scattato anche delle foto con una piccola macchina fotografica che avevamo comprato insieme (una piccola macchina fotografica risulta fra gli oggetti scomparsi dal bagaglio della giornalista, ndr)». Le esecuzioni sommarie: «L’episodio dei 17 buttati a mare è solo uno di quelli a conoscenza dei magistrati. E non c’è solo la mia testimonianza». Il checkpoint Pasta: «Il giorno precedente la battaglia fu violentata e uccisa una donna del clan di Aidid. Molti lo sapevano. Avevamo paura. Ma i nostri comandanti non potevano spiegare le ragioni per cui era inopportuno quel giorno compiere il rastrellamento».
Su Ilaria Alpi si e' scritto molto e anche sulle ragioni della sua esecuzione http://www.ilariaalpi.it/article.php?sid=48 , se siete interessati nel weblog http://www.ilariaalpi.it troverete molto materiale.
Ilaria Alpi e il Maresciallo Aloi si conoscevano, circolava tra le varie ipotesi sulla morte di Ilaria anche quella che fosse stato un tentativo di bloccare una possibile denuncia pubblica dell'operato dei nostri militari.
I genitori di Ilaria affermano in merito che: http://www.ilariaalpi.it/article.php?sid=31 «Subito c’è stato da parte nostra un rifiuto. Ci terrorizzava l’idea che Ilaria e Miran avessero pagato per le colpe dei nostri connazionali. Era una terza ipotesi, incredibile, dopo le prime due: la mala cooperazione e il traffico di armi su cui Ilaria stava facendo un’inchiesta, e un agguato degli integralisti islamici. Ma questa terza ipotesi-bomba, che Ilaria sia stata uccisa perché si apprestava a rivelare atti di violenza compiuti dai soldati italiani su uomini e donne somali, ci è apparsa meno incredibile quando abbiamo avuto due riscontri. Ilaria è stata a Mogadiscio sette volte, abbiamo controllato le date, e per 40 giorni la sua presenza ha coinciso con quella del maresciallo Aloi. Quindi l’ha conosciuto, perché lei conosceva tutti quelli del contingente. Il secondo riscontro sta in due foto che riprendono Ilaria mentre scatta fotografie con la sua piccola automatica, scomparsa anche quella, come tanti altri oggetti e carte che le appartenevano. Ti vengono i cattivi pensieri, forse ha fotografato cose che non doveva vedere e che coinvolgevano soldati italiani. Le rivelazioni di Aloi ci hanno messo in testa un tarlo: se fossero vere spiegherebbero molti comportamenti. Adesso fanno di tutto per denigrare Aloi, eppure è un maresciallo dei Carabinieri, figlio di un maresciallo dei Carabinieri e con altri due fratelli arruolati nell’Arma».
L'inchiesta sulla morte di Ilaria Alpi e' la classica indagine italiana: depistaggi, prove scomparse, perizie dubbie http://www.ilariaalpi.it/article.php?sid=71
C'e un particolare che mi ha colpito: anche nel caso di Ilaria Alpi c'e' un balletto di perizie, come nel caso di Carlo Giuliani http://www.ansa.it/spe ciali/specialbuilder/20020626142232264587.html 25 GIUGNO 1996 - per la seconda perizia balistica il colpo contro Alpi fu sparato a bruciapelo da una certa distanza. Alla stessa conclusione arriva la terza perizia il 18 novembre 1997. Per i periti si tratto' di un'esecuzione.
Ed ecco che ad un certo punto arriva... indovinate chi? http://www.tempi.it/archivio/articolo.p hp3?art=1058 14 Luglio 1999 Nuove rivelazioni sul caso Alpi Secondo le nuove perizie condotte da Pietro Benedetti e Carlo Torre e presentate al processo contro il somalo Omar Hashi Hassan, la giornalista italiana Ilaria Alpi, assassinata a Mogadiscio il 20 marzo 1994, non sarebbe stata uccisa da un colpo di pistola sparato a bruciapelo, bensì sarebbe stata colpita da distanza “non breve”. Le nuove perizie, perciò, smentirebbero l’ipotesi dell’“esecuzione” compiuta con un colpo alla testa.
Carlo Torre! Il perito che scopre che l'estintore ha deviato il colpo di placanica, anzi no, e' stata una pietra! Anzi a guardare bene sulla chiesa di fronte c'e' un buco! Anzi ora prende il passamontagna, lo agita, e voila'! ecco che cade un frammento di proiettile! Il mago Forrest dei periti (ma quante ne sa!) Scopriamo cosi' che Carlo Torre si è già occupato di altre clamorose vicende di cronaca giudiziaria dal caso Ilaria Alpi a quelli di Marta Russo e della contessa Agusta. E nel caso della contessa Agusta (e del tesoro di craxi, quindi, almeno quello che ne resta) si trova a stretto contatto di gomito sapete con chi? Ma con Marcello Canale, il direttore dell'istituto di medicina penale di genova, quello che fa' l'autopsia a Carlo e afferma che era morto mortissimo un nanosecondo dopo che un proiettile da 9 mm aveva prodotto un foro da 8mm in entrata e addirittura piu' piccolo in uscita... ma accidenti dov'e' il proiettile che ce l'avevo qui un minuto fa? Sparito? vabbe' , pazienza. L'importante e' che sia chiaro che Carlo era morto stecchito e che NESSUN ALTRO carabiniere sia coinvolto.
C'e' poco da fare il mondo e' piccolo, e quello dei periti pare minuscolo. Il mondo dei *misteri* giudiziari e' invece un universo in espansione.
Chiudo il cerchio dicendo che il povero Aloi ne passa di tutti i colori http://www22.m ondadori.com/Panorama/mag/news/news4997/italia/italia_ol.shtml e che la verita' sulla morte di Ilaria Alpi e' molto lontana, anche grazie, sospetto, al lavoro di qualcuna delle persone nominate sopra.
Il caso di Ilaria Alpi: il Capo del Sisde non svelerà i nomi dei mandanti La fonte, considerata attendibile dal Servizio segreto civile, ha indicato con nomi e cognomi i mandanti dell'omicidio della giornalista del Tg3 Ilaria Alpi e dell'operatore Miran Hrovatin, assassinati a Mogadiscio il 20 marzo 1994. Ma ieri, nel nuovo processo davanti alla Corte d'Assise di Roma, il direttore del Sisde, Mario Mori, ha detto di non poterne rivelare l'identità "per motivi di sicurezza". http://www.lumsanews.it/rassegna%20stampa%5Crassegna%204%20giugno.htm
Ognuno tiri le conclusioni che crede.
Se acabo'.
F.
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chapeau
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vyvyan Tuesday, Aug. 20, 2002 at 6:36 AM |
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a differenza dell'altro articolo di F.(quello del melone) trovo questo molto + convincente(e ragionato,l'altro,invece era troppo urlato) ad esempio questo meriterebbe di essere"distribuito" in rete. Nella mia testa e adesso cosa ce ne facciamo di tutte queste informazioni? Il buon senso dice"come punto di partenzza La questione che pongo è questa :sono possibili ulteriori passi avanti(nelle indagini) utilizzando ancora la rete oppure gli indizi che ci servono (se ci sono)gli dobbiamo cercare al di fuori della rete. Non sò se mi spiego. O questo articolo rimane tale ,ci vanagloriamo come indyani,però le accuse contenute diverranno lettera morta oppure proseguiamo le indagini
Io credo che le informazioni che F.ci dà siano molto originali., cioè ci parla di rapporti che erano sfuggiti alla quasi totalità dei media(se non tutti). sto girando attorno alla questione
La domanda potrebbe essere caro F.come si fa a proseguire le tue indagini ,il web basta o le risposte sono altrove e se sono altrove ,chi,come,dove le va a cercare .
Ciao, se poi a un* come me, a cui piace punzecchiarsi con F. dopo aver letto l'articolo è costretto ad esclamare "chapeau" vuol dire che l'articolo in questione è davvero molto buono.
Anche la maestrina sarà soddisfatta......di come lavorano i suoi alunni ciao
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x XXX
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vyvyan Tuesday, Aug. 20, 2002 at 7:03 AM |
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guarda che Franti è lo stesso Franti che su indy non se ne è fatta perdere una dagli attacchi al Pmli al riccho bar passando x http://www.il bidone. se è intelligente adesso lo era anche allora non credi? Smettiamo con questi falsi moralismi, e cerchiamo di capire che la stessa persona che oggi fa un articolo casinaro su indy magari domani ti pubblica un'articolo come quello di Franti. come Franti appunto.....
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???
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xxx Tuesday, Aug. 20, 2002 at 7:11 AM |
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In che senso "non se ne è fatta perdere una"?
Che criticava gli sfottò al pmli o che vi partecipava?
In ogni caso, anche se l'autore della mini inchiesta sui benemeriti fosse Natalino Balasso (Segretario Generale del pmli) sarebbe un buon lavoro, che merita un complimento.
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Grazie di cuore
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Equinopsicopatico Wednesday, Aug. 21, 2002 at 8:30 AM |
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Ieri pomeriggio in piazza Alimonda, come ogni mese dal 20 luglio 2001, ci siamo riuniti davanti alla cancellata per continuare a tenere vivo Carlo. Haidi mi ha detto che c'erano delle novità importanti sul vostro sito. Credo doveroso e opportuno diffondere capillarmente il tuo articolo. Con tutto ciò la situazione si sta facendo sempre più intricata e occulta, ma ciò per noi, amici di Carlo era già preventivata. Già da settimane precedenti i G8 si osservava, da parte nostra, un cambiamento nell'aria. Alcuni di noi si sentivano più osservati e più disturbati del solito (fermati da parte delle forze dell'ordine), e questo anche se non è dimostrabile di sicuro è oggetto di riflessione. Con Carlo ci sentivamo braccati in quanto essendo molto visibili nel centro storico in quei giorni digos e compagnia varia ci torturava psicologicamente. Un amico comune è stato fermato una sera in un momento in cui noi non eravamo con lui per alcuni minuti. Questa persona, un poeta che scriveva testi rivoluzionari e ribelli ( anche provocatori) si è beccato sei denuncie contemporaneamente ed è stato tolto di mezzo con il ricatto di rovinargli l'esistenza (ha una figlia piccola). Oggi questa persona non comunica più con nessuno di noi, non scrive più e vive in paranoia totale. Tutto questo ho voglia di dirvelo perchè credo che molto di ciò che è successo in quei giorni è stato finemente studiato e manipolato con sistemi che credo siano eseguibili utilizzando strumenti di controllo psicologico (ipnosi e cose varie). Questo non è dimostrabile e, potrei sembrare un pazzo a scrivere queste cose, ma oggi mi sembra sempre più opportuno iniziare a valutare anche l'ipotesi che Carlo sia stato scelto per essere lì, a Alimonda con l'estintore in mano per essere ammazzato.
Grazie e continuiamo ad andare avanti.
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Grazie a tutt*
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Franti Wednesday, Aug. 21, 2002 at 8:05 PM |
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Herman@s, Vi ringrazio per il sostegno e per i complimenti. Anche Natalino vi ringrassia. :) Mi hanno fatto piacere in particolare quelli di xxx, pesano il doppio :)
----- Per fatto personale ----- io penso che sia come dice vyvyan: >...cerchiamo di capire che la stessa persona che oggi fa un articolo casinaro su indy magari domani ti pubblica .... E' un pezzo che lo dico: nessuno e' perfetto. :) Conosco gente capace di affascinare platee per ore con argomenti rarefatti, e che dopo due bocce di prosecco si esibisce in gare di rutti rivoltanti. ----- fine Per fatto personale -----
L'anonimato da' una grande liberta': dire esattamente quello che uno pensa. Anche pensieri *semilavorati*, grezzi, non finiti. Potranno essere utili ad altri, magari in settori contigui o anche in aspetti nuovi. Potranno essere sezionati, confutati, distrutti oppure usati, magari modificandoli, da altri per raggiungere la verita'. Poi, se uno ha del tempo le cose gli vengono meglio, come in cucina. L'altro ieri avevo una mezza giornata e ho cucinato come si deve. La volta precedente avevo poco tempo e allora.... prosciutto e melone. Veniamo al punto vyvyan >La questione che pongo è questa :sono possibili ulteriori passi avanti(nelle indagini) utilizzando ancora la rete oppure gli indizi che ci servono (se ci sono)gli dobbiamo cercare al di fuori della rete.
Cos'e' la rete? Se la immaginiamo come puro web commettiamo un errore. Lo stesso se la immaginiamo come puro internet. La rete *informatica* non e' che il vettore *sofisticato* di una rete che pre-esiste, che e' sempre esistita e di cui noi siamo sempre stati un nodo. E' la rete delle relazioni umane che pero' oggi puo' dispiegarsi con una potenza inimmaginabile. E' la cooperazione. Applichiamola anche alla nostra ricerca della verita'. Non pensiamo che tutto si risolva solo nel web.
Io non ho accesso, ovviamente dato i costi, all'archivio dell'ANSA dove si trovavano le informazioni interessanti che ho proposto. Ma ho un amico giornalista a cui ho fatto leggere la *melonata* e che mi doveva un paio di favori. Mi sono seduto sulla sua scrivania e ho cominciato a guardarlo come si guarda una merda di gabbiano sulla camicia appena stirata. Lui intanto legge... finisce... mi fa: CAZZO GUARDI? Gli ho messo in mano un biglietto col nome del colonnello e un paio di keywords supplementari e dopo tre ore avevo un lungo mail con i lanci ANSA (in PGP) a casa. E mi sono messo al lavoro. E ho avuto una buona dose di culo. La cosa strana e' che le informazioni erano tutte li'... c'erano sempre state. L'audizione dei 2 funzionari di polizia e' il primo documento ufficiale uscito pubblicamente. L'avevo letto allora fino a consumarmi gli occhi... sono stato un coglione allora, altro che bravo adesso!
Ma per trovare le informazioni bisogna farsi le domande giuste. E qui, ragazz*, siamo (tutti quelli che lavorano per la verita') imbattibili. Non e' questione di *bravura*, di *esperienza*. E' questione di motivazioni. Le nostre non le batte nessuno. Un certo merito ce lo ha anche il nuovo avvocato di placanica, involontario credo. Mi sono detto: se lui dice che l'inchiesta deve ripartire da zero, allora anche io faccio ripartire la mia controinchiesta personale (una delle migliaia ...) da zero. Riguardo tutte le foto e tutti i documenti facendomi domande nuove. Ho ancora mezza vita davanti.
Domande: ad esempio... perche' Mr Wolf si da' tutto 'sto daffare per placanica? Non sapete chi e' Mr Wolf? Avete presente Pulp Fiction? E' difficile da spiegare, chi sia non lo so. Cosa fa' si. Una volta faceva volare tassisti dalla tromba delle scale, offriva caffe' corretti in carcere, faceva espatriare stragisti, annegare subacquei in pozzanghere... insomma: lavoro. E poi faceva pulizie dove c'era sangue, faceva sparire cose, ne metteva delle altre. Lavoro, appunto. Ha lasciato tracce in tutti i *misteri* italiani, anzi, da un certo punto di vista ha spesso *pagato* solo lui (spesso sono stati condannati i depistatori, non gli stragisti, mai i mandanti). E' una funzione, piu' che una persona. Allora... perche' Mr Wolf si sbatte tanto (ma male) per bloccare tutto a Placanica? S'e' mai visto un avvocato difensore che perora la colpevolezza del proprio difeso? Con Placanica succede. Perche'? Cosa e' che fa' rischiare pesantemente al Primario Marcello Canale la reputazione? Non si spiega con la posta in gioco. Guardate che nella peggiore ( o migliore) delle ipotesi placanica non si prenderebbe piu' di pochi mesi con la condizionale. Perche' sono cosi'*protettivi* nei confronti della catena di comando, se e' andata davvero come dicono loro? Perche' manomettono, nascondono, si incartano in spiegazioni assurde? Perche?
Poi incrocio Ilaria Alpi e mi dico: odore di Mr Wolf! Ci sono persino i soliti *suicidi*... To', ma guarda ... stessi protagonisti di Pzza Alimonda... forse ci sono armadi che non si possono aprire... carriere... segreti... complicita'... cordate e lobby... rumori di sciabole. Ma come... Aloi dice cose pazzesche, alcune anche verificate, e' il massimo responsabile di polizia del contingente e non vede un cazzo, cieco come un gattino, e lo stesso viene promosso e gli si apre la carriera? come si spiega? Premiato per cosa? per aver taciuto cosa? per aver fatto cosa? Tracce e non prove, ma mica sono un avvocato. Se stiamo alle prove Al Capone era un evasore fiscale.
Il resto e' lavoro stupido: stringhe e booleani.
Come andare avanti chiedi? Non ci sono piste buone, si va' avanti per prove ed errori. Fa' qualcosa, magari c'azzecchi. Conosci qualcuno che e' stato in somalia? Portalo a bere una birra e buttala li': ... *senti, ma tu che ci sei stato... com'era in somalia?* Non avere fretta, lascialo parlare... tu non conosci la psicologia del reduce, il problema non e' farli parlare, e' farli tacere. Forse qualcosa esce. Ci sono un sacco di coscienze che non chiedono che di essere lavate.
Posta i dubbi sulle perizie nei newsgroup internazionali di balistica terminale e medicina legale, raccogli pareri. Organizza una raccolta di firme *titolate* che dicano: *Quella perizia e' un'idiozia*.
Adotta un carabiniere, uno dei nomi che trovi nel post. Segui le sue traccie... In un minuto ho trovato che il colonnello Martinelli (quello che si sarebbe fatto beccare secondo Aloi con la *droga*) e' uno stimato collaboratore di http://www.analisidifesa.it . Comico, no? Leggiti un po' il web di analisidifesa nella parte che riguarda il g8... istruttivo, no? ucci ucci... Fai un sunto, commentalo e mettilo a disposizione.
Ci sono informazioni-prodotto e informazioni-percorso. Le controinchieste sono sempre del secondo tipo. Diamoci una mano.
Saluti e grazie ancora.
F.
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Cos' il sismi definiva Ilaria Alpi
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... Thursday, Aug. 22, 2002 at 1:35 PM |
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"La situazione in Somalia è a posto e quella maledetta giornalista comunista è stata sistemata''. E' così che, secondo Giampiero Sebri, già coinvolto in indagini sul traffico internazionale per lo smaltimento di rifiuti tossico-nocivi, l'ex dirigente del Sismi Luca Rajola Pescarini gli parlò nella primavera del 1994 (''aprile-maggio'') della vicenda dell'uccisione di Ilaria Alpi e Mirah Hrovatin a Mogadiscio. http://www.italian.it/isf/home470.htm
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Che male! :)
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Dagobert Friday, Aug. 23, 2002 at 11:44 AM |
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a truglio e cappello un calcio nei coglioni gli avrebbe fatto di certo meno male. molto ma molto ma molto ma molto bene.
Credo che l'articolo che e' uscito oggi su repubblica che parla di placanica abbia a che vedere con questi fatti. Altrimenti non si spiega. Come si fa a montare un articolo sul desiderio di incontrare il padre di carlo? Domani vuole incontrare ronaldo e gli fate un'altro articolo? Invece l'ufficio stampa di placanica sapete cosa dice? :) Non e' cambiato nulla, sissi' e' stato placanica, non siamo stati noi a far uscire la notizia che i comandanti di placanica erano dei pericolosi psicopatici.
Molto ma molto ma molto ma molto ben fatto.
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Grande!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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by
Ivaz Saturday, Aug. 24, 2002 at 12:57 PM |
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E' un pezzo "noir" illuminante, vero giornalismo d'inchiesta come sembrava non esistere più. I miei più sentiti complimenti all'autore!!!! Sapere che a qualcuno funzionano ancora gli occhi, le orecchie e il cervello per processare la realtà ci rincuora molto! Ora resta il problema di promuovere e far girare questo materiale scottante.
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