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VITA SEGRETA DI PERSONAGGI FAMOSI
by Gerardo de cipionicia Thursday, Aug. 22, 2002 at 12:23 PM mail:

Non poche illustri personalità hanno subito il fascino dell’occulto più di quanto si possa lontanamente immaginare.

Non poche illustri personalità hanno subito il fascino dell’occulto più di quanto si possa lontanamente immaginare. Tra il finire dell’Ottocento e lo scoppio della prima guerra mondiale moltissimi noti personaggi del mondo, scientifico, culturale e artistico furono attratti dalla magia. Alcuni di questi furono Edward Bulwer-Lytton, autore de: "Ultimi giorni di Pompei" e di vari altri romanzi, Bram Stoker, l’autore di "Dracula il vampiro", due premi Nobel del calibro di William Butler Yeats e Thomas Stearns Eliot. Tra gli scienziati William Crookes, scopritore del tubo catodico e tanti altri ancora, tutti appartenenti all’Ordine esoterico della "Golden Dawn".

La sorella del filosofo francese Henri Bergson, Moina, sposerà addirittura Samuel Liddell MacGregor Mathers, che assieme al dott. William Wynn Westcott e a William Robert Woodman creerà l’Ordine ermetico della "Golden Dawn" nel 1888. W. B. Yeats adottò un nome magico alquanto diabolico: "Daemon est Deus Inversus" (Il diavolo è il lato rovescio di Dio). Il poeta era <<affascinato dal diabolismo (termine che a quanto pare scriveva e pronunciava: Dyhabolism)>> (F. King, Magia rituale, Mediterranee, Roma 1970).

Sir Arthur Conan Doyle, il creatore di Sherlock Holmes, credeva nientemeno che alle fate. Egli si convertì, durante la guerra, allo spiritualismo ma <<invece di seguire il percorso dei suoi compagni verso la metafisica, aderì a una ricerca portata avanti da certi membri della Società Teosofica convinti che delle fate fossero state fotografate nella valle di Cottingley, nello Yorkshire. Fu solo nel 1935 che le fate di Cottingley vennero definitivamente smascherate… Nonostante questo, il libro di Doyle attrasse un vasto pubblico>> (James Webb, Il sistema occulto. La fuga dalla ragione nella politica e nella società del XX secolo, Sugarco Edizioni, Milano, 1989).

E’ stata grande la polemica sullo scrittore francese Lèon Bloy (1846-1917), del quale l’editore Adelphi ha ripubblicato il libro del 1892: "Dagli ebrei la salvezza". Bloy, reputato un fervente cattolico, già nel suo "l’anima di Napoleone" parlava di Napoleone in questi termini: <<la faccia di Dio nelle tenebre (…) uno strumento divino>>. Nel libro ristampato da Adelphi l’ha detta o, meglio, l’ha scritta proprio grossa. Del Paraclito annunciato dal Cristo egli si disse certo che: <<E’ talmente il nemico, talmente l’identico a quel Lucifero che fu chiamato Principe delle Tenebre, che è quasi impossibile separarli>> ("L’Italia", 28 settembre 1994, pag. 52). Secondo Raymond Barbeau, biografo di Bloy, le rivelazioni allo scrittore furono fatte dalla sua amante Anne-Marie Roulé, una prostituta medium. Bloy fu un fervido seguace di una gnosi luciferina denominata "Esegesi simbolica". (R. Barbeau, Un prophéte luciférien, Léon Bloy, ed. Montaigne, Paris 1957).

Nel mondo dell’arte, la vita dell’artista Amedeo Modigliani cela un segreto inquietante. Il pittore poneva spesso, accanto alla sua firma, il numero della Bestia dell’Apocalisse, il 666. Molti dei suoi scritti, scrive acutamente la studiosa di Storia dell’Arte Maria Vescovo, <<sono "segnati" da simboli, lettere ebraiche, numeri (si nota il 6 nei riccioli sulla fronte delle figure femminili, gli orecchini a triangolo), sigilli (il sigillo di Salomone o Stella di Davide) che Modigliani ha volutamente "nascosto" nelle opere, per canalizzare una seconda lettura che doveva essere compresa da pochi…>> ("Risk, arte oggi", Settembre-Ottobre 1994, n. 14, pag. 11). Un Modigliani pittore inconsueto, che ha profonde conoscenze esoteriche e, sembrerebbe, anche convinto di essere un predestinato, <<un messia, o Yehovah= bellezza, - Dio – che trasforma la materia grezza, o colui che possiede la Saggezza… I riscontri sono moltissimi, e non certo casuali, si trovano parecchie opere che possono documentare e confermare tutto questo>> (Ibid.).

Nel mondo del cinema le cose vanno anche peggio. La guardia del corpo dell’armatore greco Aristotele Socrate Onassis, Frank Monte, in una autobiografia-scandalo, ha fatto rivelazioni incredibili. Monte, che è stato l’uomo accanto al quale Onassis ha trascorso gli ultimi cinque anni della sua esistenza, nel suo libro: "La spia degli uomini duri", scrive che il magnate aveva tra i suoi vizi la passione per orge omosessuali e la celebrazione di messe nere. Amava anche travestirsi da donna. Secondo Monte, il miliardario greco, che sarebbe stato dedito al satanismo e alla magia nera <<sarebbe stato iniziato proprio da Maria Callas, ma aveva ben presto superato la maestra improvvisando dei sabba per i quali aveva addirittura fatto erigere un apposito tempietto, dove officiava i riti>> ("Corriere della Sera", 2/11/91).

L’ex guardia del corpo svela ancora che alle messe nere di Onassis e della Callas avrebbe partecipato anche l’attore inglese Richard Burton. Altri attori satanisti sarebbero stati Bobby Beausoleil, Jayne Mansfield, Kim Novak, Roman Polansky e Sammy Davis Junior (che chiese di tenere segreta la sua adesione), tutti appartenenti alla Chiesa di Satana di San Francisco, fondata nel 1966 da Anton Szandor LaVey. Il regista Polansky, nel suo film "Rosemary’s Baby", fece interpretare la parte del diavolo allo stesso LaVey.

La Mansfield esibiva <<la sua fede satanica in pubblico e in privato finché il suo compagno Sam Brody non la costringe a rompere con LaVey. Quando, nel 1967, Brody e la Mansfield muoino in un incidente automobilistico, poco dopo la rottura con LaVey, molti seguaci della Chiesa di Satana ritengono che non si tratti precisamente di una coincidenza>>. (M. Introvigne, Il cappello del mago, SugarCo, Milano 1990, pag.388). LaVey affermò di aver conosciuto <<piuttosto intimamente… una spogliarellista alle prime armi chiamata Marilyn Monroe>> (Ibid., pag. 386).

Un mondo di celluloide insospettato, dove molte star praticavano e praticano il culto di Satana. Di casa ad Hollywood vi era pure la violenza più efferata. Sammy Davis Junior ebbe negli anni ’50 una relazione con Kim Novak e, da quanto scrive Kenneth Anger nel suo libro: "Hollywood Babilonia III", gli costò cara. Anger racconta: <<Kim era sotto contratto con la Columbia e la sua carriera poteva essere rovinata dalla rivelazione dell’amore. Così il boss della Mayor manda a casa Davis dei sicari che gli cavano un occhio con un cucchiaio>>. Sammi Davis Junior, dopo l’aggressione, disse di aver perso l’occhio in un incidente automobilistico.

Il mago nero A. Crowley è popolare anche tra i vip della musica rock: <<già i Beatles lo avevano inserito fra le "persone che ci piacciono" sulla copertina del famoso Sergeant Pepper… Jimmy Page (già dei Led Zeppelin) è uno dei maggiori collezionisti mondiali di materiale crowleyano e ha, addirittura, acquistato la casa del "Maestro Therion" a Boleskine; Ozzy Osbourne e David Bowe hanno menzionato Crowley nelle loro canzoni e Sting si è dichiarato "thelemita" in un’intervista a "Penthouse". E la lista potrebbe continuare>> (M. Introvigne, op. cit., pag. 291). Madonna, la famosissima pop star e attrice, in un’intervista fattale da Norman Mailer, afferma: <<Io credo che religione ed erotismo siano due cose assolutamente collegate. E penso anche che le mie prime emozioni di natura erotica e sessuale siano nate proprio andando in chiesa. (…) Il confessionale, i paramenti, le vetrate, i rituali, l’inginocchiatoio… tutta roba molto erotica. In fondo, il cattolicesimo è estremamente sadomaso>> ("Panorama", 30 Settembre 1994, pag. 140).

Nella canzone "Act of contrition" dell’album "Like a prayer" del 1989, Madonna in <<un coro di voci registrato al contrario, che si ascolta in secondo piano… dice l’Atto di dolore. Facendo girare il disco al rovescio… si ottiene un coro che ripete: "It’s like a prayer. / Your voice can take me there". E cioè: "E’ come una preghiera. / La tua voce può portarmi lì">> ("L’Italia", settimanale, 2 Novembre 1994, pag. 57). Qualche istante prima dell’inizio della blasfema canzone "Act of contrition" si può ascoltare, alzando il volume: <<Tuo è il regno, tua la potenza e la gloria nei secoli>>, il tutto con brani dell’Ave Maria.

Un giorno Lennon diede, forse, il massimo di sé. E’ il famoso biografo del celebre complesso, Albert Goldman, a raccontare la storia che segue. Un bel giorno Lennon si mise tutto serio a fare "degli strani movimenti con le braccia e con le mani, come se avesse le ali", poi rivoltosi all’amico Pete Shotton mormorò con enfasi e sorpresa, continua Goldman: "<<Pete!>> disse... con un filo di fiato, con un sussurro intimorito. <<Credo di essere Gesù Cristo!>>. ...<<Devo dirlo a tutti! Devo far sapere al mondo chi sono!>>. Non perse tempo e fece convocare nel suo studio i Beatles e i più stretti collaborati per dare loro la sorprendente notizia. Con sguardo ieratico, quando li ebbe tutti dinanzi, rivelò la buona novella agli esterrefatti amici: "<<Ho una cosa molto importante da comunicarvi>> attaccò. <<Sono Gesù Cristo, sono tornato...>>". Poi ci fa sapere Goldman: "Chiese che la Apple (la casa discografica, ndr) preparasse un comunicato stampa per annunciare immediatamente il Suo ritorno...", di Gesù Cristo naturalmente. (Albert Goldman, John Lennon, Mondadori, Milano 1988).

Yoko Ono e John Lennon avevano anche una particolare attrazione per l’antico Egitto. Un giorno Yoko arrivò perfino a comprare una mummia, il perché è presto svelato. Era convinta che quel corpo mummificato fosse una delle sue precedenti incarnazioni. Albert Goldman scrive nel suo libro che "essere una principessa egiziana era solo una delle fantasie di Yoko. Lei e John godevano anche dell’idea di essere la reincarnazione di Napoleone e Giuseppina". (Ibid.).

Yoko Ono fece molto altro ancora. Un bel giorno del 1977 si rivolse ad un suo fidatissimo amico e gli disse che voleva conoscere una vera strega. Il motivo di tale richiesta, spiega Goldman, derivava dal fatto che la compagna dell’ex Beatles si era messa in testa di legare, indissolubilmente, a sè Lennon e perciò le serviva l’aiuto di una strega. Il suo amico Sam Green prima la stette a sentire piuttosto perplesso e, poi, dietro le sue insistenze, la strega gliela trovò davvero. Lascio che sia lo stesso Goldman a raccontare come si svolse il tenebroso rituale:

"Nei giorni che seguirono, la strega fece sfoggio di tutte le risorse della sua arte... Infine arrivò il momento di completare tutti quegli incantesimi con un sacrificio e firmare il patto col diavolo. Perché... non era una strega ‘bianca’. Lei praticava la vera magia nera... Il passo finale fu comunque sinistro". Era necessario fare un patto col diavolo perché il desiderio di Yoko Ono si realizzasse.

Il giorno del patto diabolico scrive Goldman: "Yoko raggiunse il piccolo ammasso di detriti... (la megera la guardò e mormorò, ndr) <<Adesso, piccina, è ora di firmare>>. Con gli occhi diresse Yoko verso l’altare e una colomba incatenata che stava accanto a una fiamma scoppiettante. La vecchia strega tirò fuori dalla tasca un pezzo di carta piegata, il contratto. Lo aprì con deliberata cura e lo appoggiò sull’altare...

"Il foglio era zeppo di strani segni, …come l’alfabeto delle streghe, del tipo usato durante il periodo elisabettiano. Poi, Nora infilò di nuovo le mani ossute in tasca e tirò fuori un bastoncino appuntito. Allungò il braccio e afferrò la colomba. Poi con le forti dita le tenne la testa giù. Nora fece roteare gli occhi all’indietro e iniziò la preghiera sacrificale. D’un tratto, con abilità, infilò il bastoncino dietro il collo della colomba che s’afflosciò senza un grido. Poi rimosse il bastoncino e protese in avanti la vittima. <<Firma, piccina, firma adesso>>. ...Yoko era chiaramente in preda al panico. D’un tratto si girò verso… (l’amico John Green, ndr) ... fallo tu! Per favore. ...Fallo per me. Firma".

"Green prese la penna che gli veniva offerta e firmò il documento col sangue. ...Tornando a casa, Yoko volle assicurare Green che non gli sarebbe accaduto niente di spiacevole. ...gli disse. <<Sei stato molto coraggioso a firmare col tuo nome>>. <<Col mio nome?>> fece Green. <<Ma Yoko, io non ho firmato col mio nome!>>. <<Ma devi averlo fatto !>> esclamò Yoko. <<Devi averlo fatto! Altrimenti non otterrò le cose che ho chiesto!... Come hai firmato? ...Non col mio nome! Non col mio!>>. Mentre Yoko urlava terrorizzata, John Green si ritirò nell’ombra in modo che lei non potesse vedere il suo sorriso" (Ibid.).

Jim Morrison era uno stregone. Nel 1970 sposò a New York Patricia Kennely col rito stregonesco Wicca. Queste streghe venerano le forze primordiali della natura, la Grande Madre e il Dio Cornuto. Ray Manzarek parlando della musica del complesso dei Doors ebbe a dire: <<la nostra è proprio come una cerimonia tribale e Jim è lo Sciamano... Gli allucinogeni ci aiutano ad entrare più rapidamente e più profondamente in questa dimensione...>> (Mandel William, Jim Morrison. Lo Sciamano e il Peyote, Kaos Ediz., Milano 1990, pag. 24). Morrison specificò meglio: <<La nostra è una ricerca nei territori dell’Ignoto... L’Oscurità, il Male, il Selvaggio sono per noi territori da sondare, da percorrere cavalcando il Serpente...>> (Ibid.). Le sue orazioni predicavano, tra l’altro: <<Il mio è anche un invito rivolto ai poteri oscuri, alle forze del Male, perché escano allo scoperto>> (Ibid., pag. 104).

Sono molti altri gli idoli del rock che non nascondono la loro simpatia per il diavolo. I Rolling Stones, per esempio, fanno esplicito riferimento a Satana in diverse loro canzoni. Ecco alcuni titoli esemplificativi: "Simpathy for the Devil" (Simpatia per il diavolo), "Sweet Black Angel" (Dolce angelo nero), "Conversation with my Demon Brother" (Conversazione con il mio fratello demone), "Their Satanic Majesties" (Le loro maestà sataniche), "Dancing with Mr. D." (Ballando col signor D.). E poi ci sono i Greateful Dead "Friend of the Devil" (Amico del diavolo), Eddie Kirkland "The devil" (Il diavolo), il complesso dei Venom "Welcome to Hell" (Benvenuti all’inferno), i Morbid Angel "Bleed for the Devil" (Sanguina per il diavolo), Diamanda Galas "The Litanies of Satan" (Le litanie di Satana), ecc. ecc. Non proseguo oltre, anche se la lista di complessi famosi, con analoghe simpatie, è molto lunga.

Altra sicura grande sorpresa desterà il sapere che, a quanto scrive Alessandro Barbera, sull’ "Italia", settimanale, del 14 Dicembre 1994, il grande Walt Disney, <<il padre di Topolino fu membro di società iniziatiche, lanciò nei suoi cartoon messaggi esoterici, simpatizzò per Mussolini e frequentò il partito nazista americano>>. Secondo Barbera <<il Disney iniziatico lo si trova soprattutto nei lungometraggi. Una cosa che si nota subito, in tutto l’arco della sua attività creativa, è che i fenomeni magici non sono mai per lui superstizione. Può trattare con serietà e con umorismo questi argomenti ma non li svaluta mai>>.

L’attrice 26enne Sharon Tate, moglie del regista Roman Polansky, incinta di otto mesi, seviziata e uccisa nella sua villa al numero 10050 di Cielo Drive, Bel Air, Los Angeles, California (USA), il 9 Agosto 1969 tra mezzanotte e le 2, dalla sètta del satanista Manson, sarebbe stata lei stessa una seguace del diavolo. Il settimanale "Rosa&Nero", nel numero del 14 Aprile 1995, sostiene che a dirlo è la stessa sorella di Sharon, Patty, che nel suo libro "Synonymous With Evil?", tra l’altro, racconta: <<Pochi sanno che mia sorella era affascinata dal demonio. Sharon… quando aveva incontrato Roman Polansky, si era subito interessata a lui per la fama diabolica che il regista polacco si era conquistata con la sua opera e anche con alcuni episodi della sua vita…>>.

Una curiosità. "Helter skelter" è il titolo di una canzone dei Beatles che, pare, abbia ispirato la strage compiuta, nel 1969, dal satanista Charles Manson e dai suoi seguaci. Il movente, come confessarono, era accendere l’Helter Skelter, ossia scatenare il caos, dal titolo del brano dei Beatles. Manson affermerà che il testo in questione lo avrebbe ispirato. In ogni caso, agli atti del processo per la strage di Bel Air è allegata la convocazione, da parte della Corte, di McCartney e di Jonn Lennon.

Al giornalista Maurizio Blondet un misterioso individuo, che egli definisce come <<un esperto di un genere assai speciale>>, confidò che anche l’attrice Jodie Foster avrebbe fatto parte, come sacerdotessa, della sètta "Skull and Bones" (Teschio e ossa) e fece anche altri nomi di importanti personaggi dello scenario mondiale (M. Blondet, Gli <<Adelphi>> della dissoluzione, ediz. Ares, Milano 1994, pagg. 230-234).

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quindi???
by c a 2 z o Thursday, Aug. 22, 2002 at 12:29 PM mail:

Non so voi ma: e allora??

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fantasie di ricchi annoiati
by necroclerico Thursday, Aug. 22, 2002 at 12:46 PM mail:

Se aveste miliardi e miliardi e aveste provato tutto quello che il danaro può permettere....

se avessimo tutti sti soldi, tanti da non sapere come cavolo spenderli....

saremmo persino satanisti.

Un'altra stupida maniera di passare il tempo... c'é chi gioca a Bridge, chi stravede(va) per i canetti Corgie, e chi organizza messe nere.

"Povera" gente annoiata che aveva tutta una giornata di noia da ammazzare in qualche modo e con emozioni forti.

Se il diavolo funzionasse saremmo già tutti ricchi e potenti... invece di solito è il contrario, solo chi è GIA' ricco e potente va a cercare il diavolo.

Questi aneddoti non dimostrano nulla, nient'altro se non che la noia "è una gran brutta bestia" (peggio di quella dell'Apocalisse).

Ricconi annoiati ammanettati alla vanga,
questo sarebbe il progresso!

Saluti

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Ecco la riprova....
by necroclerico Thursday, Aug. 22, 2002 at 12:51 PM mail:

Se Sharon Tate adorava il diavolo,
com'é che messer Satanasso non l'ha salvata dal cattivone Manson?

Satana, ci sei? Se ci sei, sveglia....

Forse - come quel tizio barbuto e bonario, che spesso sulla testa indossa una squadra da geometra e si intrattiene con una colomba e un giovane biondino - perché semplicemente non esiste? Forse perché è uno dei tanti modi che le élites hanno inventato per tenere buoni i sottoposti.

Che ne dite?
Agli apostati l'ardua sentenza.

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occhio malocchio prezzemolo e finocchio
by cico Thursday, Aug. 22, 2002 at 12:52 PM mail:

Minchia, Cosco, ciai di queste perle nella tua produzione e ancora ci ammorbi con gli Skulls & Bones? Che fai, la roba migliore te la tieni per te e a noi ce dai er puzzone? Così non si fa, no.

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/le_influenze_dell.htm

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Fantasie perverse...
by Giuseppe Thursday, Aug. 22, 2002 at 1:13 PM mail:

... di signore e signori annoiati, direi. O anche di gente povera (di spirito) che non ha il coraggio di confrontarsi con la realtà ma cerca una comoda via di fuga dal mondo reale. Preferite lottare contro le ingiustizie reali e quello che vi accade intorno (con il serio rischio di perdere, visto come vanno le cose) o vivere in un mondo immaginario dove avete il controllo delle cose? Prima di rispondere suggerisco una sana lettura di un certo Froid, Sigmund, di origini austriache. Poi sappiatemi dire. Sempre se l'autore del brano precedente è disponibile a mettersi in discussione.
PS: appoggio in pieno post di necroclerico.

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LE INFLUENZE DELL’OCCHIO MALVAGIO
by cico Thursday, Aug. 22, 2002 at 2:16 PM mail:

Caro Giuseppe sono disponibile:ecco la mia risposta, discutine pure polemico del DIAVOLO.
Ha Ha Há ...... ...... ......
LE INFLUENZE DELL’OCCHIO MALVAGIO
Lo jettatore è un essere moralmente perduto; dal suo sguardo emanerebbero le influenze perniciose, di invidia e cattiveria, che determinano quelle alterazioni che colpiscono, nell'anima e nel corpo, la povera vittima. Un individuo così pericoloso come lo jettatore, che, con il solo sguardo, causa tante disgrazie, è sicuramente da evitare. Plinio riferisce che erano molto temuti coloro che avevano la capacità di colpire con influssi perniciosi i loro simili, gli animali o i raccolti. Per evitare tali pericoli pubblici occorre, però, saperli riconoscere.
L’IDENTIKIT DELLO JETTATORE
La tradizione popolare ci insegna come riconoscere lo jettatore. Esso è: arcigno, cattivo, solitario, taciturno, spesso magro, pallido o di colorito giallognolo, leggermente curvo e con gli occhi leggermente sporgenti, con sopracciglia folte e unite. Il medico Piero Piperni descrive lo jettatore come un individuo con orbite alquanto profonde e gli occhi in esse sono squallidi e sordidi, lucidi e tremendi. Alessandro Dumas nel suo libro "Le surnaturel et les dieux d'après les maladies mentales" ce ne dà un approfondito ritratto:
"E' di solito magro e pallido, ha il naso ricurvo, e occhi grandi che ricordano quelli del rospo e che egli tende a coprire con un paio di occhiali: com'è noto, il rospo ha il dono della jettatura, tanto che uccide un usignolo con il solo sguardo. Quando incontrate... una persona come quella che ho descritto, guardatevene: quasi sicuramente si tratta di uno jettatore. Se costui vi ha scorto per primo, il male è fatto e non c'è rimedio: chinate il capo e aspettate. In caso contrario, se non avete ancora incontrato lo sguardo, presentategli il dito medio teso e le altre dita piegate: il malefìcio sarà scongiurato. Non occorre dire che se portate addosso corni di giada o di corallo non avete bisogno di tutte queste precauzioni".Cornelio Agrippa scrive: "...è una forza che partendo dallo spirito del fascinatore, entra negli occhi del fascinato e giunge fino al di lui cuore. Lo spirito è adunque lo strumento della fascinazione" (op. cit.). Dappertutto sono sempre stati reputati come capaci di gettare il malocchio: donne arcigne e invidiose specie se nel periodo mestruale, vecchie, preti e frati. Landolfo, vescovo di Capua, nell'anno 842, era convinto che il vedere un monaco, specie al mattino, gli portava male e quel giorno nessuna cosa gli sarebbe andata bene.Questi personaggi, per possedere sicuramente questa indesiderabile e sinistra capacità, devono essere, pure, un poco strabici e con lo sguardo sfuggente. I soggetti più sensibili, al loro infausto potere, sono i bambini, le donne incinte, le giovani coppie di fidanzati ecc.; insomma, fa notare acutamente Ugo Dettore: "tutto ciò... il cui processo vitale si presenta in una fase particolarmente delicata".Il gesuita Martin Delrio, nel 1603, descrisse la tecnica del malefico. "Quando colui che diciamo jettatore -spiega Delrio- posa lo sguardo con malevolo intendimento sulla vittima o ne tesse lodi sperticate, questi, per il tramite dei suoi segreti mezzi, inietta il malefìcio con una semplice occhiata".
DA CHI GUARDARSI
Guardatevi dai pessimisti e dagli invidiosi.Occorre tenere bene a mente che le persone pessimiste emanano pensieri che producono danno, poiché questi disgraziati percepiscono il mondo tutto negativo. Il pensiero è una forza maggiore di quella fisica; tutti creiamo pensieri in modo incessante, che attraggono forze corrispondenti (similia cum similibus). Il pessimista, l'invidioso, sotto quest'ottica, sono persone certamente da evitare.Questi individui sono davvero degli infelici perché attraggono su chi invidiano e su loro stessi una specie di odio cosmico. Una casa dove vi è odio, rancore, pessimismo e cattiveria è ammorbata di energie malefiche che precipitano, sempre di più, chi la abita in un baratro di sofferenza. E' opportuno a questo punto ribadire ancora che è salutare circondarsi di persone e pensieri sempre positivi ed evitare i cattivi e i pessimisti perché attuano, nei confronti di chi li avvicina, un lento e progressivo irradiamento di forze nocive.Avrete sicuramente fatto caso che l'incontro con certe persone vi dà energia e serenità mentre con altre, dopo pochi minuti,vi fa sentire devitalizzati,stanchi e non infrequentemente vi assalgono fastidiose cefalee. Evitate gli invidiosi.L'invidia è un sentimento molto nocivo ed è alla base di grandi disgrazie;il male desiderato si avvera,avvertiva E. Levi.Chi non sa di tremendi avvenimenti che hanno distrutto unioni felici, famiglie ricche e fortunate ecc.? I terribili effetti dell'odio si abbattono sulle ignare vittime causando sofferenze psichiche e fisiche, follia, malattie gravissime e distruzione. Diffidate e allontanatevi da uomini e donne, parenti e amici, infelici ed invidiosi, che vi odiano per tutto quello che avete e vi penetrano coi loro occhi malevoli e giungono fino alla vostra anima e l'avvelenano.Apuleio disse ad una così pericolosa persona: "I vostri occhi essendo entrati per mezzo dei miei, nel mio interno, accesero il fuoco nel fondo del mio corpo e nel midollo delle mie ossa" (De Magia). Una buona protezione contro simili pericolosi individui consiste, secondo la tradizione, nel portare con sé un piccolo corno di corallo o fare le corna appena si scorge lo jettatore, pratica del resto comune dappertutto. In fondo non vi è popolo in Europa che non conosca il significato di questo gesto e di cosa voglia significare. "Portar le corna", "Fare le corna a uno", "Porter les cornes", "Llevar los cuérnos", "Einem horner aufsetzen", "Horner tangen", esprimono tutti la medesima cosa, lo stesso concetto. Nicola Valletta riporta una serie di antidoti e antichi e collaudati rimedi contro la jettatura:"...portare addosso alcune cose naturali,come la ruta agreste, alcune radici, la coda di un lupo (pars caudae prodesse viris, quos fascina vexat), il cuoio della fronte delle Jene (Plinio, lib. XXII); la cipolla... Altri credevano che con lo sputarsi tre volte in seno, il fascino si rimuovesse; altri con l'inumidir le labbra e la fronte con la saliva: -Fascinationes saliva jejuna repelli, veteri superstitione creditum est- (Alex. ab Alex. Dies Geniales, LV)... Finalmente soleasi portar sospesa qualcosa di turpe... e principalmente l'immagine della viril parte..." (Nicola Valletta, La Jettatura, Longanesi, Milano 1984). In ultimo ricordate quanto ha sempre insegnato la saggezza degli antichi: "L'età, i soldi, un buco nel muro, i propri progetti, la felicità in amore, i cibi, le penitenze, le elemosine e le offese subite: queste cose bisogna tenerle nascoste con cura".
JETTATORI TERRIBILI
Un caso sconcertante di un pericoloso jettatore, il principe di Ventignano di Napoli, ci viene narrato da Ernesto De Martino, che aveva appreso la vera storia del pericoloso personaggio, il principe X, dalla biografia tracciata dal Dumas di questo nobile. De Martino, nel suo libro: "Sud e magia" (Feltrinelli, Milano 1977), racconta:
"Come la tradizione vuole il principe inaugura la serie delle sciagure fin da quando viene al mondo; la madre rende l'anima nel partorirlo, la nutrice cui è affidato perde il latte, il padre è rimosso dalla carica di ambasciatore in Toscana... Questa attività jettatoria il principe la mantenne per tutto il corso della sua lunga vita... il genero -che da scapolo era stato un libertino- non poté consumare il matrimonio con la figlia del nobile per effetto della benedizione paterna impartita alla coppia. ...Il giorno in cui il principe entrò in seminario, tutti i ragazzi della sua classe furono colpiti da tosse convulsiva; nel corso dei suoi studi sopravanzava i compagni e guadagnava sempre il premio, tranne una volta che fu secondo, ma allora il compagno a cui era toccato il primo premio inciampò nel primo gradino del palco mentre si recava a ricevere la sua corona e si ruppe una gamba."Né si salvarono i frati del convento di Camaldoli quando il principe entrò a fare il suo noviziato, poiché il giorno dopo il suo ingresso apparve l'ordinanza della Repubblica Partenopea che sopprimeva le comunità religiose. Abbandonato il proposito di darsi alla vita religiosa... inaugurò la sua vita mondana recandosi per la prima volta al San Carlo: quella sera stessa il teatro prese fuoco. Invitato a una festa da una certa contessa, tutto volse al peggio: gran temporale che impedì di restare in giardino, crollo di un lampadario, stecca della prima donna del S. Carlo che abbandonò la sala -sentendosi dominata da una forza nefasta superiore al suo talento-; e così via...".
Altre disgrazie sulla sua via furono lo scoppio della Rivoluzione quando egli giunse a Parigi e la morte di Papa Pio VII, tre giorni dopo averlo incontrato per strada. Durante un suo viaggio in Inghilterra naufragò la nave che lo accoglieva e identica sorte toccò alla nave accorsa a soccorrere i naufraghi. Alessandro Dumas, che scrisse la biografia del principe, per paura e scaramanzia non volle citarne neppure il nome e lo presentò anonimo come "Principe X".Gli ebrei credono moltissimo alla jettatura e secondo l'antico Talmud,"per uno che muoia per causa naturale, novantanove moriranno di malocchio".Salomone ammoniva: "Non dividere il pane con colui che ha il potere maligno negli occhi" (Proverbi XXIII, 6). Si narra che anche Papa Pio IX fosse un terribile jettatore.Per portare qualche esempio, nella guerra del 1948 contro l'Austria, mentre tutto andava per il meglio e il morale dei soldati era piuttosto alto, al Papa venne in mente di benedire i militi e, da quel momento, tutto andò storto. Un giorno il santo padre giunse alla Chiesa di Sant'Agnese per inaugurare la festa religiosa che stava per svolgersi quando, all'improvviso, il pavimento cedette e molti fedeli riportarono ferite più o meno serie.Quando Pio IX corse a Piazza di Spagna, ad impartire la santa benedizione alla colonna, che si stava edificando in onore della Santa Vergine, un operaio cadde dall'impalcatura e morì. Ma non è tutto. Un giorno il terribile Papa andò a far visita al re di Napoli nel porto di Anzio e qui, all'improvviso, si produsse un pauroso maremoto,ugualmente si verificò con l'ex regina di Spagna.
Si mormorava, ormai, da più parti che la benedizione del Pontefice fosse fatale e senza scampo. Lord C... arrivò da Albano, perché di salute delicata sperava di rinforzarla con la santa benedizione papale. Conclusione: morì subito dopo. Altri famosi e pericolosi jettatori furono: papa Leone XIII; i compositori Ambroise Thomas e Jacques Offenbach; l'imperatore di Germania, Guglielmo II; il re francese Luigi XIV e il criminale americano Harry K. Thaw.
Il re Alfonso di Spagna, altro temibile jettatore, ne combinò di cotte e di crude. Era, per questo suo nefasto potere, notissimo ai suoi tempi. Nel 1923, nel corso di una sua visita in Italia, appena sbarcato a Napoli, esplose un cannone dilaniando i soldati che lo accoglievano con gli onori militari. Il poeta tedesco Heinrich Heine ebbe fama di funesto jettatore.Si racconta, a tal proposito, che nel 1830 incontrò a Parigi il musicista Vincenzo Bellini. Heine aveva uno sguardo sinistro, forse reso più inquietante dallo strabismo che si vedeva chiaramente, pur sotto le lenti scure. Heine fissò Bellini e gli annunciò: "Affrettatevi a godere ciò che la vita vi potrà ancora dare. Il vostro eccezionale e mostruoso genio vi condanna a una morte prematura. Dovete morire giovane come Mozart e Raffaello!".Poco tempo dopo Bellini morì: aveva solo trentaquattro anni. Al tempo di re Ferdinando il canonico Di Jorio, con grande fama di jettatore, cercava di avere, inutilmente, da oltre otto anni, un'udienza col re per domandargli una pensione reale. Ferdinando tenacemente rimandava quell'incontro, in quanto era al corrente della sinistra fama del canonico e, perciò, aveva accampato mille scuse per non riceverlo. Quando, infine, per levarselo dai piedi, accettò quell'incontro fu fulminato da un colpo apoplettico.Infine, registrato negli Atti dell'Accademia di Parigi (1739), vi è un fatto, che prova come l'occhio, in certi casi, emetta dei fluidi mortiferi: "avvicinatasi una vecchiaccia ad un tersissimo specchio, ed innanzi a quello per qualche tempo trattenutasi, lo specchio assorbì tal grassume, che raccolto insieme, si sperimentò essere un potentissimo veleno" (N. Valletta, op. cit.).
LA CREDENZA DELL'OCCHIO CATTIVO
Del potere nefasto che fuoriesce dagli occhi invidiosi il Campanella, afferma:"...il fascino fa prova della sua forza, perché, mirando con affetto un arbore tenero o qualche fanciullo, lo fan morire. Chi ammira una cosa, inarca le ciglia e vorria aprire gli occhi tanto che gli entrasse la cosa ammirata, per conoscerla e goderla, e, per quell'aprire, manda fuori spiriti avidi della cosa desiderata e ammirata, e quelli si communicano subito nella tenerezza per li pori, e... operano... talché, vinti, li spiriti dell'arboscello o del fanciullo cedono e... s'ammortano" (Tommaso Campanella, De sensu rerum et magia).
Agrippa con più incisività ribadisce:
"Il fascino è un legame o incanto... che entra nel cuore di colui che si strega attraverso i suoi occhi. Lo strumento della fascinazione è uno spirito, vale a dire un vapore puro, lucente, sottile, proveniente dal sangue più puro generato dal calore del cuore, il quale emette come raggi attraverso gli occhi, raggi che trascinano seco un vapore spirituale impregnato di sangue, come constatiamo negli occhi cisposi e rossi, che infettano dello stesso male gli occhi sani a causa del loro raggio che diffonde i vapori del sangue corrotto. (...) Gli uomini vengono stregati da uno sguardo fisso e frequente..." (Cornelio Agrippa, op. cit.).La credenza su gli infausti poteri dello sguardo invidioso esiste da sempre e la sua origine si perde nella notte dei tempi. Il filosofo Schopenhauer osservò: "Si legge, e si resta sbalorditi leggendo, della ostinazione, della costanza che, malgrado tante avversità e disinganni, l'umanità ha dimostrato in tutti i tempi e in tutti i luoghi nel perseguire l'idea della magia... si deve concludere che tale idea è profondamente radicata nella natura umana...".Il mondo moderno, malauguratamente, allontana, sempre più, l'individuo da certe realtà spirituali, precipitandolo nel labirinto della materia. Gli jettatori utilizzano le loro maligne capacità, che hanno fin dalla nascita, spesso senza rendersene conto. L'essere scettici non aiuta certo, anzi, espone con maggiore incoscienza alle occulte e devastanti energie. E' bene sapere quanto afferma Tommaso d'Aquino:"Ogni idea concepita dall'Anima è un ordine al quale l'organismo obbedisce: così la rappresentazione dello spirito produce sia un vero calore, che il freddo; essa può del pari produrre o guarire la malattia e non v'è a sorprendersi, perché l'Anima forma del corpo, è una medesima sostanza con esso... L'immaginazione forza il corpo ad obbedirle: essa è nell'Anima un principio naturale di movimento..." (Tommaso d’Aquino, Summa..., I p. 110, art. 2).Con la forza del pensiero è possibile trasmettere a chicchessia tutto il bene del mondo o ogni male. Il grande Paracelso si disse convinto di ciò esclamando: "E' possibile che per forza della mia volontà io fermi lo spirito del mio avversario in una immagine e arrivi a renderlo deforme o zoppo". Studiare queste spaventose capacità, forse, spaventò gli scienziati che allora inventarono sigle come "Esp", "Psi" e "Pk". Essi, tuttavia, sapevano bene quanto afferma Ehrenwald e cioé che: "I fenomeni psi sono in realtà derivati dalla magia... -ma continua lo studioso- sono stati disidratati, disossati e spinati per essere resi digeribili allo stomaco degli scienziati...".E' anche vero che, nel mondo dell'occulto, vi sono tantissimi deliranti, fissati, allucinati,autosuggestionati, che credono vere le loro fantasie,tuttavia, questi casi spiegano solo una parte modesta del fenomeno.Sono convinto che né la psicologia e la psichiatra e neppure la parapsicologia possono chiarire tutti i fatti ascritti all'esperienza degli "occhi che trafiggono".
I SINTOMI DEL MALOCCHIO
Il male augurato,potentemente, arriva e sconvolge la vita della vittima fino alla paralisi, alla pazzia o alla morte. Le leggi sulle quali si basa questa capacità malefica possono essere così sintetizzate: è il potere dell'immaginazione che fa si che un'immagine ben rappresentata mentalmente, tenda a realizzarsi nella realtà. Occorre, tuttavia, che l'immagine occupi tutta intera la mente (monoideismo) e sia sorretta da una forte emozione (odio o invidia, quasi sempre, spinti all'estremo).Bisogna evitare di rispondere all'odio dell'invidioso con la paura, in quanto essa infonde nel corpo eterico un moto vibrante, che è in simpatia con l'atto malèfico. La paura, come il desiderio, uccide la volontà e,perciò,rende fragile e più accessibile il centro vitale ad un'influenza negativa. Chi ha paura finisce sicuramente con l'essere attaccato dal male. Non bisogna neppure rispondere con l'odio al male, in quanto l'odio ci mette sulla stessa sintonia del malèfico; "poiché l'odio è una specie di compartecipazione interiore per la quale ci si collega con l'oggetto odiato" (B. Veneziani e A. Ferrara, a cura di, I King, Astrolabio). Occorre sapere, infine, che tutto il male che si fa ritorna su chi l'ha fatto; è questa una giustizia universale che, prima o poi, colpisce inesorabilmente chi fa il male.I sintomi del malocchio, a detta degli esperti in queste faccende, possono essere descritti come un susseguirsi di strani malesseri, per lo più psichici e di varia intensità, che vanno da frequenti capogiri a spiacevoli stati depressivi; diminuizione di memoria, difficoltà di concentrazione, senso di spossatezza con mancanza di forze, ecc. Dolori e disturbi fisici, insomma, non associabili ad alcuna malattia conosciuta. Lo psichiatra Arthur Ghuirham afferma che l'odio e la violenza liberano tossine, che causano affezioni organiche solitamente attribuite a virus. Il medico sottolinea le analogie tra le infezioni virali e il malocchio e spiega che: "Nell'epoca attuale, il disturbo fisico forse più comune provocato dal contatto con l'energia del male è l'infezione da virus in una qualsiasi delle sue svariate forme."Tali malattie sono caratterizzate da malessere generale e spossatezza... In realtà, molti sintomi di tali -infezioni- sono provocati non tanto da virus isolabili in laboratorio quanto dagli effetti delle tossine dell'odio,della violenza e del male in genere". L'influsso malefico, spesso, è originato da persone malevole e invidiose. Il dottor Ghuirham, che ha fatto profondi studi sull'argomento, osserva che: "Non si può non essere colpiti dai punti di contatto esistenti tra le malattie virali dell'Europa Occidentale moderna e gli effetti provocati dall'-occhio cattivo- nelle comunità tribali..."Gli stati ossessivi acuti innescati dalle forze del male sono in genere caratterizzati soprattutto da un forte senso di colpa... e da una sensazione di crollo imminente" e conclude che: "Fenomeni del genere non si possono far rientrare negli schemi elaborati dalla psichiatria contemporanea". Fatti inquietanti, che rendono conto del potere infausto di certe persone, che, spinte da malevoli sentimenti, esercitano un'azione devastante sulla vittima.In questa condizione si è davvero strumento di una forza maligna, che sconvolge la mente e il corpo fino, in certi casi, a distruggere l'individuo. Il discorso su molte malattie,proposto dalla moderna medicina, non è, ancora, definitivo e gli studiosi affondano in sabbie mobili di tesi e antitesi. In campo psichiatrico una miriade di indirizzi psicanalitici, psichiatrici e neurologici ipotizzano mille fattori e, tuttavia, il medico alla fin fine s'imbatte, spesso, nelle ultime parole che mai vorrebbe pronunciare: "non riesco a capire".Per vedere se uno è stato colpito da malocchio, nelle campagne, si suole agire in questo modo: si accende (con fiammiferi di legno), nella stanza dove si svolge il rito diagnostico, una candela benedetta (il giorno della Candelora) e si fa bruciare un pò d'incenso, poi, in un piatto, si versa dell'acqua e si immergono tre capelli, strappati con la radice, dalla testa del paziente. Certuni preferiscono tenere il piatto, poggiato qualche minuto, sulla testa della persona che si vuole esaminare. Si intinge il dito indice della mano sinistra nell'olio d'oliva, precedentemente raccolto in un piccolo recipiente di rame e si lasciano cadere tre gocce nel piatto con l'acqua, sistemato davanti alla candela, che deve essere l'unica fonte di illuminazione.Bisogna osservare bene a questo punto ciò che succede: se le goccioline d'olio rimangono intere nella zona centrale, non c'è malocchio. Se le tre gocce si allontanano verso la periferia del piatto e, poi, si sfaldano e affondono oppure se si moltiplicano diventando più piccole allora il malocchio è presente. Se, invece, sotto le gocce d'olio, appare una specie di occhio, chiamato "occhio della strega", oppure se i capelli immersi nell'acqua della bacinella si disporranno a rappresentare serpi o altri animali allora la situazione è seria.Si può, secondo altri esperti,con lo studio approfondito del tema astrologico di un soggetto, sapere se e quanta predisposizione egli ha ad essere vittima di influssi negativi e, in più, stabilire, con l'analisi del tema annuale,i periodi di maggiore rischio. Per esempio, un aspetto negativo tra la Luna e Saturno, particolarmente se la prima occupa il campo XII, è significativo di grande sensibilità alle influenze maligne e di scarsissima resistenza agli attacchi occulti. Se Venere è coinvolto e fortemente leso, la possibilità di esserne vittima nella sfera sentimentale e sessuale, con conseguenti problemi di coppia, è tutt'altro che remota. Nell'oroscopo annuale i periodi maggiormente pericolosi, perché ricettivi ad influssi maligni, sono segnalati dai transiti lunari nel settore XII con aspetti dissonanti ai due malefici (Marte e Saturno). La quasi certezza di malefìcio è data dal transito di Saturno dal settore che lo ospita, nell'oroscopo radicale, al campo XII di rivoluzione solare in aspetto negativo alla Luna.Ancora più infausta è la prognosi se Saturno si congiunge a Nettuno ed Urano lesi. Ovviamente in questo tipo di test astrologico è d'obbligo il ricorso ad un astrologo esperto. Altro test particolarmente importante è quello che consiste nella ricerca di larve (entità baronte disincarnate) che vivono a spese dell'energia del soggetto, che possiedono, causandogli una grande debolezza, incapacità di concentrazione, deperimento, pessimismo ecc. fino a portarlo alla follia o alla morte per gravi malattie.La larva provoca uno strappo nel corpo eterico, dal quale sugge energia. Scrive Fulvio Rendhell: "Le cosiddette fatture, legamenti, malefici, ecc. sono per lo più dipendenti dal dominio delle larve... che possono apparire sui capelli delle persone infestate, sui vestiti, o mimetizzate in ogni parte del corpo nudo". La loro ricerca è complessa e deve compierla un esperto. Bisogna esaminare ogni centimetro del corpo della persona. Il segno dell'individuazione di una falla (nel corpo astrale della vittima), che ospita la larva infestante, è frequentemente costituito dal ritrovamento, sulla pelle, di tre macchioline scure disposte a formare un piccolissimo triangolo equilatero.Occorre comprendere chiaramente che il pensiero è energia e che il male voluto, con grande emozione, arriva sicuramente alla povera e ignara vittima. La questione la approfondì con grande perizia il medico Teofrasto Paracelso che affermò: "Se qualcuno non vuol bene a un altro, l'odia, è possibile che accada a quest'ultimo il male che il primo gli desidera...". Secondo Paracelso tutto ciò che l'uomo immagina proviene dal cuore: "Il cuore è il sole di quel piccolo microcosmo che egli è. E tutto ciò che l'uomo immagina e che viene dal piccolo sole del microcosmo si va a confondere nel sole del gran mondo, nel cuore del macrocosmo. Così l'immaginazione del microcosmo è un seme che è materializzato... L’immaginazione altrui, della quale i mezzi sono diretti contro di me può, dunque, essere così forte che io possa soccombere ai suoi assalti.(...) L'immaginazione procede dal piacere e dalla cupidigia: il piacere genera l'invidia, l'odio...".L'amore o l'odio sono responsabili del bene e del male che ci accade o che capita agli altri. Eliphas Levi, era conscio dei raccapriccianti poteri di una mente perversa. Tutto quanto detto e descritto, non sono fantasie di menti impressionabili. La medicina si è pure occupata di molti casi di disturbi strani e inspiegabili senza, naturalmente, capirci nulla. Gli psichiatri Silvano Arieti e Johannes M. Meth affermano che la morte per influssi malèfici "è nota tra i popoli più primitivi. Il paziente muore senza alcuna causa organica apparente, quando... teme di essere stato stregato" (S. Arieti, Manuale di psichiatria, vol. I, Boringhieri, Torino 1969). Arieti e Meth proseguono: "L'interpretazione di questa malattia è difficile... I pochi reperti autoptici in questi casi hanno mostrato solo segni di paralisi vasomotoria"(Ibid.).Questi poteri maledetti risiedono nella fisiologia occulta dell'uomo, ma questo non si insegna alle università. Ogni persona emette effluvi magnetici, che sono alla base della vita.La morte,infatti,è come dice il Kremmerz:"interruzione o cessazione o deviazione magnetica che rompe o esaurisce il centro o nodulo di un'unità umana".Questo effluvio magnetico individuale è chiamato "Aura".Agrippa afferma:"Tutto ciò che un odio violento può ispirare ad alcuno, ha la forza di muovere, di esercitare un effetto distruttore; e lo stesso è di tutte le cose che l'anima persegue con un violento desiderio" (Cornelio Agrippa, op. cit.).G. C.Vannini afferma: "Vehementem imaginationem cui spiritus et sanguinis obediunt, rem mente conceptam realiter efficere,non solum intra, sed et extra" (Un'immaginazione veemente cui lo spirito ed il sangue obbediscono può fare una realtà di una cosa semplicemente concepita dallo spirito, e ciò non soltanto dentro di noi ma fuori" (G. C. Vannini, De admirabilibus naturae arcanis, libro IV, dialogo 5).Ruggero Bacone aveva anche era certo: "Che se, inoltre, qualcuno che ha l'anima malvagia pensa fortemente di nuocere altrui, lo desidera con violenza,ne ha l'intenzione certa, e crede fermamente di potergli nuocere, non è da porre in dubbio che la natura non obbedisca ai pensieri della sua anima" (Opus Majus). Una volta che l'odio, sotto forma di male, si manifesta in tutta la sua drammaticità, ha inizio un continuo quanto inutile e dispendioso peregrinare da un medico all'altro, quasi sempre, senza cavarci un bel niente se il dottore in medicina non è pure conoscitore di certe arcane realtà. Ecco come il male penetra nell’individuo:"Se siete stanchi, estenuati,depressi e se una persona con il raffreddore o l'influenza si trova nella vostra stanza,il raffreddore o l'influenza non mancheranno di conficcarvi le zanne nell'organismo indebolito.Questo lo sapete benissimo.E' esattamente la stessa cosa quando vi manca energia psichica.Diventate allora vulnerabili e le suggestioni nefaste non incontrano nessuna difficoltà a penetrare dentro di voi. (...). Eliminate il timore degli influssi esterni. ...la paura è un'emozione distruttrice perché ci rende negativi e soprattutto vulnerabili agli influssi estranei. Attira le vibrazioni nefaste. Apre la porta a quello che temiamo... Annientate ogni pensiero di pessimismo, di scoraggiamento, di timore e di debolezza, e sarete perfettamente immunizzati contro gli influssi negativi e deprimenti. ...Annientate l'odio. Questa regola risulta, in realtà, dalla precedente perché l'odio è l'emozione più negativa..." (Julien Ochorowicz, La suggestione mentale, Athena & Idegraf, 1988).
COSE MALEDETTE
Vi sono anche cose che sembrano emanare una maligna volontà distruttrice. Ebbe fama di portare molta jella l'auto, una Porsche, con la quale perse la vita il famoso attore James Dean, nel 1955. George Barris, un garagista, che l'aveva appena comprata la vide piombare, mentre gliela scaricavano nel suo locale, su un giovane meccanico e maciullargli le gambe. Venne smontata e un medico ebbe l'idea di comprare il motore e collocarlo nella propria auto. Poco dopo moriva in un terribile incidente stradale.La carrozzeria della Porsche di Dean fu esposta a Sacramento in una mostra sulla Sicurezza Stradale ma precipitò dall'impalcatura e spezzò una gamba a un ragazzino. Poco tempo dopo mentre veniva trasportata ad un'altra mostra, l'autista del mezzo andò fuori strada e fu sbalzato fuori dal camion e nello stesso istante gli piombò addosso la malefica auto che lo schiacciò.Tutti coloro che acquistarono qualche pezzo della Porsche pagarono a caro prezzo quest'imprudenza. Un corridore, George Barris, che prese le gomme per montarle sulla sua auto riportò gravi ferite quando i pneumatici, incredibilmente, scoppiarono tutti assieme facendo capovolgere più volte l'auto che schizzò via dalla strada. Un grosso camion che nell'Oregon trasportava l'auto maledetta per un improvviso guasto ai freni uscì di strada e piombò in un negozio distruggendolo. In un altro strano incidente, a New Orleans, andò in pezzi.Esistono indubbiamente oggetti che portano male e bisogna stare molto attenti, in particolar modo, quando si comprano cose vecchie appartenute a chissà chi. Innanzitutto bisogna stare bene attenti a non portare nella propria abitazione cose utilizzate in rituali magici o peggio ancora stregoneschi.Altra auto jellata fu la decappottabile, di color rosso vivo, sulla quale, a Sarajevo nel 1914, l'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando subì il mortale attentato. Dopo la prima guerra mondiale, scatenata dall'uccisione dell'arciduca, la fiammante decappottabile a sei posti fu venduta ad un ufficiale. Essa sembrava emanare un potere malefico. Il militare ebbe un numero impressionante di incidenti che lo turbarono a tal punto fino a convincerlo a liberarsi, a qualsiasi costo, dell'auto e la regalò ad un suo vecchio amico.Lo sfortunato, dopo soli sei mesi, morì in un tremendo incidente. Rimessa a nuovo e rivenduta la decappottabile fu riverniciata di blu dal nuovo proprietario che non riuscì, ugualmente, a sfuggire alla terribile influenza dell'auto maledetta e, in un pauroso scontro, perse la vita assieme ad altre persone, con lui nell'auto assassina. Aggiustata, ancora una volta, la decappottabile a sei posti, non trovò nessun acquirente, visto l'alone di morte che la circondava. Fu acquistata da un museo viennese ma non vi restò a lungo senza seminare altre rovine. In piena seconda guerra mondiale, un aereo bombardò e disintegrò museo e auto.La letteratura parapsicologica riporta moltissimi esempi di case cosiddette "stregate". Lo psichiatra inglese Arthur Guirham ha fornito un interessante resoconto degli impressionanti avvenimenti accaduti in un'abitazione di Bath. Quasi tutte le persone, che andarono ad abitare questa casa, si sono tolti la vita e sono impazziti. Molte navi ebbero fama di portare sfortuna. La nave più jellata fu la tedesca Scharnost. Già, mentre veniva costruita, si rovesciò schiacciando sessanta operai. In seguito l'esplosione di un cannone straziò orribilmente più di dieci marinai. Nel '43 fu affondata dall'aviazione inglese. Il fatto più incredibile fu che tutti quelli che vi furono imbarcati morirono di morte violenta.L'Himenoa fu un'altra nave maledetta.Basti dire che, oltre agli altri disastri che si abbatterono sul personale di bordo, tutti i cinque comandanti che si succedettero alla sua guida fecero una brutta fine. Il primo impazzì, il secondo trovò la morte dietro le sbarre di un carcere, il terzo prese a bere smodatamente e morì di "delirium tremens", il quarto fu ucciso e il quinto e ultimo comandante si suicidò. Un fatto inquietante, riportato anni fa da alcuni giornali, si è verificato in Germania. Franz Block, un professore tedesco, si è accorse con raccapriccio di essere venuto in possesso, casualmente, di una macchina fotografica che gettava il malocchio alle persone ritratte con essa. Il signor Block ha scoperto che dei dieci amici fotografati: sei sono morti in incidenti stradali, uno in un incendio, due sono annegati mentre erano a pescare con la barca e il decimo è morto strozzato da un ossicino del pollo che stava mangiando.La scoperta più agghiacciante il professore l'ha fatta quando, indagando per curiosità su uno dei tanti passanti che apparivano per caso sulle foto, ha saputo che era stato stroncato, due giorni dopo la foto, da un'emorragia cerebrale. Franz Block ha subito donato l'apparecchio fotografico ad alcuni studiosi di parapsicologia e terrorizzato ha detto: "Questa macchina fotografica è stata fabbricata dal diavolo in persona e viene direttamente dall'inferno".La scrittrice Simone de Tervagne narra la singolare avventura capitata al famoso poeta surrealista André Breton quando, nel 1959, venne in possesso di una statuina di una divinità brasiliana decisamente apportatrice di jella. "Questa statuetta era di ferro. Aveva un viso cattivo, inquietante, ...era servita nelle cerimonie di vudù brasiliano, il macumba" (Simone de Tervagne, I poteri occulti di gioielli magici e pietre maledette, Meb, 1991). Il poeta la ebbe in dono da un diplomatico che era andato a fargli visita. Poco tempo dopo Breton fu colpito da paralisi e divenne incapace di scrivere.Consigliato da un suo amico, l'esoterista René Alleau, il poeta donò la pericolosa statuetta ad un museo. Appena l'oggetto malefico lasciò la sua casa, il poeta sentì un enorme sollievo, le sue condizioni di salute presero a migliorare velocemente e, dopo non molto tempo, fu capace di scrivere come prima. Addirittura, ha fama di portare jella un intero paese della Lucania. Ne parla il prof. Ernesto De Martino nel suo libro "Sud e magia" (op. cit.). Egli racconta che con i suoi collaboratori, per motivi di studio, dovette recarsi a Colobraro vicino Matera.
Appena giunto, chiese al primo cittadino di fargli incontrare uno zampognaro, perché voleva farlo riprendere con la cinepresa, per documentare il folklore del luogo, ma il povero zampognaro fu investito da un camion e rimase ucciso. Un assistente del De Martino si procurò varie ammaccature scivolando dalle scale dell'albergo, un giornalista del gruppo restò molto turbato, quando si accesero spontaneamente i fiammiferi che aveva nella tasca della giacca e uno dei fotografi si ritrovò all'improvviso un febbrone da cavallo. Tutti i componenti la comitiva riportarono incidenti più o meno gravi.Vi sono anche dei film che sembrano portare sfortuna. Per esempio la serie "Poltergeist" ne portò parecchia agli attori protagonisti di questa trilogia horror. Julian Beck muore di cancro nel mese di settembre del 1985, alcuni mesi dopo l’uscita del secondo film. L’attrice Zelda Rubinstein viene uccisa da un auto in uno spaventoso incidente. La piccola Heather O’Rourke, di appena 12 anni, viene stroncata da una grave forma influenzale.
LE PROTEZIONI POPOLARI
Fin dai tempi più remoti l'uomo ha cercato di difendersi dagli influssi maligni. Moltissimi furono i rimedi di protezione adottati dalla tradizione popolare. Nel medioevo ci si difendeva con varie procedure. Quelli più in voga si possono così sintetizzare:
- Mettersi attorno al collo una collana di spicchi d'aglio, di conchiglie, di pezzetti di agata o di cimaruta.
- Fissare dietro la porta della propria casa ferri di cavallo, grosse unghie di gallo e code di lupo. Questi accorgimenti impedivano alla fortuna di andarsene e al male di entrare.
- Nascondere nell'abitazione un pugno di sale grosso, terra di cimitero benedetta, qualche dente di pescecane, forbici incrociate ai piedi del letto e un pezzo di corda da impiccato. Così premuniti si pensava di scongiurare la cattiva sorte.
- Portare con sé anelli o pendenti con pietre di corallo, ambra, giada o altre adatte a contrastare gli influssi malefici. Si usava tenere addosso anche manine di corallo, falli e cornetti d'avorio.
Vi erano anche protezioni cosiddette religiose, per difendersi dal male che, tra l'altro, contemplavano:
- Il segno della santa croce;
- L'acqua benedetta;
- Il portare su se stessi scapolari, rosari e medaglie benedette. Le più efficaci furono considerate le medagliette di San Benedetto, di Michele Arcangelo, ecc.
Tra i più potenti segni anti-malocchio sono, ancor oggi, quello di far le corna con le mani o portare piccole "mani cornute" come pendenti. Gli antichi egizi usavano la mano per difendersi dal serpente e recitavano: "Questa mano di Teti viene verso di te, la mano, una grande tenaglia della casa della vita. Colui che essa stringerà non vivrà più, e colui che essa colpirà non alzerà più il suo capo. Cadi e placati" (Testi delle Piramidi, n.672)Ingiustamente si crede che questo gesto è blasfemo, perché taluni pensano, che le corna in questione rappresentano quelle del diavolo. Nulla di più falso. Sul vero significato di questo, universale e antichissimo, gesto di protezione magica lasciamo che sia Henry Durville, che fece in proposito profondi studi in materia, a spiegarcene il significato occulto.Egli scrive, riferendosi alla mano cornuta, che: "L'indice e il mignolo sono proiettati in forma di corna; le altre dita sono ripiegate. Ciò si spiega molto bene per quanto riguarda il pollice, poiché è il simbolo della personalità e, ripiegandolo all'interno della mano, lo si mette in questo modo al riparo da ogni disavventura...". Il resto dell'interpretazione è astrologica.Il Durville riprendendo il discorso dell'indice e il mignolo allungati in avanti, nel caratteristico gesto, spiega che sicuramente gli antichi hanno: "voluto affidare la difesa della mano (e di tutto l'individuo, ndA) all'autorità di Giove (il dito indice) ed alla sottigliezza di Mercurio (il dito mignolo), contentandosi di preservare il Sole (l'anulare) troppo sensibile e Saturno (il medio) troppo astratto per essere utili".La grande chiromante M.me de Thebes così spiegò il potente segno scaramantico: "E' necessario,quando ci accorgiamo di trovarci in compagnia di qualche persona sospetta, metter ripiegato e nascosto nella mano il pollice, sul quale si abbassano le dita di Apollo, la scienza che assorbe tutto, e di Saturno, la fatalità pronta a respirare ogni influenza cattiva, mentre si debbono distendere immediatamente le dita protettrici: Giove, il dominio che respinge, e Mercurio, il portatore del caduceo, lo scudo e la spada" (M.me de Thebes, L'enigma della mano).L’argomento del dossier in questione è più diffusamente trattato nel mio libro: "Jella e Anti Jella" (Edizioni AGPHA PRESS, Roma 1998).
ALTRA DISCUSSIONE XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX

IL MOSTRO DI FIRENZE:
la pista esoterica
Analizzando l’insoluto mistero del "mostro di Firenze" ci si accorge che non è stato sufficientemente approfondito un elemento importante, quello esoterico. L’assassino (o gli assassini?), preferisce agire in notti calde, non ha ucciso in inverno e in notti di luna piena. Ha scelto, infatti, sempre notti senza luna, precedenti o successive la domenica (è un elemento rituale?). Ha agito tra giugno e settembre e una sola volta in ottobre. Dal corpo delle vittime donne prende il feticcio cimelio, escissione del pube e/o della mammella (donna offerta come vittima sacrificale?). Tra gli investigatori che si sono occupati del caso, c’è chi pensa che le sue vittime sarebbero, in realtà, molte di più di quelle conosciute.Gli omicidi seguono un rituale ben preciso e prestabilito. Ecco riassunti i trenta anni di delitti, scanditi da date-chiave.Tutto ha inizio il 21 agosto del 1968.Quella notte vengono uccisi,nelle vicinanze del cimitero di Lastra, a Signa,una coppia di amanti, il 29enne Antonio Lo Bianco e la 32enne Barbara Locci(non tutti attribuiscono, tuttavia, questo primo omicidio al"Mostro").Sabato,14 settembre 1974,è il turno dei fidanzati Pasquale Gentilcore,19 anni,e di Stefania Pettini 18 anni.La donna viene colpita con 96 coltellate al torace e al pube.Alla fine l’assassino le infila,nella vagina,un tralcio di vite(ritualità?).Sabato 6 Giugno 1981,tocca ad altri due fidanzati,il 30enne Giovanni Foggi e la 21enne Carmela De Nuccio;alla poveretta viene asportato il pube.Giovedì 22 ottobre dello stesso anno,è la volta di Stefano Baldi,26 anni,e di Susanna Cambi 24.Anche a lei viene asportato il pube.Sabato 19 giugno 1982,vengono assassinati Paolo Mainardi di 22 anni e Antonella Migliorini di 19.Sabato 9 settembre 1983,è la volta di due maschi(un errore del mostro?)J.Uwe Rush e Friedrich Meyer,due amici tedeschi 24enni.Sabato 29 luglio 1984,sono massacrati il 22enne Claudio Stefanacci e la 18enne Pia Rontini,alla ragazza vengono asportati il pube e il seno sinistro. Domenica 8 settembre 1985,Nadine Mauriot di 36 anni e Jean Michel Kravechvili di 25,una coppia di conviventi.Anche in questo caso la donna viene mutilata del pube e del seno sinistro.E’ la prima volta che il mostro uccide di domenica.L’assassino,il giorno dopo,spedirà un lembo del seno al sostituto procuratore Silvia Della Monica.In relazione a quest’ultimo fatto vi è un accadimento quantomeno inquietante.Andiamo con ordine.Sulla webzine "L’Aspide"(http://www.aspide.org/sommario.htm)è pubblicata l’inchiesta:"I Mostri di Firenze" firmata da un "Anonimo cistercense".All’inizio del documento la redazione spiega: "…siamo rimasti stupefatti quando una e-mail diretta al nostro Direttore e proveniente da fonte non identificabile, ci invitava a recarci presso l’antica Abbazia Benedettina di Trisulti, dove avremmo trovato un plico a noi indirizzato, contenente inedite verità sul/i mostro/i di Firenze.…il plico esisteva davvero e, inoltre, prometteva,per il futuro,altre rivelazioni.Il contenuto delle pagine che seguono è tratto dal plico anonimo che conteneva una perizia(anch’essa anonima)‘in merito alla vicenda giudiziaria relativa ai delitti attribuiti al c.d. Mostro di Firenze,in base ad un’accurata analisi storica’. Noi la riportiamo,così come l’anonimo ce l’ha fatta pervenire,ed attendiamo altri sviluppi del caso…".E’ in base a questo documento che riassumo i tre fatti che seguono.L’anonimo redattore ci informa di un accadimento quantomeno inquietante,pubblicato, spiega,da"La Nazione",che riportò solo le iniziali della giovane donna,che narrava quanto accadutole mentre era in treno nella zona di Scandicci.Il mostro aveva da poco assassinato i due francesi.La donna racconta che un signore,molto distinto,di mezza età,le rivolse la parola e le chiese se aveva timore a viaggiare da sola dopo quanto era accaduto e aggiunse:"Ma lei non legge i giornali?".Proseguì dicendole che in quel giorno era stato fatto pervenire al Sostituto Procuratore Della Monica un brandello di seno di una donna assassinata dal "mostro".La ragazza giunse a destinazione e dimenticò quello strano individuo e il truce racconto con l’orrido particolare.Quando venti giorni dopo,lesse sui quotidiani della lettera anonima alla dottoressa Della Monica accompagnata dal lembo di seno ebbe uno choc.Chi era quel misterioso uomo e come faceva a sapere di quell’altro terribile omicidio con venti giorni d’anticipo?Sempre dall’anonimo cistercense un altro mistero.Riassumo anche questo caso.Tra i tanti misteri relativi al mostro di Firenze vale la pena ricordare quanto racconterà Natalino Mele,il figlio di Barbara Locci,la prima vittima.Egli era rannicchiato sul sedile posteriore dell’auto e semi addormentato mentre la madre e il suo amante Lo Bianco venivano assassinati.All’epoca della tragedia aveva otto anni.Egli avrebbe lamentato, anni dopo,da grande,di avere nella memoria tanti vuoti,black-out strani nella loro manifestazione che lo avrebbero convinto e portato a sostenere che le sue non erano parziali amnesie provocate da choc, ma qualcosa di diverso, di più complesso.Egli,in sostanza,sosterrebbe di essere stato vittima di un "lavaggio del cervello".Se è andata così,chi avrebbe sottoposto alla tecnica del"brainwasch"il giovane? Non è neppure dato sapere a cosa è dovuta questa convinzione e neanche se l’essere stato sottoposto a tale intervento gli fu prospettato,come diagnosi finale,da qualche medico che,dopo aver studiato il suo caso,si espresse in tal modo.Sta di fatto che la cosa non fu mai presa nella dovuta considerazione.Infine l’ultima vicenda narrata dal misterioso anonimo redattore si svolge quando Pietro Pacciani,nel ’96,tornò a casa assolto dalla Corte d’Assise d’Appello.Nella sua abitazione di Mercatale non trovò sua moglie Angiolina.Nessuno sapeva dove era finita l’anziana donna.Era fuggita o era stata portata via?Per quale motivo gli avvocati di Pacciani presentarono una denuncia per sequestro di persona e contro chi?Si seppe che qualcheduno dei vicini di casa vide la donna,che si dibatteva e urlava, trascinata via di forza,quasi di peso e da diverse persone.Sembra che la poveretta sia stata internata in una casa di cura,ma per quale motivo?Da parte del Servizio Sociale o il tutto fu deciso da personaggi influenti? Sembra anche che il suo internamento sarebbe stato deciso dal Servizio Assistenza Sociale della USL.Le carte della richiesta di ricovero e il motivo erano sparite.Sembra che qualcuno abbia voluto far tacere Angiolina,ma perché? Questo qualcuno è colui che poi ha ucciso Pacciani?Perché Pietro Pacciani,verosimilmente,è stato assassinato.A marzo 2001 la procura di Firenze apre un fascicolo contro ignoti sul decesso dell'agricoltore morto nel '98,mentre era in attesa del secondo processo d'appello.Tra le tante cose inspiegabili del personaggio Pacciani vi è la sua incredibile disponibilità economica che "…iniziava a crescere vertiginosamente proprio a partire dagli anni del ciclo seriale degli omicidi… lascia effettivamente pensare alla presenza di un secondo livello,che ordinava i delitti e riceveva le parti asportate alle ragazze uccise…Questa disponibilità finanziaria e patrimoniale equivale,secondo i calcoli presentati nel processo da un legale di parte civile,ad una cifra attuale di circa 900 milioni di lire. Dall’analisi dei movimenti di quel denaro si poteva constatare che l’acquisto della quasi totalità di buoni era avvenuto tra il 1981 e il 1987 e,cioè,nell’arco di tempo, in cui erano stati realizzati i delitti con le macabre asportazioni"(Michele Giuttari e Carlo Lucarelli,Compagni di sangue,Le Lettere,Firenze 1998).Come poteva Pacciani possedere tanto denaro?Chi gli ha dato tutti quei soldi e per cosa?Come spiegare,poi,tutte quelle strane morti come quella di Renato Malatesta,coniuge di Antonietta Sperduto, che era stata oggetto di violenze da parte di Pacciani e Vanni,e padre di Milvia Malatesta,bruciata nella sua Panda con il figlio Mirko di 3 anni nel 1993?Malatesta fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980 nella stalla della sua casa. Francesco Vinci fu invece trovato morto con un pastore, Angelo Vargiu, in un'auto nel '93, pochi giorni dopo la morte di Milvia Malatesta e del suo bambino. Vinci avrebbe avuto una relazione con la Malatesta. Il figlio di Vinci conviveva con una prostituta,Anna Milvia Mattei,trovata anche lei uccisa,con il fuoco,il 25 maggio del '94.Cinque morti:Vinci,Vargiu,la Malatesta ed il bimbo,la Mattei e,forse,il sesto sarebbe Pacciani. Uccisi da chi? E perché?E c’è anche il mistero del pittore C. F.. Di quali segreti è a conoscenza l’artista svizzero,di spessore internazionale,che risiede in Francia,ma per tre anni aveva occupato due suites di una villa situata su una collina, tra San Casciano e Mercatale?Nel citato libro di M. Giuttari,capo della Squadra Mobile di Firenze dove ha dato una svolta decisiva al caso del "mostro",portando alla luce elementi del tutto nuovi che erano stati trascurati e C. Lucarelli,scrittore di gialli,leggiamo che, tra l’altro, dove visse il pittore furono trovati: "Armi e un’abbondante documentazione pornografica.C’era un revolver calibro 38, alcuni coltelli particolari,foto raffiguranti scene pornografiche impressionanti,molto simili ad alcune scene dei delitti.C’erano numerosissime riviste pornografiche di edizione francese,disegni e quadri raffiguranti, prevalentemente,una femminilità violentata e deturpata… I proprietari della villa e l’artista francese risultano dediti alla magia, così come Pacciani…Tra il materiale sequestrato,c’era una rivista francese… che riproduceva nudi femminili con varie menomazioni,come il taglio del seno sinistro e del pube…" (ibid).Il pittore,recentemente, sarebbe uscito di scena. Lui con il mostro di Firenze non c'entrerebbe nulla. E' soltanto una persona informata sui fatti.Il pittore sarebbe passato dalla posizione di indagato per detenzione di armi,in un procedimento collegato alle vicende del mostro, a teste dell'accusa nell'inchiesta ter sui duplici efferati delitti.L’interesse degli investigatori ora si potrebbe spostare sulle due donne,proprietarie della villa di San Casciano.E’ possibile che siano state loro a cercare di scaricare su Falbriand tutti i sospetti,forse,per sviare l'attenzione degli inquirenti dalle pratiche poco limpide(magia nera? satanismo?)che si sarebbero svolte nella villa?In tutto, i delitti sicuramente accertati del "mostro di Firenze", se escludiamo la coppia di amanti Lo Bianco e Barbara Locci, furono 14.Quattordici è un numero importante in esoterismo, al punto che qualcuno si è chiesto se può esserci un riferimento alle morti delle 14 coppie di giovani nel mitologico Labirinto del Minotauro.Il numero 14 ha l’equivalente nella lettera ebraica nun.Il simbolo arcano di questo numero,scrive Isidore Koznimsky,è:"…Osiride mutilato.La mitologia racconta che Set,dopo aver assassinato Osiride, ne tagliò il corpo in 14 parti"(I. Kozminsky,I numeri magici,Garzanti–Vallardi,Milano 1978). Potremmo,in relazione ai tragici fatti di Firenze, trovarci dinanzi all’esito di feroci rituali di morte, commissionati da una potente sètta satanica bisognosa di un certo genere di feticci.E,poi,c’è la ricorrenza del numero tre,simbolizzante la tripla natura del mondo e il dinamismo elettromagnetico dell’universo.Ancora Kozminsky ci informa che:"nelle religioni antiche e moderne predomina la trinità.Il triangolo ha 3 punte;con la punta rivolta verso l’alto significa il fuoco e le potenze celesti; con la punta rivolta verso il basso significa l’acqua e le schiere infernali"(ibid).Il ripetersi del 3 potrebbe stare a significare una relazione rituale tra questi delitti e l’antico"culto di Iside". Iside,la più importante delle divinità egizie,è spesso raffigurata,secondo il mito riferito da Plutarco(De Iside et Osiride,12,19)alla ricerca del corpo di suo fratello,e allo stesso tempo sposo, Osiride,ucciso e poi fatto a pezzi da Seth e gettato nel Nilo,che la dea restituisce alla vita col suo soffio divino.E’ anche frequentemente rappresentata mentre tiene in braccio e allatta il figlioletto Horus.Iside è,pure,la protettrice dei defunti.Essa fu adorata in Medio Oriente, in Grecia,a Roma e in tutto il bacino del Mediterraneo come la dea suprema.In tutti i circoli esoterici verrà considerata come l’Iniziatrice,incarnante il principio femminile,che detiene il potere della vita,della morte e della risurrezione.Sua rappresentazione è la croce cosiddetta ansata o Ankh,oppure nodo.Una sua valenza infera si è fatta luce nella vicenda di Castelluccio dei Sauri (Foggia),che ha visto sul banco degli imputati due giovani studentesse,Annamaria Botticelli e Mariena Sica,per lo strangolamento della loro amica Nadia Roccia.Si è parlato del ritorno in auge di sètte sataniche,che celebrano i misteri di Iside associata,in epoca medievale,anche al culto del diavolo.Assai significativo è,a tal proposito,il ritrovamento,da parte di studiosi,di un incantesimo dove, accanto al nome di Iside,vi sono quelli di tre divinità infernali:Ortho,Baubo ed Ereskigal;ciò può voler dire che, se considerata in relazione alla sua congiunzione con la luna, Iside diventa una potenza ctonica.Taluni editori hanno inserito un inno magico nella Nékya omerica,a sua volta interpolata (Odissea XI, 34-50), il potere ctonico di Iside, tra altre divinità e demoni del mondo dei morti,era invocato da Ulisse nel visitare il regno degli Inferi. Accanto all’Iside celeste,come si può ben capire,vi è anche un’Iside infernale,simbolizzata da quella, discesa nel Nun con la sorella Nefti,per cercarvi Osiride.Kenneth Grant ne:"Il risveglio della magia"(Astrolabio,Roma 1973), scrive:"la Nuit terrena è Iside,la Donna Scarlatta…".Nel diario magico Aleyster Crowley,il mago nero inglese, annota:"la Donna Scarlatta,cavalcando la Bestia va,bevendo il sangue dei Santi,adultera,Signora del Mutamento, dell’Energia,della Vita…".Ecco la Iside infernale.L’ anonimo cistercense,nel documento "I Mostri di Firenze" spiega che "alcuni studiosi,rimasti inascoltati,portarono l’attenzione sulla vicinanza rituale fra i delitti del ‘mostro’ e l’antico ‘culto di Iside’.Nella simbologia numerica,tre sono gli elementi dell’uccidere relativamente al corpo della donna:un’arma da punta,una da taglio,una da fuoco".In tale schema simbolico,l’arma da punta fu utilizzata,post-mortem,intorno al pube di quelle povere donne,per imprigionare,ritualmente,l’anima nel corpo.Il tre simbolizza anche la trinità infera.Il sacrificio umano per i satanisti è connesso materialmente con la forza vitale, col sangue,ed è spargendo il sangue,loro credono,che si può ottenere quella magica forza,che obbliga anche i demòni a presentarsi all’officiante.Essi sono convinti anche che bevendo il sangue si acquista la sua qualità divina.La teoria che sta all’origine dei riti di sangue si basa sull’identità fra sangue e vita,come attesta la Bibbia (Genesi 9, IV).il patto satanico è firmato col sangue perché così si trasmette,loro pensano,al segno grafico, una parte della propria vita.Giorgio Medail durante la sua inchiesta "Italia Misteriosa" venne in contatto con uno strano personaggio, che disse di aver fatto lunghe ricerche sui delitti di Firenze e,tra l’altro,affermò:"Esiste una tradizione... secondo cui il sacrificio migliore per evocare i demoni è quello degli esseri umani.E,infatti,ad esempio,nella dottrina di Aleister Crowley si afferma che la morte più favorevole è quella che avviene durante l’orgasmo ed è chiamata‘mors giusti’.Perché è scritto: – ...fatemi morire la morte del giusto e fate che la mia fine estrema sia come la sua –". Il giornalista commenta:"Una simile affermazione non poteva che condurre agli innumerevoli e ancora misteriosi delitti del ‘mostro di Firenze’che,guarda caso,colpisce le sue vittime proprio mentre fanno l’amore.Secondo quest’interpretazione, infatti,il‘mostro’altro non sarebbe che una frangia impazzita di un certo satanismo che prevede il sacrificio proprio in quel fatale momento.‘Ci sono-continua F.B.I.- nel caso del mostro,tutti gli ingredienti necessari: l’orgasmo unito al momento del trapasso,il colpo vibrato con la pistola,col fuoco.In quel momento,si liberano potenti energie,indispensabili per il mago che rafforza se stesso e il rituale che deve celebrare’".Nel caso degli assassini del mostro di Firenze"chiedo-(scrive Medail, ndr)-vi sono state orribili deturpazioni delle vittime.Possono anch’esse essere ricondotte a rituali diabolici?"."Sì (risponde il suo interlocutore, ndr).Nel caso dell’omicidio del ‘74 non ci fu l’asportazione del pube. Si pensa che si tratti di un prologo e il simbolo del tralcio di vite tra le gambe della ragazza uccisa ce lo conferma.E’ l’inizio di un cammino per raggiungere una Grande Opera.Nei casi successivi c’è questa asportazione che può voler dire esperimenti anche chimici sulle secrezioni delle donne che qui in Occidente sono poco conosciuti".Il giornalista domanda a F.B.I.:"E’ pericoloso dire queste cose?Lei vuol mantenere l’anonimato..."."Sì,(è la risposta pronta di F.B.I., ndr)si toccano mondi molto pericolosi"(G. Medail, Italia Misteriosa, Editoriale Albero, Milano 1987).Taluni esperti sono sempre più convinti che dietro i"mostri di Firenze" ci sarebbe una "cupola"segretissima di intoccabili.La torinese Maria Consolata Corti, regista alla RAI per dieci anni,al giornalista Maurizio Caravella ha raccontato:"Il mostro di Firenze è un personaggio molto noto e potente, con una doppia identità,e fa parte di una terribile sètta satanica.Mi ha confessato che i membri della sètta uccidono l’uomo e la donna nell’atto di accoppiarsi, per uccidere l’amore e colpire Dio.Mi ha detto anche:-io strappo il pube o il seno con un coltello milleusi,e lo faccio non solo per odio, ma perché, secondo la sètta,durante l’atto sessuale il corpo libera energie di cui ci si può servire anche per curarsi o per aumentare la forza fisica–"("Visto",n.46,novembre 1990).Per quanto concerne la pratica del sesso orgiastico rituale, l’esoterismo spiega la delicata questione con la necessità, in alcune cerimonie,di liberare e utilizzare particolari energie sessuali.Kenneth Grant nell’opera citata,al proposito scrive,in parte riassumendo anche quanto affermato dallo psicologo Havelock Ellis nel libro:"Studies in the Psychology of Sex),che:"solo quattordici delle diciassette secrezioni organiche note ai tantrici sono riconosciute dalla scienza occidentale.(…).Le secrezioni sono,a loro volta,in relazione con i giorni e le notti delle quindicine oscure e luminose che costituiscono un ciclo lunare,culminante nella luna piena,chiamata talvolta il sedicesimo dito della luna.La scienza riguardante queste zone è estremamente complessa ed è comunicata durante l’iniziazione sotto il velo del segreto".A proposito dell’importanza del ciclo lunare,richiamo l’attenzione sul fatto che i delitti del "mostro" sono avvenuti tutti in periodo di novilunio.Altro elemento importante è la constatazione che i delitti sono avvenuti,quasi sempre di sabato.C’è da spiegare che il termine "sabba",dato alle riunioni notturne delle streghe è etimologicamente identico a sabato.Il sabato,nella tradizione stregonesca,sarebbe la festa della luna piena (shabat,cessare;la luna cessa di crescere);più tardi questa festa avrebbe comprese ognuna delle quattro fasi lunari, ricongiungendosi a quella del settimo giorno.E’ a questa antichissima tradizione che si riferisce il sabato o sabba della stregoneria.Durante questa notte,secondo le leggende,avvenivano scene spaventose,orge e profanazioni.E’ il simbolismo del settimo giorno della creazione del mondo, quando Dio si riposa e i demoni si agitano. Il sabato, poi, secondo la tradizione astrologica,è attribuito al pianeta Saturno,il pianeta più oscuro a cui è stato assegnato il nome di"Grande Malefico".I segni zodiacali in cui ha domicilio sono il Capricorno e l’Acquario,opposti a quelli delle illuminazioni,quindi alla luce e alla gioia della vita. Nelle tradizioni ermetiche Saturno è un altro nome di Satana.Dietro i delitti di Firenze effettivamente potrebbe nascondersi una segretissima lobby satanica composta da persone eccellenti, innominabili. Segnalazioni, informazioni,denunce anonime,avrebbero asserito proprio questo,ma,non hanno mai avuto seguito,data l’enorme rilevanza dei personaggi che sarebbero implicati.Alchimie infere, che prescrivono l’omicidio e la pedofilia,quella rituale,che considera un crimine pedofilo come"atto iniziatico".Vi sono libri su oscure perversioni,testi come quello di Bernard Sergent(ediz. Payot, Parigi):"Homosexualité Iniziatique".Maurizio Blondet,a questo punto,si chiede:"che non vi sia,al centro d’Europa, un‘cuore di tenebra’?…purtroppo l’autorità,anche politica, quanto più s’allontana da Dio,diventa mero potere:e può ben rovesciarsi in una‘sacralità’che ha come centro il culto del Principe di Questo Mondo,Colui che dà il potere,se placato con sacrifici atroci"(M. Blondet,Pedofilia e mondialismo,in "La Tradizione Cattolica"n.4 (45)–2000).
Ritualità estreme di cui,ogni tanto,si fa velatamente cenno.Il medico e mago,Franz Hartmann,scriveva che i corpi di quelli,morti violentemente,uccisi,"...hanno grandi poteri occulti.Essi non contengono vita,bensì il balsamo della vita,ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto,perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi,e infliggere agli altri molte sofferenze..."(Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso,Mediterranee,Roma 1982,pag. 112).Theophrastus Paracelsus (1493-1541),il mago del Cinquecento,era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente,può essere captato,da un esperto occultista,il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili.La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa.Ritornando ai delitti di Firenze,forse,il vertice della piramide che ha ordinato quegli orribili massacri sacrificali è composto da illustri e insospettabili personaggi cme spie della C.I.A agenti F.B.I e D.E.A. Loggia P2 e Gladio cardinali ed anarchici,con una vita segreta immersa in mondi di tenebra. Forse,per risolvere questo terribile mistero,è necessario aprire la porta di questi inferni.

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allunghiamo tutto in modo subliminale
by xxx Thursday, Aug. 22, 2002 at 4:52 PM mail:

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mai chiacchierato tanto
by cico Friday, Aug. 23, 2002 at 6:07 AM mail:

cazzo, mi si è attaccato il morpher pure a me. Ma che ciavete, le crisi di identità?

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