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Johannesburg - Risposta di Indymedia SA all' apertura del forum delle ONG
by Franco Barchiesi Saturday, Aug. 24, 2002 at 12:11 PM mail: f_barchiesi@yahoo.com

Traduzione del comunicato stampa di Indymedia South Africa in risposta all' apertura del Forum della Societa' Civile in occasione del Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg (versione originale su southafrica.indymedia.org)

In mezzo a grida di "viva Johannesburg", "viva il WSSD", "via la societa' civile", il presidente sudafricano Thabo Mbeki ha aperto il forum globale della societa' civile per il WSSD. Quelle grida rituali erano la migliore introduzione possibile per una rappresentazione in cui il Potere, rappresentato in questo caso dal governo dell' ANC, ha ancora una volta messo in scena la sua vacuita' e separazione dai problemi di quella gente ordinaria in rapporto ai problemi che si proclama di voler risolvere. In uno stanco e trito crescendo di retorica, Mbeki ha affermato cio' che e' ovvio mentre ne nascondeva le piu' serie implicazioni per la politica economica del suo stesso governo e di molti altri governi di questo pianeta. Egli ha detto che molta gente e' povera, non ha accesso all' acqua, alla sanita', ai servizi igienici, ed e' quotidianamente vittima della violenza. La conclusione che Mbeki trae da queste realta' e' che i poveri devono sfidare i governi a fornire "strategie e piani di azione pratica". Vediamo, dunque, cosa e' stato fornito dal governo Mbeki in risposta ai problemi che questi identifica.
- La poverta' e' stata in costante aumento in Sudafrica dopo l' adozione da parte del regime ANC di politiche ispirate dall' ortodossia neoliberista, e in particolare la Growth, Employment and Redistribution (GEAR) Strategy. Il collasso del lavoro salariato (che ormai fornisce un reddito decente solo ad un terzo della popolazione nera del Sudafrica) si accompagna alla crisi della qualita' della vita per i poveri e le classi lavoratrici a causa della perivatizzazione dei servizi di base e la mancanza di sicurezza sociale a causa dei "limiti di bilancio". L' attuale programma NEPAD sostiene piu' privatizzazioni, piu' politiche mirate ai bisogni dell' investimento finanziario, piu' liberalizzazione commerciale, vale a dire le stesse medicine che hanno precipitato milioni di persone in questo paese nella miseria piu' abietta.
- La sanita' e' considerata dall' attuale governo nulla piu' che un onere finanziario. E' su questa base che centinaia di migliaia di persone sono condannate a morire di AIDS a causa del rifiuto intenzionale del regime di Mbeki di definire una adeguata politica sanitaria o di fornire accesso ai trattamenti medici contro la trasmissione del virus HIV.
- Acqua, elettricita' e servizi igienici sono solo sogni in molte comunita' impoverite. Un quarto dei residenti nelle citta' sudafricane non ha elettricita', un quinto non ha acqua, e nelle aree urbane queste cifre sono la maggioranza assoluta. Intanto, la privatizzazione dei servizi municipali e le relative politiche di "recupero dei costi" significano che questi servizi stanno diventando inaccessibili anche per coloro che ancora li hanno. Come risultato, ormai, sono piu' le persone che hanno acqua ed elettricita' staccata perche' non possono pagarla che quelle a cui vengono fatti nuovi allacciamenti.
- I poveri sono vittime della violenza, davvero. In Sudafrica questa violenza include le migliaia di poveri che sono sfrattati, deportati o hanno i servizi staccati con l' uso brutale dellla forza poliziesca o delle milizie private governative, come le "Red Ants". Per quelli che resistono la violenza dello stato in molte "townships", spesso l' unico servizio che quest' ultimo ha da offrire e' una pallottola. Alexandra, Delft e Tembehlihle stanno li' a ricordarcelo.

Questo e' lo "sviluppo sostenibile" che il governo dell' ANC ha somministrato alla popolazione sudafricana, questa e' la sostanza dietro i vuoti sermoni di Mbeki. Su questa base questo governo ospita oggi un evento internazionale mirato a risolvere i problemi ambientali e di sviluppo del pianeta.
E che dire della "sfida" che Mbeki invoca? Noi crediamo che le possibilita' del Forum della societa' civile di fornire tale sfida siano a dir poco limitate. Indipendente solo di nome, il Forum e' stato controllato dal regime ANC, tramite la sua partecipazione nella JOWSCO, sin dall' inizio. La JOWSCO ha imposto un controllo centralizzato dall' alto sull' intero processo di accreditamento, il sistema informativo, la pubblicita' e l' accesso agli spazi espositivi. Con la supervisione ideologica dell' ANC e del COSATU, questo processo e' stato definito per escludere tutte le organizzazioni, i movimenti e le voci dissenzienti etichettate come "anti-governative". Che tipo di sfida puo' venire da cio'? Che resposabilita' puo' essere reclamata dal potere delle corporations e del partito di governo da un societa' civile ridotta a una massa ordinata di burocrazie filo-governative e filo-capitaliste?

Comunque, un diverso tipo di sfida a questa sfacciata subordinazione della 'societa' civile' agli imperativi del profitto e all' arroganza dei regimi neoliberisti in Sudafrica e altrove emerge ed emergera', anche se non nelle forme sperate da Mbeki. Questa e' la sfida espressa dalle massicce, pacifiche dimostrazioni del Landless Peoples' Movement, del Soweto Electricity Crisis Committee, dell' Anti-Privatisation Forum. La risposta del governo dell' ANC questa sfida e' finora consistita in oltre 300 arresti solo negli ultimi due mesi, in maltrattamenti da parte della polizia, intimidazioni dei servizi segreti, percosse e gas lacrimogeno. Pochi metri quadrati in una cella sono stati quanto l' ANC ha avuto da offrire a coloro che chiedevano il diritto alla terra. Spesso condotta nella forma di operazioni preventive per paralizzare i movimenti piu' attivi, questa e' stata la risposta del governo Mbeki a coloro che resistono e disobbediscono all' ordinato inquadramento della societa' civile nelle strutture gerarchiche del partito-stato che il Presidente immagina. Questa risposta richiede una totale condanna, interna e internazionale, e illumina ancora una volta la totale mancanza di legittimita' del governo dell' ANC a parlare di "sviluppo sostenibile" in nome dei poveri.

Ma la repressione e l' intimidazione non spaventeranno e non fermeranno l' ondata di disobbedienza con cui i movimenti sudafricani proseguono sulla strada di Seattle, Praga, Quebec City e Genova. La manifestazione su Sandton il 31 Agosto mandera' ancora forte e chiaro il messaggio che nessuno sviluppo sostenibile puo' essere delegato a stati attivamente impegnati nella giornaliera oppressione dei loro popoli nell' interesse della stabilita' finanziaria. Il potere delle loro barricate, dei loro manganelli e delle loro armi non bastera', ancora una volta, a contenere l' eruzione delle moltitudini determinate a riprendere in mano il controllo sulle loro vite.

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