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problema casa a pg
by ale tr Sunday, Aug. 25, 2002 at 2:54 PM mail: vivalubumbu@yahoo.it

la liberalizzazione del mercato degli affitti preclude il diritto alla casa alle fasce economicamente deboli. 1000 le case sfitte.

Polemica in Regione e a palazzo dei Priori. Antonello Chianella: «Ci sono mille case sfitte, Comune garante per le fasce più deboli»
Case popolari , 320 senza speranza
Si allungano le liste d’attesa. E i Ds propongono nuove graduatorie e apertura ai privati
di VANNA UGOLINI
Il dibattito l’avevo acceso qualche mese il responsabile dell’Unione inquilini, Maurizio Turchetti, a margine della vicenda dello sfratto dei residenti di Morleschio. Le accuse erano forti: troppe persone in lista d’attesa per trovare un bene di prima necessità come la casa in affitto. Un allarme lanciato anche da Carmine Camicia, consigliere comunale Udc, che aveva ancohe dato i numeri: oltre trecento persone in lista d’attesa per una casa popolare non saranno accontentate.
Il problema era rimbalzato anche nei palazzi della Regione ed era stato, nelle scorse settimane, un cavallo di battagli dell’opposizione.Ma anche Rifondazione aveva raccolto l’allarme dell’Unione inquilini, proponendo ci convocare, in tempi ravvicinati, la conferenza nazionale sulla casa. Di certo, fra l’aumento della presenza di stranieri, che difficilmente nei primi anni d’inserimento riesce a trovare una casa e il caro-mattone, alimentato anche dallo "sboom" della borsa, avere una casa di proprietà sta diventando sempre più una chimera e la lista di chi chiede aiuto un tetto al Comune si allunga. Non solo, ormai le graduatorie sono in parte falsate dai tanti meccanismi messi in atto per dribblare le attese: accanto a chi vive il dramma dello sfratto, c’è anche chi "bara", ottendo contratti d’affitto in abitazioni che non hanno i requisiti minimi per quanto riguarda le norme igienico-sanitarie. La Asl provvede a sfrattare la persona che, così, guadagna molte posizioni nella lista delle gradutorie. Per cercare quindi di mettere ordine in una materia che tocca direttamente la vita dei cittadini, Antonello Chianella, capogruppo Ds in consiglio comunale, ha presentato due mozioni, che non nascondono la gravità della situazione e i problemi che potranno esserci in futuro «dato che il governo non ha ancora stanziato fondi per le abitazioni popolari e nel documento di programmazione economica non c’è traccia di fondi per agevolare gli affitti». «Intanto, bisogna andare a redigere una legge quadro per la politica dell’abitazione - dice Chianella -. Le graduatorie sono ormai obsolete e vanno riviste. Vanno riservati posti per gli anziani, per le giovani coppie e anche per i giovani che non vogliono vivere più in famiglia o le ragazze madri». Il secondo punto della mozione riguarda «il recupero del patrimonio edilizio esistente». Per recuperare le case sfitte, che a Perugia sono circa mille, Chianella ha proposto la creazione di un fondo per la ristrutturazione degli immobili che non sono utilizzati. «L’idea è quella di rendere agibili immobili privati che necessitano di interventi di recupero. Si tratta di acquisire in uso gli alloggi per un periodo di tempo limitato e poi di restituirli ai proprietari con le migliorie precedentemente concordate». Una delle soluzioni immediate proposte nella mozione è che il Comune faccia da garante tra inquilino e propietario, firmando esso stesso il contratto di locazione e anticipando il canone mensile del primo anno.
Tra il 1999 e il 2002 il Comune ha assegnato o è in procinto di assegnare, 85 case di proprietà comunale. La metà andranno a cittadini stranieri. Le famiglie che sono rimaste escluse dall’assegnazione sono state 715 nel 1999 e 889 nel 2001.

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