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22 Agosto sempre da Nablus
by ISM Wednesday, Aug. 28, 2002 at 8:31 PM mail:

21 agosto ancora da nablus

22 Agosto
La mattina sappiamo che i soldati hanno detto alla famiglia A. che a mezzogiorno verranno a demolire la casa.......in relatà non verranno ma chiameranno 5 volte al telefono per dire che vogliono il ragazzo di 17 anni I. o altrimenti demoliscono la casa. Il giorno dopo io Th., e una K, una ragazza danese, andiamo a fare interposizione ad un ceck point, troviamo un soldato gentile e disponibile e con poco sfoprzo lo convinciamo a far passare la gente, ci sono donne, bambini piccoli, uomini carichi di merce perchè oggi il coprifuoco è stato sospeso dalle due alle sei e la gente è corsa a fare approvigionamento. Il soldato ci dice che non ha potuto scegliere di fare il sodlato, e rilassato si toglie anche il casco, ha piacere a chiaccherare con noi, poi arrivano delle jeep militari e lui infilandosi in casco e assumendo una posizione meno rilassata e più militaresca ci dice ecco un problema. Dalla jeep scendono tre militari armati che gridano e puntano i mitra contro di noi e la gente che vuole passare, un carro armato intanto passa e ci ricopre di polvere, poi vanno via, e il soldato "buono" fa passare il resto dellla gente, restiamo ancora un pò lì mentre in carro passa ancora due o tre volte a riempirci di polvere spessa e bianca. Poi ringraziamo il soldato gentile, io gli ricordo che c'è sempre una scelta, che solo alla morte non si può dire di no.Torniamo a casa di A. dove per tutto il giorno si è fatta pressione presso i centri per i diritti umani e i giornalisti, i cellulari restano attaccati al caricabatterie fino a sera, decidiamo che quella notte ci fermeremo a dormire lì in 9 internazionali, le donne e i bambini, mentre gli uomini saranno altrove. Alle 4 di notte ci svegliano gli spari dei soldati, N. dorme accanto a me, ci alziamo e prepariamo velocemente gli zaini come la notte prima, lei mi dice di calmarmi perchè mi vede davvero troppo spaventata, sono schoccata ma ho voluto restare lo stesso, siamo in tanti e questo mi dà coraggio, e poi ci sono i bambini, non me la sentivo di andare a dormire da un altra parte. Scendiamo di sotto dove anche gli altri si sono svegliati, non sparano più da 10 minuti e decidiamo così di tornare a dormire, mi addormento al piano di sotto, il resto della nottata scorre abbastanza tranquilla, niente più spari. A. e Th. hanno dormito sul tetto, facendo le vedette......... tutti abbiamo sognato carri armati e soldati, tutti, italiani, svizzeri, francesi, americani e palestinesi.

La mattina alle sette io e un americano restiamo in casa a protezione della famiglia, gli altri si unicono al resto del gruppo ed in 20 vanno armati di vanghe e pale a tolgliere un blocco stradale che impedisce il passaggio alle ambulanze a tutti. Torneranno sporchi, stanchi e sudati, senza aver potuto finire il lavoro, perchè sono arrivati i soldati e hanno sparato vicino colpi di avvertimento e lacrimogeni. Adesso si parte io, F., A., D., e A., una giapponese, per Gerusalemme da dove noi italiani abbiamo poi chi nella notte e chi il giorno successivo il volo da Tel Aviv per l'Italia. Ma all'ultimo ceck point troppa gente non passa, decidiamo di restare lì almeno finchè non arrivano gli altri internazionali che nel frattempo abbiamo chiamato. C'è una famiglia che attende di passare da tre giorni, il padre ha un bastone e zoppica, poi ci sono tre figli piccoli e la moglie. Hanno dormito due notti per strada, C'è una donna con un bimbo piccolo in braccio che dorme e due bimbi di 5, 6 anni che piangiolo diperati mentre lei inveisce contro i sodlati che non la fanno passare, hanno paura e pregano la madre di ronrare indietro la tirano con gli occhi pieni di lacrime, cerchiamo di convincere i sodlati, facciamo pressione, dopo un pò ringraziandioci riescono a passare, aiutiamo un' altra famiglia carica di borse pesanti, ne fanno passare una metà. Adesso uno dei soldati mi minaccia di togliermi il passaporto se non arretro, si fa avanti A., col tesserino di giornalista, le dice che oltre al passaporto a lei toglie anche il pass da giornalista e la spintona un pò, ma intervine un soldato più saggio di lui che lo calma. Poi per ultima riusciamo a far passare la famiglia che aspetta da tre giorni, ci sono molte altre persone ma dobbiamo andare. E comunque sappiamo che arriveranno altri internazionali di lì a poco.

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