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RFC001 dossier
by legrand Sunday, Sep. 08, 2002 at 8:48 PM mail: x

...

Sviluppo dossier IMC Italy

Status of this Memo

Questo documento fornisce informazioni alla comunità dei mediattivisti.
Esso non specifica alcuno standard di ogni tipo. La distribuzione è
libera.


Abstract

I dossier di Indymedia Italia nascono nell'ottobre 2001, in corrispondenza
dell'inizio dell'attacco americano sull'Afghanistan. Essi sono uno strumento
avvertito come necessario dal team editoriale di Indymedia Italia, per
informare in modo più approfondito rispetto alle feature ed ai contributi
postati sul newswire.
Con il presente documento si intende descrivere lo stato attuale del
processo di realizzazione dei dossier in ogni sua fase, dall'ideazione alla
pubblicazione, ai successivi aggiornamenti. Inoltre, si intende mettere
in risalto quali siano gli attuali limiti e difetti di tale processo di sviluppo.

Sommario
1. Cosa sono i dossier
2. Riferimenti storici
3. Proposta di dossier
4. Scheletro
4.1 Esempio: lo scheletro del dossier Argentina
4.2 Aggiornamenti post-pubblicazione
5. Strumenti
5.1. Call for Papers
5.2. Wiki
6. Pubblicazione
7. Aggiornamenti
8. Problemi correnti
8.1 Risposta della lista ad una proposta di nuovo dossier.
8.2 Aggiornamenti
8.3 Figura del curatore
8.4 Sicurezza
9. Supporto attuale e disponibilità
10. Ringraziamenti
11. Riferimenti
12. Indirizzi





1. Cosa sono i dossier

Pur non esistendo ancora, nel contesto di Indymedia Italia, una definizione
precisa e non ambigua di dossier, con tale termine si intende generalmente
una raccolta completa di materiali riguardanti un argomento, articolata
in vari punti, ciascuno dei quali può essere sviluppato ulteriormente. In
pratica, a differenza delle feature, il dossier è una scatola cinese,
amplificabile all'infinito, che serve per approfondire, utilizzando diversi
punti di vista.
I materiali riguardanti uno specifico argomento appartengono alle seguenti
categorie:

a. Testi scritti, possono essere:
a1. Contributi originali prodotti da mediattivisti di Indymedia Italia
a2. Contributi originali prodotti da persone esterne ad Indymedia Italia
a3. Contributi esteri tradotti da mediattivisti di Indymedia Italia
a4. Link a materiale apparso sul newswire di Indymedia Italia o di altri IMC
a5. Link ad articoli considerati interessanti e presenti su altri siti.

b. Link e raccolte di link, possono essere:
b1. Link a siti di gruppi aderenti al network Indymedia Italia
b2. Link a siti esterni italiani e non.

c. Immagini e raccolte di immagini, possono essere:
c1. Immagini uploadate sul sito di Indymedia Italia.
c2. Immagini uploadate sul newswire di Indymedia Italia o di altri IMC
c3. Link ad immagini presenti su altri siti.

d. Materiale audio o video, possono essere delle stesse sottocategorie di cui al
punto c.

Per quanto riguarda i materiali descritti al punto a., in generale si preferisce
pubblicare materiali in lingua italiana. Nel caso di materiali in lingua estera,
fino ad ora si è preferito pubblicare la traduzione in lingua italiana, con link
alla versione originale. Solo in alcuni casi non si è riusciti ad effettuare la
traduzione. In tali pochi casi, si è preferito pubblicare il materiale in lingua
originale, piuttosto che ometterne la pubblicazione.
Per quanto riguarda i materiali descritti al punto a5., si è resa necessaria
la scelta di prelevare i materiali presenti sugli altri siti e metterli
all'interno del sito di Indymedia Italia. Tale scelta è stata necessaria poichè
alcuni siti, ad esempio quelli di molti quotidiani, dopo alcuni giorni rimuovono
il materiale o lo rendono non accessibile gratuitamente. In tal caso, nella copia
del materiale posizionato sul sito di Indymedia Italia, si indicano esplicitamente
ed in evidenza autore, data e provenienza del materiale.
Tali indicazioni vengono esplicitamente riportate anche per i materiali citati al
punto a3.


2. Riferimenti storici

L'idea di presentare materiali organizzati in dossier nasce all'indomani
dell'indymeeting di Bologna del settembre 2001 dalla constatazione dell'impossibilità
di presentare materiali ampi ed articolati per mezzo delle features, a meno di non
volerle ridurre a mero elenco di link preceduto da un'introduzione di poche righe.
"L'atto di nascita" della progettazione dei dossier può essere ritrovata nella
mail inviata alla lista italy-editorial il 22 settembre 2001
http://lists.indymedia.org/mailman/public/italy-editorial/2001-September/000441.html
riguardante il progetto "Figli delle Crociate", che si rivelerà il primo dossier di
Indymedia Italia realizzato secondo una prassi che ha portato, evolvendosi, all'attuale
stato dell'arte.
Nei giorni successivi alla mail alla quale ci si riferisce, la lista
italy-editorial ha ospitato una breve ma intensa discussione circa la fattibilità
dei dossier, giungendo alla conclusione che probabilmente sarebbe stato meglio
lavorare prima a dossier strettamente tematici e con obiettivi meno ampi rispetto
ad un progetto vasto come "Figli delle Crociate".
Proprio da questa discussione è nato il primo dossier sperimentale di Indymedia
Italia: "Guerra per il petrolio", pubblicato alla metà di ottobre 2001. Si tratta
di un dossier formato da appena 19 righe di introduzione e 22 link a materiale
esterno.
Alla fine di ottobre 2001 viene pubblicato il dossier "Da Karachaganak al Mar
Nero, viaggio al capolinea delle pipelines", che come struttura ed impaginazione
non si presenta come vero e proprio dossier, nel senso pensato durante la
discussione riguardante il dossier Afghanistan del progetto "Figli delle Crociate".
Si tratta in realtà di un testo lineare molto lungo. Eccessivamente lungo per
essere pensato come post nel newswire.
Ai primi di novembre viene ultimato e pubblicato il prodotto del progetto "Figli
delle Crociate": un dossier articolato e vasto riguardante la situazione
verificatasi in Afghanistan dopo l'11 settembre.
Al dossier Afghanistan va riconosciuto l'indubbio merito di aver spianato la
strada verso una metodologia organizzativa del materiale da pubblicare nei dossier.
Il 19 dicembre 2001, data dell'inizio dei disordini in Argentina conseguenti al
"Corallito" imposto dal governo, nella lista italy-editorial viene lanciata
l'idea di un dossier Argentina da fare in breve tempo. Durante la produzione di
questo dossier vengono impiegati tutti i mezzi messi a disposizione dai sistemi
informatici ai quali ha accesso Indymedia Italia, con poco spreco di energie e -
nonostante l'estesa dimensione del progetto - la realizzazione di un buon prodotto
in brevissimo tempo (la pubblicazione è avvenuta il 30 dicembre 2001).
La fitta partecipazione (circa 50 contributors tra articolisti, traduttori ed altri)
ha permesso di sperimentare la metodologia di sviluppo dossier che qui si descrive
e che è risultata applicabile anche ai dossier Alternatives, Palestina, ed a tutti
gli altri in corso di sviluppo o di pubblicazione.


3. Proposta di dossier
Il luogo indicato per la proposta di un nuovo dossier da sviluppare è la lista
italy-editorial.
Il proponente indica l'argomento del dossier da sviluppare ed espone - anche in
linea generale - quale dovrebbe essere a suo avviso l'organizzazione del materiale.
Tale organizzazione è oggetto di discussione il lista o in IRC-Meeting appositamente
convocato (come avvenuto per il dossier Palestina).
La discussione è necessaria come momento di chiarimento interno alla lista circa
l'argomento, le posizioni assunte, gli obiettivi; inoltre serve a comprendere quante
e quali persone sono disponibili a lavorare materialmente allo sviluppo del dossier.
Se dalla discussione emerge uno scarso interesse allo sviluppo del dossier proposto,
il proponente può, a sua valutazione, decidere di sviluppare personalmente il
dossier. Questa soluzione non è al momento la più indicata, poichè si sono verificati
casi di dossier il cui sviluppo sia fallito a causa delle poche forze a disposizione
(è il caso del dossier Salamanca, mai pubblicato). Di conseguenza, è auspicabile che
un dossier sia sempre un prodotto collettivo e collaborativo realizzato da un gruppo
di persone.
Una volta che la proposta è stata discussa, cioè quando le idee circa l'organizzazione
del materiale e le linee indagative da seguire sono chiarite, si procede con la messa
a punto dello "scheletro" del dossier.
Non è prevista ufficialmente l'esistenza di un "curatore" del dossier. Nonostante
questo, fino ad ora è sempre risultata utile la presenza di una/due persone
impegnate a "curare" il dossier, nel senso di:
a) fare da punto di raccolta per l'invio di materiali via mail
b) controllare la presenza di eventuali materiali duplicati
c) provvedere materialmente all'inserimento dei contributi del punto a) nello
scheletro.
d) provvedere alla pubblicazione finale del prodotto
e) Seguire gli aggiornamenti successivi.

Di solito, tranne in alcuni casi, il "curatore" è stato il proponente.
Nella lista italy-editorial è stato messo in discussione se possa essere utile
avere un curatore ufficiale, e non solo "di fatto", dei dossier. "Ufficiale" nel
senso dell'esistenza di una parsona che - a nome del team editoriale - esegua
tutti i punti sopra indicati. La discussione non è fino ad ora sfociata in una
decisione, per cui si tratta di un punto ancora aperto.

4. Scheletro
Lo "scheletro" di un dossier è sostanzialmente quello che potrebbe essere il sommario
del prodotto finale.
Naturalmente, lo scheletro è da intendersi come concetto molto dinamico, quindi
sucettibile di revisioni e modifiche in corso d'opera.
Il metodo di sviluppo dei dossier è sostanzialmente top-down: si procede da una
suddivisione per argomenti del materiale (scheletro o sommario), poi si sviluppa
il materiale dei singoli punti presenti nello scheletro. E' possibile che un item
dello scheletro (d'ora in avanti indicato con il termine più appropriato: "capitolo")
possa essere suddiviso in diversi sottocapitoli.

4.1 Esempio: lo scheletro del dossier Argentina


4.2 Aggiornamenti post-pubblicazione
La maggior parte dei dossier fino ad ora prodotti ha visto la necessità di
aggiungere nuovi materiali aggiornati dopo la pubblicazione.
L'argomento viene trattato in modo esteso nel capitolo 7.


5. Strumenti
In questo capitolo vengono indicati gli strumenti usati per lo sviluppo dei
dossier.

5.1. Call for Papers
Al momento dell'ultimazione dello scheletro del dossier, viene lanciata in
lista italy-editorial, la "call for papers", cioè la richiesta di invio
dei contributi per un dossier. L'invio della "call for papers" indica di fatto
l'inizio dello sviluppo vero e proprio dei contenuti e la fine della parte
preliminare.
Sono previste "call for papers" anche per gli aggiornamenti.
L'invio della "call for papers" è stato fatto fino ad ora dal "curatore", nel
senso indicato nel capitolo 3, del dossier.
Una "call for papers" contiene:
a) l'indirizzo Wiki (vedere paragrafo 5.2) nel quale vanno inseriti i
materiali
b) l'indirizzo di mail al quale inviare contenuti, è un invito rivolto
alle persone che non sanno usare Wiki.
c) Altre informazioni, ad esempio quali sono i capitoli con meno materiali
e per i quali c'è maggior bisogno di contributi.

Con particolare riferimento al punto c), sono possibili "call for papers"
successive, anche in prossimità della pubblicazione del dossier o
dell'aggiornamento.
Al momento è in corso di discussione l'ipotesi di "aprire" l'invio delle
"call for papers" anche ad altre liste, oltre italy-editorial. La
discussione è ancora aperta.

5.2. Wiki
Il sistema MoinMoinWiki, d'ora in poi indicato per brevità con il termine "Wiki"
è un sistema di scrittura collaborativa mediante il quale tutti possono immettere
nuovi testi o modificare testi preesistenti.
Questo paragrafo non è un manuale tecnico dell'uso di Wiki. Un help in italiano
si trova sulla sua home page
Il wiki usato dal team editoriale si trova all'indirizzo:
http/http://www.indymedia.it/editorial
A tale indirizzo si trova una pagina contenente l'indice del materiale
sviluppato ed in corso di sviluppo.
Al momento dell'inizio dello sviluppo di un nuovo dossier, si aggiunge alla
pagina indice un nuovo link con nome uguale al titolo del dossier.
Si crea la pagina del dossier ed in questa si creano link chiamati con i nomi
dei capitoli; in questo modo si replica su Wiki l'intero scheletro del dossier.
I materiali verranno via via inseriti dagli sviluppatori nei vari capitoli.
E' buona norma il riportare sulla lista italy-editorial i titoli e la
collocazione dei nuovi materiali inseriti, questo per facilitare la
manutenzione ed il controllo di eventuali duplicati.
Nella pagina principale del dossier, sopra lo sheletro, inizia lo sviluppo
del testo introduttivo al dossier. E' auspicabile che tale testo, di
fondamentale importaza, venga sviluppato in modo collaborativo.


6. Pubblicazione
Non esiste ancora una regola generale per stabilire quando sia il momento di
pubblicare un dossier.
Fino ad ora ci si è mossi alla luce del buon senso, cioè valutando quando il
materiale poteva essere considerato sufficiente per la pubblicazione.
Solo in un caso (dossier Palestina) è stata data una dead line, una data alla
quale procedere alla pubblicazione.

La prassi adottata per la pubblicazione è la seguente:
a) Si contattano i grafici per ottenere un banner top per la pagina del
dossier. Di solito si forniscono ai grafici anche le immagini da
mettere nel banner.
b) Si invia una mail a italy-list, con copia carbone a italy-editorial,
fornendo l'indirizzo Wiki al quale è presente il dossier, ed invitando
a visitarlo.
c) Si aspettano 48 ore, per vedere se in mailing list ci sono pareri
contrari alla pubblicazione.
d) Se non ve ne sono (vale il principio del silenzio-assenso), si effettua
la conversione da Wiki a php3 con apposito programma autoprodotto
(ancora in fase di tuning, ma che funziona decentemente).
e) Sulla macchina ospitante il sito di Indymedia Italia viene creata
una nuova directory (mediante shell o ftp) chiamata con il nome del
dossier.
f) Nella directory così creata vengono uploadati via ftp tutti i file
php3, le immagini, ed ogni altro file prodotto.
g) Via shell si edita la pagina dossier.php3 inserendo il link al nuovo
dossier.
h) Si edita l'opportuno file della pagina principale del sito di Indy
Italia inserendo il nuovo dossier nella posizione appropriata.
i) Se il dossier è accompagnato da una feature, questa viene caricata
secondo la normale prassi per l'aggiunta di nuove features.
j) Si invia una mail a italy-list, con copia carbone a italy-editorial,
che avverte dell'avvenuta pubblicazione, fonendo anche l'indirizzo:
http://italy.indymedia.org/nome_dossier/index.php3
A questo punto il dossier è pubblicato sul sito.


7. Aggiornamenti
La maggior parte dei dossier fino ad ora prodotti ha visto la necessità di
aggiungere nuovi materiali aggiornati dopo la pubblicazione.
L'esperienza acquisita ha mostrato che non è opportuno inserire gli aggiornamenti
nei capitoli dello scheletro preesistente: il lettore che ha già visitato e letto il
dossier dovrebbe rivisitarlo tutto, capitolo per capitolo, alla ricerca del nuovo
materiale.
La soluzione adottata consiste nell'aggiungere un nuovo capitolo allo scheletro,
possibilmente in testa ad esso, intitolato
Aggiornamento<nomeDossier><numeroAggiornamento> (ad esempio: AggiornamentoPalestinaUno).
In questo nuovo capitolo vengono inseriti tutti i nuovi materiali. In tal modo, il
lettore, quando visita la pagina principale del dossier, trova subito il capitolo
nel quale sono raccolti tutti gli aggiornamenti. Di solito viene aggiunta a latere
la data dell'aggiornamento oppure, come nel caso di dossier Argentina, il range di
date del materiale pubblicato nell'aggiornamento.
Naturalmente questa soluzione, anche se rappresenta una buona soluzione, non è detto
che sia la migliore. Pertanto, la presentazione degli aggiornamenti rimane un
punto aperto nella discussione circa lo sviluppo dei dossier.

8. Problemi correnti
Il metodo di sviluppo dei dossier, anche se inizia ad essere un metodo consolidato,
ha ancora diversi punti aperti, per i quali si è alla costante ricerca di buone
soluzioni o di ottimizzazione.
I problemi correnti sono:

8.1 Risposta della lista ad una proposta di nuovo dossier.
Quando si propone un nuovo dossier, la lista può rispondere nei seguenti modi.
a) accogliere e far propria la proposta. In tal caso si passa alla fase di
discussione dello scheletro.
b) non accogliere la proposta. In tal caso il proponente può, a sua discrezione,
sviluppare da solo il dossier. Non si capisce ancora bene se potrà pubblicarlo
o meno e, in caso affermativo, se lo pubblicherà a proprio nome o a nome di
Indymedia Italia.
La soluzione è abbastanza semplice, ma la discussione non è mai avvenuta in
lista.
c) ignorare la proposta. In tal caso il proponente non sa che fare: potrebbe
valere il principio del silezio-assenso, ma in tal modo non si sa chi è
disponibile a collaborare allo sviluppo del dossier, nè come e con chi
discutere dello scheletro.

8.2 Aggiornamenti
La soluzione attuale è quella presentata nel capitolo 7. Sono state proposte
altre soluzioni, tipo inserire l'elenco degli aggiornamenti, o mettere
un'icona o un simbolo apposito accanto ai capitoli che presentano novità.
Non si è ancora pervenuti ad una soluzione.

8.3 Figura del curatore
I problemi e le prospettive a tale proposito sono stati esaminati nel capitolo 3.

8.4 Sicurezza
Tutto il materiale in corso di sviluppo viene depositato all'interno del sistema
Wiki. Di conseguenza, è necessario che il sistema sia sicuro. A tale proposito
è auspicabile che, dal lato della gestione sistemistica dell'hardware che ospita
Wiki, vengano effettuati backup frequenti. Già in un caso è capitato che - a causa
del crash di un'unità di File System - sia stato perso per intero il materiale di
un dossier in fase di sviluppo (Dossier Iraq).
Dal punto di vista della sicurezza da manipolazioni fraudolente, è auspicabile una
modifica che permetta l'editing delle pagine con protezione mediante password.


9. Supporto corrente e disponibilità

Mailing lists
italy-editorial: http://lists.indymedia.org/mailman/public/italy-editorial

Wiki:
http://www.indymedia.it/editorial

10. Ringraziamenti

A tutto il team editoriale di IMC Italy

11. Riferimenti

http://lists.indymedia.org/mailman/public/italy-editorial

12. Indirizzi

italy-editorial: italy-editorial@lists.indymedia.org
Legrand: legrand@paranoici.org

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