un'altra conferenza internazionale sul controllo del web e di nuovo a palermo. ecco cosa preparanoper limitare la liberta' della rete, dei suoi utenti e di chi lo usa per diffondere pensieri, notizie e qualunque altra cosa

Quali sono i problemi in discussione in questo vertice sulla criminalita' informatica? Il punto e' essenzialmente l'estensione delle possibilita' di controllo dell'autorita' pubblica su tutto il materiale presente in rete. Si vuole in pratica imitare, come gia' da tempo e da piu' parti accennato, la normativa sul controllo delle informazioni nei media tradizionali in maniera che possa tranquillamente essere applicata alla rete. La natura stessa della rete si oppone pero' ad un tipo di controllo "burocratico" particolarmente stringente, non potendosi catalogare, imbrigliare o limitare le informazioni che dilagano in un mezzo su cui nessuno esercita una vera sovranita'. Il risultato e' che per controllare la rete bisogna limitare la liberta' della rete stessa, e per farlo bisogna potere accedere a tutti i livelli nel processo di diffusione delle informazioni: non solo quindi nella pubblicazione effettiva, ma anche in tutti i passaggi che la
seguono e soprattutto la precedono, fino ad arrivare al controllo diretto degli elaboratori dei singoli utenti e, di conseguenza, al controllo delle abitudini di tali utenti. Qui si innesta un altro punto di grande importanza: data la struttura delle rete, per controllarla e limitarla occorre limitare i suoi utenti. Si ha cosi' uno spostamento del problema: limitare la liberta' collettiva per limitare la liberta' della rete, controllare gli utenti per sorvegliare la rete (e per raccogliere anche qualche informazione per la grande industria, gia' che ci siamo...). Un ottimo scenario panoptistico si profila per il futuro, molto peggiore di quello a cui siamo ormai abituati.

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