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CRITICAL MASS
by infoxoa Thursday, Sep. 26, 2002 at 8:35 AM mail:

Un articolo apparso su Infoxoa 010 riguardo critical mass

Critical Mass, Massa Critica nasce a San Francisco (USA) come un
azione diretta per riprendersi le strade. Da allora Critical Mass è
diventata un movimento internazionale causa di ingorghi e intasamenti
in India, Canada, Francia, Belgio, Lussemburgo, Svezia, Germania,
Ucraina e Russia. In Inghilterra lidea di riprendersi le strade se non
altro per un giorno, in protesta contro linquinamento da traffico e la
Cultura dellAuto si è sparsa in un batter docchio, con eventi in più
di 20 città tra il 1996 ed il 1999.. Critical Mass è stata un successo
per due ragioni principali. Primo, perchè è facile da organizzare, in
fondo non è nientaltro che una coincidenza di ciclisti. << Ci si
incontra in una piazza ad una data e ora predeterminata e si decide lì
per lì dove andare. Si parte pedalando tranquillamente in mezzo alla
strada costringendo le macchine ad andare alla nostra velocità, 10
ciclisti affiancati bastano per coprire la larghezza della strada. Per
evitare problemi con gli sbirri non ci sono organizzatori ufficiali nè
percorsi pianificati.>> Secondo, perchè levento non è la classica
manifestazione anti-questo anti-quello, ma una dimostrazione attiva di
come la città sarebbe più vivibile <<se rinunciassimo alla dipendenza
dalla Cultura delAuto>>. Critical Mass è molto più divertente che non
marciare in fila ripetendo slogan dopo slogan. A Londra lappuntamento
mensile e durante i mesi estivi raggiunge centinaia di ciclisti. Non
essendoci strutture organizzative i partecipanti sono una ciurma
variegata, dai fricchettoni del Rinky Dinky sound system su 2 anzi 3
ruote, a ciclisti duri & puri. << Cè chi si traveste, chi attacca un
paio dali alla sua bici e chi viene in Risciò. >>
Central London Ciritical Mass, ogni ultimo venerdì del mese, sotto il
Waterloo Bridge alle 17:45.
Nottingham Psychogeographical Unit



Pedalare per salvare la città
di Paul Dorn



Il sindaco all'inizio non capì cosa lo aveva colpito. Lo capì subito
dopo, Willie L. Brown, Jr., sindaco di San Francisco, quando dichiarò
durante il suo incontro con la stampa del 15 luglio 1997: "Critical
Mass ha raggiunto una massa critica". Il Sindaco il mese precedente
aveva promesso/minacciato di imporre legge ed ordine nell'happening
ciclistico mensile, descrivendone i partecipanti come un gruppo di
"Hell's Angels senza legge".[1] A seguito della sparata del sindaco
Brown, i media locali pomparono lo scontro imminente riempiendo i
giornali e le trasmissioni riguardo al "crackdown." Tutta la città era
sotto tensione a causa della sfida sindaco contro ciclisti.[2]
Comunque quasi subito divenne chiaro che il sindaco, generalmente
visto come un infallibile politicante, stava per uscire dai gangheri.
Brown aveva sottostimato i suoi avversari? Quello che il sindaco
allora non sapeva, ma che ora sicuramente sa, era questo:
<<Nell'andare allo scontro contro Critical Mass, si andava a
confrontare con la punta più avanzata del crescente movimento globale
che intende trasformare radicalmente l'ambiente nelle metropoli.>>
Chiamiamolo movimento per le "Città sostenibili" o movimento per il
"Trasporto Alternativo".



Una sfida globale



Molti dibattiti riguardanti Critical Mass [CM], con il suo principale
slogan "One Less Car", si domandano se CM sia la causa, o il
risultato, o solamente la parte più visibile di questo
movimento.[3] In ogni evento, c'è un sempre maggiore incremento della
resistenza alla distruzione della vita nelle città creata dalla
"dipendeza dall'auto". Critical Mass nasce a San Francisco nel 1992,
una fusione tra la tradizione politica radicale della città e la
grande comunità "ciclistica" della città. Il divertimento all'aria
aperta incontra l'azione di massa.[4] Come molte delle cose che
nascono in California, Critical Mass si è diffusa con grande rapidità.
Ci sono diverse crescenti manifestazioni di Critical Mass in centinaia
di città in giro per il mondo, da Sydney a Melbourne, a Londra e
Bristol, a Toronto, Chicago, Boston, Richmond, Austin ed anche Walnut
Creek. Come si è diffusa Critical Mass, così anche altre azioni di
protesta si sono sviluppate contro la devastante presenza delle
automobili nelle città. Le esperienze di Reclaim the Streets sono dei
grandi street parties che spesso attraggono migliaia di partecipanti
come è successo a Londra, Berlino, Sydney, Edinburgo, Amsterdam ed
altre città. Dopo avere creato una "ostruzione", spesso realizzata con
un falso incidente stradale, i partecipanti irrompono rapidamente
nella strada prescelta con strisiconi, bandiere, musicisti,
amplificazione, trampolieri e mangiafuoco. Spesso i partecipanti
bucano l'asfalto e piantano degli alberi o creano delle aree giochi
per i più piccoli complete di sabbia e tutto il resto. "Non sono
molto diverse dalle 'isole pedonali'," spiega Randy Ghent del
Collectif pour des Rues Libérées di Lione. "E' un movimento che
reclama spazi urbani da sottrarre alla tenaglia delle automobili."[5]
Insieme alle manifestazioni di protesta come Critical Mass e Reclaim
the Streets, c'è stata una significativa crescita di pubblicazioni,
siti web, conferenze ed associazioni che si impegnano per una
riduzione della dipendenza dalla automobile. Nell'ottobre 1997 c'è
stata una conferenza lunga una settimana a Lione in Francia, "Verso
una città senza automobili", alla quale hanno partecipato 65 attivisti
rappresentanti 50 organizzazioni di 21 paesi. Il Car Free Cities
Network è stato lanciato nel 1994 da 37 organizzazioni riunite per una
conferenza ad Amsterdam. Oggi partecipano organizzazioni di più di 60
città europee a questa rete, che si ispira a Venezia come prova
realizzata che le città senza automobili possono funzionare bene e
realizzare un'altra qualità della vita. Localmente, la San Francisco
Bicycle Coalition è arrivata a più di 1.700 iscritti. Con una
struttura organizzativa decentralizzata che dipende fortemente dalle
iniziative degli iscritti, la SFBC ha promosso numerose inizative
nella città che tendono ad incoraggiare l'uso della bicicletta. Tra i
tanti esempi di questo lavoro c'è Tiffany Street nel quartiere di
Mission. Un tempo attraversata da 6.000 macchine al giorno come
scorciatoia per la Interstate 280, Tiffany è dventata una strada senza
uscita dopo che gli attivisti della SFBC hanno aiutato gli abitanti ad
organizzarsi per richiedere una moderazione del traffico. La SFBC è
stata anche strumento per la formazione del Transit First Market
Street Alliance, un consorzio tra comunità e gruppi ambientalisti che
stanno lavorando per chiudere Market Street al traffico delle auto
private.



Il problema delle macchine



La questione posta da questo crescente movimento internazionale è: per
cosa sono fatte le strade? Sono posti dove i bambini e ragazzi/e
possono giocare a pallone e ad altro, i genitori possono insegnare ai
figli ad andare in bici, dove i vicini si incontrano e parlano? Sono
posti per festival, feste degli abitanti della zona, marce,
manifestazioni, sport...? In breve le strade sono "spazi pubblici" per
la comunità? O sono semplicemente parcheggi e canali per lo
scorrimento incessante del traffico automobilistico?[6] Spinti dalla
forza dell'industria dell'auto, dalle compagnie petrolifere e da altri
componenti la lobby delle autostrade, i politici americani hanno fatto
si che le strade venissero permanentemente occupate dal traffico
automobilistico, soprattutto dalla fine della II guerra mondiale.[7]
In questo processo hanno distrutto il trasporto pubblico, incoraggiato
la formazione di sobborghi extraurbani, asfaltato ovunque e cacciato
gli abitanti dai centri cittadini [per mandarli in rovina oppure per
crearne zone per gli uffici e per i ricchi n.d.t.]. Tutto questo per
creare un sistema di trasporti dominato dall'automobile che
incrementa la povertà. Caltrans nel 1996 ha stimato che nella Bay
Area si perdono 90.000 ore ogni giorno inchiodati nel traffico, con un
incremento del 31% rispetto al 1995, ed un costo per l'economia
regionale di più di 210 milioni di dollari l'anno.[8] E al problema
della congestione del traffico che aumenta, la classica idiota
risposta - costruire nuove strade - è diventata proibitiva. Il costo,
finanziario e politico, per la costruzione di strade è divenuto
esorbitante. La recente ricostruzione della Cypress Freeway di
Oakland, che crollò nel terremoto del 1989, ha avuto un costo di 1,25
miliardi di dollari. Praticamente costa 4.000 dollari per pollice [2,5
cm], le 5 miglia di Cypress sono la più costosa autostrada della
storia, più di 5 volte del costo della missione NASA per Marte.[9]
Sono anche oramai noti gli impatti negativi che hanno le autostrade
urbane sulla sicurezza, la salute etc. di chi ci abita nelle vicinanze
e per questo che i residenti fanno sempre maggiori resistenze contro
nuovi progetti di strade ad lato scorrimento sopraelevate, come si
è visto durante la lotta contro la Central Freeway a San Francisco.
Anche i costi contingenti per la nostra società dominata
dall'automobile cominciano ad essere sempre più evidenti. Ogni anno
gli incidenti stradali uccidono 42.000 persone e ne mandano
all'ospedale circa un milione (negli USA) che occupano strutture di
emergenza e riabilitative, facendo innalzare il costo della sanità. I
casi di asma e di altre malattie respiratorie aumentano al peggiorare
della qualiità dell'aria che respiriamo. Mentre la gente ha capito che
non esistono pasti gratis, al contrario vuole continuare a credere a
cose come parcheggi gratuiti. La realtà è che il costo per costruire e
mantenere i parcheggi [nei centri commerciali e simili] lo paghiamo
insieme alla spesa. Il costo delle case aumenta anche perchè c'è
bisogno di costruire anche un "posto macchina" e la considerevole
spesa per mantenere strade e parcheggi. Più del 40% della tipica città
USA è asfaltata per far si che le auto riescano ad accatastarsi. Il
noto fenomeno dello stress da auto, e della incazzatura da traffico
sono solo esempi della degenerazione a cui ci ha portato la dipendenza
dall'automobile. Mentre l'automobile ha un innegabile ruolo importante
nel sistema dei trasporti a lunga distanza negli USA, l'utilizzo della
stessa auto per gli spostamenti urbani di tutti i giorni è diventato
un esercizio di futilità. Portare la gente fuori dalle proprie auto
necessità di attraenti soluzioni alternative, come la bici, il
camminare e soprattutto un migliore trasporto pubblico. La maggior
parte degli spostamneti che vengono fatti ogni giorno negli Stati
Uniti é di meno di 3 miglia [meno di 4 Km] una distanza facilmente
percorribile in bicicletta. Molti abitanti delle metropoli stanno
scoprendo che spesso la bici è un modo meno stressante, più veloce e
più salutare per andare in giro per la città. Tra le altre cose le
amministrazioni comunali potrebbero incoraggiare più persone ad
utilizzare le biciclette rendendo le strade più sicure (ad esempio
facendo rispettare i limiti urbani, o rallentando la velocità delle
auto che nei piccoli tratti di strada libera dal traffico si lanciano
in massa a velocità folli), creando sicuri parcheggi per le bici e
creando un migliore sistema di accesso per le bici nei mezzi di
trasporto pubblico (treni e metropolitane).



Critical Mass è una realtà



Critical Mass è sempre stato un evento eclettico, un incontro di
attivisti di vario tipo con gente che cercava solo di stare bene e
divertirsi. I più politicamente avveduti hanno subito capito che il
problema non erano gli automobilisti bloccati nel traffico, ma che
sono vittime essi stessi di questa società che pone l'automobile come
unica scelta. Tutto ciò è spiegato meglio da uno dei portavoce dei
ciclisti, Kash: "Le persone che guidano queste macchine mortali non
sono mostri. Tutti loro sono stati pedoni e sono andati in giro in
bici. La nostra tattica deve evidenziare che è contro il mezzo e non
contro il guidatore che ci battiamo. Loro pensano che l'automobile
sia essenziale, ma noi rappresentiamo la vita senza di essa. Il
nostro rifiuto a rimanere nell'ombra potrebbe spingerli a rivedere le
proprie "scelte", ed il nostro esempio potrebbe fornire loro
un'alternativa."[10] Sono arrivati più di 5.000 ciclisti alla Justin
Hermann Plaza per participare alla Critical Mass del luglio 1997 a
San Francisco. Per alcuni era la prima volta, attratti dalle minaccie
del sindaco. Altri erano partecipanti saltuari alle Critical Mass dei
mesi precedenti galvanizzati dalla controversia. Come la "corsa"
iniziò si capì subito che gli "accordi" presi con il comune non
sarebbero stati rispettati. La polizia "ristabilì l'ordine" come
spesso fa in queste situazioni: attraverso uno spropositato uso della
forza. Vennero arrestate più di 100 persone inclusi pedoni e passanti
curiosi.[11] La CM di luglio raggiunse così i titoli delle prime
pagine dei giornali, incluso Time, la prima di USA Today e "The Lehrer
Newshour" della PBS.[12] Descrivendoci come "vittime, un movimento
politico che non ha/vuole nemici," il San Francisco Bay Guardian ha
scelto Critical Mass come "Local Hero" nell annuale "Best of the
Bay".[13] Il giornalista del San Francisco Chronicle Glen Martin
definì la lotta dei ciclisti "attualmente il più caldo movimento
politico della nazione."[14] Molti hanno definito la CM del 25 luglio
come la Stonewall del movimento contro l'automobile.[15]Non sarebbe
potuto succedere in un momento migliore. Nel mondo moltissime persone
ancora vanno in giro in bicicletta e non in macchina. Però, molti dei
paesi di recente industrializzazione, si stanno "modernizzando",
seguendo l'esempio americano.[16] Da Pechino a Manila a New Delhi e
ovunque questo significherà un aumento del traffico e della
congestione oltre alle altre miriadi di problemi legati
all'automobile. Avendo come slogan "Noi non stiamo bloccando il
traffico, noi siamo traffico" i partecipanti a Critical Mass mandano
un messaggio dal cuore della bestia (a combustione interna) ai paesi
in via di sviluppo: NON fate lo stesso nostro errore, non lasciate che
le automobili distruggano le vostre comunità. Nel fare ciò i
ciclistichi partecipano a CM raccolgono l'eredità dei freeway fighters
di San Francisco, che per primi negli USA già negli anni sessanta17]
imposero uno stop alla costruzione di sempre più autostrade urbane
sopraelevate. Il sindaco Brown aveva ragione. La massa critica è stata
raggiunta.



Paul Dorn è membro della direzione della San Francisco Bicycle
Coalition e l'ex curatore della loro newsletter, the tubular times.
Lavora al College of Creative Arts della San Francisco State
University.
vedi anche Paul Dorn's Bike Commuting Tips
[2]http://userhttp://www.sfsu.edu/~pdorn/Commuting/commuting.html per qualche
consiglio su come inizare ad andare a lavorare, scuola etc. in bici
senza fatica.



ENDNOTES
1."Brown Wants to Put Brakes on Mass Bike Ride," San Francisco
Chronicle, July 2, 1997, pg. 1; also "Brown will curb Critical Mass
ride," San Francisco Examiner, July 2, 1997, pg. 1.
2. Several journalists pointed out the dubious nature of Mayor
Brown's position. "Lots of chuckles down at the Hall of Justice over
Mayor Willie Brown's demand that Critical Mass cyclists start obeying
traffic laws. After all, this is the me mayor many have seen flying
through town with a motorcycle escort just to make his meetings on
time." Matier and Ross, San Francisco Chronicle, July 18, 1997, pg. A
17. See also Jon Carroll, "Got Your Arrogance Right Here," San
Francisco Chronicle, July 4, 1997.
3.The term "Critical Mass" is taken from Ted White's 1991 film Return
of the Scorcher, which examines bike culture around the world. Trained
at San Francisco State University, White is a Bay Area filmmaker and
cycling activist.
4."Those who ride in Critical Mass are participating in nothing less
than an ecological revolution." wrote author and activist Paul
Krassner, San Francisco Examiner, August 24, 1997, pg. D 5. "Aided by
Internet technology, the spirit of Critical Mass is rooted in the
anti-war protest, civil rights demonstrations and countercultural
celebrations of the '60s."
5. E-mail post to SF-Critical-Mass mailing list, December 15, 1997.
Archived at Cyclery.com.
6. See "The basic question: What are streets for?" by Paul Lewis, San
Francisco Examiner, August 1, 1997, pg. A27. "As many urban historians
have pointed out, streets were not always viewed in such utilitarian
fashion. In photos at the turn of the century, city streets seem
crazily disordered, with pedestrians, vending cars, bicyclists and
trolley cars all coexisting."
7. See Jane Holtz Kay, Asphalt Nation: How the Automobile Took Over
America and How We Can Take It Back, Crown Publishers, New York, 1997.
See also the PBS Point of View documentary Taken for a Ride, made by
Jim Kleinand Martha Olson.
8. "Traffic Jams Worsening, Caltrans Says", San Francisco Chronicle,
May 16, 1997, pg. A 16; also "90,000 hours a day wasted in Bay
traffic," by Erin McCormick, San Francisco Examiner, May 15, 1997, pg.
A 1.
9. "Cypress Freeway bill tops $1 billion", San Francisco Examiner,
July 12, 1997, pg. A1; also "Freeway Bill Twice as High As Expected,"
San Francisco Chronicle, July 12, 1997, pg. A1.
10. Cited at the Self-Propelled City Website.
11. See the well-documented report compiled by Ken McCarthy on the
police brutality evidenced during the July 25 Critical Mass event,
available at e-media.com.
12. "The Scariest Biker Gang of All," by Steve Lopez, Time, August 11,
1997, pg. 4; "Bike riders becoming major political force," USA Today,
August 1-3, 1997, pg. 1.
13. San Francisco Bay Guardian, July 30, 1997, pg. 184.
14. "SUNDAY INTERVIEW: Two-Wheeled Revolutionary David Snyder, head of
the San Francisco Bicycle Coalition," by Glen Martin, San Francisco
Chronicle, August 10, 1997, Pg. 3/Z 1.
15. the tubular times, August/September 1997, pg. 1.
16. They would do better to follow the examples of Holland or Japan,
advanced industrial societies with a diverse transportation system,
including transit, bicycles and automobiles.
17. Freeways were proposed to run throughout the city, including
through the Marina and Pacific Heights neighborhoods and through
Golden Gate Park. Leaders of this 1960s anti-freeway effort included
Jane Morrison, current president of San Francisco Tomorrow; and Sue
Bierman, current member of the San Francisco Board of Supervisors.



Contact: [3]pdorn@sfsu.edu
Homepage: [4]http://userhttp://www.sfsu.edu/~pdorn/
Originariamente apparso nella primavera del 1998 su The Quarterly
pubblicato dal San Francisco Urban Institute alla San Francisco State
University.



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[5]office@tlio.demon.co.uk web:http://www.oneworld.org/tlio/
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Critical Mass
56A Infoshop 56 Crampton Street London SE17, UK Fax: (0171) 326 0353
web: [8]http://www.critmass.org.uk/ Critical Mass non ha né
organizzatori né membri essendo semplicemente un incontro casuale di
ciclisti. Esiste un archivio di materiale relativo a Critical Mass che
raccoglie volantini, reportage, foto, ecc...
Earth First!
South Downs EF! c/o PO Box 2971 Brighton, BN2 2TT, UK Email:
[9]savage@easynet.co.uk [10]http://www.k2net.co.uk/ef/
[11]http://www.eco-ction.org/action/news.html
EF! è un network di gruppi locali autonomi (63 nel Regno Unito). Senza
ufficio centrale né dipendenti stipendiati né comitatoi decisionali.
Qui é nato nel luglio 1991 ed é il network principare di
eco-attivisti. EF! É attivo in 13 paesi, principalmente europei.
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[12]roadalert@gn.apc.org [13]http://www.eco-action.org/rr/index.html
Coordinano la protesta anti-automobile in Inghilterra. Pubblicano e
distribuiscono Road Raging - Top Tips for Wrecking Roadbuilding, la
miglior guida pratica per chi volesse ostacolare la costruzione di
nuove strade, da come costruire una casa suglalberi a come organizzare
una conferenza stampa.
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