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Fenice Capanne: ENI vende terreni (inquinati) ed il Comune compra
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imc-toscana Wednesday, Oct. 23, 2002 at 6:59 AM |
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da il il tirreno
martedì 22 ottobre 2002
Scontro sui soldi delle bonifiche
Contestato il loro uso per il restauro di una palazzina
articolo di Fausto Poli
MASSA MARITTIMA. Davvero arroventato come non mai il clima politico massetano, dove i consiglieri di minoranza, Ovi e Cappelloni, attaccano l'amministrazione comunale sulla variante allo studio di fattibilità per il recupero dei compendi minerari nell'area di Niccioleta...
Clamorosa infine anche un'altra notizia trapelata proprio nel corso della discussione consiliare in cui il sindaco ha riferito che l'acquisizione di aree ed immobili in Niccioleta e Capanne, risultate poi bisognose di bonifica e messa in sicurezza sarebbero state invece dichiarate a suo tempo assolutamente a norma da Arpat e Corpo delle Miniere. La dichiarazione del sindaco inchioderebbe quindi funzionari e responsabili dei due uffici pubblici a pesanti responsabilità, ha fatto notare Ovi, penali e contabili, qualora queste aree fossero riconosciute invece inquinate ed inserite nel piano provinciale di bonifica di prossima approvazione. Insomma, come si può ben capire, siamo dinnanzi ad un clima politico davvero incandescente che sta affrontando la scottante problematica dei siti minerari e che appare destinato ad ulteriori clamorosi sviluppi nel futuro non troppo lontano.
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DS: prima fanno gli affari con ENI e poi scaricano la colpa su terzi
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Barocci Roberto Wednesday, Oct. 23, 2002 at 7:02 AM |
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Questo è uno dei modi con cui l'ENI riesce oggi ad evitare di compiere le bonifiche dei siti inquinati in Maremma dalle sue precedenti attività: vendere per poche lire la proprietà dei terreni all'Ente locale, che nell'atto di acquisto si accolla tutti gli oneri futuri di bonifica, derivanti dalle precedenti attività minerarie. Il costo enorme delle reali bonifiche rimarrà a carico della collettività. Sembra impossibile, invece questo scambio ineguale tra i costi di bonifica e la proprieta' di un sito, venduto dall'ENI come già bonificato o come non bisognoso di bonifica, in quanto apparentemente si presenta come non dissestato dalle attività minerarie, è già stato realizzato a Santa Fiora, poi a Scarlino e ora anche a Massa Marittima per Fenice Capanne. Questa volta l'affare l'ha voluto in modo caparbio il sindaco Luca Sani, Segretario provinciale dei DS, scaricando le responsabilità all'Arpat e al Corpo delle miniere, che, sembra di capire, non lo avrebbero avvisato in tempo, in quanto questi Uffici non avevano conoscenza delle sue intenzioni !
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comunicato stampa di P.R.C.
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Roberto Barocci Wednesday, Oct. 23, 2002 at 11:57 AM |
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Comunicato stampa Grosseto 23.10.2002
Leggiamo sulla stampa la notizia che la Giunta comunale di Massa Marittima ha accollato ai cittadini massetani gli oneri delle bonifiche dei terreni di Fenice Capanne e di Niccioleta, acquistati di recente dall’ENI. Contemporaneamente leggiamo nei verbali della Conferenza dei Servizi dello stesso Comune del 3 maggio scorso, in cui è stato approvata la prima fase del progetto di bonifica dei bacini di decantazione fanghi di Fenice Capanne, che il grave e documentato inquinamento del fosso dei Noni deriverebbe non dai bacini che attraversa, ma dai terreni più a monte, adiacenti all’abitato di Fenice Capanne, per l’appunto, venduti recentemente dall’ENI al Comune e a ignari privati cittadini. La vicenda è grottesca. Abbiamo infatti documenti inoppugnabili, in parte pubblicati in questi giorni in internet su indymedia toscana, che testimoniano il contrario. In sostanza l’inquinamento del fosso dei Noni deriva sicuramente anche dagli ex bacini di decantazione, dove ristagna acqua inquinata. In secondo luogo, continuiamo a ripetere da anni che non c’è nessuna necessità pubblica che possa giustificare Luca Sani, quando, volendo acquisire le proprietà ENI, accetta anche una condizione contrattuale non necessaria e accolla alla collettività i costi delle bonifiche, che, al momento dell’acquisizione dei terreni minerari, non sono né prevedibili né quantificabili. Comportarsi come si sta comportando la Giunta Comunale di Massa Marittima significa non perseguire l’interesse pubblico, perché i recenti casi del Fiora, del Merse, di Manciano e di Scarlino fanno facilmente prevedere che, accettare nei contratti di acquisto la clausola, non necessaria, di trasferire tutti i futuri costi di bonifica dall’ENI all’acquirente, significa trasferire sulle tasse dei cittadini i costi delle bonifiche, che per legge competono all’ENI. Ciò significa anche che per le bonifiche non ci saranno fondi e occupazione e che le risorse idriche della provincia saranno sempre più inquinate.
Roberto Barocci, Responsabile per le politiche ambientali di Rifondazione Comunista fed. di Grosseto
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