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Articoli su Hub
by Kyrara Monday, Nov. 11, 2002 at 7:43 AM mail:

Da Il Manifesto del 7novembre e da Liberazione del 9 novembre


DA IL MANIFESTO


Nasce Hub, il movimento nel movimento
Presentata a Firenze la rete europea di disobbedienza sociale, media-attivismo e lavoro precario
B. V.
INVIATO A FIRENZE
Su Piazza della Libertà c'è un cancello, oltrepassato il quale c'è un luogo speciale dove sembra di essere a mille miglia lontano dal Forum sociale europeo. Sarà per la commistione esistente tra il sindacato di base Sincobas, la rete Lilliput e gli attivisti di Hub, rete tra diversi gruppi europei che si occupano di disobbedienza sociale, mediattivismo, lavoro precario. E Hub è stato presentato ieri durante una conferenza stampa, dove si sono succeduti italiani, spagnoli, inglesi per raccontare come è nata questa iniziativa che si aggiunge a quelle della Fortezza da Basso e del disobbediente NoWorkNoShop all'ippodromo delle Cascine. L'idea originaria - un luogo di discussione sulle forme di lotta del movimento dei movimenti - è nata durante alcuni incontri internazionali in Olanda e in Spagna. Poi è proseguita su Internet. Infine è stata formalizzata ieri a Firenze. In sintesi, ci saranno dieci «laboratori», che spaziareanno da momenti di discussione sul lavoro precario (European social activism e Reclaim the money) al racconto della rivolta argentina (Tango argentino), dal ruolo dell'università e del sapere nei processi di globalizzazione (il laboratorio dei saperi) al media-attivismo (Reclaim your media). Gli animatori di Hub sono convinti di avere messa molta carne sul fuoco, ma sono certi che il «movimento dei movimenti» sta vivendo un passaggio cruciale. In primo luogo, la percezione che la sua agenda politica non possa dipendere dagli incontri degli organismi internazionali. Da qui la necessità di dare continuità all'azione politica, avviando un circolo virtuoso tra il globale e il locale, intuendo come la globalizzazione neoliberista si manifesta nella dimensione locale. Ma per fare questo non ci possono essere scorciatoie: quindi nessuna nostalgia per le forme organizzative del passato, ma scommettere su una struttura «reticolare e orizzontale» che contempli processi decisionali non gerarchici. Insomma, l'appuntamento di Firenze è importante, ma nella sede dell'Hub trapela qualche insoddisfazione per la sua dimensione elefantiaca e delle modalità di discussione «tradizionali». «Non vogliamo entrare in una logica di noi e loro. Noi orizzontali e loro gerarchici - afferma Nicolas (lo pseudonimo collettivo del gruppo) -. Più semplicemente pensiamo che occorre sperimentare e che i risultati di quella sperimentazione, proprio perché pensati nell'ottica di far crescere il movimento, avranno la capacità di contaminare altre pratiche politiche»".

A Firenze, una delle parole chiave per capire alcuni comportamenti è «attraversamento». Si partecipa al Forum sociale europeo, comprendondone l'importanza, ma anche i limiti. In fondo, questo è uno dei misteri del «movimento dei movimenti»: plurale, articolato, dove la diversità sono percepite come un valore irrinuncibile, ma nessuno opera cesure o rotture se si manifestano dissensi. Quello di Hub non è un dissenso, ma la convinzione che mettere a tema i limiti di questa o quella scelta ha un valore politico perché punta la barra del timone ad andare avanti. «La comunicazione - sostiene Nicolas - è anch'essa una forma della politica. Bene, noi vogliamo comunicare, cioè facciamo politica comunicando. Hub è questo. Ma siamo anche consapevoli che oltre alla comunicazione ci sono altre forme di lotta contro la globalizzazione neoliberista. A Firenze puntiamo a creare un corto circuito tra la comunicazione e l'azione politica».







FROM LIBERAZIONE

Il progetto Hub e la tv interattiva
Riprendiamoci la televisione
Sabina Morandi

Firenze - nostro servizio
Gli ipertecnologici del progetto Hub sono lì, alla fine del lungo viale alberato che unisce il "terzo polo" del movimento alla Fortezza, in un'ampia struttura dove fluidamente s'incrociano gli anarchici dadaisti della Robin tax - tassa del 100 per cento da "imporre" ai supermercati - con i cicloattivisti della massa critica - che propongono una pedalata nudista per stanotte - e la rete mediatica di Indymedia. Fra le strumentazioni più hi-tech, spiccano quelle della televisione: strumenti di montaggio, mixaggio e altre diavolerie.
«Il nostro progetto si basa su di una rete di televisioni cittadine - spiega Paola della Candida tv di Roma - ci inseriamo nelle frequenze locali rimaste libere, a Firenze il canale 60, perché crediamo che le frequenze libere debbano essere date in gestione alle comunità, per creare una televisione dal basso: collettiva e interattiva».

La cosa è abbastanza semplice: si prende una grossa antenna - in questo caso fornita da Orfeo tv di Bologna che vanta già parecchie ore di trasmissioni "rubate" - e la si orienta finché non si trova una frequenza libera. «Finché non oscuri nessuno non è illegale, anche se nel nostro paese siamo ben lontani dall'avere questo spazio garantito dal governo come succede per esempio in Australia, dove le frequenze libere vengono date in gestione alle comunità - cinesi, filipini, indiani - che le gestiscono collettivamente nella SkaTv».

La talevisione, che trasmette in Uhf tutti i giorni, attira soprattutto gli stranieri che vengono a scaricare e a montare il girato delle loro piccole digitali per poi trasmetterlo in tv o infilarlo in rete, via streaming, come si dice qui, operazione gentilmente offerta dal gruppo No Border (Senza confini). La televisione, come recita il cartello che accoglie i visitatori, è totalmente open publishing: chiunque può venire qui a proporre i propri, talk show, varietà, siticom e soap personali. E senza limiti di tempo visto che non c'è nessun satellite da affittare. L'unica limitazione è di ordine geografico: a differenza del satellite, la televisione dell'Hub trasmette solo localmente e il progetto quindi è di costituire una rete di televisioni locali in grado di dialogare reciprocamente per poi, in un secondo tempo, accedere al satellite mediante la rete.

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