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Metalmeccanici in sciopero oggi
by xxx Friday, Nov. 15, 2002 at 11:14 PM mail:

Sciopera l'Italia del lavoro.


Allo sciopero, indetto per oggi dai sindacati metalmeccanici, hanno aderito in maniera massiccia i lavoratori di tutte le fabbriche Fiat, con punte fino al 98 per cento in alcuni stabilimenti. Ma alta è stata l'adesione anche nelle altre fabbriche, con cortei che hanno attraversato diverse città.
Lo sciopero è stato indetto per otto ore nel comparto Fiat, e per quattro nelle altre aziende del settore.
E' stato il culmine di settimane di mobilitazioni, che hanno visto in prima fila soprattutto gli operai degli stabilimenti di Termini Imerese, che da diversi giorni ormai adottano la pratica dei blocchi stradali.
Anche oggi questa è stata la loro forma di protesta. Partiti alle quattro del mattino, intorno alle otto hanno raggiunto Messina, dove hanno bloccato il porto, impedendo i collegamenti con la Calabria. Una analoga protesta è stata adottata a Villa San Giovanni, impedendo di fatto ogni passaggio.
Il blocco, totale a partire dalle dieci del mattino, è stato sciolto solo nel tardo pomeriggio.
Ma la cittadina di Termini non si è svuotata oggi: a prendere il posto degli operai, gli studenti, che hanno manifestato nella mattinata la loro solidarietà ai lavoratori, con un corteo che ha attraversato la città.
Anche Milano è scesa in piazza, con delegazioni provenienti non solo dalla Fiat di Arese, ma anche dalle altre fabbriche della Lombardia. Una manifestazione forte e compatta, che ha però fortemente contestato il delegato della Fim- Cisl, considerato responsabile dell'attuale situazione nelle fabbriche Fiat, per le politiche concertative adottate col governo, ma soprattutto per la firma del patto con il ministro del lavoro Maroni. Una contestazione che ha fatto mettere in dubbio a Pezzotta una possibile ritrovata unità confederale.
Da Arese sono arrivati segnali di una lotta che potrebbe farsi sempre più dura, non escludendo tra le azioni anche l'occupazione della fabbrica, e il blocco delle attività di Malpensa, l'aereoporto secondo in Italia per traffico passeggeri.
A Torino la manifestazione più imponenete e sentita (oltre 15.000 persone), anche per il ruolo simbolo che gli operai hanno in questa città.
Decine di migliaia le presenze, e soprattutto la solidarietà dei commercianti del capoluogo piemontese, che hanno tenuto aperti i loro negozi lungo il percorso del corteo, esponendo un cartello : "I vostri problemi sono i nostri - siamo con voi".
Solidarietà espressa anche dagli enti locali, che hanno partecipato con i loro gonfaloni al corteo.
A Pomigliano d'Arco, davanti i cancelli della fabbrica, si è svolto un presidio con la presenza di lavoratori di tutte le fabbriche della zona, che hanno massicciamente aderito allo sciopero. La Campania non è scesa in piazza solo a Pomigliano, ma lo ha fatto in tutte le sue provincie, con una mobilitazione di decine di migliaia di persone.
In Abruzzo, le percentuali di adesione della fabbriche variano dal 60% e fino al 100%
Nessuna manifestazione, ma solo presidi, in Basilicata. A Melfi, la più giovane delle fabbriche Fiat, la percentuale di adesione allo sciopero è stata bassa, non oltre il 50%, anche se l'azienda parla di un 15%. Un dato che comunque conferma l'anomalia di Melfi, fabbrica da sempre estranea alle lotte unitarie.
A Roma, hanno manifestato davanti al Senato centinaia di lavoratori dello stabilimento di Cassino, la maggior parte già in cassa integrazione.
Ma non si è manifestato solo nelle città che sono direttamente interessate al gruppo Fiat: anche a Venezia delegazioni dei sindacati confederali di categoria sono scese in piazza, per esprimere la loro solidarietà ai lavoratori direttamente colpiti dai provvedimenti decisi dall'azienda.
Si attende adesso il due dicembre, data in cui dovrebbero essere operativi i provvedimenti di cassa integrazione. Non sembrano possibili al momento altre soluzioni, vista la rigidità dell'azienda da un lato, e l'indifferenza dle governo dall'altro.



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