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Torino: manifestazione vs antiabortisti
by MFLA di ROR Saturday, Nov. 16, 2002 at 1:05 PM mail:

Oggi corteo delle donne vs convegno antiabortisti del movimento per la vita a Torino. Corrispondenza con il collettivo femminista rosse fuoco

Il corteo nazionale di donne organizzato dai collettivi femministi e' iniziato alle 16.00 e vede la presenza di qualche centinaia tra donne e uomini.
Aprono due striscioni con slogan che ricordano che sul corpo delle donne decidiamo solo noi. Il corteo terminera' al teatro dove si sta svolgendo il convegno cattolico che e' iniziato ieri. Gia' nella giornata di ieri le donne erano entrate al convegno interrompendo Casini con prezzemolo e cucchiai.

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Esperienza
by Ornella Saturday, Nov. 16, 2002 at 1:57 PM mail:

Mi chiamo Ornella. A 18 anni ho abortito e poi non sono più diventata mamma. Succede spesso così. L'essere sola con il tuo problema ti porta a commettere il più grosso errore, uccidere tuo figlio. Dopo, intorno a te c'è solo buio, le motivazioni che ti eri costruita per giustificare quella scelta perdono consistenza, si dissolvono e lascia no il posto solo a tanta rabbia. Rabbia per non aver avuto la forza di accogliere un figlio. Per me il dramma è cominciato quando ho potuto vedere con i miei occhi che chi avevo abortito era gia un bambino e non, come mi dissero al consultorio, «un ammasso di cellule».

Il pensiero del mio bambino che non c'è più diventa assillante, capisci che tutto è stato ingiusto, profondamente ingiusto, e che non puoi parlarne con nessuno. So che alcune donne, passate attraverso la mia esperienza, sostengono di non provare sensi di colpa, forse non vogliono accettare la verità per evitare di soffrire. Ma quasi sempre questa maternità stroncata ha conseguenze tragiche e segrete; chi uccide suo figlio uccide in realtà se stessa. Un sincero cammino di dolore, di verità, di presa di coscienza è l'unico in grado di riaccendere la speranza nelle donne che hanno abortito.

Nei consultori pubblici spesso il tutto si risolve nella programmazione di un piano contraccettivo per il futuro, mentre per il bambino che c'è già non è prevista alcuna iniziativa di salvezza. In quanti consultori la donna viene avvertita che esistono i Centri e i Servizi di Aiuto alla Vita, che lì è possibile trovare un aiuto per tutt'e due?

Spesso la donna va ad abortire convinta del fatto che quell'intervento sia del tutto normale, come un'appendicite, pensando che «se la legge lo permette, allora è giusto». In questo modo la donna è vittima di una legge profondamente ingiusta, senza sapere che quel gesto provocherà due vittime, il suo bambino e lei stessa.

Per questo io mi rivolgo ai consultori pubblici, chiedendo in modo accorato a chi vi lavora di pensare al dramma senza fine che produce un aborto e pregandoli di segnalare a quelle mamme l'alternativa dei nostri Centri per la Vita. I Centri non vogliono sostituirsi ai consultori, ma vogliono collaborare per salvare vite umane e difendere la dignità della donna.

L'aborto non è certo un atto di liberazione... ma di profonda e ingiusta schiavitù: quel figlio negato sarà una voce che ti accompagna per tutta la vita, e che grida dentro di te; è la voce di un amore che la sua stessa mamma ha deciso di trattare come una cosa che non le apparteneva. Ma invece quella che lei ha negato era anche la sua vita, anche la sua storia, anche la sua capacità e voglia di amare.

Ornella

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caschi male
by elle67 Saturday, Nov. 16, 2002 at 2:27 PM mail:

il tuo senso di colpa è una questione personale; certamente è una cosa triste, ma appartiene soltanto a te.
peraltro, è appunto sul senso di colpa che il tuo intervento contava. spiacente, caschi male.
forse ti è sfuggito, ma a torino le donne lottano per difendere il diritto alla scelta, conquistato a carissimo prezzo da molte, e per tenere il naso dei cattolici fuori dalle porte degli ospedali.
laddove l'aborto è una possibilità accessibile e sicura per tutte, chi compie questa scelta avrà la responsabilità di pensare a quello che realmente vuole fare.
io non credo che le donne che abortiscono lo facciano con leggerezza, ma in ogni caso la cosa riguarda soltanto loro e nessun altro.
lottiamo perché siamo adulte, responsabili e libere di decidere sulle questioni che ci riguardano, anche su questioni difficili. non deleghiamo a nessun centro la facoltà di decidere o pensare al posto nostro.


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la tua antitesi
by Franca Saturday, Nov. 16, 2002 at 2:30 PM mail:

Cara Ornella, ho 30 anni e a 20 ho abortito anch'io, senza traumi ne sofferenza.
Non ho ucciso ne me stessa ne nessun altro ma ho valutato razionalmente che nella mia vita un figlio non sarebbe centrato niente in quel momento, (e non credo che c'entrerà mai)
Sto benissimo ho un'ottima considerazione di me, ho ottime relazioni con gli altri, le altre, e godo anche un casino, che fa sempre bene....per cui, ti consiglio di riprenderti, di scuotere la tua testa e il tuo corpo che possono regalarti un benessere che neanche immagini....e anche grazie al fatto che non hai un figlioa da allevare.
Ps: Ti saresti sentita veramente più pulita sapendo di aver messo al mondo in un mondo di merda una figlioa che probabilmente avrebbe contratto a 12 anni una serissima malattia polmonare per il benzene che gli avresti fatto respirare?
O che avrebbe giocato sereno in casa con l'ultimo modello della barbie mentre in un'altra parte del mondo si crepa a migliaia per la pessima o inesistente distribuzione delle risorse?
Massimo rispetto per i vissuti e le sensazioni di tutte le donne, ma questo pietismo del cazzo mi puzza troppo di sagrestia!
Franca


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Non sono d'accordo
by paola Saturday, Nov. 16, 2002 at 3:58 PM mail:

Sono una compagna, eppure dubbiosa. Concordo - da donna - sul diritto delle donne all'autodeterminazione delle proprie scelte. Sono atea e non sopporto l'ingerenza dei cattolici e di chiunque altro sulle mie scelte, ma autodeterminare le proprie scelte non puo' significare la morte di un "qualcosa" che POTREBBE essere un individuo umano completo. Non abbiamo (e forse non avremo mai) la sicurezza che al mese previsto per l'aborto, quel "qualcosa" non e' gia' un essere umano. Se mi dovesse capitare di rimanere incinta per errore (spero non succeda mai), non so proprio come deciderei.

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Non facciamo confusione
by Un maschio Saturday, Nov. 16, 2002 at 8:49 PM mail:

Teniamo distinti i due piani:

Una cosa è la difesa, sacrosanta e doverosa, del diritto delle donne di decidere SE e QUANDO portare avanti una gravidanza.

Un'altra cosa sono le implicazioni sulle nostre anime della portata del gesto di rifiutare un POTENZIALE figlio in arrivo.
Che, se pure in forma differente, possono riguardare pure i potenziali (o mancati) padri ( credo che molti mi capiscano...)

Un'altra cosa da ricordare:
in natura, moltissime gravidanze non vanno a termine.
Forse questo può aiutare a consolare chi dolorosamente si confronta con una scelta di questo tipo, che, comunque, deve essere lasciate LIBERA per tutte le donne.

E' una scelta per qualcuna/o dolorosa, per altri no, ma in ogni caso, renderla CLANDESTINA, può solo aggravare, a mio avviso, il problema.
Scusate se, come maschio, ho detto la mia su una cosa così VOSTRA

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chi te l'ha scritta
by libera Saturday, Nov. 16, 2002 at 9:09 PM mail:

Cara ornella,
La tua storia sembra presa da un'opuscolo dell'associazionismo cattolico.MI dispiace ma anch'io penso che laborto sia una questione personale,e che nessuna donna lo faccia con leggerezza.Nessuna (penso)sia a favore dell'aborto in quanto tale,ma tutte lottiamo x la difesa di una legge che mette la donna in condizione di scegliere autonomamente senza che nessuno decida x lei.L'autodeterminazione è una conquista che non dobbiamo permetterci di rinnegare.
SALUTI LIBERA

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Ho abortito quando avevo 14 anni
by Roby Saturday, Nov. 16, 2002 at 9:30 PM mail:

Cazzo non mi sono venute le mestruazioni...
La paura comincia a salire e si teme sempre il peggio...e infatti. Questo mi successe quando avevo appena 14 anni e di sesso e precauzioni sapevo ma sempre in maniera vaga e un po' confusa. Ero terrorizzata non sapevo che fare, il pensiero piu' atroce era quello di doverlo dire a mia madre.
Dopo aver fatto il test e aver accertato che le mie sensazioni, la mie paranoie erano vere mi dovetti fare coraggio e affrontare la prova piu' dura... dirlo ai genitori. Non mi scordero' mai quel giorno, il peggiore della mia vita: io che entro tremante in camera di mia madre e dicendo con una vocetta piccola piccola "Mamma ti devo dire una cosa" e poi sono scoppiata a piangere come una bimba che aveva rotto qualcosa.
Per fortuna mia madre si e' comportata bene e abbiamo parlato insieme su cosa era meglio fare. un paio di giorni dopo mi porto' al consultorio per farmi un ecografia. Ero spaventata e la dottoressa non mi fu d'aiuto accusandomi di essere un incosciente e dicendomi che potevo stare piu' attenta.
La data dell'aborto fu fissata per il 15 gennaio e io rimasi a casa, non ce la feci a stare tra i banchi di scuola avevo troppe cose a cui pensare. Passavo i giorni a parlare con il mio feto dicendogli che era la cosa migliore per tutte e due. Il mio ragazzo mi veniva a trovare quasi tutti i giorni portando con la sua presenza un po' di conforto e una spalla su cui piangere, visto che quella di mia madre era diventata tremendamente fredda.
Mi ricordo che quella mattina faceva molto freddo l'ospedale a cui sono andata era in una zona abbastanza fascista e lungo la strada era piena di scritte contro l'aborto e mi venne il voltastomaco e una voglia tremenda di prendere quegli stronzi e spaccargli la testa contro il muro. Arrivata all'ospedale nella stanza con me c'erano altre 5 donne; io logicamente ero la piu' piccola, c'era anche una ragazza di 17, tutte le altre erano grandi.
Con me c'era mia madre e il mio ragazzo e rimanemmo per molto tempo in silenzio a guardare nel vuoto non a causa di cio' che stavo per fare ma per la rabbia e il rancore che mia madre provava verso lui. Entrata nella sala mi fecero sdraiare sul lettino con le gambe per aria e mi fecero l'anestesia totale (devo dire che ha un effetto figo). Quando mi risvegliai non so perche' ma cominciai a piangere disperatamente, mi misi a urlare inconsciamente che volevo il mio bambino...ma secondo me era lo sfogo di tutto lo stress che avevo accumulato in quelle settimane. In realta' l'esperienza in se non mi fece avere traumi psicologici e altre cose simili, mi fece maturare molto piu' velocemete delle mie coetanee. Cio' che mi lascio il segno e' come la gente mi ha trattato dopo...gente adulta che ti chiama assassina, mia madre che ha gelato i rapporti con me. Questa e' la parte che piu' ho sentito di tutta questa faccenda.

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Un Bacio...
by Ivan Sunday, Nov. 17, 2002 at 11:02 AM mail:

Bella testimonianza. Grazie.

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ALLA COMPAGNA DUBBIOSA.......
by xxxxx Sunday, Nov. 17, 2002 at 11:41 AM mail:

Secondo la tua visione la 194 è una legge che tutela i diritti della donna e negandoli al nascituro per cui è
ingiusta.Però ricordati che mettere al mondo un figlio è sempre una tua scelta, nessuno sceglie di nascere c'e in ogni caso una specie di sovradeterminazione.Esistono
dei rapporti di forza discutibili ma la gravidanza non è solo un fenomeno fisiologico ecco perchè non può essere imposta ad una donna.

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ipocrisia ipocrisia per piccina che tu sia...
by chiara Sunday, Nov. 17, 2002 at 8:05 PM mail:

ho abortito a 20 anni, in un ospedale triste, squallido, dopo un vergognoso, e obbligatorio!!!, colloquio con una assistente sociale del diritto alla vita che mi ha umiliata e calpestata, non curante del mio stato psicologico... sembrava stesse facendo una crociata più che un servizio di informazione e valutazione.... non sono assolutamente pentita. spesso quando sento i commenti degli antiabortisti mi sale una rabbia enorme....CHE IPOCRISIA....a parte che il diritto della vita del feto è sacrosanto finchè non c'è, perchè quando i bambini ci sono sono cazzi tuoi, specialmente se sono figli di immigrati,(solo un piccolo esempio...l'anno scorso ho conosciuto una ragazza rom, le era appena morto il figlio di 2 mesi, perchè non aveva il latte e NESSUNO le ha dato una mano per comprare il latte in polvere, nemmno il movimento per il diritto alla vita... perche non l'hanno fatto ? perchè era rom????)
e poi.... "uccidere" un grumo di cellule senza sistema nervoso e quindi capacità di sentire, provare dolore, capire ecc... è peccato, massacrare migliaia di animali che sentono, capiscono e soffrono ogni anno per la vivisezione, le pellicce, il "piacere" di mangiare la bistecchina non lo è..... un antiabortista carnivoro scusate ma mi fa veramente ridere... (anche se fosse vegetariano) e soprattutto mi fa ridere il loro nome "diritto alla vita" al quale però dovrebbero per onestà aggiungere una lista di esclusi (tra gli umani e gli animali) lunga come una casa......ipocrisia ipocrisia per piccina che tu sia.....

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quel bambino
by Ingrid Monday, Jun. 23, 2003 at 2:26 PM mail:

Avreste ragione voi, si, avreste ragione voi se quell'ammasso di cellule indistinte fosse una cosa, un semplice oggetto, qualcosa di cui poter decidere tutto. Come la matita che ho in mano, come la tastiera che ora digito.

Ma è un vero peccato che non sia cosi, è un vero peccato che quel feto non fosse una cosa ma una persona, un essere umano, per quanto piccolo e invisibile.

Invisibile a chi non lo vuole vedere, visti i progressi dell'embriologia e della scienza prenatale. Quel bambino vive, sempre, per tutti i nove i mesi di gravidanza. Non è una cosa, è solo un figlio.

E' un essere umano. E' un uomo. E' un figlio.

E questi sono dati, fatti, non chiacchiere...

purtroppo, ripeto, purtroppo... perchè se cosi non fosse tutto sarebbe lecito e facile. E invece cosi non è...

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Meno male
by Meno male Monday, Jun. 23, 2003 at 2:44 PM mail:

E voi difendete i più deboli?

Ho sentito parlare di godere ecc. certo per chi scopa(scusate il termine) e basta!
Ma se lo considerate un gesto d'amore e non solo sesso avreste il coraggio di elimanre il frutto del vostro amore?
Non potete pensarci prima? Certo idee confuse sul sesso chi ti dice di farlo perchè non ti schiarisci le idee prima? Intanto c' l'aborto vero?

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ma che dici
by simona Monday, Aug. 04, 2003 at 9:27 AM mail:

vorrei rispondere a quanti dicono "perchè non ci pensate prima?".
Non credo che chi è rimasta in cinta lo ha fatto per il puro piacere di abortire. Di sicuro si è trattato di un tragico episodio, si è bucato il preservativo, o con il coito interrotto....ma che ne sapete voi!! di quello che si prova quando sei ancora una ragazzina e scopri di essere in cinta!!non sei indipendente, fai ancora l'università, non c'è lavoro, i tuoi genitori sarebbero capaci di cacciarti di casa, che futuro dargli? quanti genitori adolescenti decidono di fare i figli, magari si sposano e poi si lasciano perchè l'unico motivo del loro passo è stato quel bambino? che conseguenze ha a quel punto un figlio con genitori separati? molti di loro desidererebbero non essere mai nati. i figli non si fanno così! va bene che dovrebbe esserci una maggiore attenzione (per quanto possibile sia), ma non condannate fino allo stremo le donne che fanno questo passo. a me è successo che avevo 21 anni, ed è stato il periodo più brutto. Quando distrutta dal dolore sono andata in chiesa per confessare ciò che avevo fatto il prete me ne ha dette di tutti i colori (nonostante vedesse il mio dolore) e mi ha negato l'assoluzione!!!!
io amo i bambini, lo so che è un gesto terribile e che bisognerebbe pensarci per tempo, ma a volte non si vedono molte vie d'uscita.

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NO ALL'ABORTO
by LULA Friday, Feb. 03, 2006 at 10:32 AM mail:

COMPLIMENTI PER IL SITO, MOLTO DETTAGLIATO E AGGIORNATO, MA PER FORTUNA SIAMO ANCORA IN MOLTI A NON CADERCI NELLA TRAPPOLA DEL "VIETATO VIETARE" E DEL "TUTTO E' POSSIBILE".

LAVORO COME OSTETRICA E POSSO DIRE CON FERMEZZA CHE OGGI GLI ABORTI SI FANNO SOPRATTUTTO PER CAUSE COME: "Al matrimonio poi non mi entra il vestito", "Ho già tre figli, mi bastano", "Devo studiare, divertirmi e trovare lavoro"... LE DONNE IN SERIA DIFFICOLTA' PSICHICA E FISICA SARANNO AL MASSIMO UNA SU DIECI! E' UNA VERGOGNA! E' TROPPO POCO PER DISTRUGGERE UNA VITA, UN FUTURO UOMO, UNA NUOVA PERSONA.
LA VERITA' E' CHE NESSUNO RICONOSCE PIU' L'IMPORTANZA DEL BENE SOCIALE E DELLE REGOLE SOCIALI, SI VOGLIONO CONVINCERE LE DONNE CHE NON E' REATO, QUELLE STESSE DONNE CHE DOPO L'ABORTO URLANO E PIANGONO CHE RIVOGLIONO INDIETRO IL FIGLIO!
E' L'ANIMA CHE URLA.. e non solo quella cristianamente intesa... E' LA MADRE CHE PRENDE IL SOPRAVVENTO SULLA DONNA (FINTAMENTE )EMANCIPATA E CHE RECLAMA IL DIRITTO DI TRASMETTERE LA VITA AL PROPRIO FIGLIO.
E' TRISTE, POICHE' MENTRE TUTTI PARLANO E SI FANNO UNA OPINIONE PIUTTOSTO CHE UN'ALTRA, LI' DENTRO SI CONSUMA SEMPRE UNA TRAGEDIA, UNA VITA CHE FINISCE, UN'AMORE CHE SI SPEGNE. E TUTTO E' PIANTO, DOLORE, TREMORI, ANGOSCIA, OSTILITA'... TUTTI SENTIMENTI CHE OGNI DONNA CHE HA ABORTITO E' DESTINATA A PORTARSI FINO AL MOMENTO DELLA SUA MORTE, NONOSTANTE LO RINNEGHI E DICA DI AVER SUPERATO.

VORREI IN ULTIMO FARE UN APPELLO: CHIUNQUE ABBIA UN RAGIONEVOLE DUBBIO CHE QUELL'EMBRIONE POSSA ESSERE UNA VITA E UNA PERSONA, SI ASTENGA DALLA POSIZIONE ABORTISTA PERCHE'E' MOLTO PIU' IMPORTANTE NON RISCHIARE DI ESSERE COMPLICI DI COSI' TANTE MORTI INNOCENTI CHE PERMETTERE A UNA DONNA DI SCEGLIERE UNA COSA PIUTTOSTO CHE UN'ALTRA.
GRAZIE PER LO SPAZIO

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