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L’imperialismo democratico degli U.S.A.
by Joe Sunday, Nov. 17, 2002 at 6:32 PM mail:

Ieri sera a ‘L’Infedele’ discorsi allucinanti sulla prossima guerra, procrastinata forse a febbraio; guerra che si diceva trasformerà quel paese in una nazione democratica. Figuriamoci! Il Manifesto’ del 14-11-02 giustamente la definiva ‘Seconda Guerra del Petrolio’.


La vera vocazione dei Presidenti americani

Si è finalmente compresa qual è la vera vocazione degli Stati Uniti: democraticizzare il mondo. Per questo essi hanno appoggiato nel passato i vari dittatori del globo, dal cileno Pinochet al Videla argentino, dallo haitiano Baby Doc al panamense Manuel Noriega, dal filippino Marcos all’indonesiano Suharto, dall’iracheno Saddam Hussein al pakistano Zia-ul-Haq: tutta gente piuttosto democratica, con tendenza a creare nei loro paesi un clima di serena vita civile. Salvo ripensamenti successivi, che hanno costretto gli Americani a tornare sui loro passi e a combattere coloro che prima avevano finanziato. Per le medesime ragioni essi hanno sostenuto i Contras honduregni a danno dei Sandinisti, i Tamil indiani contro i Singalesi, gli Indonesiani contro gli abitanti di Timor Est, i Talebani arabo-pakistani contro i Mujaheddin afghani ( prima dell’ultima campagna dell’autunno 2001, ovviamente ), gli Israeliani contro i Palestinesi e i Maroniti Libanesi. Si tratta senza dubbio di una confederazione, quella statunitense, che ama la libertà sopra ogni cosa. Come suggerisce la famosa statua newyorkese. Libertà di attaccare tutti i popoli, prima o poi, con la scusa di volerli difendere da regimi oppressivi in precedenza creati ad arte invisibilmente ad opera di efficientisimi Servizi Segreti. Senza tener conto del diritto internazionale o delle Nazioni Unite, organismo che pure trovasi sul loro territorio e che essi dominano al di là delle apparenze contrarie.

Sugli U.S.A. come primo Stato-canaglia del mondo vedi i seguenti link:
http://www.ecn.org/rukola/due_pesi_due_misure.htm ( misfatti dello Stato-fuorilegge per eccellenza, gli Usa )
http://www.freebie.multiservers.com/nwpit.htm ("Il Premio Nobel per la Guerra", di M.Chossudovsky, tradotto e proposto da Freebooter )


Kissinger redivivo

Il riferimento iniziale della discussione alla rubrica di La7 era ad un articolo di Kissinger. Nessun riferimento al ‘New Global Order’, espressione che ha ormai stancato e che offre ai cospiriologi la possibilità di fare della fantapolitica. Al posto della vecchia locuzione una terminologia più ambigua, ma sostanzialmente equivalente a quella precedente. Si mormora ora semplicemente di un nuovo assetto politico nell’intera area mediorientale. Inutile porre il dito sulla piaga. Chi sa cosa vi sia dietro a tutti i crimini attuati dall’ex-segretario di Stato di Nixon, il quale prima di essere un politico è un capitano d’industria, non crede certamente alle vane chiacchiere dell’amico di Agnelli. Basta vedere quale ipocrita politica economica svolga in Italia la Fiat per capire il punto di vista dell’omologo americano del ‘Padrone d’Italia’. “Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei” – dicevano i nostri nonni. Kissinger, il capo della P2 dietro le quinte, continua a programmare il nostro futuro.
Ma chi è mai questo Kissinger, che svolge la funzione ideale di ambasciatore permanente degli Stati Uniti, senza cariche cariche ufficiali o specificità? Tale ebreo tedesco, nato nel 1923 e cresciuto in Germania nella cultura nazista, fu naturalizzato americano solo negli Anni Quaranta dopo essersi trasferito negli U.S.A. nel ’38. Di lui si dice che costituisce uno dei tanti prestanomi di altre due famiglie ebraiche, i Rockefeller e i Rothschild. Che sia una figura di spicco all’interno dell’establishment, lo dimostra l’ascendente che egli ha avuto sul petroliere ed ex-capo della C.I.A. George Bush sn. Adesso il padre ovviamente controlla il figlio, quindi Kissinger comanda ancora. Quale sia la natura liberale del grande Henry, è provato dal ruolo che egli ebbe nello Scandalo-farsa ( nel senso che era stato programmato ) del Watergate, dove l’uomo andò anche contro i suoi compagni di partito ed il Presidente in carica Nixon di cui era ufficialmenter alle dipendenze pur di assicurare a chi controlla segretamente il mondo un dominio senza precedenti. Defenestrato Nixon, ma il repubblicano non era colpevole di nulla giacché lo scandalo era stato orchestrato ad insaputa dello stesso ( furono registrati i discorsi del Presidente, non quelli di Kissinger, che dirigeva al di là di ogni formalità l’intera rete spionistica statunitense collegandola con altre straniere ), salì al potere in vece di costui una delle figure più squallide del mondo statunitense; il maniaco sessuale e manipolatore di minorenni Gerald Ford, allora vicepresidente. Parallelamente cominciò l’ascesa di Bush padre, che divenne ambasciatore americano in Cina e presso le N.U. Insomma, per farla breve, dietro certe malefatte del Comunismo cinese e persino di Pol Pot in Cambogia c’era l’ombra di H.K. Come poteva aver fatto tutto questo? Semplice! Il potente Henry, come è stato segnalato da un agente polacco del K.G.B. ( M.Goloniewski ), faceva parte dell’Odra col nome in codice di col. Bor. L’Odra è una cellula del K.G.B. D’altronde Kissinger, in quanto ebreo, operava anche per il Mossad e aveva collegamenti pure con l’M15 britannico. Si sa peraltro che fra U.R.S.S., Cina e Israele ed Iran vi sono stati da sempre dei sotterranei collegamenti, non dichiarati ufficialmente.
Che Kissinger & C. siano totalmente insensibili ai pretesi “diritti umani” è provato dal fatto che tale elite economico-politica angloamericana finanziò la pratica di haparteid in Sud Africa ed in patria ha tramato per annientare la riscossa dei Neri. C’è un collegamento, del resto, fra l’assassinio dei Kennedy e quello di Luther King ( famiglia compresa ) nonché Malcom X. Tutto sembra far capo all’organizzazione di Bannister nel Tennessee, che lavorava per la Permindex. In altre parole per il Mossad e la C.I.A.
Senza parlare del ruolo deleterio di Kissinger in Persia, in Pakistan, in India, in Indonesia. Insomma un vero e proprio vessillo della democrazia e della lotta dei popoli per l’autodeterminazione, vero? Come Agnelli! Infatti fanno parte entrambi della ‘Committee of 300’, il Governo Ombra del mondo.


Bombe per la democrazia: ecco lo Stato di qualità!

L’uditorio della nuova trasmissione di Lerner è diviso in due blocchi contrapposti, secondo una formula collaudata dal magistrale ed esplosivo presentatore presso la tv nazionale ai tempi di Tangentopoli. Da una parte vi era chi sosteneva che la guerra serve unicamente agli affari, come sempre; dall’altra chi dichiarava che la democrazia è sempre avanzata dietro le baionette, oggi le bombe. Particolarmente vivace, o per dir meglio accanito, in questa seconda ottica era il discorso del giornalista Carlo Panella. Un tipo “peggio” del Pannella con due ‘n’, il che è tutto dire. Il meno noto Panella ripeteva il solito monologo che gli Americani ci hanno liberato. Ora bisogna andare a liberare anche gli Iracheni, come prima gli Afghani, e via dicendo. Insomma, libera qua libera là, ecco lo Stato di qualità! Non confondere con Figaro! Tra un po’, non rimanendo più nessuno da “liberare”, saremo costretti a contattare gl’indigeni oceaniani morigerati per difenderli dai loro vicini insulari cannibali. Forse laggiù la soluzione sarebbe più elementare. Basterebbe un botto, come a Bikini, e via! Tutta l’isola salterebbe per aria, così si eliminerebbero quei nemici della democrazia! E faremmo contenti i vari Istituti degli Affari Internazionali, sempre sensibili a tutte le “guerre giuste”, come sappiamo.
Naturalmente nessuna parola a ‘L’infedele’ sul fatto che che Hitler, Mussolini e Franco così come Khomeini, Saddam e Bin Laden siano stati finanziati a più riprese da coloro che poi li hanno combattuti. Tanto da potersi supporre una diretta connessione tra le due cose. Anche col Socialcomunismo è avvenuto qualcosa di analogo a quanto successo col Nazifascismo e l’Islamismo. Del resto pure l’Induismo e lo Shintoismo sono stati plagiati dall’Arya Samaj e dal Neo-shintoismo, ossia da eresie di marca occidentale, seppure apparentemente radicate nel territorio. In fondo non si tratta che di forme molteplici di Fondamentalismo, politico o religioso che sia; a tutto vantaggio della cultura europea, che seppelliva in tal modo le tradizioni del passato presso quei popoli e li costringeva a dipendere anche culturalmente da chi non aveva certo buone intenzioni nei loro confronti. Già l’Occidente ha fatto il bello e il cattivo tempo attraverso il Colonialismo, depredando terre e continenti delle loro materie prime. Ora, al colmo dei colmi, pretende addirittura di dare lezione di umanità e di buon governo! Il lupo talvolta si traveste da agnello, per meglio attuare i suoi piani.


Esempi di ‘democrazie’ costruite dall’Occidente, dall’U.R.S.S. ad Israele

Un tipico esempio di falsa liberazione progettata dall’Inghilterra e dagli Stati Uniti è avvenuta nell’Europa Orientale col Bolscevismo, al soldo del capitale internazionale, che a parole affermava di combattere aspramente. Vedi gli studi in proposito del prof. A.Sutton sulla sponsorizzazione economica del Socialismo reale. Prima della Rivoluzione dei Soviet, d’altronde, l’invisibile ditta dei Warburg Bros sostenne simultaneamente Russia e Giappone nel conflitto tra queste due potenze che preparò direttamente la Seconda Guerra mondiale. Uno dei due Fratelli Warburg infatti dirigeva la Kuhn, Loebe & C. in Europa e l’altro la consociata in America; il primo appoggiò i Nipponici, il secondo i Russi. I Warburg erano dei prestanomi dei Rothschild, come Kissinger. L’ultimo Zar, similmente all’ultimo Imperatore cinese ( circa cui vedi il bel film di Bertolucci ), fu costretto ad indebitare lo Stato con spese ingenti, mettendo in crisi economicamente la ‘Santa Russia’. Certamente la responsabilità del sovrano è grande, avendo egli accondisceso stupidamente a chi lo consigliava per interesse – i signori della Banca d’Inghilterra, cioè i Rothschild, che amministravano i suoi beni – ad affrontare la guerra col Paese del Sol Levante. Identica cosa valga per l’Imperatore nipponico. Tuttavia è chiaro che ci fu uno scopo occulto in tale sostegno, non disinteressato, da parte delle aziende euroamericane. La perdita di prestigio da parte dello Zar, già traballante per i moti d’inizio secolo (1905) degli Spartachisti, creò un vuoto di potere nel quale fu faciale intervenire dall’esterno nel 1917. La Banca Commerciale dei Lazard Bros, cui è tra l’altro collegata la nostra Mediobanca, sostenne Lenin tramite degli intermediari. Così la nascente U.R.S.S. s’indebitò a tal punto con i capitalisti stranieri, che vedevano di buon occhio il sorgere di uno stato comunista onde tener in scacco coi loro doppigiochi i governi occidentali, da dover versare alle casse delle aziende internazionali sostenitrici oltre un decimo della somma versata. Per di più il tesoro degli Zar finì nelle mani di cotali aziende. Sapete chi c’era dietro ai Lazard? Tanto per cambiare, i Rothschild. Persino il bisnonno del Bush attuale, il padre di Prescott B., ha finanziato il Bolscevismo! Non pare ciò altamente sospetto? Tanto più che Mediobanca ha sempre sostenuto il P.C.I. in Italia, essendo dietro anche ad importanti quotidiani come l’organo di stampa del partito di Togliatti e Berlinguer, spalleggiando peraltro pure ‘La Repubblica’. Se pensiamo che Marx fu allievo di Bruno Bauer, un parente dei Rothschild ( il vero nome dei quali era per l’appunto quello di Bauer, l’altro essendo solo un soprannome ), il quadro è quasi completo. Basterà aggiungere che anche Stalin era al servizio della suddetta famiglia ebraico-tedesca, con molte diramazionei europee, è tutto dunque si spiega. Le aziende transnazionali, che ora chiamiamo multinazionali, hanno fatto sempre i loro sporchi affari col sistema del ‘Divide and rule’. Sono in molti ormai a sottolinearlo e ad averlo capito, anche se di prassi questi autori vengono bollati come sciocchi seguaci della teoria della cospirazione internazionale. Basta indagare un po’ a fondo, però, per accorgersi che dietro Auschwitz e agli altri campi di concentramento nazisti, nonché dietro i gulag russi, c’erano ufficiali di sospetta origine ebrea. I lager di Auschwitz addirittura appartenevano territorialmente ai Rothschild, gli stessi che con la complicità di Lord Milner ( un ennesimo prestanome ), hanno preparato la burla della Dichiarazione Balfour. Se poi si pensa che Roosvelt, Churchill e Stalin servivano il medesimo padrone, la svendita della Palestina ai coloni e ai terroristi sionisti della nuova Israele nella Conferenza di Yalta risulta addirittura comica. La vera ragione non era evidentemente la religione, il Giudaismo. Non è perché la Palestina fosse l’antica ‘Terra del latte e del Miele’, la ‘Terra dei Profeti’, che fu ceduta agli Israeliani. Era per avere nella regione del petrolio un importante stato-cuscinetto, da manovrare ad insaputa degli stessi Ebrei, parecchi dei quali furono costretti ad emigrare colà con la forza dall’Europa e dall’U.R.S.S. Ecco la ragione dei campi di concentramento e della persecuzione razzista! Per nascondere il vero scopo della persecuzione fu ordinato di perseguitate altre etnie ( Slavi, Zingari ), che difatti non vengono ricordate allorché si celebra il dramma dell’Olocausto. In effetti non c’entravano nulla. Anche in questo caso i Nazisti tedeschi e i Fascisti italiani ci misero del loro, facendosi discepoli dell’Ariosofia, per peggiorare le cose a danno degli Ebrei. Tuttavia erano alleati in Spagna Francisco Franco, d’origine ebreaica, e ciò dimostra la loro totale ipocrisia. I veri Ebrei di quanto è successo non hanno alcuna colpa, sono stati vittime in prima persona delle mire economiche dei super-capitalisti. Che nel mezzo della truffa internazionale vi fossero e vi siano a tutt’oggi Socialcomunisti e Nazifascisti idealisti, o Capitalisti onesti, è innnegabile. Questo impedisce di districare bene gli avvenimenti, separando la ragione dal torto. Comunque è nell’ottica suesposta che va interpretato ancora ai nostri giorni il sostegno americano ad Israele e l’interesse del Governo attuale statunitense per l’Iraq: gli scopi veri della politica americana sono quantitativi, non qualitativi. Non si può certo dichiarare apertamente che si va in guerra contro Saddam per conquistare il petrolio del maggior paese produttore del mondo... Dodici anni fa si tirava fuori la storia del pericolo per Israele, la martoriata Israele dei reduci della Shoah ( quanta retorica! ), che certi Stati Arabi – ex-alleati dei Nazisti – avrebbero voluto distruggere. Questa barzelletta, che ha permesso di condurre in porto felicemente la Prima Guerra del Golfo, ora non regge più. Perché più moderati di così gli Arabi non potrebbero essere. Solamente Bin Laden ed Al-Qaeda si danno da fare più che mai in vari attentati, in modo vergognoso, per creare una situazione pre-bellica. ( Pure l’arresto dei No-global dei giorni scorsi nel nostro Meridione rientra in codesta strategia di tensione pre-militaresca. ) Ed ecco dunque rispolverare la seconda barzelletta dell’amore per la democrazia. Si dovrebbe difendere l’Arabia Saudita, come prima il Kuwait, dal possibile fagocitamento da parte dell’Iraq, governato dal neo-hitleriano Hussein. Se tale fosse effettivamente il motivo dell’intervento, avrebbero ben ragione i Wahabbiti a fare pressione sull’opinione pubblica, affinché si stringa attorno agli Alleati, essendo Bin laden & C. appunto dei Sauditi. Che né il Kuwait né l’Arabia siano propriamente delle democrazie ( nessun paese arabo lo è, tanto varrebbe attaccarli tutti, anche dove non c’è una goccia di petrolio ) appare a certuni un dettaglio insignificante. L’importante è trasformare l’Iraq in un paese satellite del Kuwait e dell’Arabia, alle dipendenze dell’Occidente. Così imparerà ad essere democratico, a leggere Lincoln anziché i dottori della Sharia muslim!


Iraq, ultima roccaforte nazista

Una delle maggiori stupidaggini uscite dalla bocca di Panella ( è difficile la scelta, visto l’atteggiamento mentale guerrafondaio di tale superficiale giornalista ) è l’asserzione che il regime di Saddam rappresenti l’ultimo baluardo dell’ideologa nazista. Ciò rientra nella consueta filastrocca filo-americana che definisce hitleriano, a turno, ogni nemico degli U.S.A. Saddam è asceso al potere per via del Partito Baath, di matrice socialista, non nazionalsocialista come spiegava Panella. Non è asceso al comando subito, pur partecipando al golpe che portò in auge il capo di quella fazione; ha conquistato il potere più tardi, nel ’78. Vedi il link seguente: sulla situazione politico-partitica in Iraq dagli anni sessanta ad oggi. L’art. arriva purtroppo sino al 2000 e non più oltre: http://www.equilibri.net/oriente/oppoiraq.htm
Molto fastidiosa è risultata peraltro nella rubrica di Lerner l’accusa di non allineamento alla politica atlantica nei confronti della Germania di Schroeder, l’unica nazione schieratasi apertamente contro l’intervento a Baghdad; la cosa è avvenuta in riferimento ad un ospite tedesco dall’altra parte della barricata, che l’odioso Panella ha cercato di mettere in difficoltà, per via del mancato appoggio da parte della Germania alla scontata propaganda della campagna militare di Bush e della Rice. Il giornalista italiano ventilava l’idea, senza affermarlo apertamente in quanto palesemente falso, che la Sinistra tedesca racchiuda in seno come una serpe una simpatia neonazista. Certamente, ammetteva l’ospite straniero, la nazione germanica è rimasta scottata dalla Seconda Guerra Mondiale e non desidera più impegnarsi fattivamente se non in missioni poco pericolose come quella del Dopoguerra afghano. Il prezzo pagato dalla Germania nel conflitto di mezzo secolo fu enorme e nessun cittadino tedesco, specialmente i Tedeschi orientali, desidera ripiombare in un incubo. Buon per noi che qualcuno ha avuto iul coraggio di opporsi finalmente al monopolio di potere angloamericano! La Francia e La Russia spesso fingono solamente.


Stabilizzazione dell’area o destabilizzazione?

Un cittadino statunitense si dichiarava comunque perplesso circa i risultati probabili della nuova guerra in Iraq, che Lerner definiva mai così annunciata da lontano. In ciò non si può non concordare. Vi è un record di scritti su una guerra non ancora combattuta, tanto che siamo già stufi di parlarne, nonostante non sia ancora successo nulla. O, meglio, le operazioni coperte sono iniziate da qualche giorno nella No-fly Zone. Tuttavia il grosso delle operazioni è rimandato più avanti, dopo l’avvallo delle N.U. Sembra scontato che gli inviati dell’Onu trovino qualche pretesto per permettere al Governo americano di aprire la campagna di guerra. Una guerra-lampo, si annuncia.
Al cittadino statunitense di cui sopra la prospettiva del Dopo-Saddam appariva piuttosto incerta. Fra le varie situazione teoricamente delineabili lo statunitense vedeva di buon occhio una specie di amministrazione coordinata del territorio conquistato, a tal punto è inutile essere ipocriti, da parte degli Europei e degli Americani. S’intende, territorio conquistato alla democrazia… Chiaramente il parere dei Musulmani e persino degli Iracheni, in proposito, non è ben accetto. Non conta assolutamente nulla. Con onestà ed ingenuità l’interlocutore da emerito sconosciuto si domandava se una situazione del genere di quella prospettata costituirebbe una stabilizzazione dell’area o viceversa una destabilizzazione. Facile la risposta!

P.S.- Per le prospettive future in Iraq vedi quanto ho scritto in precedenza in “N.York, la ‘Nuova Gerusaalemme?” http://italy.indymedia.org/news/2002/11/106535.php


Conclusioni

In attesa di dare la parola ai posteri, Lerner spingeva il dibattito nel finale della trasmissione su un terreno scivoloso, l’entrata della Turchia nell’Ue. Il tema diveniva meno interessante, considerando che la Rivoluzione modernista di Atatürk veniva presentata come il frutto di una tendenza rinnovatrice interna, mentre in realtà si è trattato di una cospirazione straniera di tipo mazziniano – ossia di stampo massonico – tesa a delimitare definitivamente l’antico potere ottomano, rinchiudendo l’Islamismo in una botte di ferro.
Non mi restava allora che fare un po’ di zapping per cercare qualcosa di più accattivante, dinanzi alla pesantezza di quei dialoghi stereotipati. E finito casualmente su ‘Blob’ ho potuto improvvisamente assistere ad una “riedizione critica” di un vecchio dibattito tra sordi, su Canale-5, al sempre movimentato ‘Costanzo Show’. Da un lato Strada e Vauro che cercavano di spiegare al pubblico la vera condizione degli Afghani, al di là dei burqa e delle barbe folte; dall’altro a creare confusione con ciarle e pettegolezzi, similmente alla Fallaci del Dopo-Torri e dei giorni fiorentini, l’isterica consorte di Ferrara ed il leader radicale ( di cui non è necessario conoscere il nome tanto appare anonimo ) che la spalleggiava. Quest’ultimo, nel modo di argomentare e di atteggiarsi, pare uscito fresco fresco dalla Cremino-land. Ho detto Cremino, non Klemlino! Ecco qual è la radice ideologica di coloro che, afflitti dal complesso di essere “più americani degli Americani”, appoggiano senza misura il Piano di Guerra Preventiva formulato dagli States: l’isteria, il pettegolezzo, la disinformazione, la propaganda faziosa. In un parola, il fanatismo becero, post-coloniale. Sulle ali di una <<democrazia>> intesa quale slogan belligerante, che cela dietro di sé l’esigenza di un totalitarismo oligarchico, mascherato da scelte umanitarie e falsamente razionale. Da sottolineare il ‘falsamente’.

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