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Globalizziamo l’anti – capitalismo contro le politiche di guerra della NATO
by anti-nato-web Wednesday, Nov. 20, 2002 at 1:34 PM mail: info@no-nato.de

Combattiamo uniti contro il WEF a Davos il 25 gennaio 2002e contro la conferenza sulla sicurezza della NATO dal 7 al 9 febbraio a Monaco.

Globalizziamo l’anti...
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Quale sicurezza? Contro il terrore della guerra e del capitalismo!

Negli ultimi anni il termine sicurezza è diventatolo slogan centrale della propaganda politica,economica e mediatica. Dopo gli attacchidell’11 settembre 2001, il panico di massa,specialmente nelle società occidentali, è statousato per imporre nuove guerre a livello internazionalee per aumentare la repressione all’-interno delle società. La guerra americanacontro l’Afghanistan, l’escalation della guerracivile in Colombia e della guerra d’occupazionea lungo termine d’Israele contro la popolazionepalestinese e la presenza militare ditruppe americane, europee e NATO su tutti icontinenti rappresenta la versione imperialistadi sicurezza internazionale. Anche all’internodelle società, la propaganda dopo l’11 settembreha radicato nella mentalità della gente lanecessità della guerra da parte del cosiddettomondo civilizzato. Non solo nuove leggi eautorità investigative dovrebbero garantire piùsicurezza, quest’ultima dovrebbe esserloanche da nuove pratiche considerate normalidi autocontrollo e denuncia. La sicurezza è lanuova grande promessa che i governi occidentaliusano per assicurarsi il sostegno dellapopolazione. Non importa se si creano nuoveleggi sull’immigrazione all’interno dell’UE odella Svizzera, se i partiti stanno facendocampagna elettorale, se gli Stati progettanoguerre o se ai cittadini viene consigliato diaiutare la polizia, ovunque e in ogni campo sitratta di sicurezza. Di conseguenza il nomedella conferenza di Monaco sulle possibilità didifesa(Wehrkundetagung) è stato cambiato inconferenza sulla sicurezza. Quest’anno avràluogo dal 7 al 9 febbraio, due settimane dopoforum economico mondiale (WEF) che si terràtra le alpi svizzere il 25 gennaio. Horst Teltschik, l’organizzatore dellaconferenza militare di Monaco, a capodella fondazione „Herbert Quandt”proprietaria della BMW e consiglieredel precedente cancelliere germanico, spiega ilcambiamento in questo modo:”Quello che il WEFdi Davos è per i massimi rappresentanti dell’economiainternazionale, la conferenza sulla sicurezzadi Monaco lo è per i membri dell’alleanzastrategica.
La libertà e la sicurezza discusse in questa conferenzadai leaders dell’economia, dai politici edai generali significa guerra in tutto il mondo,sfruttamento degli esseri umani e della natura,dominanza dell’uomo sulla donna e oppressionerazzista. A livello globali essi organizzano lasicurezza dei loro siti di produzione, del trafficodelle merci, del flusso di capitali e dell’accessoalle risorse naturali e stanno pianificando dicontinuare la lunga e duratura guerra al terrorismo.I piani militari per un attacco contro l’Iraqsono discussi pubblicamente.Noi diciamo: La conferenza militare di Monaco e l’incontro del WEF a Davos sono due facce della stessa medaglia - così, a Monaco e a Davos,porteremo insieme nelle strade la resistenzainternazionale contro la guerra e la globalizzazionecapitalista.

Davos
Il Forum Economico Mondiale (WEF) è un’istituzioneprivata con sede a Ginevra. I membri sonole 1000 più grandi società private dell’economia.La condizione per farne parte è di avere unacifra d’affari annuale di almeno un miliardo didollari. Dai tempi della sua fondazione da partedi Klaus Schwab, che a quel tempo era appenastato nominato professore di economia aLosanna, nel 1971, il WEF è diventato da sempliceseminario di management a uno dei piùimportanti forum e appuntamenti per imporre alivello mondiale il sistema dominante dell’economiadi libero merc a t o .Durante gli ultimi 5 anni, il WEF è stato confrontatocon l’aumentare delle critiche e delle resistenzesia in Svizzera che a livello internazionale.Le autorità hanno reagito vietando qualsiasimanifestazione durante il WEF e isolando completamenteil villaggio montano di Davos.Nonostante questo la protesta contro il WEF ,inSvizzera ha continuato a crescere e a diventaresempre più grande. Per questo motivo KlausSchwab ha dovuto trasferire in quattro e quattr’-otto il WEF a New York nel 2002. Le autorità nonavrebbero potuto organizzare uno spiegamento diforze dell’ordine tale da garantire la sicurezzadei partecipanti.L’alleanza di Olten, che raggruppa differentigruppi svizzeri di sinistra, ha lanciato un appelloper delle manifestazioni e delle azioni contro ilWEF. La piattaforma comune dell’alleanza diOlten include, tra le altre cose, l’abolizione delWEF e rifiuta il dialogo con quest’ultimo, dialogoche servirebbe unicamente a migliorare l’immaginedel WEF. L’alleanza di Olten mobilita per unagrande manifestazione a Davos il 25 gennaio2003.

München
Come ogni anno la conferenza sulla sicurezza diMonaco (chiamata prima conferenza sulle possibilitàdi difesa) avrà luogo dal 7 al 9 febbraio2003 un incontro di rappresentanti governatividegli stati della NATO e di circa 200 srateghimilitari, generali ed esperti d’armi di grandeimportanza. I rappresentanti dell’Europa dellaNATO, i ministri della guerra ed i ministri degliesteri degli Stati Uniti, Germania, e degli altristati europei vogliono far credere che questaconferenza servirebbe a proteggere la pace e lasicurezza internazionale. Ma è vero il contrario:stanno pianificando la prossima guerra! Dietrole porte chiuse del rinomato Hotel BayerischerHof, nascosti al pubblico, disegnano nuovi pianiscenari di guerre in tutto il mondo. In 2002 tuttele proteste ed azioni dove proibito a dalla cittàdi Monaco di Baviera, ma oltre 10000 genti haportato là il messaggio contro la NATO sulle vie.La „coalizione contro il congresso di sicurezzadi NATO“ inoltre mobilita a Monaco per febbraiodel 2003.

Questa sicurezzagarantisce lo sfruttamento globale

Per lungo tempo, la realtà di molte persone,anche nei paesi dell’Europa occidentale è statacaratterizzata da massicce perdite di sicurezzasociale: tagli nella sanità pubblica, privatizzazionidelle cure mediche, delle pensioni, deisistemi di educazione e privatizzazione di spazipubblici. In questo modo tutta la vita socialediventa una merce. Un’esistenza sicura e dignitosaè appannaggio di una parte sempre piùpiccola della popolazione, seguendo criteri d’esclusionerazzisti e sessisti. La sicurezza materialeè sempre più privatizzata e riportata alla sferadella responsabilità individuale. Questo crea unadesolidarizzazione e alienazione aumentando lacompetizione tra la gente e spesso porta ad unadifesa razzista dei privilegi -a livello sia globaleche locale. Anche l’agonia psicologica è in estremoaumento. Quelli che sono lasciati indietrosono stati „sfortunati”. Ma questa logica dicompetizione e paralisi non è senza alternativa.La prospettiva di collettività, resistenza e solidarietàè aperta ad ognuno di noi.
In una situazione dove gli stati stanno distruggendole sicurezze sociali su larga scala nelnome della globalizzazione capitalista, „la sicurezza”fatta di polizia e militarizzazione è la promessadata dall’élite della società ad ognuno.Questa promessa di sicurezza deve creare identitànella costruzione dell’immagine „del nemico”,solidarietà con il sistema basato sul profitto e lesue classi dirigenti, un’accettazione incondizionatadi guerre globali e di massicce limitazionialla libertà personale.

Le politiche dicostruzione sociale delnemico

L’attuale discorso sulla „sicurezza” divide le personee definisce chi può partecipare alla vitasociale e chi invece no. Questo diventa estremamenteovvio nel caso delle politiche di immigrazionedegli stati europei. Rifugiati ed immigratisono usati per campagne elettorali razziste epresentati come gente „criminale”,„illegale”,”spacciatori” o potenziali „terroristi”.La „sicurezza” per l’Europa dovrebbe esseregarantita dai nuovi campi di deportazione, dalladistruzione dei diritti d’asilo o dal SIS (sistemad’informazione di Schengen) fatti per una piùrapida deportazione dei richiedenti l’asilo nellafame, sofferenza, tortura e persecuzione. Al summiteuropeo di Siviglia i governi europei hannoapertamente dichiarato guerra all’immigrazioneillegale.Controllo militare e migrazione non possonopiù stare separati: da adesso in avantimolti stati europei useranno aeroplani militariper le deportazioni di massa; durante le guerreinternazionali come quella in Kosovo edAfghanistan, i rifugiati sono confinati in misericampi profughi vicini alle proprie case, così daevitare la loro dipartita verso i paesi più ricchi.La mobilità dei rifugiati e dei migranti, le cuirisorse sono state saccheggiate dal colonialismoe dallo sfruttamento capitalista, dovrebbe finalmenteessere sotto controllo. Le migrazioni, chenon possono essere fermate completamente,dovrebbero essere mantenute all’interno di confiniutili agli interessi economici e alla flessibilità.Migliaia di rifugiati hanno già perso la vita aipiedi dei muri della fortezza Europa.Ma la costruzione sociale di figure nemiche nonriguarda solo i rifugiati e gli immigrati, ma tutticoloro per i quali non esiste spazio all’interno diun ordine sociale che divide le persone secondo iloro consumi economici: consumatori di droghe,senza tetto, piccolo criminali, giovani in resistenzae poveri in generale- tutte queste categoriesono dichiarate a rischio di sicurezza. Grandiparti delle città sono oggi controllate da videocamere,esistono delle aree interdette a tuttiquelli che non vi lavorano o non consumano. Piùil ricco e potente usa.
La militarizzazione contro i cosiddetti nemiciinterni, è attuata a scopo repressivo e preventivocontro la protesta e la resistenza. Secondo ilnuovo pacchetto di misure anti-terrrorismo deglistati europei, diverse forme di azione, cheappartengono ai metodi di base dei movimentisociali, sono criminalizzate come forme di terrorismo:occupazioni, blocchi e sabotaggi e boicottaggi.La lista europea delle organizzazioni terroristicheinclude anche sostenitori dei prigionieripolitici nei paesi Baschi, organizzazioni disinistra turche e curde, o i guerriglieri colombianidelle FARC. La brutalità della polizia aGöteborg e a Genova e le restrizioni della libertàdi movimento e di manifestare a Davos e aMonaco ci danno un’idea di come i poteri europeiintendono trattare d’ora in avanti i movimenti diresistenza contro la globalizzazione capitalista.

L’insicurezzaPlanetaria

Risulta cinico o naïve dichiarare che l’economiacapitalista renderà il mondo un posto sicuro. E’il contrario. Il mercato mondiale capitalista creastabilità e sicurezza economica per coloro che, inquesto sistema di crescenti profitti, diventasempre più ricco. La maggiorparte della gente èlasciata indietro. Nel 1989, il crollo dei paesisocialisti del blocco dell’est fu celebrato come la„fine della storia” e fu annunciato un periodo dipace perpetua e benessere- è stato creato l’opposto.Il nuovo ordine mondiale annunciato nel1990 dai leaders del mondo occidentale ha portatodi tutto alla specie umana, meno che pace esicurezza- millioni di persone che potrebber oessere curate muoiono di fame e di malattie esu tutti i continenti infuria la guerra. La nuovaequità globale annunciata dai predicatori delmercato libero oggi significa solo questo, esistonodi nuovo sweatshops? A Londra e nello stessotempo vi sono isole di ricchi protetti da guardiearmate circondati da masse di poveri a Rio deJaneiro. Il barbaro sfruttamento dei lavoratorinelle infami Maquilladores delle zone di liberocommercio non sono un fenomeno esclusivo delcosiddetto Terzo mondo. Anche all'interno deipaesi ricchi esistono dei piani per un pludering? Illimitato.

Per noi non è niente di nuovo che i rimedi neoliberistidel FMI o della Banca Mondiale, come laprivatizzazione dei servizi pubblici( trasporti,educazione, acqua, poste, telecomunicazioni,etc.), i programmi di aggiustamento strutturalee l’orientamento all’esportazione porta il tuttoalla distruzione della vita sociale. E il terrore delmercato mondiale zocca perlopiù le donne, cheper nutrire i propri figli e le proprie famiglie sonoconfrontate con la diminuzione delle risorse vitali.Queste circostanze provocano spesso resistenzedi massa e possono essere sedate solo con l’usodella forza e della violenza contro la gente chene subisce le conseguenze. Anche in Europa,scioperi e lotte dei lavoratori sono sempre di piùla risposta contro gli smantellamenti sociali. InColombia, l’esercito paramilitare e forze armateprivate stanno combattendo una guerra sanguinosacontro il popolo e contro qualsiasi movimentosociale.In molti paesi africani, i precedentipoteri coloniali, anche se parlano di cambiamentidemocratici, possono sempre contare sudittatori corrotti che garantiscano lo sfruttamentoneo-liberista.

La guerra globale comemezzo di gestione dellecrisi internazionali.

Il paradigma della globalizzazione neo-liberistaè stato shifted? Durante gli ultimi anni. Neglianni 80 e nei primi 90 la strategia di base eraderegolarizzare, processo che ha causato il collassoparziale delle strutture statali nei paesidel cosiddetto Terzo mondo e l’avanzamento delprocesso di abolizione dello stato sociale neipaesi ricchi. Ma questo processo di deregolarizzazioneha fatto emergere la necessità di nuoveforme di regolarizzazione. Per alcuni anni laderegolarizzazione economica è stata supportatadagli interventi della polizia e dei militari. „ Laglobalizzazione politica” non significa altro chela militarizzazione delle politiche sociali come acrisis management of exploitation?La linea di demarcazione tra pace e guerra stascomparendo: sotto lo slogan „guerra lunga eduratura al terrorismo”, la presenza di polizia,militari e di interventi di guerra formano unsistema flessibile di controllo globale- lo statoeccezionale di guerra permanente diventa unillusione di pace perpetua. La creazione di protettoratimilitari come quelli del Kosovo o dellaMacedonia fanno parte di questo sistema flessibiledi controllo così come l’espansione dellecoalizioni di guerra. I piani di espansione ad estdella NATO rappresentano la colonizzazioneimperialista attuata tramite l’integrazione diun’intera regione nelle strutture militari esisten -ti.
La situazione politica interna dei paesi così dettidell’”Eurasia balcanica”, Afghanistan, Georgia,Kasachstan, dei paesi caucasici e di altri statidella precedente unione sovietica è consideratamolto instabile. In questi paesi ci sono grosseriserve di petrolio, gas naturale e altre risorse:nello stesso tempo le vie di passaggio e trasportofuturo tra regioni orientali e occidentalidell’Eurasia passa attraverso questa zona. Acausa degli interessi materiali e della necessitàdi sicurezza definita dagli stati della NATO,questa regione ha assunto una grande importanzapolitica ed economica. L’espansione ad estdella NATO è un ulteriore passo verso degli interventinell’Asia centrale. Tenendo in considerazionela possibilità che si creino nuove costellazionie coalizioni di potere (per esempio l’asseRussia,Cina e India) e la posizione geostrategica, ipaesi occidentali non vogliono perdere l’occasionedi poter dominare l’Asia Centrale.Lo stato di miseria attuale dell’Afghanistan è ilrisultato di 20 anni di aiuti stranieri alle differentiforze di guerra favorevoli ai propri interessi.Le guerre combattute dagli stati della NATO e lalogica di destabilizzazione si cmpletano perfettamente.Secondo il cinico principio di „distruzionecreativa”, ogni guerra apre nuove possibilitàdi sfruttamento: ricostruzione dei paesi rasial suolo, nuovi accessi a manodopera e risorsenaturali e profitti per l’industria bellica.La fame di ulteriore sfruttamento non conoscelimiti. La prossima aggressione è pianificataapertamente contro l’Iraq. Per più di 30 anni ilMedio Oriente è stato nelle mire dell’aggressioneimperialista a causa del suo petrolio e dellerisorse di gas. Il prossimo passo della „guerra alterrorismo” avrà luogo in questa regione geostrategicamenteimportante: si sta preparandoun attacco militare contro l’Iraq che coinvolge150000 soldati (forse utilizzando armi tattichenucleari) e se ne sta dibattendo pubblicamentedalla fine del 2001- fino ad oggi, non c’è statauna rilevante resistenza contro questi piani nellesocietà dei paesi ricchi.

Repressione e integrazionecome gestionedelle crisi interne

Strategie di integrazione e contenimento sonoanche importanti per proteggere gli interessidello sfruttamento capitalista nei paesi occiden -tali. Specialmente i socialdemocratici europei ealtri riformisti di sinistra sono a loro volta partedei partiti conservatori, e rinforzano la conversionedelle società neo-liberiste o fanno nasceredelle illlusioni keynesiane. Usando politiche deltipo „siamo tutti cittadini" hanno da lungotempo abbandonato la lotta per cambiare ilsistema e tuttavia cercano di venderci le loroguerre e i loro tagli sociali come „captalismo dalvolto umano”. Non stiamo parlando solo di criticismotattico contro la guerra in Iraq o controqualche frase ecologica o sociale, ma si trattadell’attitudine di base nei confronti degli interventimilitari, della guerra quotidiana contro irifugiati, della crescente repressione contro lagente e il continuo sfruttamento. Da questopunto di vista, la socialdemocrazia è ancora unaparte della guerra. Per questa ragione rifiutiamocomunque il concetto di un „Europa civile” comealternativa al presupposto imperialismo aggressivodegli USA.
Il concetto di „sviluppo sostenibile” che haaffascinato durante gli ultimi anni è mostratocome una sorta di capitalismo ragionevole edolce. Dietro questo slogan populista, molte ONGche erano critiche stanno partecipando al rinnovamentodella produzione capitalista. Ma qualsiasicondivisione della prospettiva di crescitaporta alla catastrofe ecologica, qualsiasi ordinecapitalista significa sfruttamento. Il concetto di„sviluppo sostenibile” non è una promessa perun futuro migliore, ma significa mantenimentodi uno sfruttamento sostenibile. Contro qualsiasipromessa di sostenibilità, le cosiddette nuovetecnologie in settori come la biologia e la tecnologianucleare e l'ingegneria genetica portano asempre più inssicurezza sulle conseguenze dellaloro crescita.
Dietro alle frasi accattivanti sulle novità, le scopertespesso non vi è che il mantenimento dellerelazioni di potere esistenti. La strategia di„abbracciare i movimenti sociali, l’integrazionedelle ONG” in certe decisioni non sono in contraddizioneto a roll back of previous standardson other levels. La funzione più importante diquesta integrazione è la scomparsa di una apertaopposizione. Il „dialogo” propagandato dalWEF a Davos è un tentativo di nascondere i propriscandali creando un clima di fiducia non vincolantee che evita qualsiasi tipo di negoziazionesostanziale. Non seguiremo queste strategie diintegrazione. Non esiste dialogo con il potere!

La competizioneimperialista e ledinamiche di guerra

Come abbiamo visto durante la disputa precedentela guerra in Yugoslavia o la maniera in cuigli USA stanno preparando l’attacco contro l’Iraqsecondo la propria autorità, gli stati potenti diquesta terra non agiscono sempre unitiQuandoorganizzano il controllo e lo sfruttamento. Le loroalleanze sono caratterizzate da profonde rotturee competizioni, che risaltano nelle guerre trapaesi rappresentanti (nelle guerre in Ruanda ein Congo, la competizione tra Francia e USAgiocò un ruolo importante; un altro esempio è laguerra nei Balcani), nelle guerre per il commercioo nel presente conflitto riguardante la cortecriminale internazionale (ICC).Il rifiuto dell’attaccocontro l’Iraq da parte di alcuni stati europeinon ha niente a che vedere con il loro amoreper la pace, ma con diversi interessi economici eidee di ordine nel medio-oriente.Anche se gli USA dell’amministrazione Bush optanospesso per dei metodi duri (militari) per lasicurezza internazionale, mentre l’EU cerca dipresentarsi come il difensore dei diritti umani, iloro scopi sono sempre gli stessi: conquistare ipezzi migliori nel regime globale di controllo deimercati e delle risorse. Guardando i piani peruna rapida costituzione di un intervento militareeuropeo, vediamo che queste differenze sono unaconseguenza delle ancora limitate possibilità diazione militare europea piuttosto che la conseguenzadi scrupoli morali: dal 2003 in avanti,60000 soldati appartenenti alle truppe diintervento europee dovrebbero essere pronte peragire in un raggio di 4000 km attorno all’EU nelgiro di 60 giorni. All’interno di questo interventoarmato, le relazioni di potere sono chiare: ungenerale germanico comanderà le truppe, il piùgrande contingente sarà costituito da soldatigermanici. 13 anni dopo la soppressione dellaDDR, la Germania, all’interno dell’unione europeariceve i mezzi necessari per combattere per ipropri interessi al fine di essere una grandepotenza anche a livello militare.

Contro il patriarcatoe la militarizzazionedella società

La militarizzazione della società è sempre legataall’aumento dell’oppressione patriarcale: in specialmodo le donne e i bambini sono toccati dallestrutture o patriarcali delle guerre e delle societàmilitarizzate. Così le nostre politiche contro laguerra devono evidenziare in maniera radicale lerelazioni tra guerra e aumento della violenzamaschile contro donne e bambini, le relazionitra guerra e stupro, tra militari e prostituzione.In una società patriarcale, le relazioni umane ela divisione tra produzione e riproduzione sonocaratterizzate da una gerarchia di genere. La piùgrande espressione di questo è la violenza sessualecommessa dagli uomini che usano i lorocorpi come armi di oppressione. La storia deglistati nazionali , le loro conquiste coloniali sonolegati inseparabilmente alla costruzione diuomini soldati. Nell’era del patriarcato moderno,non c’è più bisogno di criteri biologici di esclusione,oggi un militare.Sabotiamo le definizioni sessiste di genere, distruggiamole diverse costruzioni di uomini soldato.

Senza giustizianessuna pace!

La guerra è una situazione sociale permanente:quasi tutti gli aspetti della società sono soggettialla logica di militarizzazione. La guerra non haluogo solo alla televisione ma ai confini, neicampi profughi, nei campi minati e nelle regioniinquinate. La guerra permanente non conoscenessun limite di spazio e di tempo, solo dalnostro punto di vista privilegiato, la guerra è unostato eccezionale di oppressione. Sia la globalizzazionecapitalista e la guerra che ne conseguesono confrontate a un aumento della resistenza.La popolazione boliviana contro la privatizzazionedelle riserve di acqua potabile, gli argentinistanno combattendo contro la morsa strangolatricedel FMI, i contadini indiani contro il controllodelle semenze da parte delle multinazionali(patenti). Le lotte contro il summit di Seattle,Praga e Genova organizzate dai movimenti dibase radicali mostrano che anche qui nei paesiricchi la resistenza sta crescendo. Anche lamobilitazione contro il vertice del G8 nel giugnodel 2003 che si svolgerà a Evian in Francia sullago di Ginevra sta avanzando.
È la diversità e la determinazione di queste lotteinternazionaliste alle quali ci stiamo riferendo edalle quali abbiamo imparato che oggi è piùimportante che mai interpretare lo sfruttamentoplanetario e la sua protezione alle politicheguerrafondaie come due facce della stessamedaglia e la resistenza masicicia contro questosistema. Diciamo anche: non sono un lavoroquesti movimenti di protesta per compiacere leclasi al potere dirigente di questa terra. Nonaccettiamo di essere divisi in buoni e cattivi maognuno di noi è libero di sceglier ei propri mezzidi resistenza. Le prossime guer re sono già prontee la protesta non sarà mai sufficiente se vogliamoprevenirle. Se vogliamo fermare la macchinadi guerra dobbiamo conoscere bloccare e smantellarei responsabili le strutture e le loro logiche.

Davos: Sabato 25 Gennaio 2003
Grande manifestazione internationale 14o o, Bahnhof Platz
23 - 28 Gennaio 2003: azioni e proteste contro
World Economic Forum (WEF)

Venerdi, 7 Febbraio 2003: Rally contro il benvenuto municipale
agli strateghi di guerra della NATO alle 5 pomeridiane, Marienpl.

Monaco: Sabato 8 Febbraio 2003
Grande manifestazione internationale 12o o, Marienplatz

Anti-WTO-Koordination, Swiss
Bundersweite Antimilitaristische Koordination “Krieg ist Frieden” (KiF), BRD
AK Internationalismus München
AJaK - Anarchistische Jugend ausser Kontrolle
Infoladen Grauzone
Antifaschistische Aktion Hannover
SDAJ Bundesvorstand
AL-Antifaschistische Linke/Österreich
FI Eierplätzchen Köln
Infogruppe Freising
kulturförderverein wichtig e.v. münchen
Axis Of Evil Munich
Autonome Antifa Eppelheim

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Titolo Autore Data
treni roberto Monday, Feb. 03, 2003 at 11:14 AM
treni roberto Monday, Feb. 03, 2003 at 11:14 AM
organizziamoci per monaco flinstone Tuesday, Jan. 28, 2003 at 6:30 PM
treni speciali roberto Tuesday, Jan. 21, 2003 at 7:45 AM
treni speciali roberto Tuesday, Jan. 21, 2003 at 7:45 AM
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