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Venezuela: 2 dicembre, assalto finale
by Circolo Bolivariano Roma (by way legrand) Friday, Dec. 13, 2002 at 7:56 AM mail:

Come si spiega che nonostante le ultime due serrate con sciopero siano state fallimentari, che la produzione dei settori strategici non si siano fermate, che alcune categorie sia della confindustria locale che quella del sindacalismo corrotto hanno espresso la loro non adesione, la cupola sindacale insieme a Fedecamaras e alcuni partiti estremisti abbiano decretato di nuovo una serrata golpista di carattere insurrezionale per il 2 dicembre?

La situazione potrebbe avere alcune spiegazioni,che non sono comunque in contraddizione tra di loro ma che ha che vedere apparentemente con diversi modi di ottenere lo stesso obbiettivo: troncare il processo e l’esperienza bolivariana in Venezuela e con quello che rappresenta il suo presidente Hugo Chavez. Queste sono complementari e la loro coesione e unidirezionalità è assicurata dalla più grande e straordinaria operazione mediatica che si sia mai fatta in America Latina.

Da una parte in un’analisi che fanno i componenti della redazione di “espacio autogestionado”si pensa che per questa volta si è assicurata attraverso la coercizione e il ricatto la paralisi di PDVSA la compagnia di Petroleos de Venezuela. In una recente visita di un cronista amico a Maracaibo faceva notare che nelle porte e gli ingressi delle sedi e uffici della compagnia petrolifera le bande armate del sindacato - sotto minacce di aggressione - non facevano entrare nessuno. Paralizzare PDVSA significa un danno grave per una economia gia di per se fragile. In più questi settori insieme a i militari ribelli che stazionano da settimane nella piazza Altamira hanno un piano (svelato da un militare dissidente che si è dissociato da i suoi commilitoni denunciando il piano assassino) che prevede auto-attentati, attacco armato con le polizie dei Governatori nemici del Governo centrale che si stimano in 25.000 unità al palazzo presidenziale(Un monito quanti qua in Italia appoggiano la Devolution e il rafforzamento dei poteri locali compreso quello poliziale) in poche parole caos e sangue.Questi signori capeggiati da Carlos Ortega e Alfredo Peña fanno riferimento politico al interno del partito AD (referente della internazionale socialdemocrata in Venezuela) a un illustre corrotto ex-presidente del Venezuela Carlos Andres Peres,che senza mezzi termini in una dichiarazione a una agenzia internazionale dice:
CAP pronostica que ''lo triste y lo terrible es que va a correr la sangre'' en Venezuela porque ''el lumpen proletariado que, irresponsablemente, Chávez tiene armado va a salir a defenderlo y eso va a desembocar en enfrentamientos''.

Cuando caiga Chávez, agrega, ''vamos a tener que pasar, posiblemente, por una etapa militar, y no sabemos, con todos estos sacudones que han recibido las Fuerzas Armadas, qué nos va a resultar de allí. Pero no hay otro recurso. Hay que salir de Chávez''

.E cio’é “ La cosa triste è che correrà molto sangue (..) perchè il lumpen (gentaglia,delinquenti) proletariato che irresponsabilmente,Chavez ha armato uscirà a difenderlo e questo genera conflitto e dovremmo passare una tappa militare.”(si legga repressione) Viva la sincerità .
Allora, il nuovo soggetto nemico della società venezuelana e il Lumpen proletariato e cio’è il 60,70% della popolazione che, siccome legittimamente difende quello che considera il suo presidente, eletto da loro, verrà spazzato via e massacrato senza molti complimenti e con la benedizione delle società democratiche occidentali,che non hanno considerato queste dichiarazioni motivo di scandalo.Questo pur troppo,significa che si sta preparando una carneficina,mascherata dai media da guerra civile e comunque innescata-secondo i media- non dalla arroganza e violenza della Oligarchia venezuelana ma dalle masse popolari e i suoi dirigenti,delegittimati a “delinquenti”,”orde”,”barbari”, ecc e per questo non autorizzati a difendersi o a reclamare diritti democratici.

Da un altra parte e parallelamente,si cerca lo stesso obbiettivo,ma per via apparentemente istituzionale,usando mezzi impropri e qualunque sorta di truffe,ricatti e sabotaggi,inaccettabile in una società “normalmente” democratica e che si possono definire –come cosi fa l’amico Cristobal Colmenares- un “golpe” quotidiano e permanente. Ci riferiamo all’atteggiamento costante nei confronti del Governo della Corte Suprema di Giustizia, (TSJ), permeata nel 60%,di dollari e di giudici apertamente ostili al processo bolivariano e al suo Governo. L’ultima è stato dichiarare due articoli importanti della legge di terre, incostituzionali.Ci riferiamo alla truffaldina raccolta di firme dove ci sono state denuncie contro il Banco Venezuelano di Credito e a una compagnia di telefonia mobile, Telcel, per aver raccolto dati e tabulati in loro possesso, di milioni di persone trascrivendo le firme dalla banca dati loro alle schede per la raccolta di consensi a un referendum revocatorio del presidente della repubblica, contando con la complicità di un altro organismo il CNE,il Consiglio Elettorale Nazionale,che potrebbe ,visto la sua composizione al interno e la mancanza di rappresentanti dei partiti governativi (una anomalia tutta venezuelana)riconoscere legale le firme e dare un altra giustificazione politica alla destra,anche se costituzionalmente è illegale,gia che la carta magna prevede (ed ’è l’unica che conosciamo) che solo a meta mandato e con una procedura particolare si può chiedere di indire un referendum revocatorio di qualsiasi mandato,non solo del presidente della repubblica,e Hugo Chavez a manifestato chiaramente che nel momento che si compia la metà del suo mandato e si se raccolgono onestamente le firme necessarie e disposto a sottomettersi a referendum,e questo avverrà ad agosto 2003.Ci riferiamo alla guerra economica che giorno per giorno le multinazionali operano nel paese cercando di sprofondarlo con la esportazione dei capitali e altre misure di sabotaggio. E ci riferiamo per ultimo alla grande e irresponsabile operazione mediatica che da perfetto manuale della CIA per la America Latina, amalgama , coordina, e legittima tutte le azioni di destabilizzazione contro il Governo costituzionalmente eletto,fino a far parte integrante della cospirazione senza tener conto delle conseguenze nefaste che in vite umane e tributo di sangue questa sua azione ne consegue.Questo merita, pero, un capitolo finale a sé.

Esempi di quello che può succedere con l’uso improprio del informazione,lo abbiamo visto non solo in Nigeria(e qua si potrebbe parlare di una leggerezza costata cara)ma per esempio in Ruanda dove due anni fa un tribunale internazionale per Ruanda condannò a un giornalista Belga per ritenerlo responsabile di incitare,a traverso i suoi servizi al massacro dei Tutsi. E tanti di questi esempi nel panorama internazionale ci sono; immaginiamo per un momento che cosa possa venir fuori quando questa disinformazione è sistematica,programmata,indirizzata ad avvelenare una opinione pubblica e creare le condizioni per linciaggi collettivi,massacri e repressione indiscriminata.
Questo è quanto avviene in Venezuela, tanto è che “l’osservatorio globale dei mezzi”(Media Global Watch) ha aperto un capitolo Venezuela le cui considerazioni sono allegati in spagnolo a questo documento,vale la pena leggerlo.Tra le altre cose dice: Con diferentes grados de intensidad, la orientación informativa y opinática de esos medios, de algunos periodistas y articulistas se ha dirigido a exacerbar las actitudes de intolerancia de la población a extremos nunca vistos en el país. La manipulación de los medios ha llevado a grandes grupos de ciudadanos a perder la capacidad de percibir en su justa medida los acontecimientos nacionales y los está impulsando a asumir comportamientos que atentan tanto contra su propio equlibrio psicológico como contra la seguridad de otros ciudadanos.
Al repetir con insistencia mensajes en el sentido de un inminente cambio de gobierno, sin analizar honestamente las condiciones objetivas, los medios han ido creando, en ciertos estratos de la población, una profunda sensación de frustración al no cumplirse la predicción mediática en tiempo prometido, lo que los impulsa a adoptar comportamientos desesperados, agresivos y de manifiesta intolerancia.
In questo senso vale la pena ricordare che il proprietario di uno dei più grandi quotidiani del Venezuela “El Nacional” un tempo moderato e liberale,Miguel Enrrique Otero,si riferì in un editoriale,il giorno dopo di una grandiosa e milionaria manifestazione pro-governativa alle persone che in essa parteciparono,come “lumpen(di nuovo) venuti con la bottiglia di liquore e la pagnotta sotto il braccio a dare lodi al suo imperatore”.
Non vogliamo dilungare in cose che si sono molte volte dette, di come si fa a manipolare l’informazione, nascondere notizie a scapito de altre, ecc. Ci vorrebbe un intero documento ma ci piacerebbe che i giornalisti, la Federazione della Stampa, qualche altro organismo internazionale in Italia potessero creare le basi per un tribunale di Autoregolamentazione, con riconoscimento internazionale, autonomo, e potere di veto di fare in qualche modo un danno se non legale a i media che si macchino di lesa umanità, almeno danno economico e politico.

In questo momento,che anche un’altra nazione sud-americana (Ecuador) sta cercando di intraprendere una strada, propria, autonoma da condizionamenti neocoloniali e Neoliberali,stiamo in attesa vigile di questa nuova ennesima crociata violenta degli squallidi membri di una classe sociale e politica che non contenta di aver saccheggiato per anni le risorse, l’ambiente e l’economia di questo bel paese riducendolo al lastrico e confinando nella miseria e nella fame il 80% della popolazione, pretende che questa stessa popolazione non provi a migliorarsi e a uscire da questo tunnel.

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