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Carta pubblica al Presidente Chavez
by legrand Friday, Dec. 13, 2002 at 8:14 AM mail:

Carta pubblica al Presidente Chavez: sostegno alla rivoluzione bolivariana del venezuela e alle sue autorita legittimamente elette.

[Nota del traduttore]: dopo il tentato colpo di stato,il Governo Chavez a cercato di stabilire un dialogo con le opposizioni cercando di isolare le frange de la estrema destra. C’è pero un dibattito in corso sul come si intende questo dialogo.Le organizzazioni popolari di base scheletro reale di questa rivoluzione si stanno appropriando della stessa indipendentemente dalla volontà formale della dirigenza governativa cercando di incidere e condizionare le politiche governative, anche per che loro sono oggetto diretto delle persecuzioni e repressioni in generale nelle zone controllate dai governatori della destra e della polizia politica e metropolitana che paradossalmente sono controllate dagli antichavisti, (cosa che si spiega con una lotta costante di equilibri di potere tra il blocco effettivamente dominante: Oligarchia, industriali, sindacati corrotti, chiesa, mezzi di diffusione o mediatici e apparati repressivi controllati ancora da forze dei vecchi regimi da un lato e le forze politiche del cambiamento, organizzazioni popolari,contadini, studentesche insieme alle forze armate che appoggiano la rivoluzione bolivariana) Dopo della pubblicazione di questo documento c’è stata una riunione di questi comitati e organizzazioni popolari con il presidente Chavez ed è l’inizio di un confronto del governo con questi settori.Questo documento che qua pubblichiamo è servito di riferimento di discussione all’interno del movimento popolare venezuelano.(scusate gli eventuali errori nella traduzione non è molto buono il mio italiano. Gli omisis non sono stati fatti per fini di censura ma convenienza del traduttore o per irrilevanza ai fini del pubblico italiano).

Per: Presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela Hugo Chavez Frìas
Da: Movimento Popolare Venezuelano rappresentato nelle organizzazioni sottoscritte

SOSTEGNO ALLA RIVOLUZIONE BOLIVARIANA DEL VENEZUELA E ALLE SUE AUTORITA LEGITTIMAMENTE ELETTE.

Attraverso le seguenti linee,vogliamo esprimere le opinioni del Movimento popolare, nell’attuale situazione politica del paese, le riflessioni qua scritte sono il frutto di un continuo dibattito in assemblee popolari, incontri di lavoro nei collettivi e riunioni dei circoli bolivariani .

Dopo il tentato colpo di Stato del 11 Aprile scorso, si è dimostrato che il popolo venezuelano non accetta nessuna negoziazione. Molteplici organizzazioni popolari, gruppi professionali e lavoratori con profonda convinzione del ruolo storico di questo popolo,abbiamo assunto la necessita di esporre le nostre condizioni per un vero dialogo. Il colpo di Stato ci ha dato una lezione a tutti.Il Governo ha la necessita democratica di approfondire un dialogo, il cui invito è stato sempre aperto e sempre rifiutato dalla opposizione. Per far sì che esista un dialogo aperto e sincero, dobbiamo mettere in chiaro che non accettiamo rettifiche che significhino capitolazione degli obbiettivi fin qui raggiunti dalla Rivoluzione Bolivariana.

SU LE LEGGI ABILITANTI DELLA TERRA E DELLA PESCA (LEGGI DEL POPOLO)

Non accettiamo emendamenti alle suddette leggi senza la partecipazione del popolo, specialmente dei diretti interessati: contadini e pescatori organizzati. Nel tavolo delle trattative non è messa in discussione la legittimità della legge stessa se mai il contrario: accelerare la strumentazione e consolidazione, che è un atto di democrazia per gli “esclusi storici”.

Il paese ha bisogno di una riattivazione economica a traverso de i suoi nuovi meccanismi legali.Oggi dobbiamo iniziare un dialogo il cui obbiettivo sia l’avvio delle leggi strategiche come quelle sulla terra e la pesca,non solo per che sono importanti per i contadini e i pescatori,ma anche per tutti i cittadini; si tratta di un problema di sicurezza e sovranità agro-alimentare nazionale.

Non possiamo dimenticare la legge che è servita di giustificazione e detonazione che scatenò il colpo di stato dell’ Ultra-destra:la legge dei Idrocarburi. Non è questione di dialogo l’applicazione o meno di questa legge, ma si deve discutere come applicarla immediatamente, garantendo la partecipazione di tutti i venezuelani.

SU PETROLEOS DE VENEZUELA (PDVSA)

Vediamo con preoccupazione come il seguito del ex- presidente di PDVSA (la compagnia nazionale che gestisce lo sfruttamento e il commercio del petrolio) Luis Giusti (in generale i manager locali trasnazionali) non difendono gli interessi del nostro paese, ma occupano le sue ore lavorative nel garantire gli interessi degli “Yankee”.Non dimentichiamo che il signor Giusti è membro della commissione economica dell’area energetica del presidente BUSH.In un punto cosi importante come la massima e principale attività economica del Venezuela, chiediamo che nello stesso modo che lei Signor Presidente a accettato le dimissioni del Direttivo di Gaston Parra, accetti pure come un gesto parallelo di uguale dimensione conciliatoria,la rinuncia dei manager golpisti, contro il suo Governo[….]. In base a questo si può aprire un vero dialogo.

Chiediamo che i quadri maggiori di PDVSA accettino che è potestà dell’esecutivo repubblicano attuale, designare i membri del direttivo che amministrerà le risorse della nostra impresa. Chiediamo la stessa ubbidienza che hanno manifestato quando il dittatore Pedro Carmona Estanga, si è permesso di designare a”dito”, in un atto di usurpazione del potere, una presunta commissione direttiva di PDVSA. Non crediamo che ci sia volontà di dialogo senza la accettazione della legittimità del Suo governo da parte dei settori pubblicamente cospiratori.
Un altro punto importante, è quello che nel tavolo delle trattative nell’area energetica ci sia il popolo.PDVSA non appartiene ai tecnocrati della “Nomina Mayor”,nemmeno a chi eseguono i lavori come appaltatori,PDVSA appartiene a tutti i venezuelani.E per questo che esortiamo il dialogo sul futuro della impresa,con quelli lavoratori bolivariani che non hanno seguito il sindacato corrotto nell’ blocco delle attività e che valorosamente hanno evitato rischi gravi per la impresa come i sabotaggi delle raffinerie e altri atti terroristici messi in atto dai golpisti.

SU I MEZZI DI COMUNICAZZIONE.

Siamo sbalorditi,come la maggior parte dei venezuelani ,per come i mezzi di comunicazione hanno chiamato alla anarchia e alla insubordinazione il giorno 11 Aprile.Come in una convocazione al suicidio,hanno scommesso e cercato il sangue(innocente,NdT) per animare il loro desideri golpisti e come dopo,consumatosi il “golpe” di facto celebrarono lo smantellamento dei poteri dello Stato costituzionale e la illegittimità del movimento Fascista.Sbalordimento che pensavamo fossi finito Lì,quando invece in un altro atto incostituzionale non hanno fatto il loro dovere di informare,abbuffandoci la giornata di programmazioni banali nella TV,[mentre la gente povera marciava per le strade di Caracas a milioni chiedendo il ripristino del Governo costituzionalmente eletto(NdT)].Non ha avuto bisogno il popolo sovrano di incitazioni mediàtiche per esigere rispetto alla costituzione.E per questo che non Negoziamo il bisogno a uno strumento legale che regoli il diritto alla informazione e si trasformi in un meccanismo che dia l’opportunità di partecipazione al cittadino.I mezzi di comunicazione hanno partecipato attivamente al colpo di stato:devono essere puniti per che ci sia dialogo.
Chiediamo l’appoggio dello Stato Sociale di Diritto e Giustizia.Abbiamo bisogno di comunicare le nostre lotte,speranze,vittorie e-sopra tutto- consolidare le nostre reti di comunicazione.Esigiamo si acceleri le concessioni a i mezzi radiotelevisivi comunitari,popolari.

SU LA VERITA DEI FATTI DEL 11 AL 14 APRILE.

Non vogliamo una commissione della verità, vogliamo una ASSEMBLEA DELLA VERITA, che faccia luce su la partecipazione dei bracci dello spionaggio statunitense, negli attentati contro cittadini venezuelani e l’esecuzione dei piani golpisti contro la Sua persona, signor Presidente. Questo dibattito dovrebbe trasmettersi a traverso una rete televisiva pubblica.Qui nessuno è puro,quelli che in un primo momento hanno appoggiato il “golpe”,adesso non possono far parte in una “commissione della verità.”
Il dialogo si deve fare nel terreno della giustizia. Il breve dittatore Carmona Estanga, in un lasso di 36 ore, scatenò il terrore con una lunga lista di soprusi contro i più elementari diritti umani.Vogliamo pacificazione sociale ma con giustizia e chiarimento dei fatti.[….]Il popolo venezuelano che in 36 ore ha fatto quello che altri popoli ci mettono anni, merita un segno di Giustizia.
[….]
SU IL CONTROLLORE GENERALE DELLA REPUBBLICA.

Non accettiamo che i golpisti continuino con le sue zanne attaccando il controllore generale della repubblica. Abbiamo visto come alcuni controllori si sono piegati alla volontà del Governo di facto.Esigiamo la depurazione di questo organismo che tra l’altro e quella che dovrà fare li accertamenti del 11 Aprile. Appoggiamo le gestione del Controllore Dr.Isaias Rodriguez. Chiediamo a tutte le Istituzioni preposte si mettano sotto processo i responsabili dei massacri dal 27 Febbraio 89 al 11,14 Aprile 2002.

SUL MOVIMENTO SINDACALE.

E necessario mettere in dubbio la legittimità della CTVla quale partecipò con i padroni nella gesta golpista.Lo sfacciato attivismo golpista della Confederazione Venezuelana dei Lavoratori fa si che diventa imperativo la rinuncia immediata dei suoi dirigenti e proponiamo la creazione di una Costituente dei lavoratori per rifondare il movimento operaio venezuelano.

SULLE RAPPRESENTANZE DIPLOMATICHE.

Davanti alla evidente attitudine passiva e molte volte contraria delle linee programmatiche dell’attuale governo rivoluzionario,esigiamo l’immediata ristrutturazione delle rappresentanze diplomatiche all’estero cosi come la riorganizzazione della Cancelleria, per essere alcuni dei suio componenti espressione chiara dei fattori cospirativi,e cosi possano compiere il loro ruolo di rappresentanti legittimi degli interessi della politica dello Stato Venezuelano,chiaramente definita nella Costituzione della Repubblica Bolivariana del Venezuela.

SU LA PARTECIPAZIONE DELLA AMMINISTRAZIONE BUSH NEL COLPO DI STATO.

Innanzi la chiara ingerenza del Governo degli Stati Uniti nella nostra sovranità,a traverso l’appoggio aperto al governo golpista,ripudiamo la presenza dell’ambasciatore di quel paese,Charles Shapiro,per la sua posizione complice nel breve periodo del governo di facto del 11 Aprile.

SUL SETTORE MILITARE.
[…]Il popolo esige nel rispetto della costituzione siano sottomessi a processo i militari che hanno partecipato al Colpo di Stato.

SU LA PERTECIPAZIONE DEI CITTADINI.

Si deve approvare una volta per tutte,le leggi che promuovano la partecipazione cittadina.Specialmente devono attivarsi tutti i meccanismi che accelerino la regolarizzazione della appartenenza della terre nei rioni e urbanizzazioni popolari,che è una lotta di generazioni.Oggi quasi 100 comitati “de tierras” urbane hanno assunto i diritti consacrati nella costituzione.Le comunità organizzate nelle assamblee democratiche esigono l’approvazione del progetto di legge che riconosce la proprietà delle terre dove abitano,che è lo stesso strumento legale che permette al popolo decidere in corresponsabilità con lo Stato il miglioramento e la abilitazione delle zone de i rioni popolari.
L’unica forma di eseguire politiche pubbliche è a traverso la cogestione con las partecipazione organizzata dei cittadini.

SULLA DEMOCRAZIA NELL’UNIVERSITA.

Il rettore Giannetto deve assumere il dialogo non come protagonismo mediàtico, ma per dimostrare che è capace di dibattere una proposta di trasformazione universitaria.Che avvicini l’università alla democrazia e al popolo.Chiediamo al rettore della Università Centrale del Venezuela (UCV) il reintegro immediato degli studenti espulsi e faccia un richiamo al dialogo con tutti i settori universitari.

SUL GOVERNO NAZIONALE.

Chiediamo al Esecutivo Nazionale e alle diverse istituzioni dello Stato, maggiore efficacia nella esecuzione dei piani governativi, combattano fermamente e senza concessioni le pratiche clientelari e burocratiche, e permettano la creazione di canali di controllo diretto delle comunità nella elaborazione ed esecuzione di questi piani.

Non neghiamo il dialogo.Ma non accettiamo l’amnesia come soluzione ne la negazione di un problema serio di articolazione all’interno del governo per mettere in pratica il programma “Hugo Chavez per trasformare il Venezuela, programma che il popolo venezuelano ratifico nelle civilizzazioni del 12 al 14 Aprile.
Dobbiamo promuovere in maniera decisa,la riattivazione del processo costituente paralizzato e sequestrato dalla cupola Miquilenista (da Miquilena NdT) E’ necessario cominciare la trasformazione delle strutture dello Stato Centrale e decentralizzarlo per che abbia corrispondenza con la nuova società che incominciamo costruire e che appena prefiguriamo nella costituzione Bolivariana.

SENZA QUESTE CONDIZIONI NON CI PUO ESSERE DIALOGO,AL CONTRARIO SEMBRERA IL TRIONFO DEL COLPO DI STATO DEL 11 APRILE CON IL PRESIDENTE SOTTO SECUESTRO.

“La cospirazione continua e nella maniera più sfacciata.
Contro la cospirazione, mobilitazione”

Per l’unita dei movimenti popolari:


Periódico PROCESO
COORDINADORA POPULAR DE CARACAS
Colectivos del 23 de Enero
Proyecto Educativo Nacional (PEN)
Colectivos de Vargas
CDC El Carmen (Petare)
Comité Ali Primera UCV
CB Alberto Carregal- El cafetal
Círculos Bolivarianos de Petare
Proyecto Jirajara- Yaracuy
Utopia UCV
Radio Perola
Frente Revolucionario petrolero
Taller Crisol- 23 de Enero
Movimiento Popular Bolivariano
CENADEC
Vea y Lea la Pastora
ASAMBLEAS DE COMITÉ DE TIERRAS EN BARRIOS área metropolitana
Alianza Popular Bolivariana-Maracaibo
Grupo promotor El valle
SOLPARIA-Edo. Sucre
C.B EL Junquito
La Nueva Vecindad
Coordinadora Democrática Universitaria. UCV
Caracas, 06 de junio de 2002
Questo documento è stato pubblicato nella rivista PROCESO ed è presente nel sito http://www.aporrea.org

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