A tre anni dalla strage del "Vulpitta", LIBERI TUTTI!
CHIUDIAMO IL "VULPITTA", CHIUDIAMO I LAGER! LIBERTA' E DIRITTI AGLI IMMIGRATI! A tre anni di distanza dal rogo in cui morirono bruciati vivi sei ragazzi, il lager "Serraino Vulpitta" è ancora lì. Un campo di concentramento dove vengono internati donne e uomini solamente perchè non hanno il permesso di soggiorno. Manifestazione concreta di una sottocultura razzista che non è mai scomparsa dal nostro Paese e che è ampiamente rappresentata in parlamento da Alleanza Nazionale e dalla Lega, un connubio di razzismo e xenofobia di cui la legge Bossi-Fini è l'emblema. La disgrazia delle persone che vengono detenute in questi lager comincia già nel loro paese d'origine. Una persona che viene da un paese del terzo mondo è una speranza per l'intero nucleo familiare e quindi si ricorre a tutti i mezzi - anche i più disperati come l'indebitarsi - per mandare questa speranza verso il ricco e assai egoista Occidente, al fine di riscattare l'intera famiglia dalla miseria. E' ben triste pensare che questa speranza, appena arrivata, possa essere presa, rinchiusa e rispedita al mittente, moltiplicando così ulteriormente i problemi della famiglia d'origine. Inoltre, in un paese che si definisce democratico come l'Italia, è inaccettabile che vengano recluse e costrette alla clandestinità persone che fuggono da regimi polizieschi, autoritari o addirittura dittatoriali come la Tunisia, la Libia, il Marocco, la Turchia o da paesi dove infuria la guerra civile, come l'Algeria, il Sudan, la Somalia, lo Sri Lanka o la Liberia. Condannare queste persone alla clandestinità è un'offesa alla dignità umana. Donne e uomini costretti a vivere in un limbo senza alcuna via d'uscita, costretti per legge a lavorare in nero, perchè tutto ciò fa comodo ai padroni italiani che, come dimostra il fallimento dell'ultima sanatoria, non hanno nessuna intenzione di metterli in regola. D'altronde, siamo nell'era della "flessibilità" del lavoro, e chi è più flessibile e sfruttabile di una persona che non esiste e che non ha, quindi, diritti? Dobbiamo lottare per i diritti di chi non ha diritti, dobbiamo dare voce a chi non ha voce, dobbiamo protestare per chi non può protestare. Gli immigrati sono le cavie di un progetto politico più ampio che porterà ad un restringimento delle libertà e dei diritti democratici di tutti noi. Coordinamento per la Pace - Trapani MANIFESTAZIONE REGIONALE 28 dicembre, ore 16.30, P.zza Vittorio Emanuele - Trapani al termine della manifestazione concerto degli IVOIRE PERCUSSIONS e degli SBANNICANTURI Per informazioni e adesioni 333 1863417
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