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COMUNICATO STAMPA
by Charlie Holmes Saturday, Dec. 28, 2002 at 10:32 AM mail:

In un recente articolo su “La Nazione” del 13 dicembre ’02 l’assessore regionale all’Ambiente, Tommaso Franci, conia un postulato “La ECOS non inquina” la cosa non ci meraviglia più di tanto, del resto anche il suo degno predecessore Del Lungo qualche anno fa andava sostenendo cose simili a proposito delle ceneri inquinanti della Nuova Solmine di Scarlino, degli inceneritori, della Ecos, e via dicendo.

Comitato per la difesa dell’ambiente e della salute pubblica della Val d’Elsa.

COMUNICATO STAMPA Dicembre 2002

In un recente articolo su “La Nazione” del 13 dicembre ’02 l’assessore regionale all’Ambiente, Tommaso Franci, conia un postulato “La ECOS non inquina” la cosa non ci meraviglia più di tanto, del resto anche il suo degno predecessore Del Lungo qualche anno fa andava sostenendo cose simili a proposito delle ceneri inquinanti della Nuova Solmine di Scarlino, degli inceneritori, della Ecos, e via dicendo.
Ora dal momento che questo “postulato” già era stato assunto come taledall’ufficio ambiente della Provincia di Firenze non poteva che essere ribadito dai cugini maggiori della Regione Toscana.
Come fa l’assessore Franci ad avere questa certezza? Cita dati di provenienza Arpat e Asl, almeno così è scritto.
Questa cosa onestamente ci fa un po’ sorridere.
Naturalmente è riso amaro, perché tutti noi cittadini vorremmo che questi Servizi rispondessero a logiche di obiettività, e forse in qualche raro caso lo fanno, ma la storia e le esperienze vissute ci portano a pensare che più spesso rispondano a logiche di potere da cui sono dipendenti in tutti i sensi.
Per quanto riguarda i controlli ad Ecos. recentemente si era notato qualche timido segno nella giusta direzione, questo succedeva solo dopo le indagini della magistratura che hanno accertato molteplici e ripetute violazioni per un lungo periodo durato circa due anni, durante il quale,
viceversa, per i controllori Arpat non si erano mai verificate irregolarità. (dopotutto anche i funzionari avranno una dignità)
Ci sarebbe da chiedersi se la chiave di lettura di quest’affermazione di Franci non debba proprio suonare come un ordine di scuderia, un messaggio per far intendere: “Attenzione a non mettere in dubbio i “postulati” altrimenti si minano le basi del nostro teorema”
Diciamo questo, perché in caso contrario dovremo concludere che l’Assessore regionale all’ambiente non si è nemmeno preoccupato di leggere i verbali stilati proprio da quelle stesse istituzioni cui fa riferimento.
Ad esempio Arpat nel rapporto ispettivo del 7-03-02 così si esprime: “I rifiuti stoccati, all’atto del sopralluogo, occupavano anche aree nonadibite a tale scopo (cioè prive dei requisiti atti ad impedire percolazioni ecc.) in particolare grossi quantitativi di rifiuti sia pericolosi che non pericolosi occupavano il magazzino e le aree
destinate al deposito degli scarrabili, ……. la resina di
impermeabilizzazione delle aree di stoccaggio delle soluzioni acide sipresenta fortemente deteriorata in alcuni punti manca del tutto. Un box dedicato alla cernita dei rifiuti speciali era occupato da rifiuti …. che non riportavano alcuna identificazione. Alcuni punti delle aree di
stoccaggio erano imbrattate di materiale fuoriuscito dai contenitori.” E conclude: “Da quanto sopra si rileva una cattiva gestione dell’impianto e la violazione all’atto autorizzativo della Provincia di Firenze n° 400 del 01/12/99” Sempre Arpat nel rapporto ispettivo del 23/05/02 fra le altre cose scrive: “ Nell’allegato 3 all’atto autorizzativo sono riportati i rifiuti sottoposti a pressatura e/o triturazione. I rifiuti identificati dal codice CER 070108 non sono compresi in detto allegato e pertanto la ditta non è autorizzata a sottoporli a triturazione”.
In entrambi i casi è stata effettuata la prevista comunicazione all’Autorità Giudiziaria.
Tutto questo, sia detto per inciso, riguarda la cosiddetta “nuova gestione” cioè quella posteriore al sequestro ad opera della Procura fiorentina.
A ciò si deve aggiungere il “caso” degli operai della ditta confinante con Ecos finiti al Pronto Soccorso di Poggibonsi perché colpiti da malore mentre si trovavano nel piazzale esterno in prossimità dei portoni dei capannoni Ecos. (lasciati aperti forse per la necessità di smaltire le “pestilenze” di ignota origine prodotte all’interno dello
stabilimento)
In precedenza vi erano state ripetute denuncie agli organi competenti, (Asl) con almeno due raccolte di firme, da parte di cittadini che avario titolo (residenti, operai, imprenditori, agricoltori ecc.) si trovavano a dover convivere con una situazione diventata intollerabile.
Sulle cause e responsabilità dell’accaduto la Asl non ha fornito alcuna risposta. Dal modo come le indagini sono state condotte una cosa però è emersa chiaramente: quella cioè, di cercare con ogni mezzo di escludere a priori la Ecos anche dal ventaglio delle possibili ipotesi verso le quali approfondire o indirizzare gli accertamenti.
Non sono invece mancati messaggi fra le righe dal sapore palesemente intimidatorio al limite del ricatto verso gli altri soggetti del comprensorio, del tipo:” se continuate a lamentarvi per le condizioni ambientali e di salubrità della zona, le vostre aziende saranno le prime ad essere passate al setaccio dei controlli”
Non è chiaro dunque da cosa Franci tragga le sue conclusioni, o forse lo è fin troppo, dal momento che chi ha sufficiente volontà, coerenza politica, e onestà intellettuale per capire, dai fatti oggettivi capisce cose diverse da quelle che l’assessore regionale “Verde” si ostina a promuovere.

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