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Un report dal Cairo sulla campagna internazionale contro l'aggressione USA contro l'Iraq
by Peter Phillips Wednesday January 01, 2003 at 11:03 PM mail:  

Testimonianze e punti fondamentali della campagna contro la guerra. L'autore è direttore del progetto anticensura per la pubblicazione e la discussione di articoli censurati negli USA. traduzione by zanzara


Un report dal Cairo sulla campagna internazionale contro l’aggressione USA all’Iraq
Di Peter Phillips
Cairo- 19 dicembre , Bid Meelah- E Rahman – E Al Rahim.
“In nome di Dio, il misericordioso, il compassionevole…” era la preghiera del presidente Ahmad Ben Bella d’Algeria nell’introdurre l’inizio della campagna internazionale contro l’attacco in Iraq.
L’hotel Conrad sul Nilo al Cairo ha ospitato il posto dove si sono riunite oltre 400 persone per circa 20 paesi il 18 e 19 dicembre 2002. Ci siamo riuniti per lanciare un’azione internazionale per evitare l’aggressione militare da parte degli Stai Uniti e nella speranza di sollecitare in tutto il mondo la protesta contro la guerra incombente sul popolo iracheno. C’era una convinzione condivisa tra i partecipanti: che una dichiarazione unitaria del Cairo dal centro del mondo arabo contribuirebbe al lavoro dei milioni di persone che sempre piu’ in tutto il mondo hanno protestato e manifestato contro ciò che ora è definito la guerra di Bush.
Il presidente Ben Bella, eroe della rivoluzione algerina, ha espresso cosa doveva diventareTema comune alla conferenza: che l’Iraq sarebbe il primo paese arabo attaccato e che poi Iran, Siriae perfino in egitto sarebbero poi colpiti. “L’olio è l’Islam” ha dichiarato Ben Bella, gli Stati Uniti sono una Parte di una lunga serie di poteri colonialisti. Sono stai tutti a mano a mano distrutti e niente è Possibile per gli stati uniti.
I popoli arabi non saranno soggetti al potere colonialeLa lotta continua emergerà per sconfiggere gli invasori.La civilizzazione araba è “il museo della civiltà” e non sarà la vittima del “nuovo ordine mondiale”O di un a”crociata finale”
In privato Ben Bella è stato un po’ meno ottimista riguardo le possibilità di evitare La guerra: a 85 anni è ancora un impressionante uomo alto sei piedi e 4 pollici Con una salda stretta di mano. Quando è venuto a sapere che ero americano ha detto,tramite un interprete che gli americani “sono gli unici a poter fermare questa guerra”Gli ho detto delle proteste e dei cortei contro la guerra e ha detto che dobbiamo provare A far la lotta piu’ dura.
Per due giorni portavoce dall’Europa, dal mondo arabo e dalle americhe hanno espresso Solidarietà con il popolo iracheno e accusato l’unilateralismo USA.
L’ex procuratore generale USA Ramsey Clark ha parlato della “grande urgenza “ sfidando il mondo.Ha descrittol’enorme concentramento militare statunitense nel golfo e come diverremoi “nemici dell’umanità” se gli USA attacheranno.
John Rees della coalizione “Stop the war”, in Gran Bretagna, ha detto che oltre Due terzi dei britannici sono contrari alla guerra e oltre mezzo milione ha già manifestato A Londra e il 15 febbraio manifesteranno milioni in ogni città in ogni città in Europa.
Il signor Saad K. Hammaundy, ambasciatore della Lega Araba ,vede l’agggressione Us interconnessa con la globalizzazione degli investimenti di capitale.Hummondy ha continuato dicendo che gli US non possono insegnare niente Sulla democrazia a un paese che ha avuto il suo primo parlamento 3000Anni fa e che continua ad avere tradizioni profondamente democratiche.
Denis Halliday (Irlanda) era l’assistente segretario generale alla guida del programma “Oil for food” in Iraq nel 1998. Ha rassegnato le dimissioni in protesta contro il genocidio Causato dall’embargo. Halliday ha descritto come il Consiglio di sicurezza degli Stati Uniti si preoccupi di restar all’altezza delle ambizioni statunitensi per un impero globale.Il successore di Halliday come direttore del programma Oil for food ,dr Hans von Sponeck, ha dato le dimissioni dopo 30 anni di carriera nelle Nazioni Unite, piuttosto che portare avanti un “genocidio della verità” e “ripuliture della verità”associato al programma Oil for food. I calcoli del dr von Sponeck hanno mostrato chela popolazione irachena sotto le sanzioni delle Nazioni Unite dovrebbe viverecon soli 174 $ annui pro capite. Descrive l’incremento del 150 % della mortalità infantiledal 1990 al 1999 come un genocidio e come una “Dittatura del consiglio di sicurezza” .
Durante la conferenza parole forti come egemonia,imperialismo, colonialismo e fascismo sono state usate per descrivere la politica degli Stati Uniti. C’era un rabbia covata nei confronti degli USA che etichettano i combattenti Della resistenza come terroristi.
Il dr William Ottman, che rappresenta la federazione internazionale Dei giornalisti ha ricordato ai partecipanti alla conferenza come lui, giovane Combattente della resistenza olandese nella seconda guerra mondiale Era stato etichetttato come terrorista. I suoi compagni sono stati perseguitati e Assassinati come oggi fa la CIA per assassinare “terroristi” ovunque nel mondo.
Riassumendo sul secondo giorno di conferenza, George Galloway, parlamentare laburista del Regno Unito ha esclamato che l’accusa che l’iraq abbia Armi di distruzione di massa è semplicemente “pulp fiction”. “Tutti i posti visitati dagli ispettori erano completamente vuoti,” ha affermato. Galloway ha ricordato ai paesi arabi che la gran Bretagna E gli Stati uniti si comportano come forze imperialistiche “perché sono forze imperialistiche “In riferimento alla divisone nel primo dopoguerra nel Medioriente in regioni controllate Dalla Francia e dalla Gran Bretagna ha esclamato che oggi “i potenti stanno decidendoSu nuovi re, nuovi paesi nuovi centri di schiavi”.
Durante I due giorni, dozzine di arabofoni, battendo pugni e gridando , hanno manifestato unOdio unitario per la politica degli Stati Uniti. E’ stato mostrato che anche dopo essersi impossessati dell’Afghanistan gli Stati Uniti ancora non potevano dettar legge lì.Il popolo non lo permetterà e non sarà diverso in altri paesi arabi. Gli imperi non sonoMai sicuri perché c’è sempre una resistenza soggiacente che inevitabilmente sorgeràE distruggerà l’oppressore.
La dichiarazione del Cairo (breve riassunto)
Noi, i partecipanti degli incontri del Cairo lanciamo la campagna internazionale Contro le aggressioni in Iraq.
Il meeting del Cairo non è un evento isolato, ma un’estensione di una lunga lotta internazionaleContro l’aggressione e l’egemonia da Seattle, Genova e Lisbona.
La strategia globale degli USA, progettata per assicurarsi la supremazia economica e militare , è ora pienamente operazionalizzata In un’era post 9.11.
La sofferenza del popolo arabo e la persistenza del governo US nelle politiche d’aggressione e nel fermo Sostegno al governo d’Israele porteranno solo al perpetrarsi della violenza.
Dichiariamo la nostra totale opposizione alla Guerra in Iraq.
Ci prepariamo ad inviare scudi umani in Iraq.Coordineremo iniziative popolari per boicottare prodotti USA e israeliani.
Affermiamo i diritti dei popoli iracheno e palestinese a resistere contro l’occupazione.

Sunto
E’ stato in dubbio che la conferenza avesse luogo fino all’ultimo giorno prima Della nostra partenza. Il governo egiziano l’ha cancellata ufficialmenteDue giorni prima e poi è tornatoo sui suoi passi e l’ha permessa due giorni dopo la Nostra partenza.
Secondo voci diffuse, il dipartimento di stato USA era Coinvolto attivamente nel cercare d reprimere la riunione. Si dovrebbe anche notare Che la conferenza era originariamente Prevista allo Sheraton Hotel del Cairo, ma lo Sheraton l’ha disdetta senza ragioneAll’ultimo momento forzando a un rapido cambio al Conrad hotel.
Io, una delle 8 persone dagli Stai Uniti, non mi sono mai sentito personalmenteMinacciato o identificato con la politica del governo US in alcun modo.Si faceva una chiara distinzione tra le persone degli Stati uniti e di Israele e Le politiche dei rispettivi governi.
Ho lasciato il Cairo con un rispetto ancor piu grande per la sovranità nazionale Dei popoli arabi e con la netta idea che loro mantengano valori fortemente democratici,credano fermamente nei diritti umani e diano valore innanzitutto alla pace per le loro famigli e le loro patrie.
Posso dire che di base sostengo la dichiarazione del Cairo e incoraggio una sua ampia discussione negli stati uniti, voglio ringraziare il comitato d’organizzazione egiziano, specialmente l’ing. M. Sami e il dr.Soheir Morsy,per la loro cortese ospitalità. Sara Flounderse Elias Rashmawi sono state le persone piu’ d’aiuto nel coordinare la delegazione statunitense.

Peter Phillips è professore associato di sociologia alla Sonoma State university E direttore del project censored, organizzazione di ricerca sui media.Peter Phillips Ph.D.Sociology Department/Project CensoredSonoma State University1801 East Cotati Ave.Rohnert Park, CA 94928707-664-2588http://www.projectcensored.org/

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