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WIPE OUT WEF!!! Appello per la manifestazione il 25 gennaio a Davos
by bossa Monday January 06, 2003 at 12:15 PM mail: bossa@inventati.org 

Una grande manifestazione internazionale contro il WEF (world economico forum) il 25 gennaio 2003 a Davos (Svizzera)

Piattaforma dell´alleanza di Olten

Appello alle azioni di protesta contro il World Economic Forum (WEF)
Un altro mondo è necessario!



1. La Coordinazione di Olten, un´aggregazione di persone di sinistra, cristiane, autonome, pacifiste, anarchiche, verdi, anti-imperialiste, femministe e comuniste che appartengono a gruppi di base, partiti, sindicati e varie organizzazioni non governative, invita tutte le persone solidali a partecipare ai movimenti mondiali di protesta contro il World Economic Forum. Invitiamo tutti e tutte ad utilizzare i dibattiti sul WEF 2002 come un´opportunità per intraprendere attività internazionali, interregionali e locali. L´interesse pubblico permette una discussione larga sulle alternative all´attuale ordine economico, che esclude la maggioranza delle persone e che distrugge un numero di vite sempre più grande. Questo permette di discutere sulle strategie possibili per sradicare la violenza razzista e sessista.

2. Sempre più persone vivono la fomra attuale della globalizzazione, cioè una concentrazione di potere nelle mani di pochi, come un processo di violenza che minaccia la vita e come una commercializzazione di tutti gli aspetti della vita. Anche in Svizzera cresce il malcontento nei confronti della logica neoliberista, l´arricchimento vergognoso di una manciata di persone, l´arroganza delle banche e la svendita dei beni pubblici agli investitori privati. Noi ci mobilitiamo contro il WEF perché lottiamo tutti i giorni contro il capitalismo, il razzismo, il patriarcato e tutte le forme di dominazione. Consapervoli che non siamo al riparo dalle contraddizioni dominanti, non accettiamo nei nostri rapporti delle forme di dominazione né di discriminazione. Le nostre mobilitazioni si fondano sul rispetto delle diverse forme di azione e di organizzazione.

3. Il WEF riunisce i mille attori principali di una mondializzazione distruttrice. In occasione del suo incontro annuale, tale élite autoproclamata disucte delle ultime strategie in materia di sfruttamento degli esseri umani e della natura. Un tale incontro, elitario quanto autoritario, non ha la minima legittimità. Per ciò non vogliamo il WEF, né in Svizzera né altrove.


4. Invitiamo tutte le organizzazioni di volontariato, le organizzazioni di solidarietà, i sindacati, le organizzazioni femministe, i movimenti per la difesa dell´ambiente e i gruppi legati alle chiese a rifiutare ogni offerta di dialogo con i responsabili del WEF o di partecipazione al forum del WEF. Un dialogo autentico è possibile solo tra pari. Simili dialoghi, inseriti nel contesto deciso dai "global leaders", sono il pretesto per difendere la loro globalizzazione. Simili dialoghi servono solo a legittimare pubblicamente la guerra che si perpetua da lungo tempo contro una larga parte della popolazione mondiale.

5. L´organizzazione della conferenza annuale del WEF a Davos è accompagnata da una restrizione aumentata dei diritti democratici. Nel 2003 le cose non saranno diverse: la chiusura delle frontiere è di nuovo all´ordine del giorno. Sono state stilate liste nere di persone cui sia vietato l´accesso a Davos. Durante il vertice annuale, Davos si trasforma in una fortezza. Il palazzo dei congressi e gli hotel circostanti costituiscono una "zona rossa". Invitiamo tutte le forze democratiche a proteggere i diritti fondamentali contro l´assalto dei decisori mondiali e a opporsi alla repressione cotro i movimenti sociali.

6. Protestiamo contro un progetto di società fondato su massacri causati dallo sfruttamento economico, dalla distruzione dell´ambiente e agli interventi militari. La guerra sociale contro i poveri e l´imposizione degli interessi dell´élite globale attraverso mezzi militari procedono di pari passo. La "guerra contro il terrore" propagata dagli Stati Uniti dopo l´11 settembre 2001 contribuisce ad aumentare il controllo sulle risorse natuarli a livello mondiale. L´aggressione pianificata contro l´Iraq e le sue risorse petrolifere ne è un esempio recente. L´Alleanza di Olten partecipa al movimento mondiale contro la guerra che si oppone a qualsiasi intervento in Iraq, indipendentemente dal fatto che l´ONU sottoscriva o no una simile aggressione.

7. Le transnazionali organizzate nel WEF sono corresponsabili delle conseguenze delle politiche neoliberiste condotte inSvizzera. Con slogan come "capacità competititive", "economia" e "riduzione dei costi", si mira allo smantellamento del srvizio pubblico o alla suaprivatizzazione, in particolare nei settori legati ai trasporti, alla salute, all´educazione e alla cultura. L´attuale crisi economica rende particolarmente visibile il modo in cui migliaia di salariati e salariate si sacrificano sull´altare dello smantellamento sociale e del peggioramento delle condizioni di lavoro, finendo così nella pubblica assistenza, per cancellare le perdite degli azionisti e dei mercati finanziari.

8. CI impegnamo per un mondo profondamente diverso, e siamo consapevoli che le rivendicazioni formulate sopra sono solo un filo rosso o un primo passo verso un ordine sociale ed economico diretto alla soddisfazione dei bisogni degli esseri umani piuttosto che alla massimizzazione dei profitti. E´ necessaria soprattutto un´ampia discussione sulle forme alternative di organizzazione di condivisione delle ricchezze socialmente prodotte, del lavoro, dell´accesso alle risorse naturali, della proprietà dei mezzi di produzione e di comunicazione.

Già da oggi ci impegnamo per:

- l´allargamento dei diritti sociali ed economici per tutte e tutti contro lo smantellamento sociale e le privatizzazioni;
- in particolare, occorre garantire per tutte e tutti l´accesso all´alimentazione, alla formazione e alle cure sanitarie;
- L´arresto di tutti gli interventi militari e l´abolizione del "diritto di ingerenza" dei paesi industrializzati in nome dei "valori civilizzatori" o di "interesse nazionali";
- il diritto per le popolazioni di tutti i paesi all´autodeterminazione democratica di base e al controllo delle risorse;
- l´annullamento del debito dei paesi cosiddetti in via di sviluppo;
- la libertà di circolazione e di dimora per tutti gli esseri umani, qualunque siano la loro provenienza e le loro ragioni.

Informazioni :

http://www.inventati.org/nowef
http://www.antiwef.org
http://www.oltnerbuendnis.ch
http://www.squat.net/contre-attaque
http://ch.indymedia.org

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