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alcuni precedenti di agenti di ordine pubblico che hanno ucciso nel napoletano
by macedonio Wednesday January 08, 2003 at 05:18 PM mail:  

!


I precedenti al caso che vede il tredicenne ammazzato da un poliziotto fuori servizio sono molteplici nel napoletano.
11 maggio 2000 un tentativo di rapina che finisce con una sparatoria. Un ragazzo di 16 anni incensurato fu ferito con un colpo di pistola all'addome dall'agente che reagì alla richiesta di consegnare il portafogli.
Il fatto accade in via Catania, a Casoria. Il ragazzo, raggiunto dal proiettile all'addome, fu portato all'ospedale Cardarelli di Napoli, dove fu sottoposto a intervento chirurgico e dove fu ricoverato al reparto di rianimazione.
Secondo quanto emerse dalle prime indagini, l'agente, che non era in servizio, si trovava in via Catania a bordo della sua auto "Micra", quando si avvicinarono tre rapinatori, a bordo di un'auto di grossa cilindrata. La vettura si affiancò alla Micra, due rapinatori scesero dalla macchina mentre il terzo complice rimase al volante. Il poliziotto aveva appena accompagnato la fidanzata a casa e stava ripartendo quando fu affrontato dai due.
L'uomo finse di obbedire ma poi, approfittando di un attimo di distrazione del rapinatore armato, estrasse la pistola di ordinanza e sparò. Dopo la reazione dell'agente, i due banditi si allontanarono abbandonando il complice che fu soccorso dal poliziotto.
Non fu l'ultimo di una serie di episodi analoghi. Pochi giorni prima, a Bacoli, nella zona flegrea del capoluogo partenopeo, era successo che un poliziotto, in auto con la fidanzata, fu aggredito da rapinatori ai quali aveva sparato, scoprendo poi che uno di loro era addirittura un ausiliario dei carabinieri.
Il 5 dicembre 2001 a Napoli un minorenne fu ucciso in un conflitto a fuoco con un poliziotto che a sua volta era vittima della rapina. Accadde a Grumo Nevano, un centro alle porte di Napoli, in viale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Alla rapina, secondo quanto si apprese, avrebbero partecipato tre persone, tra cui il minorenne. I tre, a bordo di un'auto, dopo il conflitto a fuoco con il poliziotto fuggirono in direzione Sant'Antimo. Secondo le notizie di quei giorni il ragazzo moribondo fu scaricato dai complici che poiscapparono.
Insomma poliziotti non in servizio, o in servizio nelle strade diventano sceriffi ed uccidono come nei sceneggiati americani dopo lunghi e spericolati inseguimenti, a volte, oppure fermi sul loro posto di blocco. Nel 2001 a Bagnoli (Napoli) un ragazzo in motorino di 17 anni, incensurato, fu ucciso da un agente per non essersi fermato all'Alt; stessa cosa avvenne il 23 luglio 2002 a Pompei, dove un carabiniere di Torre Annunziata, fuori servizio, ha sparato ad un giovane di 22 anni incensurato, anch'egli in motorino reo di non essersi fermato all'Alt; il giovane da allora è in coma. Molti giovani delle "cosiddette" forze dell’ordine, come il carabiniere Mario Placanica, tendono a giustificare la propria scelta di arruolamento quale unica alternativa esistenziale alla disoccupazione. Questo tipo di dichiarazioni emergono sempre nella difesa all’impianto accusatorio, il giorno dopo l’assassinio giornali e avvocati rendono onore al profilo sociale dell’uccisore ma mai a quello della vittima. A Napoli ad uccidere sono gli agenti di ordine pubblico, non i commercianti come accade nel nord-est.

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