Il caso sopra descritto riguarda il nuovo atlante storico e geografico pubblicato recentemente dal Touring Club, una delle più importanti istituzioni in campo geografico in Italia. Il fatto che il Tci e il suo comitato scientifico approvino un atlante che poi sarà comprato da scuole, università, cittadini, associazioni, biblioteche pubbliche e private, consolati, ambasciate all'estero e in Italia, dove non compaiono la striscia di Gaza, la parte di Gerusalemme araba, i territori occupati al di qua e al di là del Giordano e soprattutto le alture del Golan al confine con la Siria è molto grave. Significa negare la rappresentazione e la storia degli abitanti di quei luoghi. Significa cancellare l'occupazione e i diritti degli indigeni. Una mistificazione ancora più grave perchè viene approvata da un comitato scientifico che comprende molti professori universitari, ricercatori storici e cartografi tra i più accreditati in Italia. Il fatto poi di non segnare su una carta confini e territori non è la cosa più importante, è vero, ma annullare così i campi profughi e addirittra Gaza dove vivono milioni di arabi non ti sembra scorretto. Non parlo di politica, ma parlo di metodologia di ricerca, metodo scientifico, etica di insegnamento. Qui non si tratta di stare da una parte o dall'altra, si tratta di rappresentare dei dati incontrovertibili come quelli demografici, geografici (il Giordano, le alture del Golan) e culturali, i villaggi dei nomadi della Transgiordania.
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