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La Banca Mondiale e le multinazionali cercao di privatizzare l'acqua
by vari (selezionati da project censored) Monday January 13, 2003 at 01:00 PM mail:  

Gli interessi di Bechtel nella gestione delle risorse idriche, le lotte contro la multi e la censura sulla stampa che ne ha parlato.


La banca mondiale e le multinazionali cercano di privatizzare l’acqua



Forum internazionale sulla Globalizzazione: Speciale


Titolo: la crisi globale e la commodificazione della fornitura idrica mondiale

Autrice Maude Barlow

http://www.ifg.org/bgsummary.html




THIS
Luglio-Agosto 2000
Titolo. Aggiungete solo acqua
Autore: Jim Shultz

In These Times
La questione idrica: la globalizzazione della battaglia dei boliviani
15 Maggio 2000
Autore: Jim Shultz
http://www.inthesetimes.com

Canadian Dimension
Febbraio 2000
Titolo: I progetti bilionari di monopolio di Monsanto
Autrice: Vandana Shiva
http://www.purefood.org/Monsanto/waterfish.cfm

Canadian Dimension
Febbraio 2000
Titolo: La questione idrica
Autore: Jim Shultz

San Francisco Bay Guardian
31 Maggio 2000
Titolo: Trouble on Tap
Autore: Daniel Zoll
http://www.sfbg.com/News/34/35/bech2.html

San Francisco Bay Guardian
31 Maggio 2000
Titolo: Il ricercatore di relitti della terra
Autore: Pratap Chatterjee
http://www.sfbg.com/News/34/35/bech1.html


Copertura dei media main stream : Toronto Globe & mail 5/11/00
Esaminatori di facoltà: Tom Jacobson Ph.D., Tom Lough Ph.D., Leilani Nishime Ph.D.
Studenti ricercatori: Christina Van Straalen, Mike Graves, and Kim Roberts

Il consumo globale di acqua sta raddoppiando ogni vent’anni, ovvero sta aumentando due volte piu’ dell’incremento demografico mondiale. Secondo le Nazioni Unite piu’ di un bilione di persone già non ha all’acqua potabile. Se la tendenza attuale persiste nel 2025 la domanda d’acqua potabile crescerà del 56% piu’ della quantità di acqua attualmente disponibile.

Le multinazionali riconoscono questa tendenza e stanno provando a monopolizzare le forniture idriche nel mondo. Monsanto , Bechtel a altre multinazionali globali stanno cercando di avere il controllo del sistema e delle forniture idriche mondiali.
La banca mondiale ha recentemente adottato una politica di privatizzazione dell’acqua e fissando per l’acqua un pieno costo. Questa politica sta causando grandi difficoltà in molti paesi del terzo mondo, che temono che i propri cittadini non potranno permettersi l’acqua “for-profit”. Mentre le compagnie espandono i profitti, emergono resistenze dalla base della società alla privatizzazione dell’acqua. La Bechtel di San Francisco è stata contattata per gestire il sistema idrico a Cochabamba, Bolivia, dopo che la Banca mondiale ha richiesto alla Bolivia di privatizzare.

Quando la Bechtel ha aumentato il prezzo dell’acqua l’intera città è entrata in sciopero generale. I militari hanno ucciso un diciassettenne e arrestato i militanti per il diritto all’acqua. Ma dopo quattro mesi di agitazione il governo boliviano ha cacciato Bechtel da Cochabamba.

La Bechtel Group Inc, una multi con una lunga storia di abusi ambientali, contratta ora con la città di San Francisco per migliorare il sistema idrico cittadino. Gli impiegati della Bechtel stanno lavorando fianco a fianco con i lavoratori del governo in un movimento di privatizzazione che fa temere agli attivisti un eventuale rilevamento del sistema idrico di San Francisco.

I governi stanno trasferendo il loro controllo sulle forniture domestiche di acqua partecipando ad accordi sul commercio di come il NAFTA (accordo di libero commercio del Nord America) e ad istituzioni come il WTO. Questi accordi danno alle transnazionali il diritto (mai esistito finora) alla gestione dell’acqua delle compagnie firmatarie
Monsanto programma di avere entrate per 420 milioni di dollari, con un introito netto di 63 milioni nel 2008, dai suoi affari legati all’acqua in India e in Messico. Monsanto prevede che quello dell’acqua diverrà un mercato multi bilionario nei prossimi decenni.

Aggiornamento di Maude Barlow

Questa storia è d’importanza vitale per la terra e per tutta l’umanità. Le limitate risorse di acqua potabile (meno dello 0,5 % della quantità totale di acqua disponibile nel mondo) sono state “deviate”, consumate e inquinate così velocemente che, nell’anno 2025, due terzi della popolazione mondiale vivrà in uno stato di seria privazione d’acqua. I governi stanno passando la responsabilità di questa risorsa preziosa a gigantesche transnazionali che, in collusione con la Banca Mondiale e il WTO, cercano di commodificare e privatizzare l’acqua mondiale e immettere nel libero mercato per venderla al miglior offerente. Milioni di cittadini di tutto il mondo vengono privati dei fondamentali diritti umani , e si sta causando un grande danno ecologico mentre la grande industria pretende l’acqua una volta utilizzata per sostenere le comunità e curare la natura.

Recentemente è stato creato un movimento civile per strappar via il controllo dell’acqua dalle forze del mercato del profitto e per rivendicarlo per le persone e per la natura. Questo movimento, che si chiama Blue Planet Project, è un’alleanza di contadini, ambientalisti, indigeni, lavoratori dei settori pubblici e attivisti urbani che hanno rivendicato la distribuzione idrica come diritto umano alla manifestazione del 2000 del forum mondiale sull’acqua all’Aja. Il progetto sta aderendo a primo vertice globale dei cittadini sull’acqua a Vancouver nel Luglio 2001. Uno dei progetti principali è stato il sostegno degli attivisti a Cochanbamba, Bolivia che, guidato dal capo dell’unione Oscar Olivera, ha costretto la gigantesca compagnia Bechtel a lasciare il paese e ha fermato il quadro di privatizzazione imposta dalla banca mondiale che ha raddoppiato il prezzo dell’acqua per gli indigeni.

La stampa main stream è stata riluttante a raccontare questa storia. La nostra lotta in Canada è cominciata riguardando il potenziale dell’esportazione d’acqua richiesto da alcuni politici e multi. L’acqua è stata inclusa sia nel Nafta che nel WTO come bene commerciabile; una volta girato il rubinetto, i diritti delle multi all’acqua sono immediatamente stabiliti. Ma la nostra stampa ufficiale generalmente sostiene la globalizzazione economica e questi accordi commerciali e permetterà solo report selettivi sulle posizioni dell’opposizione. Blue Gold, il mio giornale sulla commodificazione dell’acqua, pubblicato dall’IFG nel 1999, è stato stampato in varie lingue e venduto in tutto il mondo è stato ignorato dai media nordamericani.
La storia della distruzione dell’acqua potabile restante al mondo è una delle piu’ impressionanti del nostro tempo; semplicemente non c’è modo per ingrandire la natura della crisi. E anche quando i media main stream riportano su ciò- cosa che non è abbastanza frequente o abbastanza approfondito- raramente viene posta la domanda piu’ cruciale di tutte:”Chi possiede l’acqua?”. Noi diciamo: la terra, tutte le specie e tutte le generazioni future: molti potenti hanno un’altra risposta. E’ ora di aprire questa discussione.


Per maggiori informazioni su questa storia e il Blue Planet Project, contattate il Consiglio dei Canadesi:

tel 613-233-2773; fax, 613-233-6776; indirizzo, 502-151 Slater Street, Ottawa, ON. Canada, K1P 5H3; pagina web <http://www.canadians.org>.

Maude Barlow è presidentessa nazionale del Consiglio dei Canadesi e uno dei direttori del forum internazionale sulla Globalizzazione.

Aggiornamento di Jim Shultz

Sono passati otto mesi da quando la gente di Cochabamba ha costretto una succursale della Bechtel ad andarsene e ha restaurato il controllo della fornitura idrica nella regione nelle mani pubbliche. La storia ha portato ad un attenzione senza precedenti verso la questione della privatizzazione dell’acqua e eventi importanti continuano a svelarla localmente e internazionalmente.
Localmente gli abitanti di Cohabamba stano lavorando fianco a fianco con la compagnia idrica ricostituita, SENAPA, per estendere il servizio idrico a piu’ famiglie. Ad Alto Cochabamba, una delle periferie piu’ povere della città, un cisterna comunitaria è rimasta incompleta per anni ed è diventata una discarica locale. Oggi la cisterna è in piena funzione e porta acqua al circondario per la prima volta. I leader civili dicono che stanno costruendo un servizio pubblico gestito dalle persone invece che dai politici corrotti o una multi gonfia i prezzi al di là do ogni limite dettato dalla democrazia locale.
Come risultato diretto del centro di reportage sulla democrazia, la ribellione dell’acqua di Cochabamba sta anche attirando attenzione e solidarietà sostanziali in tutto il mondo. A Dicembre una delegazione di gruppi civici dagli USA e dagli Stati Uniti è andata a Cochabamba per una conferenza internazionale sulla privatizzazione dell’acqua: Questi gruppi e altri hanno, dunque, espresso il loro sostegno contro gli ultimi attacchi della Bechtel, una causa per circa 20 milioni di dollari- Indennizzo per aver perso il loro contratto lucrativo a Cochabamba. E’ un’azione che contrappone una delle multi “piu’ in salute” del mondo e la popolazione del paese piu’ povero del Sudamerica.

Bechtel ha negoziato attivamente per discutere a livello internazionale nella maniera piu’ amichevole possible e apparentemente ha deciso che le sue migliori chance risiedono nel BIT -Accordo di investimento bilaterale- firmato precedentemente da Bolivia e Olanda. Alla fine dello scorso anno Bechtel ha tranquillamente rimaneggiato documenti per collocare la sua succursale sotto registrazione olandese, in preparazione di una mossa del genere. I Grupppi internazionali si stanno organizzando per aiutare la lotta di Cochabamba nell'affrontare la causa con Bechtel. ”Sarà la prima lotta della società civile internazionale contro un’azione legale di una corporation sotto un tale trattato” dice Antonia Juhasz del Forum internazionale di Base sulla Globalizzazioe di San Fracisco.

Gli articoli del demoracy center,che sono circoalti principalmente nella stampa progressista e sono stati distribuiti ampiamente via internet hanno anche attratto la pubblicazione in alcuni quotidiani, come il San Jose Mercuri, il San Francisco Examiner e il Toronto Star (grazie alla distribuzione del Pacific News Service). La gran parte della copertura main stream, comunque, è stata limitata ai dispacci del corrispondente boliviano dell’associated press. Il corrispondente di AP Peter McFarren è finito sotto accusa per articoli che ripetevano "ardentemente" la linea pubblica del governo e di Bechtel, attribuendo a torto la rivolta per l’acqua a “narcotrafficanti”.

Un lettore degli articoli del Democracy Center ha notato le differenze negli articoli e ha scoperto che McFarren stava al tempo stesso facendo pressioni sul congresso boliviano per far approvare un discutibile progetto per trasportare l’acqua boliviana in Cile. Quando AP è stata iformata del conflitto di interessi, McFarren ha rassegnato improvvisamente le dimissioni.

Maggiori informazioni su questa storia, inclusa un’iscrizione al bollettino gratuito via e mail, nel quale sono stati inseriti gli articoli, è disponibile su http://www.democracyctr.org
Jim Shultz: JShultz@democracyctr.org

Aggiornamento di Pratap Chatterjee

La maggior rivista di infomazione di Ingegneria classifica Bechtel come la piu’grande compagnia di costruzioni negli Stati Uniti; è anche la piu’ grande compagnia nella California delNord: ha fondato mega progetti dal dotto dell’ Alaska e la diga di Hoover al ponte della baia di San Francisco, dai dotti di gas naturale in Algeria alle raffinerie in Zambia. Difficilmtene è passato giorno senza che la compagnia non abbia firmato un nuovocontratto da qualche parte del mondo; in breve, ha lavorato su 19.000 contratti in 140 nel secolo scorso, molti dei quali con soldi de contribuenti.

Ancora, un'ampia revisione dei contratti di Bechtel negli ultimi 100 anni mostra che la compagnia è stata colpevole di sottili collusioni politiche. In effetti, se c’è un percorso dei progetti per i lavori pubblici di Bechtel è questo: La compagnia lavora sotto la copertura della massima segretezza e di routine alza i prezzi dei progetti ben al di sopra dell'offerta iniziale, colpendo i contribuenti con tasse enormi e spesso inaspettate.
Se questo eccedere dei costi si merita qualche titolo di giornale, gli impatti ambientali e sociali delle attività di costruzione della compagnia hanno, invece, raramente avuto menzione: gestendo siti per test nucleari in Nevada, aiutando a far sparire una montagna sacra sull’isola del Pacifico della Nuova Guinea per costruire la piu’ grande miniera d’oro del mondo, progettando oleodotti per Saddam Hussein in Iraq, delineando piani di sviluppo per un uomo accusato di aver ucciso mezzo milione di rifugiati Hutu nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire), costruendo raffinerie tossiche per la Chevron.

*Attualmente non stiamo considerando un ricorso legale per alcune ragioni:
*Per vincere una causa per diffamazione, Bechtel avrebbe dovuto dimostrare che i giornalisti, gli attivisti o i politici in questione sapevano che queste affermazioni erano false o prendere in considerazione seri dubbi sulla loro esattezza. e questo sarebbe difficile da provare.

*Una causa darebbe alla gran parte delle critiche rivolte a Bechtel un altro forum pubblico nel quale riprendere le loro rivendicazioni. Degli avvocati potrebbero essere autorizzati ad indagare ampiamente negli affari "non-pubblici" di Bechtel- e potrebbero, dunque, anche richieder e documenti sostanziali e avere deposizioni di impiegati di Bechtel- per provare la fondatezza delle denunce contro Bechte.l

*Bechtel dovrebbe dimostrare la somma dei danni subiti in conseguenza alla presunta diffamazione: Bechtel dorebbe, dunque, dimostrare una perdita monetaria, cosa che sarebbe difficile ( e ci consentirebbe nuovamente di accedere ai suoi dati)
La stampa main stream scrive regolarmente sugli appalti vinti e da Bechtel, ma raramente scava piu' a fondo per scoprire l'impatto di questi progetti. Nessun media main sream ha mai mirato a un'ampia panoramica sulla storia della compagnia o è riuscita a indagare sul lavoro interno alla compagnia:questo particolarmente perché la compagnia rifiuta di concedere ai media il contatto con lo staff e con l'amministrazione.







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