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Rappresaglie Black Blok americani
by Alan Monday, Feb. 03, 2003 at 10:58 AM mail:

Black Blok minaccaino rappresaglie.

Il gruppo anarchico dei Black Blok Americani hanno minacciato azioni di rappresaglia nel caso il governo americano attacchi l'IRAK.
Approfondimenti:
http://sf.indymedia.org/news/2002/12/1552852.php

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grandi!
by giulio Monday, Feb. 03, 2003 at 11:16 AM mail:

sono d accordo.....è l unico modo x farsi sentire!!!!un a anarchico di genova

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OTTIMA IDEA
by gino l'anarchico Monday, Feb. 03, 2003 at 11:31 AM mail:

Ma ke ci manca a noi?
Perch'e non ci abbiamo pensato prima, per fermare i nostri alpini, fermare la loro partenza per l'AFGANISTAN,dico?

O per protestare contro il SILENZIO omertoso che copre avvolge e tace le responsabilitá sulle stragi di USTICA e del CENRIS, tanto per dirne SOLAMENTE DUE delle mille che si sono realizate in questi ultimi 50 anni dai neo fascisti a stelle&strisce e dai loro complici/sudditi volontari?

Un forte abraccio

gino l'anarchico

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gino il sognatore
by pino l'anarchico Monday, Feb. 03, 2003 at 12:24 PM mail:

...perche'??

perche' siamo un popolo di mangiapane a ufo, servi abietti e deboli (nello spirito e nel corpo)

da noi queste cose non si sono viste mai e mai si vedranno.

oltretutto abbiamo ancora la pancia troppo piena e il cellulare sempre carico...

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Adesso attacheranno l'Irak,ma vi siete scordati USTICA?
by gino l'anarchico Monday, Feb. 03, 2003 at 1:45 PM mail:

Adesso attacheranno ...
poster_ustica.gifuogezr.gif, image/gif, 635x790

Caro pino l'anarchico,

hai proprio raggione,sono un sognatore,
ma un sognatore che ha anche il coraggio di sognare ad occhi aperti in questo mondo di ottusi !!!

Alcuni siti da visitare:vi invito a cercare in rete ed a publicare anche vou qualcosa su Ustica,il Cemresig ecc ...
1° articolo http://www.stragi80.com/ustica/rassegna/servizivari/lora.html

L'ORA Mercoledì 12 Febbraio 1992 - La verità su Ustica
Esclusivo/ Un militare in pensione racconta cosa accadde quella notte
BATTAGLIA AEREA POI LA TRAGEDIA
Un missile del furioso duello nei cieli fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico caduto sulla Sila abbattè il DC9 Itavia
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di NINO TILOTTA
"La tragedia di Ustica fu causata da una battaglia aerea fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico precipitato sui monti della Sila. Non è forse tutta la verità, ma è certo la verità". Parla per la prima volta G.S. un maresciallo ora in pensione addetto al controllo del traffico aereo sui confini dei Paesi alleati, in servizio quella notte del 27 giugno 1980 allo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), il quartiere generale NATO situato ad una sessantina di chilometri da Bruxelles: Il "cervello" dell'Alleanza Atlantica.

Preferisce che non si faccia il suo nome: "Credo che vari servizi segreti siano curiosi di identificarmi -dice - e se ancora non ci sono riusciti non voglio facilitar loro il lavoro".

Si tratta del maresciallo che chiamò "Telefono giallo" durante la trasmissione che Augias dedicò al "Caso Ustica". Siamo riusciti a rintracciarlo.

"Augias mi fece parlare poco in quell'occasione - dice - perché quando mi chiese in modo perentorio se potevo dirgli cosa era successo quella notte, io risposi di no. Diedi però delle indicazioni precise, che interessarono il giudice Priore, in seguito. Non potevo fare altrimenti, allora.Un militare che, come me, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e all'Alleanza Atlantica è obbligato a tenere fede a quel giuramento ancora per due anni dopo aver lasciato il servizio. Nel frattempo non ci saranno più "prove". I codici (Scramble) cambiano ogni due mesi. Una registrazione, un nastro, se si vuole, scompare in trenta secondi".

"Io quella notte entrai in servizio alle 24, quando erano trascorse oltre tre ore dagli attimi fatali. In sala operativa notai una strana agitazione. Mi resi subito conto che il quartiere generale era mobilitato. Mi dissero che c'era stato un incidente che ci riguardava. Allo SHAPE era arrivato in elicottero il Su.C.Eur., il comandante supremo delle forze NATO in Europa. Non ricordo se in quel momento fosse il generale Alexander Haig o il generale Rogers. Allo SHAPE , infatti, qualsiasi "movimento" militare riguardi lo spazio dei Paesi alleati deve essere tempestivamente comunicato.

Così avvenne anche quella sera.

Il mio compito era proprio quello di controllare il traffico aereo sui Paesi della NATO. L'"equipaggio", cioè l'equipe, è composto in genere da personale di tutti i Paesi Alleati. Qualche italiano che era in servizio il turno precedente al mio e che certo avrà visto tutto, c'è".

Ma lei, maresciallo, ha dati tali che le hanno consentito di maturare una versione della tragedia?

"Si. E per quel che mi riguarda sono certo che quella notte le cose siano andate proprio così: il satellite americano (ma anche i sovietici ne hanno uno analogo, quindi anche loro sanno tutto) ha rilevato il decollo dalla Libia di un aereo diretto nell'area mediterranea. Scatta allora una procedura semplicissima. Il Sac (Strategic Air Command), che noi chiamiamo "la Casa Bianca in volo", ordina il decollo di due Tomcat . Gli intercettori, di solito, partono dalla base NATO più vicina. In Sicilia ci sono Marsala e Sigonella. Ambedue le basi però sono sprovviste di Tomcat, gli unici caccia in grado di battere tecnicamente i Mig 23. I Tomcat si trovano a bordo di una portaerei americana in navigazione nel mediterraneo. E' da qui, che decollano i due intercettori.

Tra l'altro in aria, quella sera, c'erano anche due Atlantic francesi, aerei in grado di scandagliare il mare metro per metro, alla ricerca di sommergibili. Ma per quel che ne so nella vicenda non hanno avuto ruoli particolari. I due intercettori si avvicinano all'aereo e comunica allo SHAPE il relativo "SCRAMBLE". Ciò è importante, perché riduce le responsabilità dell'Aeronautica Italiana, essendo lo SCRAMBLE un codice segreto traducibile solo dallo SHAPE.

L'Aeronautica italiana, quindi, anche se "vede" sul radar le tracce , non sa in realtà di "cosa" o di "chi "si tratti. Sa solo che, a quel punto, il compito di difesa dello spazio aereo viene assolto dalla NATO. Non interviene neanche".

"Allo SHAPE si traduce lo "SCRAMBLE". Si identifica un Mig 23 libico e, dopo i rituali "inviti" ed "avvertimenti" se ne ordina l'abbattimento.

Inizia così un war game aereo tra gli intercettori americani e l'aereo nemico. Ma fin qui, badiamo bene, non c'è gran chè di eccezionale. Di queste battaglie se ne facevano tante, in quel periodo di tensione con Gheddafi. Specie sul Golfo della Sirte. Quel mare è pieno di carcasse di Mig abbattuti dagli americani. Solo che, quella maledetta notte, per motivi misteriosi, o solo per sfuggire ai Tomacats, il pilota si portò oltre il Canale di Sicilia, sulla rotta del DC 9 Itavia, o comunque nelle sue vicinanze.

Un missile, che non so se sparato da uno dei due caccia americani o dallo stesso Mig, sarà stato attratto dall'enorme calore dell'aereo di linea. E fu la tragedia. I due Tomcats hanno poi fatto fuori l'aereo , precipitato sulla Sila, e sono rientrati sulla portaerei. Le cose, per quel che mi riguarda, credo proprio siano andate così".

Ma Marsala, anche se non sapeva per via dello "SCRAMBLE", chi fossero gli artefici di questo war game, almeno le tracce sul radar le avrà pur viste, no?

"Certo. Quelle tracce si trovano nel famoso pezzo di nastro mancante. Quella notte a Marsala, lo so per certo, è atterrato un aereo militare, venuto per sequestrare proprio quelle registrazioni.

Rimangono molti interrogativi. Intanto: quale poteva essere la missione del Mig libico?

"Non lo so. Credo che fosse la "solita". Come ho già detto in quel periodo ci arrivavano spesso allo SHAPE "SCRAMBLE" da decodificare. Molto spesso si trattava di Mig libici che arrivavano in modo provocatorio fino quasi a Pantelleria. Gheddafi, come si ricorderà, rivendicava come proprio lo spazio aereo sul golfo della Sirte. Ma gli americani non erano d'accordo. O magari il Mig poteva essere un diversivo per consentire ai libici qualche particolare manovra".

E la storia che quella notte si aspettasse Gheddafi per farlo fuori?

"Io posso dire del traffico aereo sui Paesi alleati. Non su chi stava su questi aerei. Una cosa però è certa: il Mig 23 è un monoposto. E nessuno avrebbe mai potuto pensare che a pilotarlo ci fosse un Gheddafi così imbecille da avventurarsi da solo nei cieli controllati palmo a palmo dalla NATO".

Perché, se è andata come dice lei, si è creata questa serie di bugie ed omissioni?

"Perché l'Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni militari. Non poteva venir meno a questo patto. Si è limitata a dire: "l'Aeronautica Italiana in questa faccenda non c'entra". In fondo è la verità. Almeno parte della verità. Solo se venisse sciolto il segreto militare che vincola le Forze armate NATO, sapremmo esattamente cos'è accaduto. Se togliessero questo segreto, vedrebbe quanti militari sarebbero felici di togliersi questa "spina dal cuore", come l'ha definita Cossiga.

Ma il clima è ancora tanto rovente. Si figuri che un avvocato di parte civile, che difende i familiari delle vittime della strage, mi ha detto che il giornalista Purgatori, protagonista del film "Il muro di gomma" non ha potuto presenziare ad una conferenza sulla questione perché il suo direttore lo avrebbe diffidato dall'occuparsi ancora del caso.

Se il clima è ancora questo, dopo dodici anni, se ci sono tali pressioni, allora la verità forse non verrà mai fuori. Tutta, almeno".
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2° articolo http://www.mclink.it/personal/MC9494/ustica.htm

La strage di Ustica: per non dimenticare...



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Questa pagina intende essere un piccolo contributo alla memoria. Non dobbiamo smettere di pretendere la verità.
Aggiungo la mia voce a quella di quanti -in questi lunghi anni- non hanno smesso di credere nella giustizia, di pretendere che si faccia luce. Che la verità, a 19 anni dalla strage, venga finalmente fuori. Che i colpevoli (chi la strage la ha provocata e chi ha coperto la verità) siano puniti.


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Caro diario...
Caro diario sono felice, oggi è il 26 giugno 1980 e sono stata promossa. EVVIVA!!!!! (ho tredici anni) Mamma e Papà sono molto orgogliosi di me, mi hanno promesso da mesi che il loro regalo per la promozione sarà portarmi con loro in Sicilia. EVVIVA!! Ce l'ho fatta e non vedo l'ora di fare il mio primo viaggio in aereo, anche per i miei genitori è la prima volta. Oggi ho telefonato a mia cugina a Palermo, le ho detto che fra qualche giorno ci vedremo, anche la nonna è contentissima e non vede l'ora, ed anch'io sono impaziente di fare questo viaggio. Caro diario oggi 26 giugno 1980 c'è stato un cambiamento nel programma. La mamma ha detto che siccome non ha trovato posto in aereo, partono solo loro due con la speranza di poter trovare due biglietti, promettendomi un nuovo regalo al ritorno. UFFA!!! Non è giusto! Sono arrabbiatissima! Non voglio un altro regalo. Ho pianto tutto il pomeriggio, ma le mie lacrime sono servite solo a far partire la mamma molto triste. Le sue parole per consolarmi sono state: "tu devi badare alla famiglia perché sei la più giudiziosa". UFFA! Mamma mi ha tradita, non è stata di parola. Non si fanno promesse se poi non si mantengono. Io voglio il regalo promesso. Voglio volare con Mamma e Papà. Oggi 27 sono partiti, nel pomeriggio hanno telefonato per dire che l'aereo partiva in ritardo, colevano parlare con me, ero così arrabbiata che non sono andata al telefono. Caro diario oggi 28 giugno 1980 non credetrai a quello che ti dirò ora: la Mamma e il Papà non hanno ancora telefonato per dire che sono arrivati. Qui sono tutti agitati. Non credo a quello che sento, dicono che l'aereo è scomparso!! NO! Non è possibile, non può succedere niente di brutto ai miei genitori. Io sono la piccola di casa. Ma perché a casa nostra c'è sempre il dottore e mi mandano sempre a comprare la camomilla? Perché i miei fratelli e mia sorella piangono sempre? Perché la TV fa vedere sempre quelle immagini nel mare? Sono tutte finte, come dice sempre la Mamma! Se potessi sentirla al telefono la Mamma mi tranquillizzerebbe. Mi sento morire. I miei fratelli sono partiti a cercare Mamma e Papà. Sono due giorni che tengo le dita incrociate, qui sono tutti disperati, ma io no, perché so che Mamma e Papà torneranno molto presto. C'è un via vai di parenti, amici che ci opprimono, piangono. Non sanno che lo fanno inutilmente, perché non è vero niente, Mamma e Papà torneranno da me, perché non lascerrebbero mai la propria piccola qui sola. I miei genitori mi vogliono troppo bene per abbandonarmi. Tornate presto vi prego. Caro diario mi stanno facendo credere a questa realtà, ma io tengo forte le mie dita incrociate, quello che sto passando non te lo so descrivere. Mi riempio di pizzicotti per svegliarmi da questo incubo che non finisce mai. Papà, Mamma dove siete andati a finire? Perché mi lasciate così sola... In famiglia c'è tensione, non so più se chiamarla famiglia, ora non è rimasto niente della mia meravigliosa famiglia. Solo il dolore regna fra noi e fa continuare i nostri giorni. Oh Dio, che sta succedendo a noi tutti? Perché hai voluto questo? Chi ha voluto e permesso tutto questo? Perché delle persone fanno queste cattiverie? Perché devono esistere questi sbagli e far soffrire così la gente? Caro diario oggi sono andata nella casa dove ero così felice con i miei genitori, £e così vuota, spoglia, lugubre ed ho cominciato a sognare ad occhi aperti. Vedo Mamma e Papà scendere dall'auutobus con delle grandi valige, entrare in casa, salire le scale ed io precipitarmi ad abbracciarli! Oh Signore ti ringrazio!! Non mi stacco più da loro, non mi voglio più svegliare, portatemi via con voi vi prego. Ho pianto tanto, tanto, urlato più forte che potevo, avrei voluto farli scendere da quel maledetto aereo che me li aveva portati via. Sono stanca, nauseata, ho paura che impazzirò o forse pazza lo sono già. Vorrei farla finita. Mamma, Papà perché non mi avete portato via con voi? Io non riesco più a vivere! Caro diario sono strastufa, non ce la faccio più, ora ti saluto, vado a dormire, spero che i miei sogni mi portino via con loro. Anno 1990. Da quel triste momento di dieci anni fa tutti mi hanno sempre detto che ero fortunata ad essere così piccola e che quindi non soffrivo più di tanto, ma non sanno che quando la speranza muore la vita non ha più senso. Quella bambina è cresciuta, ora ha ventitré anni, ed ancora non sa che senso dare a questa sua sofferenza.
Linda Lachina (da Ustica - La via dell'ombra)

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I fatti

In alto
I resti del Dc-9 ricostruiti in un hangar di Pratica di Mare.
In questa immagine viene evidenziata la zona di uscita del
primo dei due missili che avrebbero abbattuto il velivolo.
In basso
Ricostruzione ottenuta inserendo nell'immagine dell'aereo
integro la zona in questione

Il 27 giugno 1980, alle ore 21 esatte, i radar di Fiumicino cessavano bruscamente di registrare le battute dell'Itavia 870, un Dc-9 in volo tra Bologna e Palermo con a bordo 81 persone. L'aereo sembrava scomparso, ma dopo alcune ore spese in frenetiche quanto disordinate ricerche, si raggiungeva la certezza che era caduto in mare a nord di Ustica. Non c'erano superstiti. Quel momento segnava l'inizio di uno di quei misteri italiani - come l'attentato in piazza Fontana o la strage di Bologna - che sono sempre rimasti colpevolmente irrisolti.

da Il quinto scenario I missili su Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli, 1994).

Giorno per giorno tra indagini e depistaggi
27 giugno 1980
Ore 20,59',45". Il DC9 I-TIGI Itavia, in volo da Bologna e Palermo, partito con due ore di ritardo, esplode nei cieli a nord di Ustica.
81 fra passeggeri ed equipaggio. 81 vittime, di cui 13 bambini: 2 non hanno ancora compiuto 2due mesi.
28 giugno 1980
Il gruppo neo fascitsa dei NAR rivendica la strage: per i giudici si tratterà di un vero e proprio depistaggio operato dal cosidetto Super Sismi, il "gotha" dei servizi segreti inquinati dalla P2.
10 luglio 1980
Il ministro socialista della difesa Lelio Lagoorio riferisce al senato dell'incidente escludendo coinvolgimento di aerei militari. Le autorità aeronautiche sostengono l'ipotesi del "cedimento strutturale" del velivolo. Il generale Romolo Mangani, comandante del Centro operativo regionale di Martina Franca, responsabile del controllo radar dei cieli del sud verrà accusatodi "alto tradimento per aver depistato le indagini".
18 luglio 1980
Sui monti della Sila viene trovato un Mig 23 libico abbattuto la notte del 27 giugno, la stessa notte dell'abbattimento del DC9. Il marescaillo Mario Alberto Dettori, radarista della base di Poggio Ballone (Grosseto), confessa alla moglie: "Quella notte è successo un casino, per poco non scoppia la guerra". Dettori morirà suicida nel marzo dell'87 ossessionato da una scritta che, dice, non l'abbandona mai: "Il silenzio è d'oro e uccide".
17 dicembre 1980
L'Itavia, lazienda del DC9 esploso, dirama un comunicato stampa che indica come unica ipotesi valida a spiegare la caduta dell'aereo quella di un missile.
16 marzo 1982
La prima commissione d'inchiesta parlamentare (presidente Carlo Luzzati) sostiene che senza l'esame del relitto non è possibile chiarire se il DC9 cadde per esplosione interna (bomba) o esterna (missile).
Agosto 1986
Il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga chiede al capo del Governo Bettino Craxi di rendere possibile il recupero del relitto. La motivazione? "Ogni ritardo nelle indagini comporta il rinvio delle eventuali misure correttive che potrebbero rivelarsi indispensabili per la prevenzione di altri incidenti..."
10 giugno 1987
La ditta francese Ifremer comincia le operazioni di recupero del DC9.
16 marzo 1989
Dopo cinque anni di lavoro i periti della commissione Blasi nominata dal giudice Bucarelli concludono che il DC9 è stato abbattuto da un missile.
Maggio 1990
A sorpresa, due dei componenti la commissione voluta da Bucarelli fanno marcia indietro riproponendo l'ipotesi della bomba.
Marzo 1993
Alexj Pavlov, ex colonnello del KGB, rivela la sua verità: il DC9 fu abbattuto da missili americani, i sovietici videro tutto dalla base militare segreta che nascondevano vicino a Tripoli: "Fummo costretti a non rivelare quanto sapevamo per non scoprire il nostro punto di osservazione. Quella notte furono fatte allontanare tutte le unità sovietiche della zona perché sapevamo che ci sarebbe stata un'esercitazione a fuoco delle forze americane..."
Dicembre 1993
Andrea Crociani, imprenditore toscano, viene interrogato dal giudice Rosario Priore, nelle cui mani è finita l'inchiesta. Crociani rivela le confessioni a lui fatte da Mario Naldini, il tenente colonnello che prestava servizio all'aeroporto di Grosseto e che la sera del 27 giugno si alzò in volo con il suo caccia TF140 per un'esercitazione NATO. "Mario mi disse: 'quella notte c'erano tre aerei. Uno autorizzato, due no. Li avevamo intercettati quando ci dissero di rientrare. All'aeroporto di Grosseto, dopo l'atterraggio, ci informarono della tragedia del DC9'". Naldini è il capo squadriglia delle Frecce Tricolori, morto a Ramstein nell'agosto dell'88 durante la disastrosa esibizione che causò la morte di 51 persone. Dieci giorni dopo doveva essere ascoltato da Priore per i fatti di Ustcia. Ramstein fu tragedia o sabotaggio?
Febbraio 1994
Il giornalista Claudio Gatti ricostruisce con Gail Hammer una nuova verità. Il DC9 fu abbattuto per sbaglio dai servizi segreti israeliani che volevano colpire un aereo che trasportava uranio arricchito destinato a una centrale nucleare irachena.
17 maggio 1994
L'espero inglese Francis Arnolf Taylor sostiene che l'esplosione del DC9 sarebbe stata causata da una bomba. E' un'indiscrezione trapelata dagli accertamenti ordinati dal giudice Priore sulle cause della tragedia. L'ipotesi viene però respinta da Daria Bonfietti, presidente dell'associazione parenti delle vittime della strage: "Nessuna delle varie prove effettuate in Italia e all'estero ha mai dato riscontro positivo all'ipotesi bomba".
Giugno 1994
Si attendono le conclusioni degli accertamenti voluti dal giudice Priore. L'ora della verità o di nuove polemiche?
(da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)

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Gli atti
Confutazione della tesi "bomba a bordo"
Osservazioni dei consulenti tecnici di parte civile L. Di Stefano e M. Cinti sulla Perizia Tecnica del 1994 ed altro (251 KB)
Copyright:Luigi Di Stefano - E' vietata la riproduzione anche parziale senza la preventiva autorizzazione dell'autore


Commissione Stragi
Il terrorismo, le stragi ed il contesto storico-politico. Proposta di relazione redatta dal Presidente della Commissione, senatore Giovanni Pellegrino (59 KB)
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Le vittime
Dedico questa pagina alle 81 vittime, tra passeggeri e personale di bordo, del volo Itavia 870:
Cinzia Andres, Luigi Andres, Francesco Baiamonte, Paola Bonati, Alberto Bonfietti, Alberto Bosco, Maria Vincenza Calderone, Giuseppe Cammarota, Arnaldo Campanini, Antonio Candia, Antonella Cappellini, Giovanni Cerami, Maria Grazia Croce, Francesca D'Alfonso, Salvatore D'Alfonso, Sebastiano D'Alfonso, Michele Davì, Giuseppe Calogero De Ciccio, Rosa De Dominicis, Elvira De Lisi, Francesco Di Natale, Antonella Diodato, Giuseppe Diodato, Vincenzo Diodato, Giacomo Filippi, Enzo Fontana, Vito Fontana, Carmela Fullone, Rosario Fullone, Vito Gallo, Domenico Gatti, Guelfo Gherardi, Antonino Greco, Berta Gruber, Andrea Guarano, Vincenzo Guardi, Giacomo Guerino, Graziella Guerra, Rita Guzzo, Giuseppe Lachina, Gaetano La Rocca, Paolo Licata, Maria Rosaria Liotta, Francesca Lupo, Giovanna Lupo, Giuseppe Manitta, Claudio Marchese, Daniela Marfisi, Tiziana Marfisi, Erica Mazzel, Rita Mazzel, Maria Assunta Mignani, Annino Molteni, Paolo Morici, Guglielmo Norritto, Lorenzo Ongari, Paola Papi, Alessandra Parisi, Carlo Parrinello, Francesca Parrinello, Anna Paola Pellicciani, Antonella Pinocchio, Giovanni Pinocchio, Gaetano Prestileo, Andrea Reina, Giulia Reina, Costanzo Ronchini, Marianna Siracusa, Maria Elena Speciale, Giuliana Superchi, Antonio Torres, Giulia Maria Concetta Tripliciano, Pierpaolo Ugolini, Daniela Valentini, Giuseppe Valenza, Massimo Venturi, Marco Volanti, Maria Volpe, Alessandro Zanetti, Emanuele Zanetti, Nicola Zanetti.
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La satira


Disegni riemersi dal mare
"Ma con che coraggio ridete delle tragedie?"
Nella ricca casistica dell'antico e mai sopito dibattito sui "limiti della satira", questa è una delle domande ricorrenti. Ma anche una delle meno insidiose. Che le tragedie "facciano anche ridere", intanto, è ampiamente assodato. Come ogni evento umano iperbolico, estremo, esagerato, provocano lo spaesamento ideale per alterare l'umore in un senso, -il pianto- o nell'altro -il riso. Stati febbrili della sensibilità la cui parentela è sottolineata da tonnellate di letteratura, drammaturgia, cinematografia. Niente di più spiegabile di un fou-rire a un funerale, o della fisica, irrefrenabile commozione che accompagna le gioie più intense della vita. Nell'uno e nell'altro caso, il riso e il pianto sono forme di una compensazione non stridente, di un pudore non frustrante. Al famoso "si ride per non piangere" che accompagna la percezione del tragico corrisponde il "si piange per non ridere" dei momenti di felicità straripante. Sono due manifestazioni umane ugualmente irreparabili (il singhiozzo e la risata), le sole veramente all'altezza delle situazioni irreparabili. Solo l'indifferenza, in quei casi, appare davvero deplorevole e in fin dei conti immorale, perché inumana.
Un mio amico troppo poco frequentato e conosciuto fece eseguire, ai suoi funerali, "E' morto un bischero". I presenti mi raccontarono che si rideva e si piangeva insieme. E che quel cock-tail era la perfetta descrizione della formidabile vita del morto.
Si sa che il comico -come linguaggio alto, universale- è ancora sottovalutato, spesso frainteso. Viene interpretato come "leggerezza" (come se la leggerezza, tra l'altro, fosse indizio di superficialità) e come fuga dalla respoonsabilità. "Che c'è da ridere?". Dovrebbe far riflettere il fatto che il più strepitoso umorismo contemporaneo è imputabile al più perseguitato e massacrato dei popoli, gli ebrei.
Credo che questo dossier sulla tragedia du Ustica, raccontata attraverso le vignette sul tema pubblicate su Cuore, dimostri meglio di ogni discorso quanto la satira sia un linguaggio adeguato alle più fosche e disperanti tra le ingiurie che gli uomini devono subire. E' stata realizzata per volontà dell'Associazione Parenti delle Vittime. La nostra collaborazione è stata convinta e solidale, ben sapendo che i nostri passati schiamazzi attorno a quel lutto spaventoso, e vergognoso per il paese, erano perfettamente dimensionati alla grandezza della tragedia. Penso che per i nostri concittadini che hanno perduto, quel giorno, persone in carne e ossa, queste vignette abbiano, ancora oggi, il valore di un omaggio inconsueto e fraterno ai loro mortie e alla verità. Alcuni di questi disegni avrebbero potuto benissimo riemergere dal mare di Ustica, quel 27 giugno, come ultima testimonianza di vita e di intelligenza degli 81 italiani perduti per sempre.
Michele Serra (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)


A BUON PUNTO I LAVORI DELLA COMMISSIONE STRAGI
Trovata a Ustica la pallottola usata a Milano per uccidere Calabresi scomparsa alla vigilia del rapimento di Moro e citata in una lettera di Calvi a Gelli fotocopiata da Andreotti dopo la strage di Bologna e consegnata a Budapest ai falsi autori del finto attentato a Cossiga giunti a Peteano sulla Uno bianca intestata al mostro di via Poma e rubata in Piazza Fontana
(da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)



Disegni riemersi dal mare
Caro Cuore,
adesso le ho tutte davanti a me, le tue vignette dedicate a Ustica. Ho in mente molte idee, mi sento dentro molte sensazioni.
Da un lato vedo i tuoi aerei così incredibilmente fantasiosi e dall'altro ho negli occhi le immagini dell'hangar di Pratica di Mare con il DC9 ricostruito dopo il recupero.
E poi, il ricordo dei nostri cari che non ci sono più
E mi chiedo dov'è il vero ricordo?
Nelle lacrime, nei disegni, nel relitto?
Forse in tutte queste cose insieme.
Perché in questa storia di Ustica i "confini" si sono dilatati, il ricordo e il dolore sono dentro di noi, ma tutti i giorni viviamo tra il ridicolo di questa eterna ricerca del saputo e indicibile e la durezza della menzogna
E siamo veramente costretti a ricordare ridendo e piangendo insieme.
Non so prorpio se sono più ridicoli i tuoi "generaloni" o quelli veri, che hanno balbettato i loro "non so" davanti alle competenti commissioni e adesso battono le piazze tronfi, spandendo interessate certezze.
Fanno ridere i tuoi omini come fanno ridere quei graduati che giurano e rigiurano di aver vigilato per una notte intera con solerzia e spirito democratico, scrutando un cielo sereno nel quale non è assolutamente successo nulla, proprio nulla.
Poi ci ripensano e si ricordano che quella sera erano gravemente sofferenti e non assolutamente servizio o meglio ancora, per loro, erano tranquilli in ferie.
Sempre, s'intende, con lo stesso spirito democratico.
Guardo i disegni, scorro gli articoli, cerco quella filastrocca di una bomba piccina piccina che correva dentro un aereo: prima nella quarta fila, proprio là davanti vicino ai piloti, era forse curiosa, poi nel bel mezzo della carlinga, su una cappelliera spalancata, per vedere meglio i passeggeri.
Ma nei viaggi tutti hanno qualche problemino e anche la bomba è andata alla toilette, si è lavata, soffermandosi nel lavabo, poi si è avvicinata proprio al water, anzi per un attimo è proprio scivolata dentro lo scarico per asciugarsi si è appoggiata lì, nell'intercapedine, un po' dentro e un po' fuori.
Non ridere: questa è la verità che ci vogliono propinare.
Ridere, non ridere.
Piangere, non piangere.
Vivere con rabbia ridendo e piangendo: questo abbiamo fatto, noi parenti, in questi anni.
E tu "Cuore" ci sei stato vicino, scrivendo con la tua satira un pezzo proprio "vero" di questa storia, aiutandoci a "sopravvivere".
Grazie di cuore.
Daria Bonfietti (presidente dell'Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica) (da Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna)

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Bibliografia
Per chi volesse saperne di più consiglio i libri:
Il quinto scenario I missili di Ustica di Claudio Gatti e Gail Hammer (Rizzoli 1994)



A un passo dalla guerra Ustica Storia di un segreto inconfessabile di Daria Lucca, Paolo Miggiano e Andrea Purgatori (Sperling & Kupfer 1995)



Ustica: un giallo nel cielo di Enzo Catania (Longanesi & c. 1988)

Ustica - La via dell'ombra a cura di Flaminia Cardini (Sapere 2000 - 1990)



Com'è profondo il mare - La strage di Ustica e la satira: moralità della risata e immoralità della vergogna di Andrea Purgatori, Daria Bonfietti e Michele Serra (Cuore 1994)



il film
Il muro di gomma di Marco Risi (1991)

...e l'opera teatrale(!)
Unreported inbound Palermo i Daniele Del Giudice, musiche di Alessandro Melchiorre con la direzione musicale di Andrea Molino prodotto dalla Pocket Opera Company di Nürnberg in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna.
era verrà presentata a Bologna il 27 e 28 giugno 1998.
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Links
Finalmente sul web la pagina curata da Luigi Di Stefano (Perito di Parte Civile Itavia nell'istruttoria del procedimento sulla Strage di Ustica)! Contiene molte immagini interessanti.
http://www.coloseum.com/ustica/

"Der Grosse Liren", racconto semiserio che spiega perche` ci sono voluti 17 anni.
http://www.coloseum.com/autori/

USTICA - Documenti e Riferimenti.
http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/ustica.htm

Banca dati della memoria.
http://www.clarence.com/memoria/

Testimonianza di G.Sinigaglia al processo sulla strage Ustica.
http://www.cdc.polimi.it/~tmig0023/usticags

Dossier Ustica: le immagini.
http://www.italink.com/ustica/

Un sito dedicato alle investigazioni sull'incidente del volo TWA 800. Evidenzia alcune similitudini con la tragedia del DC-9 Itavia.
http://www.webexpert.net/rosedale/twacasefile/default.htm
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3° articolo http://www.misteriditalia.com/ustica/audizioni/

4° articolo http://italy.indymedia.org/news/2002/01/35709_comment.php#35774
via, via, DS e polizia!
by ink Saturday January 26, 2002 at 02:55 PM
____________________________________________________________Assistiamo in questi giorni ad un tentativo da parte della sinistra dei DS
di rileggitimarsi di fronte al movimento per candidarsi come suoi
rappresentanti a livello istituzionale.
Questo tentativo vedrà un banco di prova con la partecipazione di
Folena (vedi articolo manifesto di oggi) e Weltroni all' incontro di Porto Alegre dove questi
disgustosi personaggi avranno diritto di tribuna.
Proprio per queste ragioni ci appelliamo a tutti gli estremisti
che saranno presenti in Brasile (come in ogni altro luogo in cui queste
(arogne si mostrassero) a non dargli tregua.

Ricordiamo alcune eclatanti opere che nell' ultimo decennio hanno visto questi
delinquenti come protagonisti:

- Accordi per la distruzione dei diritti dei lavoratori
con i governi Ciampi ed Amato

- Legge Turco-Napolitano che ha istituito i CPT

- Fautori della guerra in Kosovo

- Appoggio della guerra in Afghanistan
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alro articolo http://www.amnistia.net/news/articles/aviustic/aviustic.htm

81 civils italiens abattus par une guerre non déclarée au-dessus de la Méditerranée


Newsport, jeudi 2 septembre 1999


Le 27 juin 1980 un avion de ligne de la compagnie italienne Itavia avec 81 passagers à bord qui effectuait la liaison entre Bologne et Palerme précipita dans des circonstances mystérieuses. Tous les passagers et tous les membres de l'équipage trouvèrent la mort. Nous savons aujourd'hui avec certitude qu'il ne s'agit pas d'un accident. Nous savons aujourd'hui qu'un confit aérien eut lieu au-dessus de la Méditerranée entre des avions de l'Otan et des avions libyens. 20 ans après les faits, le juge italien Priore dénonce: "Il y a eu un acte de guerre. Il y a eu une opération de police internationale du ressort des grandes puissances." Une belle brochette de hauts gradés italiens ont été mis en examen pour attentat aux organes constitutionnels, concours en haute trahison et faux témoignage.

Que s'est-il passé? Le juge italien parle d'un "contexte complexe" qui aurait abouti au fait que l'avion de ligne italien se soit trouvé au beau milieu d'une véritable bataille aérienne entre des avions de chasse de l'Otan et des Mig libyens. Selon les conclusion du juge Priore, le DC9 italien a été abattu par une "presque" collision avec un autre avion militaire. Ce dernier s'était caché en dessous de l'avion civil pour ne pas se faire intercepter en effectuant une manoeuvre très délicate à une vitesse supersonique. C'est cela qui aurait provoqué la fracture de l'aile gauche du DC9 et, tout de suite après le décrochage du moteur de droite en provoquant la chute de l'appareil et la mort de 81 personnes.

Que faisaient-ils des avions de l'Alliance atlantique, non mieux identifiés, au-dessus du ciel de la péninsule en ce 27 juin? Vraisemblablement, selon nos sources, ils voulaient éliminer le colonel Khadafi sur lequel ils avait eu l'information qu'il devait transiter dans ce cieux.

"Si l'hypothèse de Priore est vraie alors il n'y a pas à découvrir un secret sur l'Otan, mais un secret à l'intérieur de l'Otan" affirme Giovanni Pellegrino le président de la Commission - "massacres" mise en place par le parlement italien.

Une chose est néanmoins d'ores et déjà certaine: le crime restera impuni. En effet, dans sa conclusion, le juge Priore n'hésite pas à affirmer de "ne pas devoir procéder à propos du délit de -massacre-, les auteurs du crime étant inconnus".

Il est néanmoins intéressant de remarquer qu'une source diplomatique de l'Alliance atlantique admet que le juge italien "a pu se rendre à plusieurs reprises au siège de l'Otan. Il a pu poser toutes les questions qu'il souhaitait poser, mais il a reçu les réponses qu'il "POUVAIT" obtenir".

Et, voilà, c'est peut-être dans les réponses que le magistrat italien "n'a pas pu" obtenir que se cachent les responsables de la mort de 81 civils. 81 victimes d'une guerre qui, selon les assassins de l'histoire, n'a jamais eu lieu.

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R A S S E G N A - S T A M P A
by pilota arrabbiato Monday, Feb. 03, 2003 at 1:56 PM mail:

R A S S E G N A - S ...
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Sitio informazione strage di USTICA http://www.stragi80.com/ustica/press.html

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