appello internazionale firmato da israeliani, palestinesi ed italiani;
Manifestazione contro la guerra a Tel Aviv
Per evitare i continui botta e risposta su questo NW che sempre accompagnano qualsiasi notizia e commento su Israele, i sostenitori di Israele ma anche gli equidistanti, gli indecisi, chi vuole rendersi conto di cosa si agita in Israele ecc... dovrebbero consultare più spesso Indymedia Israel (Basta un clic!)
http://www.indymedia.org.il/imc/israel/webcast/print.php3?article_id=49754
Israeliani e palestinesi protesteranno contro l’attacco militare all’Iraq voluto per il controllo del petrolio e per l’egemonia americana, insieme a 10 milioni di persone in più di 400 manifestazioni in tutto il mondo
Sabato 15 alle ore 18.00 Marcia a Tel Aviv
Queste le firme delle organizzazioni israeliane che porteranno bus da tutto il paese:
Balad, Gush Shalom, Israeli Committee Against House Demolitions, Hadash, Yesh Gvul, Black Laundry, Mada, Taayush-Arab Jewish Partnership, The Alternative Information Center, Coalition of Women for Peace: Bat Shalom, Machsom Watch, Noga-Feminist Journal, Nalad, Women in Black, New Profile, Tandi, WILP and Fifth Mother.
please contact: Trees: 04-6745821
Ronni: 054-700640, 02-6241159, 02-6241424
Questo appello internazionale è stato firmato da israeliani, palestinesi ed italiani ed è indirizzato alla Commissione ONU per i diritti inalienabili del popolo palestinese
http://indymedia.org.il/imc/israel/webcast/49809.html
IT’S UP TO US,
NOT IN OUR NAME!
Noi che lavoriamo in ambiti diversi, la ricerca accademica, il lavoro sociale e il movimento di solidarietà, sosteniamo il diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese e affermiamo che la pace in Medioriente è relazionata alle radici storiche del conflitto in Palestina.
Noi affermiamo che il diritto al ritorno è un diritto umano basilare e imprescindibile, a livello individuale e collettivo, anche se costantemente negato sia dalla guerra e anche dalla “pace” degli Stati Uniti e dell’ONU, come gli accordi di Oslo dimostrano.
Diciamo che la guerra che lo Stato di Israele sta portando avanti sotto diverse forme da più di 50 anni è l’espressione dell’ideologia fondante
La guerra che sta andando avanti contro l’Iraq prepara un’altra tragedia per il popolo palestinese e legittima –nel contesto di una guerra globale- le politiche dello stato di Israele, fatte di occupazione ed espulsione del popolo palestinese.
Noi sosteniamo la mobilitazione della società civile palestinese e l’Intifada, come espressione dell’autodeterminazione e delle organizzazioni di base sociali e culturali palestinesi.
Noi sosteniamo anche tutte le espressioni all’interno della società israeliana che riconoscono il diritto storico del popolo palestinese alla sua autodeterminazione, che lottano per la fine immediata dell’occupazione e contro la guerra in Iraq. Tra essi, sosteniamo tutti i giovani refusenik israeliani
Noi consideriamo sia la guerra che il terrorismo la negazione del desiderio della pace e dell’autodeterminazione dei popoli, primi fra tutti quelli del Medioriente entrambe rafforzano i regimi sanguinari dell’area e la repressione dello Stato di Israele contro le aspirazioni del popolo palestinese e la giusta soluzione per il suo diritto al ritorno
Inoltre sottolineiamo che NON IN NOSTRO NOME gli USA possono continuare a fare guerre, a essere parte di alleanze di guerra ed opprimere i popoli del medioriente
Peace it’s up to the people.
Seguono firme:
Sancia Gaetani , Sara Morace, Gioia Troncon Salmon, Giorgio Salmon, Ilan Pappé ( Israel), Fiamma Bianchi Baldinelli, Stefania Sinigallia, Mai Masri (Usa/Palestine), Luca Piperno, Paolo Morera, Anna Bisceglie, Ettore Masina, Ronit Dovrat (Italy/Israel), Carmela Ieroianni, Gabriella Bernieri, Giovanni Acquati, Michele La Fortezza, Emilia Munari, Enzo Giacché, Enza Talciani, Maria Linda Troncon, Tommaso Fratino, Lidia Menapace, Paolo Amati, Giorgio Forti, Stefania Sacchetti, Laura Strappa, Majid Kanaana(Palestine), Neta Rotem(Israel), Franca Sira Sulas, Fabio Beltrame, Samir al-Qariouty(Palestine).
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