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Parte anticipatamente in corteo di Roma
by info Saturday, Feb. 15, 2003 at 10:05 AM mail:

Il corteo è partito con due ore d'anticipo sul previsto In apertura lo slogan "No alla guerra senza se e senza ma" A Roma il popolo della pace "Siamo già un milione"

Migliaia di persone si erano radunate fin dalle prime ore del mattino
Fermo a Firenze un treno di pacifisti milanesi: manca un macchinista

ROMA - "No alla guerra senza se e senza ma. Fermiamo la guerra all'Iraq". Una scritta rossa su fondo bianco apre la marcia per la pace di Roma, e gli organizzatori forniscono già le prime cifre: "Siamo più di un milione". E molti pullman e treni speciali devono ancora arrivare. Sono così tanti, che il corteo si è dovuto muovere con due ore d'anticipo, rispetto all'orario previsto per la pertenza, per fare spazio alle migliaia di manifestanti che continuano a confluire a piazzale Ostiense, area del concentramento.

Dietro lo striscione di apertura c'è il comitato "Fermiamo la guerra", con i volti e le anime che hanno organizzato il corteo, dalla Cgil a Vittorio Agnoletto, dai Cobas all'Arci, dai Giovani comunisti a Legambiente ai Disobbedienti. Consistente la rappresentanza di Emergency, nessun politico in testa al corteo: Fausto Bertinotti sarà con il gruppo di Rifondazione comunista, così come Democratici di sinistra e Margherita entreranno in coda, insieme agli Anarchici, non avendo aderito alla piattaforma degli organizzatori. Pochi gli slogan gridati, ogni gruppo è accompagnato da un camion attrezzato per diffondere musica e canzoni. Poca anche la polizia, almeno quella "visibile", probabilmente mescolata, in borghese, ai partecipanti al corteo.

La testa della manifestazione, partita da viale Aventino, ha superato il Circo Massimo, il Teatro Marcello ed è arrivata davanti a piazza del Campidoglio: qui, hanno fatto il loro ingresso nel corteo i gonfaloni dei comuni d'Italia, guidati da quello del comune di Roma con il sindaco Walter Veltroni. L'ingresso è stato accolto con un lungo applauso dalle tantissime persone che avevano occupato la scalinata del'Ara Celi. Ed anche il Movimento dei girotondi è entrato nel corteo, con un gruppo guidato da Nanni Moretti, Franca Rame e Paolo Flores d'Arcais.

I segnali di una massiccia partecipazione si erano avuti fin dal primo mattino: quattro ore prima dell'orario previsto per la partenza del corteo, 15 mila persone avevano già affollato piazzale Ostiense, area del concentramento, altrettante avevano invaso la zona del Colosseo. Il vessillo dell'arcobaleno si è visto anche in piazza San Pietro: alcuni manifestanti, bimbi al seguito, non hanno rinunciato a una breve visita della città prima di recarsi alla marcia.

Intanto uno dei cinque treni dei pacifisti di Milano, partito nella notte per Roma, è rimasto bloccato alla stazione di Campo di Marte, a Firenze, perché mancava il macchinista che doveva prendere il posto del collega milanese. I manifestanti hanno fermato un altro treno di pacifisti milanesi, in attesa di decidere se salire sul quel convoglio o attendere il macchinista più volte promesso dalle Ferrovie. Che, tuttavia, hanno parlato di sosta prevista, predisposta proprio per consentire, a Roma, arrivi scaglionati dei vari convogli provenienti da tutta Italia.

In quanto agli slogan, oltre a "No alla guerra senza se e senza ma. Fermiamo la guerra all'Iraq" sullo striscione di testa, un altro striscione è dedicato a "Pace e giustizia in Medio Oriente". Fra i più numerosi, "Non in mio nome", "Il mondo dice no alla guerra" e "Date una chance alla pace". E poi musica, canti e danze, clown e giocolieri, migliaia di ramoscelli di mimosa e bande musicali più o meno improvvisate. E bandiere della pace appese anche alle finestre della redazione del Tg5, in viale Aventino. Ma in marcia c'è anche un grande carro di cartapesta, alto tre metri e mzzo, con un Berlusconi "polipo" che con i suoi tentacoli stringe scuola, sanità, pubblico impiego e salari, elmetto in testa e un missile con la scritta "Usa" in uno dei tentacoli.

(14 febbraio 2003)
Fonte: La Repubblica!

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