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Torino: occupato consolato britannico!
by Claudio Saturday, Feb. 22, 2003 at 1:24 PM mail: clrobba@libero.it; torino@giovanicomunisti.it

50 studenti e studentesse universitari/e okkupano la sede del consolato di Londra a Torino

Una settimana dopo che, in tutto il mondo, oltre 110milioni di persone sono scese in piazza per manifestare contro le nuove criminali volontà di guerra di Bush e fedeli alleati europei, la mobilitazione sociale contro la guerra di potenza che si spinge con sempre maggiore forza verso l’Iraq e verso tutto il medio-oriente, prosegue!
Da ieri è in visita in Italia uno dei più fedeli alleati della Casa Bianca in questa nuova avventura bellica, il Primo Ministro inglese Tony Blair, il laburista della terza via al quale di nascosto guarda con ammirazione parte significativa del centro-sinistra italiano, quegli stessi che a parole sono contro la guerra, ma che l’altro ieri hanno votato compatti con le forze di Governo sulla questione della presenza degli alpini italiani in Afghanistan.

Oggi abbiamo deciso di colpire, per rilanciare l’opposizione alla guerra e per protestare contro la presenza del guerrafondaio Blair nel nostro Paese, la sede del governo di Londra nella nostra città, il consolato onorario britannico.

Come studenti, lavoratori, migranti, movimenti femministi, e reti dell’auto-organizzazione diffusa, una settimana fa avevamo promesso che nei nostri territori sarebbe cresciuta la lotta contro strutture politiche, economiche e militari conniventi con le logiche di guerra.

Oggi con questa azione abbiamo voluto compiere semplicemente un primo passo, una dimostrazione concreta delle potenzialità della radicalità di questo nuovo movimento contro la guerra, abbiamo voluto dimostrare a quanti pensavano che stessimo scherzando, a quanti credevano che ci saremmo limitati agli slogan, che lo scoppio della prima bomba avrà come effetto immediato quello di moltiplicare i conflitti, dalle scuole alle università, ai luoghi di lavoro, a tutti quegli ambiti dove negli ultimi mesi è cresciuto un NO senza mezze tinte contro i piani e la politica di guerra dei potenti del mondo.

Abbiamo fatto questa azione come studentesse e studenti universitari, abbiamo provato a colpire un luogo che nella nostra città rappresenta la guerra.
Da domani torneremo a colpire la guerra nei luoghi del nostro vissuto quotidiano, negli atenei e nelle facoltà, dove all’opposizione alla guerra militare, uniremo la lotta contro la guerra sociale, quella che produce i processi di privatizzazione ed aziendalizzazione dei saperi, quella guerra che aumenta le tasse e taglia i contributi per gli studenti e le studentesse, per creare un’università per pochi, dove cultura e formazione sono soggiogati al mercato ed alle logiche di sfruttamento della guerra stessa.

FERMIAMO LA GUERRA!

DIRITTI CONTRO LA GUERRA MILITARE, ECONOMICA E SOCIALE!

Universitari/e in Lotta contro la guerra - Dipartimento Liberi Saperi

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