Nella giornata del 21 febbraio 2003 e' iniziata la mobilitazione di ampi settori di movimento e societa' civile per bloccare il trasporto di mezzi e materiali dell'esercito americano sulle vie di trasporto italiane, come concesso dal Ministro Martino.
La mattina del 21 febbraio due treni hanno viaggiato dalla caserma Ederle (Vicenza) in direzione di Camp Darby (Pisa).
Il terzo treno non ha avuto uguale fortuna. Prima ancora che potesse partire dalla stazione di Grisignano di Zocco (vicenza), è stato trattenuto da un gruppo di pacifisti; nel frattempo i disobbedienti bloccavano i binari all'altezza di Monselice (Padova) [ 1 - 2 ], occupandoli
fisicamente, esponendo striscioni, accendendo fuochi. [ 1 - 2 - 3 ]
Il risultato: dopo quasi 3 ore di stallo, il treno è ritornato sui suoi
passi [ 1 - 2 ], per tentare la sorte sulla tratta verona-mantova-bologna. [ 1 - 2 - 3 . 4 ]
Nel frattempo però è proseguita la costruzione di una variegata ed
estesa rete di attivisti: si stanno organizzando blocchi in decine di
luoghi, sparsi sui vari possibili percorsi che potrebbero permettere al
treno di raggiungere la base toscana. [ 1 - 2 - 3 - 4 ]
Dopo aver passato la stazione di Parma , mentre a Laveno si dava vita ad azioni di sabotaggio, il treno si e' diretto verso Camp Darby, per incontrare un presidio di centinaia di persone alla stazione di San Rossore [ 1 - 2 ], dove dopo alcuni momenti di tensione alle sei e mezza, il convoglio e' riuscito a passare.
Per il 22 febbraio continuano le mobilitazioni in tutta italia.
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