La denuncia dei lavoratori riferita da Abbadessa arriva sulle pagine dei giornali.
Dal manifesto:
Roma scalo di guerra
Ogni notte arrivano all'aereoporto di Fiumicino voli americani carichi di materiale bellico e diretti in Kuwait. Nessuno, nemmeno il parlamento è stato avvisato del loro passaggio, ma la loro presenza non è passata inosservata DARIA LUCCA
Arrivano di notte, atterrano per rifornirsi di carburante, scelgono le piazzole di sosta più discrete. Chi sono? Gli aerei fantasma di Fiumicino che hanno tolto il sonno a Guido Abbadessa, segretario della Filt-Cgil, tanto da convincerlo a rendere pubbliche le sue preoccupazioni: «Siamo stati avvertiti dai nostri delegati in aeroporto che la notte ci sono alcuni movimenti di aeromobili con tipologia civile. Parliamo di A300 e DC10 cargo senza simboli con la fusoliera bianca che si posteggiano nelle piazzole un po' più lontane, defilate.
Da qui, a volte, sono scesi anche militari e, così come per i ferrovieri, anche per i lavoratori aeroportuali e per chi vive e transita in aeroporto, chiediamo di essere informati su quale sia il carico di questi aerei».
Già, che cosa mai trasportano i misteriosi cargo? Nessuno è in grado di precisarlo, neanche chi ha notato in queste settimane lo strano via vai di jet, civili solo in apparenza. Ma che il movimento ci sia e, soprattutto, si sia intensificato lo conferma il comunicato diffuso esattamente una settimana fa dal Sulta, sindacato unitario lavoratori trasporto aereo, che annunciava il «passaggio di aerei da trasporto militare» nello scalo della capitale e di in altri aeroscali civili italiani.
A Roma, tutti sembrano cadere dalle nuvole. Non sa nulla la Licta, il principale sindacato dei controllori di volo. Non che tocchi a loro vigilare sulla sicurezza del volo, compito come noto affidato all'Enav da cui dipende la concessione del transito da e verso gli scali italiani. Non sa nulla nemmeno l'Enac, l'ente nazionale per l'aviazione civile da cui dipendono sia le clearence per il sorvolo dello spazio aereo sotto la sua sorveglianza sia i direttori degli aeroporti.
Eppure, qualcuno che possiede informazioni aggiuntive c'è. Alfonso Gianni, deputato di Rifondazione comunista, cava fuori un bigliettino con tutti i numeri dei voli e le sigle degli aerei, con orari e piani di volo. L'altro giorno, voleva sbatterli in faccia al governo, durante il question time, ma i due minuti da regolamento non sono stati sufficienti a elencarli uno per uno. E si scopre così che il 12 febbraio, Fiumicino è stato praticamente lo scalo intermedio fra gli Stati Uniti e il Kuwait.
Il primo volo, immatricolato Atlas, è decollato da Roma alle 03.40 proveniente da Las Vegas diretto appunto a Kuwait city. Il secondo è partito alle 07,55 atterrato dal Kuwait e diretto a Miami. Il terzo è arrivato sempre dal Medioriente alle 08,15, il quarto era diretto a New York alle 16,30 e l'ultimo tornava a Las Vegas. Tutti vengono smistati nella zona «Whisky» del Leonardo da Vinci, l'area più riservata e più lontana dagli sguardi dei curiosi.
Le notizie di Rifondazioni sono integrate da altre fonti. Il traffico, come si vede, è intenso. I transiti hanno finora superato la decina: proprio la notte scorsa l'ultimo (per ora) volo. Dagli aerei, che spesso viaggiano senza livrea, cioè senza i colori di alcuna compagnia, oppure vestono i colori di compagnie di comodo (come la Delta), sono stati visti entrare e uscire uomini in divisa militare. In realtà, è piuttosto improbabile che si sia trattato del trasferimento di truppe.
Molto più verosimile che si stiano spostando materiali, e il sospetto è che siano materiali collegati all'imminente attacco all'Iraq. I DC10 sono grandi trasvolatori di oceani, e quindi sono in grado di coprire la distanza dalle coste degli Stati Uniti a Roma senza scali intermedi. A bordo, possono trovare posto qualsiasi genere di merci, dai medicinali alle razioni, ma più verosimilmente materiali sensibili a cui i militari fanno da scorta. Gianni protesta: «Al di là di ulteriori violazioni, resta il fatto che i transiti del 12 febbraio sono avvenuti prima che il ministro Martino autorizzazze l'uso delle strutture italiane». I trasporti utilizzano lo scalo italiano piuttosto al ritorno, verso gli Stati Uniti, che all'andata. Nel viaggio da ovest ad est, infatti, i cargo transitano più spesso da Sigonella e da Atene.
Ci sarebbe poi da domandarsi perché negli ultimi tempi i controlli su passeggeri e bagagli, al Leonardo da Vinci, sono spasmodicamente aumentati. Normale routine? Neanche per sogno, si tratta di livelli anormali, spiegabili o con precise segnalazioni o con aumenti significativi delle variabili di rischio. Sta di fatto che lunedì 24 febbraio, a fare impennare il termometro della tensione, si è aggiunto un passeggero di tutto rispetto. Il numero due dell'Olp è infatti transitato da Roma, destinazione top secret, con grande fibrillazione dei nostri servizi segreti e dei loro parenti stretti che hanno praticamente blindato lo scalo. Chissà se ai passeggeri di tutti i giorni, i famosi civili, fa piacere atterrare e decollare in mezzo a un traffico tanto confuso. 28.02.03
da repubblica come riportato da rainews24
Iraq. Repubblica: aerei con militari a Fiumicino. E' giallo sui voli notturni nello scalo civile Roma, 28 febbraio 2003 "Aerei con a bordo militari che arrivano e ripartono in gran segreto nella notte da Fiumicino. Hanno le carlinghe bianche, senza insegne, sostano nelle piazzole più defilate fanno rifornimento e, nel frattempo, le operazioni sono controllate dai militari". La denuncia, questa mattina sulle pagine di Repubblica, arriva dalla Filt Cgil ed apre scenari di guerra. Se ne è parlato ieri, durante l'incontro del segretario della Cgil Guglielmo EPifani con i portuali di Livorno: "Scioperare per non caricare le armi è un vostro diritto e uno strumento assolutamente legale", ha detto il segretario. Dunque, chiuso il capitolo dei treni della morte - l'ultimo è arrivato ieri a Camp Darby - si apre quello delle navi e degli aerei. La denuncia del segretario della Filt Guido Abbadessa è diretta: "Abbiamo avuto segnalazioni dai nostri delegati di Fiumicino che di notte, nelle piazzole più defilate, atterrano e fanno rifornimento aeromobili civili da carico". Si tratta, secondo il segretario del settore trasporti, "di mezzi come gli A300 e vecchi DC10 da carico. Aerei a medio e lungo raggio che non avrebbero difficoltà ad arrivare nelle zone teatro del possibile conflitto iracheno". I cargo che hanno fatto scala a Fiumicino, scrive Repubblica, sarebbero almeno 12 e dalle pance degli aerei entrano ed escono militari "con divise non italiane", protetti da reparti speciali italiani durante le operazioni di scarico
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