Car* tutt*,
L’organizzazione Globale Women’s Strike (Sciopero Globale delle Donne) mi ha chiesto di contattarvi perché vogliamo esser parte della vostra manifestazione dell’8 marzo a Camp Darby pubblicizzando la vostra azione durante lo Sciopero.
Nel fare una manifestazione l’8 marzo è importante ricordare che la Giornata Internazionale della Donna. Per quel giorno lo Sciopero Globale delle Donne ha lanciato uno sciopero internazionale (il 4°, l’anno scorso vi hanno partecipato 60 paesi) sullo slogan “Le donne dicono no alla guerra – Investite nella cura della vita, non nella morte”. L’8 marzo di quest’anno a Londra lo Sciopero Globale delle Donne ha organizzato una marcia che partirà alle 11.30 da Parliament Square e si concluderà alle 14 a Grosvenor Square davanti all’ambasciata americana.
Manifestando assieme a migliaia di donne di base di molti paesi, l’8 marzo a Los Angeles saliranno sul palco dello Sciopero le stelle internazionali del cinema Ed Asner e Ron Kovack. A Barcellona ci sarà la pop star catalana Amparanoia.
In Irlanda lo Sciopero Globale delle Donne ha proclamato la Neutralità Globale. In seguito alle azioni di disobbedienza civile di donne e uomini, l’aviazione americana non ha più potuto usare l’aeroporto di Shannon. Sull’aeroporto l’8 marzo convergeranno donne e uomini dalla Repubblica Irlandese e dall’Irlanda del Nord, cattolici e protestanti.
Il risultato di queste azioni e di quelle dei precedenti 3 Scioperi è stata la ripoliticizzazione dell’8 marzo, non più una festa più o meno celebrata, ma una giornata internazionale di lotta.
Un sempre maggior numero di uomini sostiene questo Sciopero. La rete Payday coordina il loro appoggio.
I siti web – alcune parti sono tradotte in italiano - sono:
http://www.paydaynet.org http://womenstrike8m.server101.com
Amore & Potere
Giorgio Giandomenici (per Payday)
Allego la proclamazione dello Sciopero del Global Women’s Strike e la lettera di invito agli uomini di appoggiare lo Sciopero di Payday.
Contattateci. SAREBBE IMPORTANTISSIMO AVERE UNA VOSTRA DICHIARAZIONE DI SOLIDARIETA' ALLO SCIOPERO GLOBALE DELLE DONNE. CERTAMENTE LA LEGGEREMMO DAVANTI ALL'AMBASCIATA AMERICANA DI LONDRA E IN ALTRI POSTI DEL MONDO DOVE AVVIENE LO SCIOPERO. No alla guerra – Investite nella cura della vita, non nella morte!
Il quarto Sciopero Mondiale delle Donne
Un invito all'azione per l’8 Marzo 2003 Investite nella cura della vita non nella morte
VI INVITIAMO AD AGIRE NELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2003 INSIEME ALLE DONNE DI MOLTI PAESI.
Sappiamo che non è mai stato così urgente fermare il mondo e cambiarlo. Viviamo nel terrore che il governo americano usi le sue armi di distruzione di massa, scatenando chissà quale violenza sulle persone e sull'ambiente. Nello stesso tempo la censura dei media non può nascondere un movimento contro la guerra di milioni di persone, a nord e a sud, compresi gli stessi Stati Uniti, un movimento sempre più non solo contro la guerra in Iraq, ma contro tutte le guerre. Perché non viviamo in pace. Per milioni di noi il saccheggio economico è stato imposto attraverso il genocidio militare, dal Congo al Kashmir, dalla Palestina alla Colombia, dal Chechnya al Sudan, dalla Jugoslavia all'Afghanistan. Dietro ogni titolo di giornale ci sono donne che lottano per la vita di comunità traumatizzate dal terrore e dalla distruzione.
Mortale quanto le armi è la fame che molte/i di noi patiscono. Oltre alla mancanza di cibo imposta attraverso priorità economiche portatrici di morte, vi sono inondazioni e siccità provocate dal cambiamento climatico. Le donne lavorano senza mai fine tentando di nutrire le loro famiglie perché possano sopravvivere un altro giorno. Per chi fa il lavoro di cura l’organizzazione per la sopravvivenza è inseparabile dall’organizzazione per il cambiamento. Ma la nostra sopravvivenza non è una priorità economica, per cui il nostro lavoro per sopravvivere è invisibile e non viene contato.
Ogni 8 marzo, azioni di Sciopero in oltre 60 paesi di ogni continente pubblicizzano le nostre rivendicazioni, radicate nella nostra esperienza internazionale. Più noi donne ci uniamo per spezzare le divisioni di razza, etnia, nazione, religione, lingua – che ci dividono per impoverirci – più le esigenze delle donne di base diventano visibili e più si presta orecchio alle nostre rivendicazioni contro le guerre e il commercio delle armi che danno fondo alle nostre risorse.
Più della metà della spesa militare è opera degli Stati Uniti. È questo potere militare che impone la supremazia economica americana. Impone il petrolio – il principale fattore inquinante – come la principale fonte di energia. Con i suoi alleati europei e israeliani, gli Stati Uniti promuovono e vendono armi ai governi in tutto il mondo perché si facciano la guerra tra di loro e difendano il loro potere contro di noi. Questo è il modo in cui il 75% del bilancio di Uganda e Pakistan, per esempio, viene divorato dalla spesa militare.
Le rivendicazioni dello Sciopero sono rivolte a tutti i governi:
Pagamento per tutto il lavoro di cura – in salari, pensioni, terra e altre risorse. Che cosa c’è di più prezioso di tirar su bambini e prendersi cura degli altri? Investite nella vita e nel welfare, non nei bilanci militari e nelle prigioni. Sicurezza alimentare per le madri che allattano, licenza di maternità e fermate per l’allattamento pagate. Basta penalizzarci perché siamo donne. Non pagate il “debito del Terzo Mondo”. Le donne non devono niente a nessuno, sono loro che sono in debito con noi. Accesso ad acqua pulita, cure sanitarie, case, trasporti, alfabetizzazione. Energia non inquinante e tecnologia che accorci le nostre ore di lavoro. Tutte abbiamo bisogno di fornelli, frigoriferi, lavatrici, computer e tempo libero! Protezione e asilo da tutte le violenze e persecuzioni, comprese quelle inflitte da familiari e gente in posizione di potere. Libertà di movimento. Il capitale viaggia liberamente, perché le persone no?
Negli ultimi mesi, la rivendicazione fondamentale dello Sciopero, la restituzione dei bilanci militari, ha trovato eco tra ogni tipo di persone nel Terzo Mondo e nei paesi industriali. La gente è d’accordo che anche semplicemente la minaccia di guerra rappresenta un attacco a tutta la vita di questo pianeta: dalle madri che rivendicano l’accesso ad acqua pulita, cibo e welfare, ai veterani tra milioni di altre/i che hanno un disperato bisogno di cure sanitarie, ai lavoratori salariati licenziati senza mezzi per sopravvivere o che lottano contro la bassa paga e gli orari pesanti, alle persone con disabilità e i pensionati privati di un reddito dignitoso, ai bambini cui viene negata l’istruzione di base, ai senza casa… Tutti puntano il dito sui 900 miliardi di dollari e più spesi in armi di distruzione di massa ed esigono di sapere: PERCHÈ GLI ESERCITI DEVONO ESSERE LA PRIORITÀ PER CUI TUTTE/I NOI DOBBIAMO RINUNCIARE ALL’ESSENZIALE?
È una protesta nuova ed olistica, non solo contro la guerra ma contro lo spreco della nostra ricchezza e risorse collettive a favore della guerra. La priorità globale sui cui tutte/i sono d’accordo è la rivendicazione del bilancio militare. A questo scopo la gente inventa nuovi modi di organizzarsi, basati sulla responsabilità che ogni settore deve avere nei confronti degli altri settori, e rifiutando le ambizioni politiche e i partiti la cui priorità è il proprio potere. Anche se gli uomini possono essere più in evidenza, le donne sono sempre la spina dorsale dell’attivismo contro la guerra.
Per tutto l’anno lo Sciopero si è organizzato in molti modi: picchetti settimanali contro la guerra in numerosi paesi, e lavoro quotidiano per difendere il nostro diritto al welfare, alle cure sanitarie, all’asilo contro la deportazione, lo stupro e altra violenza… Il nostro GIORNALE e la PETIZIONE CONTRO LA GUERRA hanno accresciuto lo slancio per le iniziative per l’8 marzo riportando notizie di attività per lo Sciopero in molti paesi. Il Giornale è ora tradotto in spagnolo, inglese, swahili e portoghese, e la petizione internazionale INVESTITE NELLA CURA DELLA VITA NON NELLA MORTE è anch’essa tradotta in molte lingue.
La rete organizzativa dello Sciopero ha preso parte a numerosi importanti eventi internazionali.
VENEZUELA. In luglio, su invito dell’Istituto per la Donna del governo, vi sono andate una sorella della Guyana, una del Perù e una degli Stati Uniti.
Dopo aver votato il Presidente Hugo Chavez perché guidasse il loro movimento, i Venezuelani hanno incominciato a rivendicare il reddito del loro petrolio per eliminare la povertà dell’80% della popolazione. Presto hanno dovuto fronteggiare un golpe militare organizzato dagli Stati Uniti e dall’élite razzista venezuelana, sconfitta pesantemente alle elezioni dopo essere stata oltre 40 anni al potere. Ma migliaia di persone di base – guidate dalle donne che rischiarono per prime la vita – scesero in strada e sconfissero il golpe. Ora il loro governo, nella crescente convinzione che nessuno di noi può vincere senza il sostegno internazionale, ha invitato le donne attiviste a costruire una rete di solidarietà internazionale.
Lo Sciopero racconta la storia delle donne e questa rivoluzione del 21° secolo – la storia che non viene mai raccontata quando si parla di rivoluzioni – e agisce in sua difesa. I Venezuelani, e soprattutto le donne di base, stanno formando le proprie organizzazioni per sostituire i partiti politici tradizionali che si basano sugli interessi delle corporation, sull’ambizione personale e sulla corruzione. Siamo noi a diffondere le notizie che CNN e Fox nascondono su quello che stiamo vincendo in Venezuela contro il troppo lavoro e la povertà – una leva di potere per tutte/i.
(Vedi: <http://womenstrike8m.server101.com/english/venezuelan_revolution.htm>)
ARGENTINA La politica di privatizzazione del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Mondiale e la corruzione hanno ridotto in miseria metà della popolazione. In agosto, cinque sorelle di Santa Fé sono andate al Social Forum di Buenos Aires, diffondendo le informazioni su come le donne in alcuni dei quartieri più poveri hanno formato assemblee per organizzare cucine collettive, strappare sussidi d’emergenza e denunciare la corruzione nella distribuzione delle sovvenzioni. Hanno stretto contatti preziosi per lo Sciopero nel movimento latino-americano per il cambiamento che sta ora esplodendo.
TANZANIA. Tre sorelle dall'Inghilterra sono andate insieme a una sorella dell'Uganda ad una conferenza indetta da sostenitori dell'allattamento materno e dall’UNICEF in settembre. Siamo andate per continuare a difendere le madri, le bambine e i bambini dal latte liofilizzato che uccide almeno 1,5 milioni di bambine e bambini ogni anno, soprattutto nei paesi del terzo mondo - una vera e propria arma di distruzione di massa.
Ma abbiamo scoperto che, come il resto dell'ONU, l’UNICEF è oggi parte del mercato globale, collabora con McDonald's e Coca-Cola, e corrompe le ONG con finanziamenti e carriere per sostenere questo genocidio.* L’UNICEF stessa distribuisce il latte liofilizzato, usando l'HIV/AIDS come scusa. Noi abbiamo sollevato il disperato e cruciale bisogno di sicurezza alimentare per le madri. Questo è stato un tema che la conferenza ha rifiutato di discutere. E le madri africane, che meglio di tutte/i conoscono queste questioni e avrebbero dovuto avere un ruolo centrale nella discussione, erano assenti.
UGANDA Siamo poi andate a visitare l'organizzazione delle donne di Kaabong. Le nostre sorelle sono costrette in quel paese a lavorare in modo disperato, perché il riscaldamento del pianeta crea siccità, che le ha portate quasi a morire di fame. Camminano per dei chilometri per raccogliere acqua che non è neanche sicura da usare. Costruiscono le case, coltivano quello che possono e cucinano, hanno cura delle bambine e dei bambini... Ogni anno camminano per tre giorni senza mangiare per essere parte del nostro Sciopero e far sapere al mondo che si stanno organizzando per il cambiamento: per risanare l'acqua, per coltivare un'orchidea, per costruire un centro per le donne, per rivendicare più che non lo stretto necessario per sopravvivere e più che un lavoro senza fine. Alcuni uomini sostengono questo lavoro organizzativo - sanno che ne va della sopravvivenza della comunità.
BOLIVIA In novembre, le sorelle aymara dal Perù hanno portato le rivendicazioni dello Sciopero all'incontro con le donne quechua per segnare il giorno della non violenza contro le donne.
BRASILE Una sorella dall'Inghilterra ed una sorella dagli Stati Uniti hanno partecipato ad una conferenza, sempre in novembre, per aiutare ad organizzare una marcia contro il dominio degli Stati Uniti dal Summit di Porto Alegre a Caracas, Venezuela.
La nostra rete di lotte è oggi più forte e si estende sempre più, collegandoci con quello che le donne stanno facendo succedere in tutto il mondo. In Nigeria donne di diverse affiliazioni tribali si sono unite ed hanno occupato gli uffici della Shell Petroli, che aveva sfruttato, corrotto, inquinato, ucciso e mutilato per il profitto. Hanno rivendicato parte di questi enormi profitti per l'alimentazione, scuole, servizi sanitari - per il lavoro di cura. Queste lotte per la sopravvivenza e il cambiamento sono punti di riferimento per tutte noi, perché ci fanno vedere il nostro dolore nell'esperienza di altre, ma anche perché ci fanno vedere il nostro potere nelle vittorie di altre. Per raggiungere l’indipendenza, abbiamo dovuto spesso "dar prova di noi": sopprimere i nostri bisogni, adottare valori macisti, lavorare più duramente degli uomini, nascondere il nostro lavoro di cura non salariato, passare meno tempo con le nostre figlie, i nostri figli e le nostre famiglie, e perfino guardare alle madri dall'alto in basso (mentre "le professioniste" guardavano noi dall'alto in basso). Con lo Sciopero globale delle donne, noi portiamo la priorità delle donne, "Investite nella cura della vita non nella morte", in ogni iniziativa per il cambiamento.
Scioperare per rivendicare il bilancio militare mondiale per il lavoro di cura è una strategia che poteva venire solo dalle donne, che si prendono cura degli altri, ma che, come il lavoro di cura stesso, sono fondamentali per la sopravvivenza di tutte/i: in questo modo la ricchezza sociale è investita nella vita, non nella morte; così la vita e la sua cura divengono una volta di più la priorità della società, e il lavoro delle donne per proteggere la vita può venire finalmente riconosciuto come il lavoro fondamentale della società, da spartirsi tra tutte/i. Così possiamo fermare il petrolio per la guerra e la guerra per il petrolio, che significano guerra quotidiana contro tutte/i noi.
Potere alle sorelle contro la guerra. Ferma il mondo e cambialo!
Selma James 24 gennaio 2003
*Il nostro libro The Milk of Human Kindness: Defending breastfeeding from the global market and the AIDS industry (Il latte della tenerezza umana: la difesa dell'allattamento dal mercato globale e l’industria dell'AIDS) (S Francis, S James, P Jones-Schellenberg and N Lopez-Jones; Crossroads Books, London 2002) conta il lavoro vitale che le madri svolgono nell'allattamento, chiarendo come l'alimento fondamentale dell'umanità sia sotto attacco. In precedenza, lo Sciopero aveva lavorato con l'Alleanza Mondiale per l'Azione per l'Allattamento Materno (WABA), che ci aveva invitato alla conferenza. Ma, essendo finanziata dall’UNICEF, WABA ha rifiutato di dissociarsi dalle politiche del genocidio. ________________________________________________________________________
IN AZIONE
L'8 marzo è vicino e l'organizzazione per lo Sciopero sta avendo luogo in molti posti. Chiunque può prender parte allo Sciopero globale delle donne, da sola o con altre, prendendovi il tempo che potete, organizzando un evento o integrando nello Sciopero le vostre iniziative attuali. Ecco alcune idee su come usare lo Sciopero per rafforzare ed estendere cose che state già facendo o far partire nuove iniziative: * Pubblicizzate le rivendicazioni dello Sciopero nelle riunioni. Chiedete al vostro gruppo o sindacato di sostenere o far passare una mozione di sostegno e fare una donazione finanziaria. * Date preminenza alle rivendicazioni delle donne contro la guerra con la petizione "INVESTITE NELLA CURA DELLA VITA NON NELLA MORTE”. Raccogliete firme ovunque andate, e passate la petizione ad altre. *Distribuite il GIORNALE dello Sciopero - contiene notizie e foto dello Sciopero dell'anno scorso. * Volantinate il vicinato, le famiglie, la scuola, l'università, il gruppo locale, l'asilo, la lavanderia, il supermercato, l'ospedale, l’ambulatorio medico... * Usate la lettera di sostegno alle donne in Venezuela - fate circolare le notizie su cosa stiamo vincendo in quel paese. Darà più potere a tutto il resto che facciamo. * Partecipate agli incontri di preparazione allo Sciopero se vivete in un luogo vicino a dove vi è un gruppo organizzato per lo Sciopero, o formatene uno voi - saremo ben liete di aiutarvi. * Fate circolare lo sciopero tra i mezzi di comunicazione. Scrivete o telefonate a giornali, televisioni e radio locali per dire perché sostenete lo sciopero e quali attività avete in programma. * Preparate una mostra sul lavoro delle donne e sul nostro contributo ai movimenti contro la guerra, contro la povertà e per i diritti umani. * Preparate uno striscione per lo Sciopero e portatelo a picchetti e manifestazioni, e quando andate a raccogliere le firme per la petizione. *Dite agli uomini che il loro sostegno è benvenuto e che la rete Payday sta coordinando il sostegno internazionale degli uomini.
Il giornale e il sito internet vi daranno un'idea su quello che altre donne hanno fatto: una scopa fuori della porta di casa, una lunga pausa per il pranzo, una richiesta alle chiese locali di far suonare le campane per le donne, una marcia attraverso il villaggio, città o centro cittadino, una riunione in un luogo significativo, un picchetto o dei discorsi in pubblico, mostrare il video dello Sciopero, presentare vertenze e rivendicazioni ai politici...
In alcuni paesi, dove la Giornata internazionale della donna è celebrata ufficialmente, le donne hanno potuto usare scuole e governo locale per far riconoscere pubblicamente il contributo delle donne e il sostegno alle rivendicazioni dello Sciopero.
Non dimenticate di inviarci vostre notizie, opinioni, fotografie, poesie, lavori artistici, così possiamo pubblicarli sul sito internet e mettervi in contatto con altre. Se conoscete più di una lingua aiutateci con le traduzioni. E fateci sapere se cambiate indirizzo di posta elettronica.
COORDINAMENTO INTERNAZIONALE:
International Wages for Housework Campaign WinWages (Women's International Network for Wages for Caring Work) Women of Colour WinWages 230A Kentish Town Road, London NW5 2AB, England Tel: +44-20-7482 2496 Fax: +44-20-7209 4761 Email: womenstrike8m@server101.com Website: http://womenstrike8m.server101.com
Coordinamento del sostegno degli uomini: Payday - una rete di uomini. Indirizzo di Londra. E-mail: payday@paydaynet.org Website: http://www.paydaynet.org
COORDINAMENTO NAZIONALE:
ARGENTINA Sindicato de Amas de Casa Francia 3036, 3000 Santa Fe Tel: +54-342-453 0216 and 496 0868 E-mail: amadecasa@gigared.com izanutig@gigared.com nkreig@arnet.com.ar
INGHILTERRA - vedi coordinamento internazionale
GUYANA Red Thread 72 Princess & Adelaide Streets, Charlestown, Georgetown Tel/Fax: +592-227 7010 E-mail: thread@sdnp.org.gy
INDIA Chhattisgarh Women's Organisation Pithora, Mahasamund, Chhattisgarh 493551 Tel: +91-7707 71107 E-mail: sharmanand@yahoo.com
IRLANDA Wages for Housework Campaign 10 Galway Bay Apartments, Salthill, Galway Tel: +353-91 520269 E-mail: maggie_ronayne@hotmail.com
PERÙ Centro de Capacitación para Trabajadoras del Hogar; Grupo de Mujeres Diversas 132 Wakulski, Cercado, Lima Tel: +51-1-423 1958 E-mail: ccth@terra.com.pe Centro Cultural Aymará 'Pacha Aru' Jr. 20 de Julio No 159, Urbanización Fernando Belaunde Terry, Chanuchanu, Puno Tel: +51-54-356 808 E-mail: pacha_aru@hotmail.com
SPAGNA Mujeres por un Salario para el Trabajo Sin Sueldo Centro 'Las Mujeres Cuentan', Radas 27 Local, 08004 Barcelona Tel/Fax: +34-93-442 2304 E-mail: huelgademujeres8m@teleline.es
TRINIDAD & TOBAGO National Union of Domestic Employees Mount Pleasant Rd, Arima Tel: +1-868-667 5247 E-mail: domestic@tstt.net.tt
UGANDA Kaabong Women's Group PO Box 9344, Kampala Tel: +256-41 271012, Fax: +256-41 346456 E-mail: akulum@hotmail.com
USA Wages for Housework Campaign Women of Color WinWages Los Angeles Crossroads Women's Center PO Box 86681, LA, CA 90086-0681 Tel/Fax: +1-323-292 7405 E-mail: la@crossroadswomen.net
Philadelphia Crossroads Women's Center PO Box 11795, Philadelphia, PA 19101 Tel: +1-215-848 1120 Fax: +1-215-848 1130 E-mail: philly@crossroadswomen.net
San Francisco Crossroads Women's Center PO Box 14512, SF, CA 94114 Tel/Fax: +1-415-626 4114 E-mail: sf@crossroadswomen.net
Gli uomini appoggiano il 4° Sciopero Globale delle Donne l’8 marzo 2003
Caro amico, Ti invitiamo a prender parte nella pubblicizzazione e nell’appoggio pratico al quarto Sciopero Globale delle Donne – azioni internazionali di donne di base l’8 marzo 2003. Speriamo che tu abbia già ricevuto l’Invito all’Azione per lo Sciopero del 2003, che si intitola “Le donne dicono no alla guerra – Investite nella cura della vita, non nella morte”, spedito dalla Campagna Internazionale per il Salario per il Lavoro Domestico riguardo allo Sciopero. Troverai le rivendicazioni dello Sciopero e tutti i dettagli su http://womenstrike8m.server101.com. Altrimenti potremmo spedirti le informazioni per posta. È anche disponibile un bellissimo video di 27 minuti sul primo Sciopero Globale delle Donne. La prima e fondamentale rivendicazione è la restituzione dei bilanci militari, come opposizione non solo alla guerra ma anche al dissanguamento della nostra ricchezza e risorse collettive a favore della guerra. Un numero crescente di uomini ha appoggiato in passato quest’iniziativa globale e l’appoggerà nuovamente quest’anno. Gli uomini riconoscono in misura sempre maggiore che la rivendicazione che le donne fanno del bilancio militare per il lavoro di cura è fondamentale per la sopravvivenza di tutte/i, specialmente nei paesi del Sud – la maggior parte del mondo. Mentre il movimento contro la guerra fa passi da gigante e la gente esprime la sua rabbia per il fatto che i soldi per la guerra ci sono sempre ma non per la salute, i sussidi statali, lo welfare di ogni tipo, e perfino il cibo, gli uomini si rendono conto che le rivendicazioni dello Sciopero rafforzano le nostre rivendicazioni e rispondono alle esigenze di tutte/i. Basandosi su questa convinzione, come rete internazionale di uomini, Payday coordina l’appoggio degli uomini allo Sciopero. Fino ad ora, uomini di 18 paesi hanno scritto dichiarazioni di appoggio a partire dalla propria esperienza, offrendo un’immagine molto diversa di quello che gli uomini pensano del lavoro e della lotta delle donne. Queste dichiarazioni si possono vedere sul sito web dello Sciopero. Saremmo lietissimi di ricevere da te una dichiarazione di sostegno, che pubblicheremmo sul sito web e altrove. Gli uomini hanno anche contribuito con il lavoro sui computer e altro lavoro tecnico, girando video, aiutando con i mezzi di trasporto, cucinando, badando ai bambini, ecc. Abbiamo un foglio di istruzioni su come organizzare la custodia collettiva dei bambini che potrebbe darti qualche idea. Come contributo allo Sciopero, Payday ha anche raccolto informazioni e dichiarazioni di uomini che rifiutano di rispondere alla chiamata dell’esercito, specialmente durante l’attuale corsa alla guerra contro l’Iraq. Visita il nostro sito web “Refusing to kill” all’indirizzo citato sopra, oppure contattaci. Infine, il tuo appoggio può assumere la forma di donazioni finanziarie e materiali, che sono sempre necessarie e benvenute. Speriamo soprattutto di ricevere tue notizie. Contattaci, facci sapere che cosa fai o hai in progetto di fare per appoggiare lo Sciopero Globale delle Donne, o semplicemente contattaci in modo che possiamo discutere quello che è possibile fare. Potere alle sorelle e perciò a tutte/i noi.
Benoit Martin Dean Kendall
womenstrike8m.server101.com
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