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by xxx Friday, Mar. 07, 2003 at 11:23 PM mail:

di Batasuna per la chiusura del quotidiano Euskaldunon Egunkaria

LA POLIZIA SPAGNOLA CHIUDE L’UNICO QUOTIDIANO IN EUSKA RA (LINGUA BASCA, N.d.T.), “EUSKALDUNON EGUNKARIA”

Il 20 febbraio 2003, l’unico quotidiano in lingua basca, “Euskaldunon Egunkaria”, è stato chiuso dalla Polizia spagnola e dieci dei suoi massimi responsabili sono stati arrestati, fra essi il suo direttore, Martxelo Otamenti, accusati di “collaborazione o appartenenza a ETA”. Come conseguenza di ciò, sono state sigillate tutte le principali sedi del quotidiano a Andoain (Gipuzkoa), Iruñea (Nafarroa), Gasteiz (Araba) e Bilbo (Bizkaia). Circa 150 lavoratori sono rimasti senza occupazione. Rimane aperta unicamente la sede di Baiona (Lapurdi) perché ubicata in territorio francese.

Nella stessa operazione, la Guardia Civil spagnola, agli ordini del giudice Del Olmo, della Audiencia Nacional di Madrid, ha perquisito la sede e sequestrato i conti bancari della rivista in lingua basca “Argia” e della pubblicazione culturale in lingua basca “Jakin”, sequestrando in entrambe le redazioni abbondante materiale informatico. Anche gli uffici della Federazione delle Ikastolas (scuole basche) sono stati perquisiti e molto materiale pedagogico, contabile e culturale è stato portato a Madrid.


COS’È “EUSKALDUNON EGUNKARIA”?

“EUSKALDUNON EGUNKARIA” è l’unico quotidiano che si pubblica integralmente in euskara, in lingua basca, ed è stato fondato il 6 dicembre 1990; da allora esce sei giorni la settimana, non il lunedì e la sua distribuzione raggiunge le sette province basche su entrambi i lati della frontiera basco–spagnola che divide il nostro Paese. È, pertanto, oltre che l’unico in euskara, l’unico quotidiano che copre l’intero territorio basco; offre, inoltre, una versione riassunta on line, in inglese.

“EUSKALDUNON EGUNKARIA” ha sviluppato gradualmente il suo prodotto informativo, passando dalle 32 pagine iniziali alle 60 attuali e coprendo tutte le arree dell’informazione: nazionale, locale, internazionale, sport, cultura… Nei giorni con molta pubblicità, è arrivato a contare 72 pagine, anche a colori.



CHI SONO GLI ARRESTATI?

Tutti gli arrestati sono rimasti almeno cinque giorni in isolamento assoluto, in applicazione della Legge Antiterrorista e molti di loro sono stati maltrattati e anche torturati fisicamente e psicologicamente nella Direzione Generale della Guardia Civil, come ha dichiarato al momento della sua uscita dal carcere il direttore del quotidiano, Martxelo Otamendi. Attualmente, cinque sono in carcere, quattro in libertà provvisoria, dopo aver pagato elevate cauzioni, ed il decimo è ricoverato presso l’Ospedale Gregorio Marañon di madrid, dove rimane in isolamento assoluto, dato che il suo stato non consente che sia interrogato dal giudice, sebbene mezzi di informazione spagnoli abbiano dichiarato che Pello Zubiria, primo direttore di “Euskaldunon Egunkaria”, avrebbe tentato di suicidarsi durante la sua detenzione in isolamento assoluto.

Gli arrestati sono:

1. Martxelo Otamendi; attualmente in libertà provvisoria su elevata cauzione. Ha denunciato di essere stato torturato , maltrattato ed umiliato durante i cinque giorni di detenzione in isolamento assoluto. È il direttore di “Euskaldunon Egunkaria”; è stato direttore e professore nella scuola basca del suo comune, Tolosa. Ha lavorato nella Televisione Pubblica Basca ETB, come presentatore e direttore di un programma di dibattito socio-politico (“Egonean giro”). È entrato, in qualità di direttore, all’ “Euskaldunon Egunkaria” nel 1993.

2. Iñaki Uria; attualmente in carcere. È direttore del Consiglio di Amministrazione; ha una lunga esperienza nel mondo della lingua e della cultura basca. È stato uno dei promotori del recupero della rivista “Zeruko Argia”, redatta esclusivamente in lingua basca, rivista che ha dato origine all’attuale settimanale “Argia”. Partecipa al progetto di “Euskaldunon Egunkaria” fin dal suo inizio, occupando diversi posti di responsabilità.

3. Juan Mari Torrealdai; attualmente in carcere e duramente maltrattato e torturato durante il periodo di isolamento assoluto, secondo quanto ha dichiarato Martxelo Otamendi. È membro del gruppo dirigente di “Euskaldunon Egunkaria” e direttore della pubblicazione culturale e letteraria, integralmente in euskara, Jakin. È uno dei referenti culturali baschi più importanti dagli anni Sessanta; è stato editore della rivista “Anaitasuna”, ora scomparsa. È autore di innumerevoli lavori ed articoli, fra i quali spiccano quelli riguardanti la letteratura e la lingua basca: “Euskal Idazleak gaur” (“Scrittori baschi oggi”, N.d.T) o “Euskal Kultura gaur” (“Cultura basca oggi”, N.d.T.).

4. Pello Zubiria; attualmente in isolamento assoluto e detenuto presso l’Ospedale Gregorio Marañon di Madrid. Gravemente ammalato, è stato arrestato e trattato come gli altri, dovendo, per questo, essere ricoverato d’urgenza in detto ospedale; secondo mezzi di comunicazione spagnoli, avrebbe tentato di suicidarsi durante il suo periodo di detenzione. La famiglia continua a non poterlo visitare. È stato il primo direttore di “Euskaldunon Egunkaria” ed è vicedirettore del già citato settimanale basco “Argia”.

5. Luis Goia; attualmente in libertà provvisoria, dopo aver pagato un’elevata cauzione. Produttore cinematografico; ha fatto parte del gruppo Egunkaria Sortzen, dal quale è nato “Euskaldunon Egunkaria”. È membro del Consiglio di Amministrazione del quotidiano. È responsabile dell’edizione di numerose pellicole basche, alle quali ha lavorato insieme a Koldo Izagirre, come, ad esempio, “Offeko Maitasuna” (“Amore in off”, N.d.T.).

6. Fermin Lazkano; attualmente in libertà provvisoria, dopo aver pagato un’elevata cauzione. Dirigente della ditta Plazagunea, che fornisce servizi e prodotti informatici integralmente in lingua basca; è stato membro del Consiglio di Amministrazione di “Euskaldunon Egunkaria” ai suoi inizi. In precedenza, è stato professore e responsabile dell’associazione per la diffusione della lingua basca e alfabetizzazione di adulti AEK.

7. Inma Goia; attualmente in libertà provvisoria, dopo aver pagato un’elevata cauzione. È stata membro del Consiglio di Amministrazione del gruppo Egunkaria Sortzen, prima della creazione del quotidiano e membro del Consiglio di Amministrazione di “Euskaldunon Egunkaria”.

8. Xabier Alegría; attualmente in carcere. È stato duramente maltrattato e torturato durante la sua detenzione, secondo quanto affermato da Martxelo Otamendi; è membro di Udalbiltza, l’associazione nazionale dei municipi baschi. È imputato anche nel processo che ha comportato la chiusura del quotidiano “Egin”, nel 1997; in precedenza, è stato professore e responsabile della già citata AEK.

9. Xabier Oleaga; attualmente in carcere. Responsabile dei settori Comunicazione e Pubbliche Relazioni della Federazione delle Ikastolas; è stato direttore del quotidiano “Egin” negli anni Novanta, prima della sua chiusura su ordine di Madrid. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di “Euskaldunon Egunkaria”.

10. Txema Auzmendi; attualmente in carcere. Sacerdote gesuita; membro della Direzione di Radio Popular – Herri Irratia, la cui programmazione è bilingue. Fa parte del Consiglio di Amministrazione di “Euskaldunon Egunkaria”.

Queste persone sono, dunque, i massimi responsabili della gestione dell’unico mezzo di comunicazione quotidiano e scritto in euskara che, negli ultimi tredici anni, ha informato sul mondo e su Euskal Herria (Paese Basco, N.d.T.) in euskara tutta la cittadinanza basca; questo e non altro, è il delitto del quale sono accusati.


RIFIUTO UNANIME DELLA SOCIETÀ BASCA

La reazione alla chiusura, su ordine della magistratura, di “Euskaldunon Egunkaria” è stata unanime e totale in Euskal Herria; il provvedimento, promosso dal Governo di José María Aznar, in Euskal Herria è stato appoggiato solo da PP e PSOE; tutte le altre forze politiche, sociali e sindacali hanno respinto la chiusura del quotidiano e l’arresto dei suoi responsabili, considerando che questa azione “giuridico”-poliziesca, come molte altre nel Paese Basco, risponde solo agli interessi di Madrid ed è contraria alla volontà maggioritaria fra i baschi e le basche.


RIFIUTO INTERNAZIONALE

La reazione di fronte a questa nuova violazione della libertà di espressione e del diritto ad essere informati in lingua basca ha oltrepassato le frontiere dello Stato spagnolo; il SegretarioGenerale della International Federation of Journalists, Aidan White, per esempio, ha segnalato che «la chiusura di questo quotidiano in lingua basca rappresenta un attacco alla libertà di stampa, per quanto concerne la popolazione basca». Per il signor White, «“Euskaldunon Egunkaria” è un media più indipendente di altri che esistono in Euskal Herria, per quanto riguarda la sua prossimità al mondo radicale basco, pertanto si può dedurre che, in realtà, la sua chiusura significhi un attacco alla lingua basca, all’euskara, la lingua più antica d’Europa» (vedi http://www.ifj.org/publications/press/pr/030221spain.html). Fra le prime denunce realizzate da personalità ed organismi internazionali spiccano, oltre a quella già citata del Signor White, della IFJ, quella di José Bové (Vía Campesina), quella delle Madri di Plaza de Mayo (Argentian) o quella del Partito Comunista Argentino.

Tutte le persone o organizzazioni che volessero far giungere la loro solidarietà o protesta possono rivolgersi all’indirizzo di posta elettronica dei lavoratori di “Euskaldunon Egunkaria” egunaurrera@yahoo.org o al nostro indirizzo di posta elettronica international@batasuna.org e anche a Josebaf@hotmail.com .



LA MANIFESTAZIONE CONTRO LA CHIUSURA DI “EUSKALDUNON EGUNKARIA” È STATA LA PIÙ GRANDE CHE SI SIA MAI VISTA A DONOSTIA

Decine e decine di migliaia di manifestanti hanno preso parte alla enorme manifestazione di massa che si è svolta il 22 febbraio a Donostia (San Sebastian) per denunciare la chiusura dell’unico quotidiano in euskara; circa 10.000 persone hanno sfilato per oltre tre ore nel capoluogo di Gipuzkoa, in una manifestazione gigantesca e molto plurale, in difesa di “Euskaldunon Egunkaria” e della lingua basca.

Le fotografie di questa manifestazione sono state pubblicate su “EGUNERO”, il quotidiano in euskara, di sedici pagine, pubblicato dal collettivo dei lavoratori e lavoratrici di “Euskaldunon Egunkaria” dal giorno della sua chiusura. Queste fotografie si trovano anche sul nostro sito http://www.batasuna.org.



BATASUNA DENUNCIALA CHIUSURA DI “EUSKALDUNON EGUNKARIA” E FA APPELLO ALLA SOLIDARIETÀ NAZIONALE ED INTERNAZIONALE

L’obiettivo del Governo spagnolo del PP è chiaro: vuole distruggere tutto ciò che possa comportare un avanzamento nella ricostruzione nazionale del nostro Paese, Euskal Herria, perché sa perfettamente che questa è la chiave del cambiamento e della trasformazione della situazione attuale. Questo è il motore della transizione democratica nel Paese Basco.

Il Governo spagnolo ha ammesso definitivamente che il problema basco non risiede nel suo scontro con ETA, ma nel liquidare la capacità del movimento basco di offrire un’alternativa sociale e politica integrale alla cittadinanza basca, anche per vie assolutamente democratiche, dato che tutto ciò rafforza l’attuale processo di sovranità basco.

A questo proposito, tutte quelle persone o strutture politiche, sociali, sindacali o istituzionali che lavorano a questo processo di cambiamento politico democratico, sono un obiettivo “terrorista” per il Governo di José María Aznar; questa è la ragione che ha motivato ora la chiusura di “Euskaldunon Egunkaria” e l’arresto di queste dieci importanti personalità del mondo della lingua e della cultura basca.

Questa è la via intrapresa dal PP fin dal suo insediamento al potere, nel 1996; a partire dal 1998 si sta dando una concatenazione di illegalizzazioni ed incarcerazioni di organizzazioni e persone che lavorano alla ricostruzione nazionale e trasformazione sociale di Euskal Herria, con l’accusa, per tutti, di appartenere o collaborare con “l’ambiente di ETA”.

Prima, nel 1997, è stata incarcerata tutta la direzione, tutto l’esecutivo (23 persone) della formazione politica Herri Batasuna; successivamente furono chiusi il quotidiano “Egin” e l’emittente radiofonica Egin Irratia; più tardi accadde lo stesso con la rivista “Ardi Beltza”. Fu messa fuori legge l’organizzazione KAS, successivamente l’organizzazione EKIN, che secondo loro venne a sostituire la precedente, accusate di costituire l’apparato politico di ETA. Più tardi, fu messa fuori legge l’organizzazione giovanile Jarrai, poi Haika che, secondo la polizia, sostituiva la precedente. Lo stesso accadde con l’organizzazione giovanile Segi. Lo stesso è accaduto con il movimento pro amnistia, che difende i prigionieri politici baschi, circa 700 in questi giorni (più numerosi che ai tempi della dittatura franchista); sono state messe fuori legge Gestoras pro Amnistía e l’organizzazione nata in seguito, Askatasuna. A tutto ciò si aggiunge la criminalizzazione dell’organizzazione popolare AEK, che si occupa dell’alfabetizzazione e diffusione della lingua basca fra gli adulti (oltre 12.000 persone) e della rete di ikastolas (scuole basche create dal popolo che contano quasi 100.000 alunni).

La chiusura di “Euskaldunon Egunkaria” è, pertanto, un ulteriore passo mosso dalla destra franchista spagnola nella stessa direzione e non sarà l’ultimo; verranno altre operazioni “giuridico-poliziesche” che rispondono all’impronta politica del PP di José María Aznar, che agisce allo stesso modo riguardo al tema dell’offensiva imperialista, chiamata guerra dell’Iraq o nel caso della petroliera Prestige, con la criminalizzazione del movimeno “Nunca mais”.

Facciamo, pertanto, appello a tutte le forze e personalità progressiste affinché denuncino sia la chiusura di questo mezzo di comunicazione, sia la situazione da Stato d’Eccezione alla quale si vede sottomessa Euskal Herria.


UFFICIO RELAZIONI INTERNAZIONALI DI BATASUNA
7 marzo 2003

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