almeno in questo pezzo parlano di due versioni dei fatti
CRONACHE Gli autonomi accusano l'estrema destra. Due ragazzi in Questura Milano, ucciso un giovane dei centri sociali Otto i feriti tra gli antagonisti di sinistra: uno è grave. Poi scoppia una rissa in ospedale con la polizia: feriti otto agenti MILANO - Due persone sono state accompagnate in Questura, nell'ambito delle indagini sulla uccisione di Davide Cesare. Secondo fonti investigative, la Digos avrebbe raccolto sui due «indizi significativi». La Questura però sostiene che, al momento, non si può parlare, nei loro confronti, di fermo. Davide Cesare, 26 anni, è stato ucciso la scorsa notte in via Brioschi, nella zona sud della città, in una rissa tra giovani del centro socialeO.R.So (Officina della Resistenza Sociale) e, secondo gli aggrediti, altri di estrema destra. Numerosi i feriti (nove tra quelli del centro sociale: uno grave ha ricevuto otto coltellate alla schiena, ma non è in pericolo di vita, un altro è in condizioni non gravi), anche tra le forze dell'ordine, che sono state aggredite davanti all'ospedale S.Paolo, dove era stata portata la vittima. Tra gli agenti si contano otto feriti, tra cui uno grave con la mandibola fratturata da un sasso. L'astanteria dell'ospedale è stata danneggiata nei disordini, avvenuti prima che le forze dell'ordine riuscissero a contenere i manifestanti e a farli uscire dal nosocomio.
ACCUSE E CONTROACCUSE- L'omicidio di Davide Cesare sarebbe opera di un gruppo di militanti di estrema destra, hanno affermato i centri sociali milanesi e alcuni fra gli aggrediti che hanno definito «l'omicidio e il grave ferimento di due altri giovani opera di nazisti e fascisti». Ancora alle 3 di notte, 200-300 autonomi stazionavano al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo dove Cesare è giunto morto.
SCONTRI - Secondo i centri sociali polizia e carabinieri «hanno messo in atto una vera e propria caccia all'uomo sullo stile di Genova picchiando selvaggiamente e senza motivo». Nel pronto soccorso un vetro è andato in frantumi mentre una grande macchia di sangue è stata in parte coperta con i giornali. I militanti dei centri sociali sottolineano di «non aver mai fermato» l'ambulanza giunta per trasportare la vittima. «I poliziotti si sono autoincitati per poi aggredirci», hanno proseguito - e «i carabinieri avevano anche mazze da baseball». Il consigliere milanese di Rifondazione Comunista, Daniele Farina, ha parlato di «spropositato e ingiustificato utilizzo delle forze dell'ordine visto il luogo e la situazione».
AGENTI FERITI - «Abbiamo otto agenti feriti, tre del reparto mobile e cinque delle volanti - ha replicato il questore Vincenzo Boncoraglio - non credo si siano feriti da soli. Sono rimasti feriti per riportare la calma tra i giovani che, sia pur in un momento di dolore, hanno occupato il pronto soccorso. Non è nostro costume fare caccia all'uomo, escludo che sia possibile». Davide Cesare, di professione camionista, frequentava l'area antagonista dei centri sociali in zona ticinese.
LA VERSIONE DELLA QUESTURA - Secondo la questura è tutto iniziato da un litigio in strada tra sei o sette persone che si sono incontrate per caso davanti al bar di via Brioschi: questa l'ipotesi degli investigatori dopo una notte trascorsa a sentire i testimoni. All'inizio i protagonisti, davanti agli agenti che cercavano di ricostruire la vicenda, hanno opposto totale omertà. Ed è stato poi il passaparola a radunare tanti giovani all'ospedale dove era stato portato Davide Cesare in fin di vita e dove sono scoppiati gli scontri con le forze dell'ordine. Non è stato ancora accertato se la rissa degenerata nell'accoltellamento sia avvenuta tra persone che si conoscevano. Al momento non ci sono arresti né fermi. Alcuni giovani sono ancora in questura dove vengono interrogati. Poco prima delle 4,30 in via Giulianova un furgone con manifesti di Alleanza Nazionale è stato incendiato. Il gesto, secondo gli investigatori, potrebbe essere stato una ritorsione dopo la rissa in birreria. 17 marzo 2003
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