ASSASSINI
La sera di domenica 16 marzo una via di Milano si è bagnata del sangue di un ragazzo di 26 anni. Tre fascisti hanno pugnalato a morte Davide Cesare, noto a tutti come Dax. Altri due compagni, Fabio e Alex, sono stati feriti da diverse coltellate. Alex è ancora ricoverato in prognosi riservata: la lama ha raggiunto il fegato e i polmoni. Alla notizia dell'aggressione un gruppo di amici e compagni dei giovani aggrediti si è precipitato all'ospedale San Paolo, dove sono stati condotti i feriti. Al loro arrivo hanno trovato un plotone di carabinieri già schierato, con intenzioni tutt'altro che amichevoli. Dopo alcune provocazioni, gli sgherri sono passati alle vie di fatto: caccia all'uomo nei reparti e nel cortile dell'ospedale, ragazzi feriti a colpi di mazza e manganelli estensibili, braccia rotte, denti spezzati, volti insanguinati. Calci e legnate non hanno risparmiato neppure persone estranee al fatto: sono stati malmenati anche alcuni pazienti e infermieri. Diverse persone sono state ammanettate senza aver fatto nulla, trattenute a puro scopo intimidatorio e poi rilasciate poco dopo. Essere militanti a Milano nel 2003 è anche questo: coltellate dai fascisti, botte dagli sbirri. Ovviamente stampa e televisioni hanno già pronte le loro versioni: i fascisti avranno esagerato, d'accordo, ma in fondo si sono difesi dalle angherie dei soliti autonomi violenti. I comunisti hanno "ostruito i soccorsi per i compagni feriti" e poi hanno addirittura "assaltato il pronto soccorso per cercare di portare via la salma di Davide": queste aberranti infamie non meritano neppure una risposta. Il questore di Milano, senza un briciolo di vergogna, cerca di minimizzare: "le botte si danno e si prendono". Allucinante anche il commento del Ministro dell'Interno Pisanu: "Non conta il colore politico dell'assassinato e dei suoi assassini, ma solo la preoccupante escalation della violenza tra i diversi schieramenti". Allucinante soprattutto in una Repubblica che ha come fondamento i valori della Resistenza antifascista.
Oltre a questi fatti terribili il panorama politico mondiale offre, su un'altra scala, prospettive altrettanto inquietanti: Bush non vuole sentire ragioni, a breve l'Iraq sarà bombardato. In Palestina una ragazza americana è stata volutamente travolta da un bulldozer israeliano mentre cercava di opporsi alla distruzione di una casa. Tanti contesti diversi, tante forme diverse, ma il concetto in fondo è lo stesso: il nemico, l'ostacolo deve essere annientato, distrutto, umiliato. Noi non possiamo tacere di fronte a nessuno di questi tipi di fascismo: la rabbia animalesca degli assassini di Davide, la repressione violenta di Carabinieri e Polizia, l'arroganza militare di USA e Israele. In lotta su più fronti, a chi ci vuole annientare rispondiamo che non ci arrenderemo mai: non avrete pace finché non avremo giustizia.
TORA*BORA underground collective
www.inventati.org/apb/torabora.htm
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