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Cinque giovani arrestati a Roma: avrebbero tagliato e rubato più di 25 pistole per l'erogazione della Esso. A Trieste, presa di mira la Shell
Guerra, i "disobbedienti" devastano le pompe di benzina
Cinque giovani appartenenti al movimento dei “disobbedienti” sono stati arrestati la scorsa notte a Roma. In poche ore, avrebbero danneggiato 25 pompe di benzina della compagnia petrolifera Esso, tagliando i tubi in gomma e rubando le pistole. I carabinieri hanno recuperato cinque pistole appena rubate in altrettante stazioni di servizio in via delle Sette Chiese, alla Garbatella, dove i ragazzi avevano anche scritto con vernice spray "no war for oil".
I “disobbedienti” sono stati arrestati subito su disposizione del magistrato che ha emesso un ordine di custodia cautelare in carcere, visto che i giovani, che farebbero parte del centro sociale Corto circuito, avevano dichiarato che avrebbero continuato nelle loro azioni di sabotaggio. Per loro stessa ammissione, però, i distributori danneggiati sarebbero molti di più. In queste ore polizia e carabinieri stanno controllando il territorio alla ricerca di distributori di benzina con danni o scritte contro la guerra all'Iraq. Fino ad ora tubi tagliati sono stati trovati in via Appia Nuova 644, via Aurelia km. 7.600, via del Casaletto 228, via Valerio Publicola 139.
Il centro sociale Corto circuito ha annunciato anche che oggi pomeriggio, al termine della manifestazione contro la guerra in Iraq in piazza Navona, i disobbedienti si sposteranno sotto al carcere di Regina Coeli per solidarietà ai ragazzi arrestati.
Problemi simili anche a Trieste, dove cinque distributori di benzina della Shell sono stati danneggiati la scorsa notte in varie zone dalla città. Gli autori non sono ancora stati identificati. Persone sconosciute - ha comunicato la questura - hanno tagliato le pompe nere di erogazione della benzina e si sono poi allontanate senza lasciare ne' scritte, ne' tracce. Finora non vi sarebbero state rivendicazioni di alcun tipo, ma gli inquirenti sono convinti che i danneggiamenti siano da inquadrare nell'ambito delle azioni di boicottaggio contro le compagnie petrolifere americane dopo lo scoppio della guerra in Iraq.
(Pubblicato il 22 marzo 2003 12:19 )
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