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In contatto con Baghdad (53)
by robdinz Tuesday April 08, 2003 at 10:35 AM mail: robdinz@hotmail.com 

Da Amman.

Impossibile stabilire un contatto telefonico con Baghdad, ormai da 24 ore.
Questa è l'ultima corrispondenza inviatami da Rosarita Cartani che riporta quanto trasmette la tv giordana ed i network arabi che seguono la guerra.
r.



8.04.03
h. 11.30.

Stanotte non sono riuscita a dormire. Sentivo ancora i rombi degli aerei ed il rumore delle bombe. Mi sono svegliata con un senso di angoscia addosso.

Oggi gli anglo-americani sono a Bagdad.

I bombardamenti continuano. La città brucia.

Vedo le case carbonizzate. C’è fuoco dappertutto per le strade.

C’è sangue che scorre. Vedo un pezzo di una gamba, non c’è il corpo; solo l'arto frantumato dal ginocchio al piede. Gente che scappa.

Ecco i carri armati, sono in una cittadina a pochi chilometri da Bagdad. Si fermano. I soldati scendono. Entrano nel cortile di un’abitazione. L’ho già vista questa scena.? No! Non è un’immagine di repertorio.

Danno calci alla porta. Apre un uomo.

Sento la voce che in inglese ripete “Go out”. “Go out.” L’uomo all’interno fa cenno con le mani, gli dice di aspettare. Non sparate, non sparate. Chiama qualcuno che si trova all’interno della casa. Esce! C’è una donna con lui forse la moglie. Sì è la moglie. E’ una famiglia come tante. Vedo una ragazzina avrà forse quindici anni, un ragazzo un po’ più grande. Ci sono anche due bambini piccoli avranno quattro o cinque anni.

Li fanno inginocchiare per terra e gli fanno tenere le mani in alto. La donna piange si mette le mani dinanzi la bocca. La figlia gli si avvicina e piange con le lei. Hanno paura. I soldati gli puntano il “baruda” – il fucile sulla testa.

I piccoli alzano anche loro le manine. Sono accovacciati per terra. Reprimono il pianto. La telecamera li inquadra. Nei loro occhi grandi e neri si vede il terrore.

Li guardo e penso a mio figlio. Mi viene da piangere.

Le forze anglo americane hanno catturato fino ad oggi 3.700 persone. Tra questi ci sono moltissimi civili sono stati fatti prigionieri.

Gli americani hanno formato dei punti di controllo intorno Bagdad. Non sono ancora nel centro della città.

Vedo le strade. Hanno colpito anche due palazzi presidenziali.

Si vede una casa colpita. All’interno della stanza da letto un grosso buco sul tetto ed un altro sulla parete esterna della casa. Resti di mura sono giacenti sul letto e per terra. Un uomo raccoglie il Corano, lo spolvera e lo bacia.

Un intera palazzina rasa al suolo. Le persone scavano tra le macerie con le mani. C’è un peluche a terra. Una donna in lacrime dice sono morti tutti. E’ morta tutta la mia famiglia. Mi è rimasto solo mio nipote di due anni.

Il Ministro dell’informazione irachena lancia un annuncio alla popolazione e dice di non credere alla propaganda americana. Vedete dice, gli americani dicevano di aver occupato il Ministero dell’informazione. Ecco il palazzo è proprio alle mie spalle.

Ospedale di Bagdad. Negli ultimi tre giorni c’è stata una media di 100 feriti l’ora. Oggi nella sola città di Bagdad si contano per il momento 31 morti ma il numero è destinato a crescere.

Sui lettini sono distesi bambini. Sono tutti piccoli dai 18 mesi ai sei anni. Chi è stato colpito alla testa, chi al ventre, chi al viso. Un ragazzino ha un moncherino al posto del piede.

La lista è lunga ed interminabile.

Io mi chiedo quando arriveranno gli aiuti umanitari?

La cittadina d’Al Musal è stata anch'essa violentemente bombardata. Qui la vita continua. Il centro della città è pieno di gente. Una donna intervistata dice: “Questa è casa mia. Non mi muovo da qui, non ho paura quindi non me n’andrò. Non mi cacceranno via. Questa! E’ casa mia “

Il giornalista commenta che secondo lui la popolazione irachena ha la convinzione che la guerra entri nel vivo quando gli americani entreranno nel centro della città e quindi da lì loro formeranno la resistenza.



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Che sporca ipocrisia!
by Renato Alessio Tuesday April 08, 2003 at 11:23 AM mail: realessio@yahoo.com 

Dalle poche immagini che le catene controllate dagli USA lasciano filtrare si intravede la vera faccia dell'armata USA, non di liberazione, ma vera forza di occupazione, con maltrattamenti morali e fisici nei confronti di chi si trova a casa propria, gli iracheni!
Ma non dovevano essere liberati?
È la solita storia, dalla padella di SADDAM alla brace di un povero presidente frustrato(chissà, forse vuol dimostrare che lo è diventato per la sua forza, in modo poco pulito, per i suoi brogli)che per far funzionare l'economia dei suoi amici elettori non ha altre risorse che portar in giro per il mondo la guerra.
La cosa mi fa pensare all'inizio di un altro grande impero del "bene" Roma imperiale, padrona del mondo di all'ora, speriamo che anche per gli USA sia l'inizio di un'inesorabile declino, e che finalmente il cuore umanista dell'europa vinca le divisioni interne e rinforzi quell'unione che si possa contrapporre ai guerrafondai d'oltre oceano.

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Aiuti umanitari
by Angolo B Tuesday April 08, 2003 at 11:34 AM mail:  

Aiuti umanitari ?
Forse con l'elmetto ..ovvero c'è il timore (o certezza?) che tutta la questione verrà gestita a piacimento da USA E GB.
Queste lasceranno passare eventuali aiuti umanitati non autorizzati da loro?

Secondo diverse opinioni raccolte gli invasori vorranno gestire tutte le fasi di aiuti per far sembrare che oltre alle bombe portano il pane ed ingraziarsi così i civili mezzi impazziti sotto i bombardamenti.

Comunque al momento sembra ci sia poco da fare in giro dalle nostre parti a meno di qualche singola iniziativa che mi risultano essere quelle di Abruzzo Social Forum, il Tavolo per l'IRAQ, l'UNICEF...

http://italy.indymedia.org/news/2003/04/250428.php

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Fucilazione in diretta di prigionieri iraken9
by fucilazione in diretta di prigionieri irakeni Tuesday April 08, 2003 at 11:44 AM mail:  

Ieri il TG1 (tra l'imbarazzo della Gruber) ha fatto vedere un particolare della battaglia sull'Eufrate.
Ad un certo punto, durante la fuga dei soldati irakeni, due risalivano i gradoni avvicinandosi, con le mani alzate a due carri americani Bradley.
I due Irakeni si sdraiavano a terra e dopo qualche secondo partivano delle raffiche di mitra che li centravano uccidendoli.
Attenzione però!
Le raffiche non partivano dall'altra parte del fiume dove erano asserragliati altri Irakeni bensì dai soldati americani a pochi metri dai prigionieri.
Gran cosa i diritti umani!

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non l'ho visto
by Nemo Tuesday April 08, 2003 at 11:52 AM mail:  

Se è vero e il filmato esiste ed è in possesso dei tg, abbiamo la prova che quei soldati americani hanno commesso un crimine di guerra (perchè sparare a nemici che si sono arresi lo è per tutte le convenzioni)... spero che dopo la guerra, tutti i giornalisti che sono stati testimoni di fatti come questo si presentino al Tribunale Penale Internazionale come testimoni, per condannare i criminali.

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ieri a blob
by man0lo Tuesday April 08, 2003 at 12:46 PM mail:  

"Danno calci alla porta. Apre un uomo.

Sento la voce che in inglese ripete “Go out”. “Go out.” L’uomo all’interno fa cenno con le mani, gli dice di aspettare. Non sparate, non sparate. Chiama qualcuno che si trova all’interno della casa. Esce! C’è una donna con lui forse la moglie. Sì è la moglie. E’ una famiglia come tante. Vedo una ragazzina avrà forse quindici anni, un ragazzo un po’ più grande. Ci sono anche due bambini piccoli avranno quattro o cinque anni.

Li fanno inginocchiare per terra e gli fanno tenere le mani in alto. La donna piange si mette le mani dinanzi la bocca. La figlia gli si avvicina e piange con le lei. Hanno paura. I soldati gli puntano il “baruda” – il fucile sulla testa.

I piccoli alzano anche loro le manine. Sono accovacciati per terra. Reprimono il pianto. La telecamera li inquadra. Nei loro occhi grandi e neri si vede il terrore."



L'episodio qua sopra è stato trasmesso ieri sera da blob su rai 3.
Qualcuno sa se e dove si possa trovare in rete?


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Tribunale Penale internazionale
by Eineki Tuesday April 08, 2003 at 01:01 PM mail:  

Purtroppo mi pare che i soldati statunitensi operino al di fuori della giurisdizione del Tribunale Penale Internazionale (gli USA si sono rifiutati di sottostarvi l'anno scorso e sono riusciti ad ottenere una moratoria a riguardo che non penso sia ancora scaduta)

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Tribunale penale internazionale 2
by Eineki Tuesday April 08, 2003 at 01:38 PM mail:  

Avevo dimenticato il link:

http://www.repubblica.it/online/esteri/corte/corte/corte.html

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fucilazione in diretta
by Maria Tuesday April 08, 2003 at 06:40 PM mail: maria.c77@inwind.it 

vorrei sapere se qualcuno sa dove recuperare il video della battaglia sull'Eufrate, ho cercato sul sito della rai ma non ho trovato niente, probabilmente perchè sono imbranata. Non è per curiosità morbosa ma per la necessità di trovare notizie "vere".
A proposito di notizie vere, ho visto al telegiornare il servizio di cui si parla nell'articolo di oggi, il commento surreale diceva che nonostante i tentativi di far capire ai civili che4 loro erano solo venuti a liberarli questi non smettevano di avere paura, non parlavano inglese... è difficile dimostrare di non voler fare del male a nessuno mentre gli punti contro un fucile!

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tribunal
by fettina Tuesday April 08, 2003 at 07:54 PM mail:  

caro einiki la memoria mi punzecchiava anche a me e vista la data ecco un altro motivo della fretta di guerra
gli scadeva la garanzia a luglio 2003 a 'sti pezzi di merda
l'unica arma dovrà essere boycott usa di massa e controinformazione con tende permanenti in ogni città

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nemo illuso
by francesco Tuesday April 08, 2003 at 07:58 PM mail:  

secondo te i giornalisti che si presentano a testimoniare ad una eventuale corte penale chi li fara' lavorare in futuro? non credo proprio siano nelle condizioni di farlo a meno che non lavorino per liberazione.
come ha detto ieri sera un film americano: sono un padre, non posso permettermi i principi.

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blob
by fettina Tuesday April 08, 2003 at 08:41 PM mail:  

questo è il sito dove ci sono gli ultimi 7 giorni di blob

http://www.raitre.rai.it/R3_popup_articolofoglia/0,6844,33^1063,00.html

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