Accompagnato da alcuni amici si è presentato sabato sera al pronto soccorso con la faccia pesta: «E'stata un'aggressione, ci picchiano per il gusto di farlo» Ma il giovane non farà denuncia: «Tanto non ci difende nessuno». Il leader delle teste rasate: «Non mi risulta»

Conegliano
(eg) Si è presentato al Pronto soccorso con la faccia pesta e sanguinante: «Sono stato aggredito e picchiato dagli skinheads», ha detto al personale sanitario. Brutto sabato sera, quello di R.B., venticinquenne punk bestia, sulla carta residente a Santa Lucia ma, in realtà, senza fissa dimora. Vittima, secondo la ricostruzione dei fatti fornita da lui e da altri suoi compagni di vita e di strada, di un'aggressione avvenuta in pieno centro, da parte di un gruppo di skin.

Il giovane si è presentato in ospedale verso le 22.30 di sabato, accompagnato da altri punk, con il viso sanguinante ed ammaccature varie: i sanitari lo hanno visitato e medicato, diagnosticandogli una contusione ad uno zigomo e ad una coscia. Tre giorni la sua prognosi.

«Siamo stati aggrediti da cinque skins, in pieno centro, lungo corso Vittorio Emanuele, nei pressi di una gelateria - hanno raccontato i punk bestia -. R.B. ha avuto la peggio e ne è uscito con la faccia pesta. Il motivo? Non ci sono motivi, gli skin picchiano per il gusto di farlo ma per favore non mettete i nostri nomi: viviamo sulla strada e quelli menano forte. Altrimenti rischiamo di prenderle di nuovo».

Il punk finito all'ospedale ha deciso di non sporgere denuncia per l'accaduto: «Non servirebbe a nulla, tanto noi, non ci difende nessuno», hanno precisato "i ragazzi coi cani". Figli illegittimi sopportati a fatica, questi bohémiens amanti dei bastardini e allergici al lavoro, di una città in cui la villa "firmata" e altri cani, nobilmente provvisti di pedigree, sono un must.

"«Aggressione ai punk? Non ne so nulla, io sabato sera ero al mare» ha detto Michele Recchia, responsabile provinciale degli skins. Rapporti assolutamente non facili, in città, quelli tra i due gruppi. Giovani contro, divisi da mille cose. «Cosa ci separa? Beh, basta guardarci - spiega Recchia - noi lavoriamo, siamo vestiti bene. Loro puzzano, non fanno nulla, girano con i cani. Ma preferiamo evitarli, perchè se poi succede qualcosa è sempre colpa nostra. Anche perchè, poi, ogni volta che qualche ragazzo che ha la testa rasata fa qualcosa dicono: sono stati gli skins».
[da Il Gazzettino di Treviso - 8 aprile]



complimenti all'autore per l'analisi sociologica delle realtà giovanili coneglianesi...

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