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16 Aprile 1973:il rogo di Primavalle
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famiglia Mattei Thursday April 24, 2003 at 08:25 PM |
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Quando giungono i soccorsi ed i primi getti d'acqua dei Vigili del Fuoco raggiungono la finestra,è ormai troppo tardi.Virgilio,22 anni e Stefano,10,in pochi istanti,sono diventati neri ed informi come due rami bruciati da un fulmine.
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16 aprile 1973: una data drammatica per una delle vicende più bieche e cruente nella storia della Repubblica. Manca poco all’alba, quando da una finestra del terzo piano della palazzina che sorge in un lotto di via Bernardo Bibbiena, nel quartiere di Primavalle, a Roma, si levano le urla disperate di un ragazzo che, avvolto dalle fiamme, si sporge dal davanzale. Attonita, quasi paralizzata, la gente che è accorsa a quelle urla guarda lassù, dove abitano i numerosi componenti della famiglia Mattei. Anzi "i fascisti Mattei". C'è chi grida a quella sagoma, ormai avvolta dalle fiamme, di buttarsi giù, chi gli urla di fuggire dalle scale. Ma per il povero ragazzo, ormai allo stremo delle forze, non c'è più via di salvezza. Una barriera di fuoco gli impedisce di uscire dalla stanza angusta, né può gettarsi dalla finestra perché il fratellino, in preda al panico, gli si è aggrappato alle gambe. Quando giungono i soccorsi ed i primi getti d'acqua dei Vigili del Fuoco raggiungono la finestra, è ormai troppo tardi. Virgilio, 22 anni e Stefano, 10, in pochi istanti, sono diventati neri ed informi come due rami bruciati da un fulmine. In pochi istanti si consuma quello che passerà alle cronache come il Rogo di Primavalle: qualcuno, nottetempo, ha fatto filtrare, sotto la porta dell’abitazione dei Mattei, del liquido infiammabile. L’appartamento brucia in pochi attimi. A stento si salvano dalle fiamme soltanto Mario Mattei, sua moglie Anna Maria Macconi e quattro dei loro sei figli, Silvia, Lucia, Antonella e Giampaolo, il più piccolo. Per Virgilio e Stefano non ci sarà nulla da fare. Chi ha appiccato il Rogo di Primavalle? Le indagini si indirizzano fin da subito su tre militanti di Potere Operaio. Il loro è stato un folle gesto di militanza antifascista dal momento che Mattei è il segretario della sezione missina di Primavalle? Oppure, come cercherà di dimostrare la difesa dei tre imputati, l’incendio è scaturito da una faida scatenatasi tra neofascisti all’interno della sezione stessa? Dopo alterne risultanze processuali, la giustizia confermerà la prima ipotesi. I tre militanti di Potere Operaio, Achille Lollo, Marino Clavo e Manlio Grillo, saranno condannati, con sentenza definitiva, a 18 anni di reclusione. Ma il loro debito con la giustizia non è mai stato saldato.
http://www.misteriditalia.com/estremadestra/rogo-primavalle/download/LASTRAGEDIPRIMAVALLE.rtf
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Potere Operaio
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Giorgio La Malfia Thursday April 24, 2003 at 08:31 PM |
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La caratteristica di Potere operaio sta nel fatto di essere stato, a lungo, il gruppo più perseguito - e perseguitato – dalla magistratura italiana. Il clou delle sue vicende giudiziarie il gruppo – fondato nell’estate del 1969 – lo raggiungerà nella primavera di dieci anni dopo, quando il 7 aprile 1979, scatterà la più vasta operazione anti-terrorismo degli anni Settanta, destinata a rivelarsi, anni dopo, una vera bolla di sapone, esempio emblematico di come anche in Italia i giudici abbiano operato contro le formazioni di sinistra (complice il PCI), partendo da falsi teoremi costruiti a tavolino e da veri pregiudizi ideologici. Ancora oggi c’è chi crede che Potere operaio sia stato soltanto la facciata di copertura di un covo di eversori in armi. In realtà Potop è stato soprattutto la formazione della nuova sinistra più radicale ed estremista da cui sono usciti solo alcuni esponenti della lotta armata, ma – insieme – molti teorizzatori (li hanno chiamati "cattivi maestri") dell’opposizione violenta al sistema. Da qui a bollare Potere operaio come organizzazione eversiva ne corre. Il limite, ma al tempo stesso lo specifico, di Potere operaio è stato l’eccessivo operaismo (a parole negato), ossia una visione della società troppo spesso incapace di oltrepassare le mura della fabbrica. Ed è stato proprio il forte calo delle lotte operaie che si è registrato agli inizi degli anni Settanta – dopo il fiorire dell’autunno caldo – a segnare la fine di questa organizzazione che è poi scivolata nell’arroccamento della cosiddetta autonomia operaia. Un pregio va, comunque, riconosciuto a Potere operaio: il tentativo, anche se fallito, di reinterpretare il marxismo in chiave industriale, sulla base di uno slogan poi assunto dallo stesso sindacato: "lavorare meno, lavorare tutti". Una visione più moderna dei rapporti di fabbrica, ricavata dalla massificazione della fabbrica stessa. Allo stesso tempo l’intuizione principe e l’epitaffio di questa organizzazione. L’OPERAISMO DI POTERE OPERAIO http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/potere-operaio/download/OK%20-%20Potere%20operaio%20(download).doc
16 APRILE 1973: il rogo di Primavalle http://www.misteriditalia.com/estremadestra/rogo-primavalle/
www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/potere-operaio/index.html
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Le organizzazioni Marxiste-Leniniste
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archipelago gulag Thursday April 24, 2003 at 08:34 PM |
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Una galassia impenetrabile di sigle. Tutte con in comune due lettere dell’alfabeto messe tra parentesi, sperate da un trattino. Una emme ed una elle (m-l): m come marxista ed l come leninista. Sono le formazioni politiche sbrigativamente definite filo-cinesi, oppure maoiste o, in maniera più sofisticata, emmelliste. In Italia appartengono ad una tradizione politica che affonda le radici all’inizio degli anni Sessanta, quando la stagione diversa del ‘68 è ancora di là da venire. All’origine c’è un certo dissenso che cresce in alcune sezioni del PCI, specie all’interno di una base irriducibilmente stalinista. A questa tendenza, con il passare degli anni - e soprattutto con il sopraggiungere della destalinizzazione, della crisi cino-sovietica e della "rivoluzione culturale" a Pechino – si somma una sconfinata ammirazione per "il grande timoniere" Mao tsetung e il suo libretto rosso. Il risultato sono una trentina di rissosi partitini – tutti rigorosamente (m-l) - che vanno a collocarsi alla sinistra del PCI con un altro denominatore comune: il settarismo, il dogmatismo ideologico, il culto ossessivo per il centralismo democratico e perfino un certo folklore rivoluzionario, matrimoni tra militanti compresi. L’ARCIPELAGO DEI GRUPPI MARXISTI-LENINISTI http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/organizzazioni/download/OK%20-%20i%20marxisti-leninisti%20(down).doc
www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/organizzazioni/
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Lotta Continua - Lo spontaneismo organizzato
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Emilio Fede Thursday April 24, 2003 at 08:38 PM |
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Certamente l’esperienza più interessante ed innovativa di tutto il panorama dei gruppi e gruppetti emersi dal movimento del ’68. Ma altrettanto certamente, anche, la formazione più nevrotica, politicamente instabile e autodistruttiva che abbia vissuto quella stagione. Lotta Continua rappresenta, almeno per quella fase che va dal 1969 al 1972, la formazione più grande e forte della sinistra extraparlamentare italiana, capace com’è di unificare - su base solo all’apparenza spontanea - giovani militanti provenienti dalle esperienze più disparate: cattolici di base, movimentisti, fricchettoni spoliticizzati, intellettuali. La sua forza è il giornale, forse, nel panorama dei quotidiani della nuova sinistra, il prodotto più giornalistico che sia mai esistito e che ha sfornato "giornalisti di razza" come – solo per citarne alcuni - Enrico Deaglio, Gad Lerner e lo stesso Adriano Sofri. Il limite più grande di Lotta Continua – in paradossale contrasto con la sua essenza apparentemente spontanea e casinara – è stato il verticismo della sua direzione politica, tutta racchiusa nelle mani di Adriano Sofri, il vate del movimento, il nume tutelare del giornale ed il depositario di una linea costantemente oscillante tra il movimentismo più sfrenato (e a volte spinto) e un certo operaismo di maniera, di impronta economicista. L’esistenza di Lotta Continua resta marchiata dal continuo tentativo di essere egemonizzante su tutto il movimento, tentativo in realtà mai riuscito e che ha spesso condotto questa formazione politica ad atteggiamenti in controtendenza: se il movimento era in ripiegamento, LC sparava alto ("prendiamoci la città"); se il movimento viveva una fase "rivoluzionaria", Lotta Continua faceva suo lo slogan "il PCI al governo". Singolare anche la deriva politica che ha investito i suoi dirigenti storici che, una volta sciolto il gruppo, sono quasi tutti finiti a militare politicamente - o solo culturalmente - nelle fila della destra berlusconiana.
LOTTA CONTINUA, LA PARABOLA DI UN’ORGANIZZAZIONE http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/lotta-continua/download/LOTTA-CONTINUA.rtf
www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/lotta-continua/
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Avanguardia Operaia
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Mino Pecorelli Thursday April 24, 2003 at 08:42 PM |
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Tra tutte le organizzazioni della nuova sinistra nate sull’onda del ’68, Avanguardia operaia è certamente da ritenere la formazione più solida e produttiva, almeno sul piano della ricerca e dell’approfondimento teorico. La prima caratteristica deriva, essenzialmente, dal suo contenuto ideologico che la colloca all’interno di un’area marxista-leninista non esasperata (elemento che contraddistingue invece le organizzazioni filocinesi), ma anzi mitigata da una formazione originaria trozkista del grosso dei suoi dirigenti e da una lunga frequentazione di fabbrica. La sua capacità di riflessione e di studio deriva invece dalla stessa impostazione del gruppo, alieno dal movimentismo fine a se stesso e ad un certo andazzo avventurista che invece ha sempre segnato gruppi come Lotta continua. Non è un caso, infatti, che assieme a quello del Manifesto, il gruppo dirigente di AO si sia rivelato alla lunga il più longevo e che oggi alcuni dei fondatori dell’organizzazione siano inseriti ai vertici di partiti di opposizione presenti in Parlamento: dai Verdi a Rifondazione comunista, mentre nessuno ha scelto di continuare il lavoro politico nei DS. Detto questo non va sottaciuto che Avanguardia operaia è stato anche un gruppo violento, dotato di un servizio d’ordine molto militarizzato, incappato in brutte vicende, come quella dell’omicidio del giovane neofascista Sergio Ramelli. Notevole è stata anche la capacità di aggregazione di AO che però non è mai riuscita a radicarsi da Roma in giù.
AVANGUARDIA OPERAIA:marxisti-leninisti senza dogmatismi http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/avanguardia/download/OK%20-%20avanguardia%20operaia%20(down).doc
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GLI
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Cossutta Rutta Thursday April 24, 2003 at 08:46 PM |
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Dell’esperienza critica del mensile Il Manifesto e della sua trasformazione in partitino della nuova sinistra – con tutti i vizi classici di una piccola formazione politica – resta, dopo 15 anni di vicissitudini, un unico patrimonio, per nulla disprezzabile: un quotidiano dallo stesso nome che esce ormai da 30 anni. Nato dal dissenso interno al PCI, il gruppo del Manifesto può essere definito – senza tema di smentite – l’insieme più qualificato e intellettualmente capace di quella un tempo fu l’intera sinistra extraparlamentare. Privo di velleitarismi, restio all’avventurismo – e per questo continuamente tacciato di moderatismo – Il Manifesto - inteso come formazione politica - ha continuamente operato perché la stessa nuova sinistra non perdesse di vista come interlocutore, difficile quanto caparbio, quello che era il "più grande partito comunista d’occidente". Non alieno da errori di valutazione (vedi le sempre quasi tragiche esperienze elettorali), Il Manifesto – qui inteso invece come organo d’informazione – ha cercato di tenere desto uno spirito critico interno alla sinistra rivoluzionaria, battendosi contro la scelta del terrorismo - ritenuto solo una mera scorciatoia politica – e tentando la via dell’unificazione con le altre forze, laddove questa era praticabile. Se l’esperienza del PDUP per il comunismo – che nasce proprio dal tentativo di trasformare in partito il gruppo del Manifesto - oggi appare minimale e poco produttiva, non va dimenticata la fine autodistruttiva intrapresa da altre forze, come Lotta continua e Potere operaio. Una considerazione, questa, che certamente non salva nessuno e non può costituire un alibi, ma che lascia intendere come sia stato diversificato, composito e variegato l’insieme dei percorsi interni a quella che una volta si diceva fosse "la sinistra di classe". DAL MANIFESTO AL PDUP PER IL COMUNISMO http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/manifesto/download/OK%20-%20Il%20manifesto%20(download).doc
www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/manifesto/
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Le Varie Sinistre
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topo gigio Thursday April 24, 2003 at 08:51 PM |
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------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Dalla sinistra tradizionale - ma anche da quella che si polarizza attorno al movimento del ’68 - sono stati sempre considerati alla stregua di residui del passato. Sono sempre stati pochi e anche all’interno dell’insieme della sinistra extraparlamentare hanno sempre contato poco. Eppure – ancora ai giorni nostri – sono fieri di aver attraversato con le loro idee quasi un secolo di storia. Le loro organizzazioni rappresentano una piccola galassia, quanto mai complessa, ed articolata, spesso sotterranea, e pur essendo estremamente teorici e – forse per questo – marginali incarnano una realtà storica che sarebbe sbagliato non considerare. All’interno di quest’area che abbiamo definito della Sinistra Comunista si collocano tre filoni: due filoni fanno capo ad una tendenza al dissenso: i trozkisti ed i bordighisti. Il terzo filone è invece quello classico del leninismo che ha, però, sempre rifiutato la contaminazione cinese.
I TROTZKISTI http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/sinistra-comunista/trotzkisti/
I BORDIGHISTI http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/sinistra-comunista/bordighisti/ I LENINISTI ORTODOSSI http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/sinistra-comunista/leninisti-ortodossi/
ORGANIZZAZIONI POST ‘68 http://www.misteriditalia.com/il68/fine-nascita/sinistra-comunista/organizzazioni-post-68/ ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Associazione culturale "Storia in rete"
Direzione: direzione@misteriditalia.com Redazione: redazione@misteriditalia.com Direzione Tecnica: direzione-tecnica@misteriditalia.com
Misteri d'Italia è un archivio storico-giornalistico che raccoglie documenti e materiali di cui è accertata la provenienza e di cui viene sempre citata la fonte. I documenti e i materiali raccolti in questo sito non rappresentano, comunque, il parere dei curatori dello stesso. Web project by: Adriano Sacchetti mailto: regista@tin.it
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voi comunisti siete dei vigliacchi infami assassini
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x cannibale alias squalo, libera !!!, zen ecc Saturday June 28, 2003 at 09:50 PM |
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Vigliacchi assassini malati mentali, quella foto è un oltraggio alla memoria di una tragica morte e del dolore di una intera familia!
Criminali, delinquenti indecenti, brigatisti assassini, dalla vocazione criminale!!!!!!!!!!!!!!!!!
Saya vincera' e vi spaccheremmo il CULO !!!
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chi vince vince chi muore muore
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LIBERA !!!!!!!! Thursday July 03, 2003 at 06:06 PM |
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non era il vostro Himmler a dire 'noi uccidiamo gli ebrei perche' un domani essi non uccidano noi?'
noi viviamo e virgilio mattei è tra i mori...
ed allora? tanto peggio per voi coglioni fascisti
LIBERA !!!!!!!!
Chai, chai, chai - Ken, ani od chai! Ze hashir shesaba Shar etmol l'aba - V'hayom ani. Ani od chai, chai, chai Am Yisrael chai Ze hashir shesaba Shar etmol l'aba V'hayom ani.
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fate schifo voi nazi sionisti
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dan Thursday July 03, 2003 at 08:29 PM |
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fate schifo luridi uccisori della pace lo dico in nome di gesu' cristo re dei judei
zen alias squalo
Chai, chai, chai - Ken, ani od chai! Ze hashir shesaba Shar etmol l'aba - V'hayom ani. Ani od chai, chai, chai Am Yisrael chai Ze hashir shesaba Shar etmol l'aba V'hayom ani.
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