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Dal Corriere: sgombrato uno stabile occupato a San Giuliano Milanese
by dal corriere Wednesday April 30, 2003 at 12:58 AM mail:  

Sgombrato uno stabile occupato a San Giuliano Milanese.

SAN GIULIANO MILANESE (Milano) - I carabinieri hanno sgomberato questa mattina uno stabile occupato da alcuni giovani autonomi a San Giuliano Milanese. L'intervento e' stato richiesto dal consorzio di cooperative che possiede l'area in cui i giovani si erano insediati. Gli occupanti hanno protestato con una manifestazione, che proseguira' fino a stasera quando, hanno annunciato, i ragazzi dormiranno davanti al Municipio.

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Altra rassegna
by teknocasa Monday May 05, 2003 at 12:53 PM mail: teknocasa@inventati.org 

[ Da "Il Manifesto" del 30/04/03 ]

MILANO

Sgomberato edificio occupato da precari
Ieri mattina i carabinieri hanno forzato il cancello di Teknocasa, lo stabile di tre piani in un'area edificabile di San Giuliano Milanese che era stato occupato un mese fa da un gruppo di giovani lavoratori precari. Dopo aver sgomberato l'edificio, gli agenti hanno fermato e poi rilasciato una decina di persone che ora rischiano di essere accusate per occupazione abusiva e manifestazione non autorizzata. Teknocasa non era solo una casa occupata ma un vero e proprio progetto che è stato sottoposto alla giunta del sindaco Marco Toni (Ds) con lo scopo di promuovere una politica di edilizia sociale in una delle poche aree lottizzabili rimaste nella città. Al progetto lavoravano oltre cinquanta ragazzi, co.co.co. e lavoratori in nero. Giovani che ben sanno per esperienza diretta cosa vuol dire non avere un reddito sicuro per fare un mutuo o per pagare regolarmente un affitto. Lo sgombero di ieri rischia così di archiviare un'idea innovativa per rispondere a uno dei problemi più duri da affrontare nell'hinterland non solo milanese: la casa. Ma i ragazzi non si arrendono e da ieri hanno deciso di tenere un presidio permanente, con tende e brandine, nella piazza centrale di San Giuliano. Trascorrendo lì anche la notte.

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[ Da "Il Cittadino" del 01/05/03 ]

San Giuliano
Continua la protesta, dopo lo sgombero del palazzo di via Rossini, occupato dal gruppo per oltre un mese
Teknocasa non molla e si accampa in piazza



San Giuliano
Il comitato Teknocasa non molla. Continua il presidio iniziato martedì in piazza Italia, in seguito allo sgombero
del palazzo di via Rossini 15 occupato dal gruppo per oltre un mese. Nella piazza con tende, materassi e coperte,
hanno trascorso la nottata una ventina di persone. Dopo lo sgombero forzato e la successiva identificazione da
parte della forze dell'ordine (su 10 perone fermate, 7 non sono residenti a San Giuliano), il gruppo è tornato a
riunirsi in piazza per dar voce alla sua protesta: «La gente è incuriosita e molti si fermano a parlare con noi per
capire i motivi della nostra azione - spiega un membro del comitato Teknocasa che chiede di rimanere anonimo
-. Questo dovrebbe far capire alle amministrazioni che il problema della casa è una questione che riguarda tutti,
indifferentemente».
Il comitato, nonostante lo sgombero, non ha smesso di organizzarsi: sono stati distribuiti 700 volantini ai
passanti, per spiegare i fatti degli ultimi giorni e il perché dell'occupazione dello stabile di via Rossini. Numerosi
manifesti e scritte sono comparse poi nelle vie della città. «Molta gente - continua il comitato - ci ha chiesto di
intraprendere una raccolta di firme e appoggia i nostri metodi». Soddisfatto per aver sollevato un polverone su
una questione molto scottante, il gruppo ribadisce la sua idea di utilizzare una parte della grande area
industriale per la costruzione di case pubbliche, grazie ai contribuiti forniti dalla legge regionale. E se
l'amministrazione ha già spiegato di aver fatto dei passi in questa direzione, per il comitato Teknocasa,
composto da un gruppo eterogeneo di persone (studenti, lavoratori precari, immigrati) tra i 24 e i 50 anni, non è
sufficiente: «Vogliamo risposte concrete - affermano -. Invece ci sembra che l'obiettivo dell'amministrazione sia
solo quello di privilegiare l'edilizia privata e speculativa». Parole amare e pesanti che non lasciano via al
dialogo. Il sindaco Marco Toni non ha dubbi: «Con questa azione di occupazione e bivacco nel suolo pubblico
- afferma - il comitato sta dequalificando la sua opera dinnanzi ai cittadini. Non credo che i sangiulianesi
apprezzino questo modo d'agire. Senza contare che gli ex-occupanti hanno imbrattato e tappezzato la città con i
loro manifesti». «Il diritto alla casa - continua Toni - è sacrosanto e, come dimostra la nostra attenzione a
favorire gli affitti a canone calmierato, da noi tenuto in seria considerazione. Abbiamo già avviato le pratiche
per ottenere i finanziamenti necessari per il recupero di altri appartamenti dai sottotetti degli immobili comunali,
ma ci vorrà del tempo».

Francesca Amé

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[ Da "Il Cittadino" del 03/05/03 ]

San Giuliano
pronta una raccolta firme
Un camping in piazza: continua la protesta del gruppo Teknocasa


San Giuliano
Quarto giorno di barricate in piazza per il gruppo del comitato Teknocasa dopo lo sgombero forzato da via
Rossini martedì scorso. Gli autonomi che per circa un mese avevano occupato l'edificio per protestare contro la
mancanza di case non accennano ad andarsene da piazza Italia che ormai hanno trasformato in un camping al
centro del paese. «Altro che proteste - afferma una giovane autonoma del centro sociale Eterotopia -, la gente è
con noi. Tant'è vero che abbiamo deciso di iniziare una raccolta firme per sostenere le nostre ragioni ad avere
uno spazio riservato ai cittadini in quelle case. Invece il comune non fa altro che dare una mano agli speculatori
privati». A differenza dell'occupazione in via Rossini, dove erano dovute intervenire le forze dell'ordine per far
sloggiare gli autonomi, in piazza Italia la situazione è tutto sommato tranquilla. Sul prato il gruppo Teknocasa ha
montato quattro tende dove gli occupanti si ritirano di sera per passare la notte, al di fuori ci sono tavoli da
giardino e sedie dove i giovani parlano il giorno a chiacchierare, mangiare e ascoltare musica. E ogni tanto
scambiano pure qualche parola con la gente che si ferma a chiedere il perché di quella strana protesta: «Il
sindaco Marco Toni - prosegue la ragazza - ha raccontato un mucchio di falsità, come il fatto che gli abitanti si
lamentano perché facciamo chiasso e ascoltiamo la musica fino a notte inoltrata. Non solo non è vero, ma
questa gente sta anche dalla nostra parte, come testimoniano gli oltre 1.000 volantini consegnati in giro». Il
gruppo non ha alcuna intenzione di muoversi dalla piazza: «Da qui non ce ne andiamo fino a quando il comune
non avrà ripreso in mano il progetto di utilizzare per la città una parte degli spazi riservati ai privati negli
immobili di via Rossini.

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[ Da "Il Cittadino" del 30/04/03 ]

San Giuliano
Sbarrate le porte e le finestre, sull'area sorgeranno presto degli alloggi residenziali
Sgomberato il palazzo occupato
Denunciati gli autonomi del comitato Teknocasa




San Giuliano
Si è concluso ieri mattina alle 6.30 con uno sgombero coatto il sogno di un gruppo di precari di adibire ad uso
sociale l'immobile di via Rossini 15 a San Giuliano, occupato da ormai oltre un mese da un nucleo autonomi,
riunito sotto il simbolo di comitato Teknocasa. Quando sono entrati gli uomini delle forze dell'ordine, gli
occupanti erano in sette e data l'ora stavano ancora dormendo sui loro materassini: «Hanno forzato la catena e
sono arrivate le forze dell'ordine - spiegano -. Ci hanno portato in caserma per identificarci, dal momento che
siamo stati denunciati tutti e sette. Abbiamo solo potuto raccogliere rapidamente i nostri effetti personali, gli
utensili, e quanto ci serviva per vivere. Intanto all'interno dell'edificio è stata data disposizione di spaccare i
sanitari, in modo tale da impedire la vivibilità in quei locali. E ora non sappiamo dove andare. Non abbiamo una
casa».
Nelle ore seguenti sono infatti scattate una serie di opere per sbarrare porte e finestre al fine di impedire nuove
entrate abusive nell'area dove sorgeranno palazzine residenziali. Sul posto sono anche intervenuti i
rappresentanti della proprietà, al fine di tenere sott'occhio i lavori. Mentre a tenere controllata l'area fino a tarda
mattinata sono rimasti i carabinieri e una pattuglia dell'Ivri, il cui personale verrà probabilmente incaricato di
sorvegliare l'edificio di San Giuliano. Gli ex occupanti si sono invece spostati in piazza Italia, con tanto di
materassi, scolapasta e sedie da campeggio. Raccontano che staranno lì, fino a quando il comune non riuscirà a
trovare una soluzione abitativa, per coloro che non hanno un occupazione fissa che gli permetta di pagarsi un
affitto tutti i mesi o di accendere un mutuo. E nonostante ci fossero tutti gli elementi per far presagire un
epilogo del genere, c'è molta amarezza tra il gruppetto appostato sotto un albero del giardinetto centrale della
città. «I Ds ci hanno accusato di vile attacco oltraggioso, perché abbiamo chiesto edifici da adibire ad uso
sociale e da togliere ai fini speculatori. E il sindaco che aveva siglato una dichiarazione d'intenti, ci sembra non
abbia fatto molto per garantirci l'incolumità - proseguono -. Noi abbiamo sbandierato con dei volantini che c'era
l'opportunità di utilizzare un fondo regionale, che rimborsa l'80 per cento dei costi per adibire strutture ad uso
sociale. Invece sembra che l'obiettivo punti ancora una volta a privilegiare i privati». Intanto il comitato di
precari si ritiene almeno soddisfatto per aver portato alla ribalta un problema che a quanto pare accomuna una
fetta non indifferente di sangiulianesi.
«Ci hanno contattato in tanti - raccontano -. La gente è venuta a prendere i volantini. Ci ha scritto e-mail. Noi
del resto puntiamo a creare occasioni per far si che le persone coinvolte da questo problema, abbiano la
possibilità di discuterne e di informarsi». Si mostrano quindi determinati a non demordere a costo di rimanere
per le piazze, ad attendere che arrivi una risposta per le loro esigenze.

Giulia Cerboni

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[ Da "Il Giorno - Milano Metropoli" del 30/04/03 ]

Sgomberati, occupano la piazza

SAN GIULIANO - Sono stati sgomberati all'alba, sorpresi nel sonno dai carabinieri per mettere fine
all'occupazione abusiva di una fabbrica dimessa nel centro cittadino. Ma i "disobbedienti" non si sono arresi,
trasferendo tende, materassi e viveri in piazza Italia. «Occuperemo la piazza a oltranza - spiegano i ragazzi del
centro sociale Eterotopia -, almeno fino a quando non avremo risposte per risolvere il grave problema
dell'abitazione. Non chiediamo una casa per noi, ma vogliamo che venga attuato un progetto per la costruzione
di un ostello della gioventù, ma anche case per gli sfrattati e le persone in difficoltà».
Nell'ex fabbrica di via Cavour i militari hanno sgomberato sette persone, denunciate per invasione della
proprietà privata e una manifestazione non autorizzata, organizzata un mese fa davanti all'area occupata. I sette
ragazzi erano entrati nel fabbricato abbandonato per chiedere al Comune di acquistare l'immobile e creare
alloggi da destinare alle persone in difficoltà. «Lo stabile era in buone condizioni - raccontano i ragazzi - c'erano
bagni e serramenti quasi nuovi, oltre a un impianto elettrico a norma. Era un'occasione: sarebbe stato
sufficiente suddividere gli appartamenti, pagando le opere con i finanziamenti regionali».
La trattativa iniziata con il Comune all'indomani dell'occupazione si è subito arenata, senza portare a fatti
concreti. «Questo sgombero è stato una vendetta: hanno distrutto i bagni e tutte le strutture interne, per
rendere lo stabile inutilizzabile. Il nostro progetto è ancora valido: a San Giuliano ci sono tante aree dimesse, ma
ci vuole la volontà politica per dare corso a progetti a sostegno dell'emergenza abitativa, non solo risposte di
ordine pubblico». Lo sgombero è stato voluto dalla proprietà, non intenzionata a cedere l'area al Comune.
Pa.Tos.

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ancora giornali
by teknocasa Tuesday May 06, 2003 at 12:21 PM mail: teknocasa@inventati.org 

[ Da "Il Cittadino" del 06/05/03 ]

San Giuliano
«Il gruppo occupa uno spazio pubblico e non si interessa delle esigenze dei cittadini»
Centrosinistra contro Teknocasa
Accuse agli autonomi sgomberati da via Rossini



San Giuliano
È ormai scontro aperto tra il comitato Teknocasa e i partiti della maggioranza di centrosinistra. Una querelle fatta soprattutto di volantini distribuiti per la città. Lo sgombero infatti di martedì scorso dall'immobile di via Rossini, dopo l'occupazione di un gruppo di precari durata oltre un mese, non ha fatto certo desistere i promotori dell'iniziativa che da quasi una settimana hanno attivato un presidio fisso in piazza Italia. In quello spazio verde a poca distanza dal palazzo municipale da giorni dormono, mangiano, e distribuiscono volantini, pensando a nuove azioni per tenere viva l'attenzione sull'emergenza abitativa. Ma alla coalizione di centrosinistra questo nuovo risvolto non piace per niente. «Il gruppo di Eterotopia e Teknocasa - spiegano i rappresentanti politici in un comunicato diffuso tra la cittadinanza -, ha pensato di occupare uno spazio pubblico a disposizione dei cittadini, fregandosene del fatto che tutti hanno diritto di fruirne nel rispetto degli altri. Invece ci piantano le tende, ci dormono, e imbrattano i muri abusivamente, buttando rifiuti in giro. Insomma fanno di tutto per lasciare il peggior ricordo della loro presenza in tutte le persone che passano dalla piazza». Tutte accuse respinte con decisione dai precari, i quali hanno già avanzato una serie di richieste, tra cui il ritiro della denuncia avanzata dalla proprietà dell'ex stabilimento su cui nei giorni scorsi sono state effettuate opere per rendere impossibili ulteriori intrusioni. «Sono tutte calunnie, quelle dei partiti politici che ci hanno attaccato. Abbiamo anche chiesto ai negozianti della zona se la nostra presenza poteva arrecare loro disturbo, e ci hanno risposto che non c'è alcun problema. Anzi, qualcuno ci ha mostrato anche solidarietà - commentano -. Chiediamo che vengano ritirate le denunce e che venga trovata una soluzione per le famiglie sfrattate. Intanto stiamo raccogliendo firme, che faranno emergere la dimensione del problema abitativo sul nostro territorio. Una petizione per chiedere al comune di utilizzare il bando regionale che fornisce fondi ai comuni per le case popolari. Il sindaco ha parlato di recupero dei sottotetti, ma ci vuole ben altro per dare un aiuto a tutti coloro che non hanno un'occupazione fissa che possa garantire un tetto. In pratica i partiti di centrosinistra vogliono fomentare odio su una vicenda che ha ricevuto ampi consensi». Dura la replica della coalizione di maggioranza espressa nel volantino in cui manca la sigla di Rifondazione comunista. «Questa amministrazione sta facendo molto, per le politiche abitative - è la risposta -. Ma dieci anni fa dov'erano questi gruppi quando si parlava di recupero delle aree private di via Rossini e Cavour? Per ringraziare dei 100 mila euro spesi per la sede di Eterotopia, hanno pensato bene di sputare menzogne addosso al sindaco». Dopo lo sgombero, è arrivato quindi il momento di un dibattito dai toni più che mai accesi.

Giulia Cerboni

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