NEONATO UCCISO DA ESERCITO ISRAELIANO, ATTIVISTA DI HAMAS MUORE IN ESPLOSIONE.

Ancora sangue oggi nei Territori palestinesi e a Gaza, dove hanno perso la vita un neonato e un militante di Hamas.

Secondo fonti mediche palestinesi, il piccolo Alian Bashiti, di appena 18 mesi, è stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani nel campo profughi di Khan Yunis, nel sud della striscia di Gaza.
Diversa la versione dell’esercito di Israele, che ha ammesso di aver aperto il fuoco ma in risposta a un palestinese armato che avrebbe esploso alcuni colpi contro la postazione militare di Neve Dekalim.

Ancora più confusa la dinamica della morte di Amin Fadel, 28 anni, un militante del gruppo radicale di Hamas ricercato dai servizi di sicurezza israeliani.
Secondo le ricostruzioni, l’uomo è stato ucciso da un’esplosione nel villaggio di Zawata, non lontano da Nablus (Cisgiordania), in una casa presa in affitto da qualche giorno.
Anche in questo caso le fonti ricostruiscono i fatti in modo diverso: Hamas sostiene che l’abitazione sia stata colpita da un razzo dell’esercito dello Stato ebraico, mentre le forze di sicurezza israeliana ribattono invece non erano in corso operazioni militari in quell’area. Il sindaco di Zawata ha detto che i soldati di Israele avevano imposto il coprifuoco alcune ore prima che si verificasse la deflagrazione.
La radio pubblica di Tel Aviv israeliana sostiene che l’esplosione sia stata provocata da un ‘incidente di lavoro’ del militante che preparava un ordigno per l’ennesimo attentato contro obiettivi civili israeliani.

Sul fronte interno, intanto, il nuovo governo palestinese sta cercando di convincere i vertici del movimento integralista di Hamas a interrompere la scia di attentati che ha caratterizzato i 31 mesi di ‘Intifada’ (Resistenza) contro il governo di Ariel Sharon.
Secondo fonti di stampa internazionale, Hamas – che ha rivendicato gran parte degli attentati contro obiettivi in Israele dalla fine del 2000 - avrebbe accettato di sospendere la lotta armata.

Da Ramallah, infine, giunge la notizia che sarà il neo-premier Abu Mazen (Mahmud Abbas) a guidare i colloqui in programma nei prossimi giorni al Cairo, in Egitto, tra 12 organizzazioni palestinesi, con l’obiettivo di definire una ‘piattaforma’ comune alle forze politiche nazionali.