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Israele nega l'ingresso a Volontari della Commissione Europea
by gap Monday, May. 12, 2003 at 5:23 PM mail:

Tali Amman, Lunedi 12 Maggio 2003, 05:00 AM

Israele nega l`ingresso a Volontari della Commissione Europea

Quanto accaduto e` parte di una nuova ondata di espulsioni e restrizioni nei confronti degli internazionali che desiderano accedere in Israele e nei Territori Palestinesi Occupati. Lo Stato di Israele sta dimonstrando reiteratamente un totale non rispetto di quanto previsto dalla Dichiarazione di Barcellona del 1995 e sta chiaramente violando gli accordi di partenariato Euro-Mediterraneano. Uno dei nove volontari oggetto di tale discriminazione e` italiano.

Ieri, 11 Maggio, nove giovani europei impegnati in un progetto di volontariato promosso dall`Unione Europea (3 Spagnoli, 2 Francesi, 1 Italiano, 1 Inglese, 1 Irlandese, 1 Tedesca) sono stati negati del visto d`ingresso al Paese dalle autorita` doganali israeliane. Il fatto si e` verificato presso la frontiera con la Giordania di Allenby bridge.

I giovani volontari avavano trascorso una settimana di vacanza in Giordania in concomitanza con la scadenza del permesso di tre mesi che li permetteva di prestare il loro servizio in Israele e Palestina. Il gruppo stava lavorando in diversi progetti presso ONG palestinesi situate a Gerusalemme, Haifa ed Hebron (Cisgiordania) a partire dal 7 Febbraio, data di inizio del loro Servizio Volontario Europeo (SVE) intitolato "Volontari per un futuro di Pace in Medio-Oriente". Il progetto sarebbe dovuto finire il 7 agosto del corrente anno.
La Commissione Europea (CE), gia` un anno fa, aveva presentato rechiesta per un un permesso (VISA) di sei mesi. Le autorita` israeliane avevano negato tale permesso, garantendo invece una VISA turistica di tre mesi rinnovabili. Prima degli accadimenti di ieri, l`ufficio della Commissione Europea di Gerusalemme aveva direttamente informato le autorita` israeliane circa la natura del progetto e l`intenzione dei volontari di rinnovare i loro permessi presso la frontiera di Allenby Bridge cosi` da poter portare a termine il loro servizio.
I volontari sono giunti al confine israeliano alle 11.30 del mattino e sono stati trattenuti per circa 5 ore prima di essere informati che le loro richieste di Visa erano state respinte e che, pertanto, sarebbero dovuti tornare indietro. La polizia di frontiera ha semplicemente riportato che il Ministero degli Interni ha negato l`autorizzazione rifiutandosi di aggiungere ulteriori mnotivazioni, in quanto dichiaratasi non competente ed ignara delle motivazioni che a cio` avevano indotto. Sono seguite consultazioni con i rispettivi consolati ed ambasciate (senza alcun tipo di assistenza delle autorita`) e con le autorita` doganali israeliane senza alcun esito positivo.
I volontari, invece, sono stati resi oggetto di una umiliante, inutile, nonche` reiterata e scrupolosa perquisizione sia personale che di tutti i loro bagagli ed oggetti personali. Durante queste due ore di perquisizione hanno coltivato l`illusione che sarebbero poi potuti accedere al Paese, non trovando altra spiegazione a quanto stava accadendo. Alle 19.30, invece, sono stati nuovamente informati di non poter fare ingresso nel territorio sotto controllo ed occupazione israeliana. Pertanto, sono stati forzatamente obbligati a salire su un autobus e tornare indietro in Giordania. Un membro del gruppo, una ragazza italiana, era riuscita ad attraversare la frontiera due giorni prima senza alcun problema.
L`Unione Europea ha cominciato questi progetti di scambi internazionali di volonatri con Isarele e i Territori Palestinesi sin dal 1996, in seguito alla Dichiarazione di Barcellona del 1995, attraverso i cosiddetti programmi per giovani denominati Euro-Med.
Euro-Med Youth Programme e` previsto nel terzo capitolo della Dichiarazione di Barcellona intitolato « partnership in social, cultural and human affairs» mirato a proporre un dialogo permanente tra giovani di 27 Paesi Euro-Mediterraneani, tra cui Israele. I settori di applicazione dei progetti prevedono un`ampia varieta` di attivita`. Il SVE e` il principale progetto attraverso il quale si tenta di perseguire gli obbiettivi posti da tali accordi di partnership (per ulteriori informazioni si veda http://europa.eu.int/comm/education/youth.html and http://www.sosforevs.org/). Le attivita` del progetto di SVE sono mirate ad assistere e promuovere la comprensione reciproca tra i giovani dell`area Euro-Mediterranea al fine di rendere piu` agevole la loro integrazione nella vita sociale e professionale nonche`, per contribuire al processo di democratizzazione della societa` civile.
Il gruppo di volontari in questione era impegnato in differenti progetti che vanno dall`assistenza a bambini disabili all`assistenza a giovani disoccupati o studenti cosi` come era coinvolto in progetti di integrazione sociale e culturale a favore della gioventu` arabo-palestinese residente nei Territori Occupati della Cisgiordania e all`interno dello Stato di Israele stesso.
E` la prima volta che le autorita` israeliane hanno negato l`accesso ad un gruppo SVE sin dall`inizio dei progetti di cooperazione e scambio euro-mediterranea.
Quanto accaduto e` una chiara violazione degli accordi raggiunti e siglati in seguito alla Dichiarazione di Barcellona del 1995.
Questa linea politica dimostra ancor piu` chiaramente l`intenzione israeliana di rinforzare le restrizioni di movimento e di accesso nel proprio territorio nei confronti di tutti gli internazionali, come palesemente dimostrato dalle sempre piu` numerose espulsioni ed arresti che nelle ultime settimane stanno avendo luogo nei confronti di "peace-activists".
Il gruppo di volontari si trova ora ad Amman in attesa di una risposta ufficiale del Ministero degli Interni israeliano e confidando nell`azione della Commissione Europea e dei propri rispettivi Paesi di appartenenza.

Per ulteriori informazioni puoi contattare:
I volontari: +962- 6-4624273 (Michele Camerota)
The co-ordinating organisation in Israel/Palestine (IPYL): +972 52400648 (Adli Dana)
The co-ordinating organisation in Brussels (YAP): +322-789410 (Geisle Evrard)
The European Commission Office in Jerusalem: 00972-2-5415888 (Sylvie Fouet)
The European Commission office in Brussels: +32 22998675 (Alejandra Martinez)
The Ministry of the Interior (Israel): sar@moin.gov.il

NOTE: Questo Comunicato Stampa e` stato elaborato dai nove volontari europei in Israele e Palestina
Il Comunicato e` disponibile in Italiano, Tedesco, Francese, Spagnolo, Catalano e Inglese.

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Che strano
by Bakunin Monday, May. 12, 2003 at 5:54 PM mail:

In un paese tanto democratico...
Per chi continua a postare le giuste frasi, quelle politicamente corrette, tipo due popoli e due stati (sacrosanti e mi trovano d'accordo); ma anche contro Arafat e Sharon: staremo a vedere cosa succederà e soprattutto che processo di pace ha in mento il governo israeliano. Road Map? Intanto Arafat viene riconosciuto dagli USA come terrorista, per cui non si tratta con lui, ma con il suo successore... Peccato però che no venga riconosciuto terrorista anche Big Ariel con il quale invece non solo si tratta ma si subisce anche il ricatto di un macellaio al potere che si oppone allo smantellamento delle colonie nei territori che hanno occupato. QUesta è la pace che hanno in mente per il medio oriente. Se questa pare l'intenzione purtroppo sappiamo già come andrà a finire. Due popoli e due stati significa due stati liberi, autodeterminati, privi di prevaricazioni esterne. Ma dubito che il macellaio cederà mai su questi punti. E allora chi vuole la pace e chi vuole la guerra???

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