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rassegna stampa oggi diaz
by mj Tuesday, May. 13, 2003 at 1:18 PM mail:

il resto del carlino, il messaggero, il mattino, il secolo XIX, la gazzetta del mezzogiorno, la sicilia

da il resto del carlino
http://ilrestodelcarlino.quotidiano.net/chan/2/15:4388344:/2003/05/13

«Alla Diaz non ci fu resistenza»
Prosciolti i No global arrestati

GENOVA — Il gip Anna Ivaldi ha deciso l'archiviazione per i 93 No global che erano nella scuola 'Diaz' quando avvenne il blitz della polizia la notte del 21 luglio 2001, durante il 'G8'. Tutti i giovani erano stati arrestati (nella foto) con l'accusa di resistenza.
Era stato il procuratore capo Francesco Lalla a chiedere l'archiviazione, perché l'accusa risultava «carente di individuazione soggettiva dei responsabili delle varie ipotesi criminose descritte nella comunicazione iniziale». Ma il gip Anna Ivaldi si è spinta oltre, riconoscendo che quella notte alla 'Diaz' non ci fu alcun atto di resistenza da parte dei giovani nella palestra-dormitorio.
Conclusione alla quale è arrivata dopo avere ricostruito l'episodio del blitz, non senza premettere che l'inchiesta sulle finte molotov sequestrate nella scuola con l'ipotesi di reato di falso in relazione ai verbali firmati dai poliziotti «esclude che da tali verbali possa desumersi alcuna certezza circa l'effettivo svolgimento dei fatti», ricordando anche che i funzionari di polizia sono a loro volta indagati per i fatti della 'Diaz'.
A fronte dei verbali, ci sono le dichiarazioni dei 93 arrestati. Secondo il loro racconto, la polizia avrebbe sfondato con un furgone il cancello della scuola, quindi, senza avvertimenti, i poliziotti sarebbero entrati sfondando la porta dietro la quale qualcuno aveva posto banchi e panche e avrebbero cominciato a picchiare i giovani che aspettavano a mani alzate o sdraiati a terra, inseguendo al piano superiore quelli che scappavano per ripararsi.
Un racconto che, secondo il magistrato, trova riscontro nella concordanza delle dichiarazioni, «in particolare di quelle rese in sede di convalida d'arresto, a proposito sottolineandosi il fatto che i 78 stranieri arrestati vennero condotti in quattro diverse carceri (Pavia, Voghera, Vercelli, Genova Marassi), mentre alcuni di essi vennero interrogati quando erano ricovertati negli ospedali. La circostanza rende del tutto improbabile l'eventualità che gli stessi abbiano potuto concordare tra loro le versioni». Inoltre, quasi tutti i referti portano indicazioni di trauma cranico al quale si aggiungono, per molti, fratture degli arti superiori, proprie di chi tenta di difendersi.
«Ora qualcuno avrà il coraggio di vergognarsi e chiedere scusa? Qualcuno avrà il coraggio di pretendere giustizia? O ai vertici della polizia, agli uomini dello Stato, non basterà neanche questa archiviazione?». Se lo chiede Lorenzo Guadagnucci, giornalista del 'Resto del Carlino' e membro del comitato 'Verità e Giustizia', che quella notte del 21 luglio del 2001 si trovava dentro la scuola Diaz.
r. i.


da bresciaoggi.it (gruppo Il Messaggero)
http://www.bresciaoggi.it/storico/20030513/nazionale/D.htm


Il G8 di Genova. Furono accusati di resistenza alla polizia e arrestati
Caserma Diaz, archiviata l’inchiesta su 93 no global

Genova. Dopo l’archiviazione per il carabiniere Mario Placanica accusato dell’omicidio di Carlo Giuliani, giunge ora il proscioglimento dei 93 no-global arrestati la notte del 21 luglio 2001 nella scuola Diaz durante la violenta irruzione della polizia. In quasi 13 pagine il gip Anna Ivaldi spiega perchè gli indagati non hanno compiuto atti di resistenza nei confronti delle forze di polizia. Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, tra i tanti che hanno commentato la notizia, ha detto: «L’archiviazione dimostra che sotto denuncia erano finite le vittime di un assalto squadrista realizzato dalle forze dell’ordine».
«Dei funzionari di polizia sentiti - scrive il giudice - i soli a riferire di atti di resistenza sono alcuni appartenenti al reparto mobile ma, a fronte di tali dichiarazioni, vi sono quelle di altri poliziotti dello stesso reparto che li negano mentre affermano di avere, invece, constatato che molti di coloro che poi vennero arrestati presentavano lesioni».
La versione dei fatti confermata dagli indagati, secondo la quale il personale di polizia si sarebbe accanito nei confronti di persone che non opponevano alcuna resistenza, spiega il gip, deriva anche dalle dichiarazioni degli stessi firmatari del verbale d’ arresto. Questi, pur affermando di essere arrivati «a cose fatte», hanno detto di aver constatato le conseguenze della violenza esercitata sugli arrestati mentre nulla hanno detto circa tracce di atti di resistenza che questi ultimi avrebbero opposto.
«Le dichiarazioni degli arrestati - prosegue il giudice Anna Ivaldi - trovano un importante riscontro nei referti medici relativi alle lesioni riportate: di essi 62 dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso dei vari ospedali; per tre venne riservata la prognosi e per 28 fu disposto il ricovero. Quasi tutti riportarono trauma cranico».
Il gip ricorda anche le dichiarazioni rese da un giornalista inglese che, accorso in strada perchè aveva sentito gridare «carabinieri, carabinieri», sarebbe stato picchiato con violenza non preceduta da alcuna resistenza da parte sua.
Secondo quanto fu scritto nel verbale d’arresto l’irruzione della polizia avvenne dopo che un contingente di polizia, transitando davanti alla scuola, era stato fatto oggetto di un lancio di oggetti contundenti da parte di numerose persone e per questo fu supposta la presenza nella scuola di numerose «tute nere». All’ arrivo della polizia un gruppo di giovani chiuse il cancello di accesso, poi forzato da un furgone dei reparti mobili della Ps: secondo il gip, a carico degli indagati, non sussiste l’ipotesi di reato nella forma di violenza impropria.
Giulietto Chiesa, presidente onorario del Comitato Verità e Giustizia per Genova, commenta: «Non siamo sedotti dalla volontà di rivalsa e di vendetta non siamo ansiosi di vedere in prigione chi ha costruito prove false ma ci auguriamo che si arrivi a capire perchè sia stata perpetrata una gravissima violazione di diritto».
Paolo Cento, deputato dei Verdi afferma «C’ è la necessità politica di istituire una commissione d’ inchiesta parlamentare perchè non ci accontentiamo della condanna penale dei singoli responsabili ma vogliamo sapere chi ha dato la copertura politica allo scandalo della Diaz».



da il mattino
http://ilmattino.caltanet.it/hermes/20030513/NAZIONALE/ATTUALITA/DEDE.htm

NON CI FU RESISTENZA
Blitz alla Diaz
archiviazione
per i No global

Il gip Anna Ivaldi ha accolto la richiesta di archiviazione per i 93 No global arrestati nel corso del blitz alla scuola Diaz il 21 luglio 2001. Ma mentre il procuratore capo Francesco Lalla aveva richiesto l’archiviazione per i reati di resistenza aggravata, furto aggravato, porto di oggetti atti ad offendere, per la difficoltà di attribuire singolarmente i reati ai responsabili, il gip Ivaldi ha disposto l’archiviazione perchè non ci fu nessun atto di resistenza durante l’azione nella quale rimasero feriti ben 62 giovani.
Il magistrato prende in esame le dichiarazioni rese nell’immediatezza dai 93 arrestati, dichiarazioni che trovano un primo riscontro «nella concordanza delle dichiarazioni e in particolare di quelle rese in sede di convalida dell'arresto, in proposito sottolineando il fatto che i 78 stranieri arrestati vennero condotti in quattro diverse carceri mentre alcuni di essi vennero interrogati mentre erano ricoverati presso gli ospedali civili di Genova. «La circostanza - argomenta il gip - rende del tutto improbabile l’eventualità che gli stessi abbiano potuto concordare tra loro le versioni e attribuisce particolare valore al fatto che i racconti coincidono anche su punti specifici».
Nel racconto dei manifestanti gli eventi di quella notte iniziano quando con un furgone la polizia sfonda il cancello del cortile della scuola Diaz. Quindi, senza preavviso, gli agenti sfondano anche la porta d’ingresso dietro la quale qualcuno aveva organizzato una improvvisata barricata con banchi e panche; all’interno della palestra i poliziotti picchiano con in manganelli e a calci i giovani con le mani alzate o stesi per terra e inseguono al piano di sopra quelli che cercano di fuggire. Se le dichiarazioni dei No global sono tutte concordi altrettanto non si può dire di quelle rese dai capisquadra e dai funzionari di polizia che parteciparono all’azione. «Vi è una vistosa discordanza tra le relazioni anche circa quanto venne percepito da ciascun caposquadra all’interno dell’edificio - scrive il magistrato - alcuni (Tucci e Compagnone) non subirono né videro atti di resistenza commessi da coloro che occupavano la scuola; videro invece personale della polizia colpire con lo sfollagente persone che non opponevano resistenza». Dopo aver riassunto le relazioni di diversi poliziotti il magistrato arriva alla conclusione che «i caposquadra incorrono tra loro in contraddizioni consistenti e tali quindi da far dubitare della loro attendibilità».
Per quanto riguarda le altre accuse, per quella di furto aggravato (relativo ad attrezzi edili prelevati da un cantiere vicino alla scuola) il magistrato afferma che non c’è la possibilità di attribuire il furto ai 93 indagati o ad alcuni tra loro. E cade anche l’accusa di porto di oggetti atti ad offendere. Tra gli oggetti sequestrati infatti gli unici che possono essere presi in considerazione sono dei coltelli di tipo svizzero e multiuso che non legittimano l’arresto in flagranza.
I 93 No global sono accusati anche di devastazione e saccheggio, ma questa posizione è stata stralciata e rientra nell’inchiesta sui Black block che stanno conducendo i pm Andrea Canciani e Anna Canepa e la richiesta di archiviazione non riguarda nemmeno l’episodio dell’accoltellamento riferito dall’agente Massimiliano Nucera oggetto di un procedimento separato.


da il secolo XIX
http://www.ilsecoloxix.it/Secolo_notizia01OK.asp?idnotizia=71063&idcategoria=581#

G8, niente resistenza nella scuola Diaz prosciolti i no global
Il gip di Genova sulla notte del blitz
Genova Archiviazione. Ma con una motivazione diametralmente opposta alle richieste espresse dal procuratore Francersco Lalla: i 93 arrestati della Diaz nell'ultima notte del G8 del 2001 non opposero resistenza alla perquisizione della polizia.
L'archiviazione è stata depositata ieri dal Gip Anna Ivaldi che ha ribaltato le tesi della Procura. Secondo il giudice, a dare credibilità alle deposizioni degli arrestati, 62 dei quali finirono in ospedale, sono le stesse contraddizioni dei funzionari e degli agenti. Gli occupanti della Diaz furono quindi vittime «di una violenza esercitata ingiustificatamente dagli agenti».
Le conclusioni della sentenza sono molto nette: «La sola ricostruzione possibile - scrive il giudice Anna Ivaldi - è quella che, di fatto, esclude che gli indagati ...
(continua in pdf)


da la gazzetta del mezzogiorno
http://www.gdmland.it/QUOTIDIANO/1305/CRON_ITALIANE/NZ16/A05.asp


il g8
Agnoletto: «Furono soltanto le vittime di un assalto»
Genova, archiviazione per i 93
«no global» arrestati nella Diaz


GENOVA Dopo l' archiviazione per il carabiniere Mario Placanica accusato dell' omicidio di Carlo Giuliani, è giunto ieri il proscioglimento dei 93 no-global arrestati la notte del 21 luglio 2001 nella scuola Diaz durante la violenta irruzione della polizia. In quasi 13 pagine il gip Anna Ivaldi spiega perchè gli indagati non hanno compiuto atti di resistenza nei confronti delle forze di polizia.
Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, tra i tanti che hanno commentato la notizia, ha detto: «L' archiviazione dimostra che sotto denuncia erano finite le vittime di un assalto squadrista realizzato dalle forze dell'ordine». «Dei funzionari di polizia sentiti - scrive il giudice - i soli a riferire di atti di resistenza sono alcuni appartenenti al reparto mobile ma, a fronte di tali dichiarazioni, vi sono quelle di altri poliziotti dello stesso reparto che li negano mentre affermano di avere, invece, constatato che molti di coloro che poi vennero arrestati presentavano lesioni».
La versione dei fatti confermata dagli indagati, secondo la quale il personale di polizia si sarebbe accanito nei confronti di persone che non opponevano alcuna resistenza, spiega il gip, deriva anche dalle dichiarazioni degli stessi firmatari del verbale d' arresto. Questi, pur affermando di essere arrivati «a cose fatte», hanno detto di aver constatato le conseguenze della violenza esercitata sugli arrestati mentre nulla hanno detto circa tracce di atti di resistenza che questi ultimi avrebbero opposto.
«Le dichiarazioni degli arrestati - prosegue il giudice Anna Ivaldi - trovano un importante riscontro nei referti medici relativi alle lesioni riportate: di essi 62 dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso dei vari ospedali».


da La Sicilia.it
http://www.lasicilia.it/giornale/1305/interno_esteri/ie08/a01.htm


Scuola assalita prosciolti i no-global G8

Genova. Dopo l'archiviazione per il carabiniere Mario Placanica accusato dell'omicidio di Carlo Giuliani, giunge il proscioglimento dei 93 no-global arrestati la notte del 21 luglio 2001 nella scuola Diaz durante la violenta irruzione della polizia. In quasi 13 pagine il gip Anna Ivaldi spiega perchè gli indagati non hanno compiuto atti di resistenza nei confronti delle forze di polizia. Vittorio Agnoletto, portavoce del Genoa Social Forum, tra i tanti che hanno commentato la notizia, ha detto: «L'archiviazione dimostra che sotto denuncia erano finite le vittime di un assalto squadrista realizzato dalle forze dell' ordine».
«Dei funzionari di polizia sentiti - scrive il giudice - i soli a riferire di atti di resistenza sono alcuni appartenenti al reparto mobile ma, a fronte di tali dichiarazioni, vi sono quelle di altri poliziotti dello stesso reparto che li negano mentre affermano di avere, invece, constatato che molti di coloro che poi vennero arrestati presentavano lesioni». La versione dei fatti confermata dagli indagati, secondo la quale il personale di polizia si sarebbe accanito nei confronti di persone che non opponevano alcuna resistenza, spiega il gip, deriva anche dalle dichiarazioni degli stessi firmatari del verbale d' arresto. Questi, pur affermando di essere arrivati «a cose fatte», hanno detto di aver constatato le conseguenze della violenza esercitata sugli arrestati mentre nulla hanno detto circa tracce di atti di resistenza che questi ultimi avrebbero opposto.
«Le dichiarazioni degli arrestati - prosegue il giudice Anna Ivaldi - trovano un importante riscontro nei referti medici relativi alle lesioni riportate: di essi 62 dovettero ricorrere alle cure del pronto soccorso dei vari ospedali; per tre venne riservata la prognosi e per 28 fu disposto il ricovero. Quasi tutti riportarono trauma cranico».
Il gip ricorda anche le dichiarazioni rese da un giornalista inglese che, accorso in strada perchè aveva sentito gridare «carabinieri, carabinieri», sarebbe stato picchiato con violenza non preceduta da alcuna resistenza da parte sua. Secondo quanto fu scritto nel verbale d'arresto l'irruzione della polizia avvenne dopo che un contingente di polizia, transitando davanti alla scuola, era stato fatto oggetto di un lancio di oggetti contundenti da parte di numerose persone e per questo fu supposta la presenza nella scuola di numerose «tute nere». All'arrivo della polizia un gruppo di giovani chiuse il cancello di accesso, poi forzato da un furgone dei reparti mobili della Ps: secondo il gip, a carico degli indagati, non sussiste l'ipotesi di reato nella forma di violenza impropria.
Il gip mette in evidenza che i funzionari di polizia hanno reso versioni discordanti circa l'ingresso nella scuola che secondo alcuni era finalizzato ad una perquisizione e secondo altri a sgomberare l'istituto. Anche sui lanci di oggetti da parte degli indagati esistono numerose discordanze e, per quanto riguarda l'ipotesi di furto aggravato di alcuni attrezzi edili custoditi nella scuola, il gip esclude che gli indagati li abbiano rubati perchè erano custoditi dietro una porta che non è stata scassinata.

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