A Pavia il 17 maggio i naziskins del fronte veneto hanno indetto una manifestazione di solidarietà ai fermati per i fatti del 28 marzo davanti al Barattolo

Il Barattolo, l'Osservatorio Antifascista e il Comitato unitario Antifascista reclamano piazza Vittoria per loro !

«Va fermato il presidio
degli estremisti di destra»
IL CASO La richiesta arriva dal Barattolo

l.si.

PAVIA. «La versione dei fatti data dagli skinhead su quello che è successo qui il 28 marzo è davvero grottesca. Avevano solo fischietti? Ma se sono arrivati come un'orda di barbari, in atteggiamento militare...». Dopo la contro-versione fornita dagli skinheads, dal centro sociale il Barattolo arriva una nuova replica: «La nostra, tra l'altro, è anche la versione della polizia». In effetti gli scontri del 28 marzo hanno portato alla denuncia di 11 persone.
Tutti erano di Forza Nuova. E non solo: nei giorni scorsi su richiesta della procura il tribunale per sei di loro ha anche disposto delle misure cautelari (con obbligo di dimora e divieto di uscire di sera e di notte per due di loro, e divieto di venire a Pavia per altri quattro).
I reati ipotizzati vanno dalla resistenza aggravata a pubblico ufficiale, alle lesioni personali, alle minacce, alla violenza privata, all'esplosione di ordigni. «Gli skinheads - dicono al centro sociale - hanno detto pure che qualcuno ha tentato di investirli, ma anche questo è falso: c'era un'automobile che stava passando e ha frenato quando ha visto quel gruppo di persone. Dentro c'era il coordinatore dei giovani comunisti, che è stato riconosciuto e picchiato».
Ma al di là della polemica su quell'episodio, al Barattolo viene ribadita la forte preoccupazione «per la situazione che si è venuta a creare a Pavia: un vortice di violenza le cui origini sono chiaramente individuabili nelle azioni di stampo squadrista dei fascisti di Forza Nuova e dei nazi-xenofobi del Fronte skinheads».
Al centro sociale di via dei Mille si ricordano «le aggressioni, le intimidazioni, gli atti vandalici, tra cui gli incendi» allo stesso Barattolo e alle sedi di alcuni partiti politici.
«Noi abbiamo sempre evitato di porci al loro stesso livello - dice Alessandro Cajani - la nostra risposta non è lo scontro fisico ma le iniziative antifasciste».
Il Barattolo invita le forze dell'ordine a fare di più: «Queste formazioni hanno goduto finora di una libertà che deriva da un lato dalla sottovalutazione da parte delle forze dell'ordine (ma c'è da ricordare che alcuni agenti il 28 marzo rimasero feriti nel tentativo di fermare le aggressioni, ndr), e dall'altro da un clima politico generale. Ci meravigliamo come Forza Nuova, che è dichiaratamente fascista, non sia ancora stato dichiarato un movimento illegale».
Aggiunge Cajani: «Siamo fiduciosi dopo i primi provvedimenti della magistratura, anche se li riteniamo non sufficienti». A questo punto l'attenzione si sposta su sabato pomeriggio, quando a Pavia potrebbero arrivare alcune decine di skinheads: «Ci auguriamo che venga impedito a queste persone di arrivare a Pavia».
Il questore avrebbe vietato la manifestazione degli skin (così come sabato scorso) e adesso la piazza è reclamata dal Barattolo, dal Comitato antifascista e dall'Osservatorio antifascista: «Vogliamo organizzare un presidio antifascista, e chiedermo anche al Consiglio comunale, domani, di pronunciarsi contro la manifestazione del Veneto Fronte Skinheads».
L'atmosfera si surriscalda in vista dell'annunciato arrivo degli skin. Finora in piazza gli scontri sono stati evitati, ma la tensione rischia di esplodere se davvero a Pavia ci sarà l'arrivo in massa di giovani dell'estrema destra.

www.ecn.org/barattolo