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Empiro USA in Sicilia
by po Tuesday, Jun. 03, 2003 at 1:10 PM mail:

Sigonella; tempo di partire per USA della Sicilia?

Il pericolo è l’olocausto


Più che del “pericolo islamico” i siciliani stanno imparando a preoccuparsi di una concentrazione senza pari di esplosivi, armi e depositi di carburante. In pochi chilometri quadrati sono concentrati fonti di pericolo che nel malaugurato caso di un incidente provocherebbero un olocausto.

A questo si aggiungono le spettacolare eruzioni dell’Etna e le scosse telluriche, una combinazione che ha generato terrore nell’autunno del 2002.

Sigonella è utilizzata come principale punto di supporto per le operazioni della VI Flotta nel Mediterraneo. Ospita alcuni squadroni aerei, composti anche da velivoli a capacità nucleare.

A rotazione vengono ospitati velivoli della Marina e dell’Aeronautica Usa - come i cacciabombardieri F-16 ed F-111 - in grado di trasportare armi nucleari del tipo B43. La base funziona inoltre da centro di manutenzione per le testate destinate ai velivoli imbarcati nelle unità in transito nel Fianco Sud della Nato.


Il pericolo riguarda tutta la Sicilia. Da Messina a Siracusa, la costiera jonica siciliana è costellata di aree e porti militari, enormi cisterne di carburante, aree industriali ad altissimo impatto ambientale, petroliere, depositi di armi ed esplosivi. Ma il “triangolo della morte” Sigonella – Augusta – Priolo è una bomba ad orologeria. Un incidente è possibile in qualsiasi momento, e cancellerebbe in pochi attimi ogni forma di vita.

L’area di Augusta è tra le aree più militarizzate del Paese. In realtà, sempre per ragioni strategiche, i militari qui ci sono da lungo tempo, come testimonia un gigantesco hangar per dirigibili che risale alla prima guerra mondiale e che domina il porto. Le principali questioni sono, nell’ordine: gli interrogativi mai risolti sugli equipaggiamenti nucleari; i depositi di armi ed esplosivi; le attività connesse alla vicina base di Sigonella; le installazioni del porto di Augusta.

Non si hanno notizie certe sulla presenza in zona di armi atomiche, ma è accertato l’ingresso di sommergibili a capacità nucleare nel porto di Augusta, lo stesso che di solito ospita gigantesche petroliere (che, come è noto, sono natanti ad altissimo rischio, “carrette del mare” poco o niente sottoposte a manutenzione, spesso con armatori improvvisati ed equipaggi di scadente professionalità).

Per quanto riguarda il secondo punto, i depositi militari sono ovviamente coperti da segreto. Ed a nulla vale far notare che mettere accanto petrolio ed esplosivo non è esattamente conforme alle norme di sicurezza o al semplice buon senso. I depositi - dislocati su tutto il territorio – sono in genere sotterranei.

Quelli più temuti si trovano in località Cava Sorciara. Alle armi della Nato si somma la presenza dell’esercito italiano, un vero e proprio arsenale sotto la terra.

In secondo luogo, il porto di Augusta è strettamente integrato con la base di Sigonella, per meglio dire Augusta è il porto degli americani, oltre che delle petroliere. Velivoli di ogni tipo fanno la spola tra le due località per rifornirsi di carburante e per ogni altra esigenza logistica. Elicotteri a capacità nucleare sorvolano enormi depositi di petrolio. Durante l’ultimo conflitto nei Balcani, nell’area c’era un continuo andirivieni di mezzi militari. I cieli della Sicilia orientale sono stati attraversati in continuazione da mezzi che trasportavano esplosivo alle unità dell’esercito Usa impegnate in Serbia.

Concentrazioni militari ancora più pericolose si erano già create in occasioni di gravi crisi, come per esempio ai tempi dello scontro Usa - Libia e della guerra del Golfo.

A pochissimi chilometri, nel polo petrolchimico di Priolo, sono ospitate le gigantesche raffinerie Agip, Erg ed Esso e gli enormi impianti Enichem, gli stessi dell’indagine che ha portato all’arresto i diciotto dirigenti che per “risparmiare” sullo smaltimento gettavano il mercurio nei tombini o in mare.

Sui moli e sui pontili di Priolo Gargallo attraccano in continuazione carrette del mare che scaricano greggio ed imbarcano il carburante destinato alle stazioni di rifornimento dell’intero Paese.


La cronologia degli incidenti ci fa capire che non si tratta di previsioni catastrofiste ma di un immenso dramma che è stato più volte sfiorato.

L’incidente più grave risale al 22 novembre del 1975: una collisione tra un incrociatore della marina Usa e la portaerei Kennedy provocò un incendio a 70 miglia est dalla Sicilia. Il fuoco fu domato appena prima che fossero intaccati i missili atomici presenti a bordo.

Nel luglio del 1984 un Lockheed C-141 diretto in Kenia precipitò al suolo nei pressi di Lentini. I militari Usa circondarono la zona e non rivelarono la natura del materiale trasportato. Medici della zona denunciarono un forte incremento dei decessi per cancro.

Il traffico aereo “non convezionale” riguarda caccia ed elicotteri impegnati in esercitazioni e simulazioni per 12 mesi l’anno. Il 5 luglio del 1990 un F-104 partito da Sigonella perse quota fino a tentare un atterraggio di emergenza nei pressi della statale 417 per Gela. Il pilota avrebbe potuto tentare un atterraggio d’emergenza sulla carreggiata, ma la strada era trafficatissima. Il pilota evitò la strage sacrificando sé stesso, scagliando l’aereo contro un dosso.

Pensa qualcuno che al prossimo European Social Forum ci vuole anche un dibatitto e una programa anti-base militare per l'Europa?

questo per me sará un movimento piu larga, no solo no-global, anti-cap e contra-guerra.






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