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Petizione contro l'aggressione ai lavoratori della stampa indipendente
by blicero + gaie (traducono imc argentina) Wednesday, Jun. 11, 2003 at 6:47 PM mail:  

Petizione contro l'aggressione ai lavoratori della stampa indipendente

PETIZIONE PER L'AGGRESSIONE AI LAVORATORI DELLA STAMPA INDIPENDENTE

Il 9 giugno 2003, la polizia e' ritornata a reprimere i lavoratori della Brukman. Durante gli scontri il foto-reporter di Indymedia Argentina Alejandro Goldin e' stato violentemente colpito da diversi agenti della polizia federale al grido di "di che t'impicci". Alejandro e' stato oggetto di pestaggi prima con il dorso di un fucile per gas lacrimogeni e una volta a terra preso a calci e picchiato violentemente da diversi agenti della polizia, che hanno cercato di distruggere la sua macchina fotografica. Il reporter aveva il suo cartellino di riconoscimento in mano e per diverse ore aveva fatto fotografie nei dintorni della fabbrica Brukman, quindi era totalmente identificabile.
I firmatari qui di seguito denunciano che questa nuova aggressione non e' un fatto isolato, ma rappresenta un anello in piu' di una lunga catena di attacchi ai lavoratori della stampa e in particolare contro i lavoratori dei media indipendenti.
E' la terza volta in meno di un anno che attvisti di indymedia argentina sono aggrediti dalle forze di polizia. La prima aggressione ci fu il 26 ottobre, quando due fotografi furono colpiti con proiettili di gomma al volto e al corpo dagli agenti del sesto commissariato di polizia federale.
Il secondo episodio si produsse davanti alla fabbrica Brukman dove due attivisti di Indymedia risultarono feriti, uno con un proiettile di gomma in piena fronte e l'altro colpito violentemente in tutto il corpo.

In entrambe le aggressioni davanti alla Brukman, il commissario ispettorre della polizia federale Carlos Alberto Roncati era responsabile dell'effettivo della poliia federale, assistito dal commissario Mario Bravo dell'ottavo commissariato. Il commissario Roncati questa volta giustifico' apertamente la repressione subita dai vari lavoratori della stampa, dichiarando alla televisione in tono volto a minimizzare che "con voi e' sempre la stessa cosa. Se c'e' stato qualche giornalista ferito, purtroppo succede..". Settimane prima, il 28 di marzo, lo stesso commissario e' stato responsabile della repressione di una protesta in tribunale, dove e' stato violentemente picchiato il fotografo del Canal 11. In quel momento il commissario Roncati tento' anche di giustificare il suo particolare accanimento contro i lavoratori della stampa, arrivando ad affermare che fu pestato dalle stesse persone che lo stavano intervistando.

E' curioso che l'aggressione contro la stampa si ripeta davanti alla fabbrica Brukman, un conflitto sociale che vede protagoniste le operaie tessili che vogliono mantenere la loro fonte di lavoro e dove la polizia si e' vista tristemente protagonista di diversi atti repressivi.

L'aggressione sistematica ai media indipendenti, il ruolo primario del commissario Roncati in vari incidenti e le ripetute aggressioni di fronte alla fabbrica Brukman, ci presentano un panorama preoccupante che minaccia la liberta' di informazione e che ci fa supporre una precisa volonta' di intimidazione violenta contro i lavoratori della stampa in generale e dei media indipendenti in particolare.

I sottoscritti chiedono all'opinione pubblica nazionale e internazionale perche' sostengano questo nostro appello per:

- L'immediato individuazione e la immediata condanna dei responsabili dei fatti del 9 di giugno, documentati da diverse prove fotografiche e video che sono gia' nelle mani della giustizia.

- L'esclusione del commissario Roncati da qualsiasi effettivo di polizia che abbia a che fare con proteste sociali e in particolar modo con la Brukman, fino a che non si chiariscano e giudichino le sue responsabilita' circa atti di repressione illegale di manifestanti e di lavoratori della stampa. Questa richiesta e' stato fatta precedentemente da il Centro di Studi Legali e Sociali (CELS) e da Potere Cittadino al Ministro degli Interni del precedente governo.

- La piena garanzia per i lavoratori della stampa di poter svolgere il proprio lavoro di informazione, in particolare per i lavoratori dei media indipendenti.

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