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La rivolta degli studenti in Iran: "No agli Usa"
by Robdinz Wednesday, Jun. 18, 2003 at 8:59 AM mail:

Esclusivo: parla per la prima volta Alì Ghaderi, responsabile della politica estera dell'"Organizzazione dei Guerriglieri fedaian del Popolo Iraniano" e autorevole dirigente del "Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana". "La solidarietà di George W. Bush alla nostra lotta la rispediamo al mittente. Non dimentichiamo gli anni tremendi della dittatura dello Scià Reza Pahlevi sostenuto ed armato dalla Casa Bianca e dalla Cia".

"Da una settimana gli studenti delle università iraniane sono in lotta contro il regime teocratico di Teheran. Nelle ultime ore ci sono stati arresti di massa, feriti, un morto a Shiraz, e tre studentesse arrestate nella notte nell'ateneo di Tehran".

Parla veloce Alì Ghaderi al telefono, è emozionato ed orgoglioso per quanto sta accadendo nel suo paese. Sono nove anni che Ghaderi è esule in Italia. In Iran, difatti, rischierebbe la pena di morte.

"La rivolta popolare si è ormai estesa in tutto il paese, agli studenti delle università si sono unite le popolazioni di Shiraz, Mashad, Isfahan e Ahwaz.

Al grido di "morte a Khamenei", "morte a Khatami", "viva la liberta" la protesta sembra inarrestabile nonostante la brutale repressione che stiamo subendo".

Ma quale è stata la scintilla, il detonatore di questa esplosione di protesta?

"E' accaduto tutto dopo il discorso minaccioso e calunnioso dell'Ayatollah Khamenei , guida religiosa del Regime iraniano, gli studenti hanno dato vita alla rivolta partendo dall'Università di Teheran, invocando la liberazione di tutti i prigionieri politici".

Cosa esprimeva di tanto calunnioso quel discorso?

"Calunnioso minaccioso ed inaccettabile. Un discorso tutto teso ad infangare le prime forme di protesta che stavano sbocciando nelle università, diffamando gli studenti e definendoli ispirati e pagati dagli americani".

Tutta la stampa italiana, e parte di quella internazionale sono giorni che dà notizia della solidarietà espressa dal Presidente Bush al movimento degli studenti.........

"Il signor Bush non deve permettersi di strumentalizzare una forma di lotta che tutta la popolazione iraniana sta sviluppando a rischio della loro stessa vita. Mi fa ridere, se non fosse tragico, che la stampa rilanci le provocazioni di Bush. Condanniamo la mistificazione del regime iraniano che chiama gli studenti e la popolazione "agenti degli U.S.A", mentre tutte le politiche di privatizzazione intraprese dal governo del "riformatore" Khatami in tutti i settori compreso la scuola e l'università sono in realtà politiche neo liberiste tanto care agli Stati Uniti come alle istituzioni monetarie e bancarie internazionali. World Bank e Fondo Monetario Internazionale per primi.

Tu parli spesso al plurale, il "noi" che usi è riferito al "Consiglio Nazionale della Resistenza Iraniana?"

"Guarda, per ragioni di prudenza e di opportunità in questa fase tanto delicata della nostra storia in non posso parlare a nome del Consiglio. Ma solo come responsabile della politica estera dell'"Organizzazione dei Guerriglieri Fedaian del Popolo Iraniano". Una delle componenti del Consiglio Nazionale. Devi sapere che i rappresentanti del Consiglio vivono di fatto in regime di clandestinità se dovessero essere arrestati in territorio iraniano sarebbero condannati alla pena capitale. Capirai che sono obbligato ad essere sfumato, in qualche modo diplomatico circa la presenza di componenti del Consiglio all'interno delle lotte di questi giorni. Se affermassi esplicitamente che lo sciopero degli studenti, ma soprattutto quello della grande maggioranza degli operai delle industrie tessili dell'Iran, è in qualche modo opera del lavoro politico del Consiglio Nazionale, esporrei quegli studenti e quegli operai ad arresti indiscriminati e processi sommari che si potrebbero concludere con centinaia di condanne a morte. Che sarebbero eseguite nel più assoluto silenzio della comunità intenazionale".

Come possono operare quindi i rappresentanti ed i membri del Consiglio Nazionale della resistenza Iraniana?

"Operano segretamente all'interno del nostro paese, ma molti vivono da esuli in Francia, Germania, Spagna, Italia e perfino Stati Uniti. Ma non è una vita facile. Proprio oggi ho saputo, ed ho poi visto confermata dall'agenzia Reuters, la notizia che oltre 200 compagni del Consiglio Nazionale sono stati arrestati dai servizi di sicurezza francesi con la scusa di "fomentare il terrorismo". Un arresto di massa arbitrario ed illegale. E poi parliamo del pacifismo e della democrazia "modello Chirac!"

Chi è il segretario attuale del Consiglio Nazionale, e dove vive attualmente?

"Il segretario nazionale del Consiglio è Massoud Rajavi, e si trova in Iraq".

In Iraq?

"Si, proprio in Iraq, a ridosso della frontiera iracheno-iraniana. Dove le truppe di occupazione anglo-americane lo trattengono, senza alcuna giustificazione, in una forma di "arresti domiciliari" dai quali non può liberarsi. Dopo che sul finire delle operazioni militari in territorio iracheno le truppe di Washington e Londra, senza averne alcun mandato e neppure l'autorità, hanno costretto al disarmo unilaterale l'"Esercito di Liberazione Nazionale Iraniano", braccio armato del Consiglio Nazionale, che occupava una regione che non era sotto l'influenza del regime di Saddam Hussein. Quindi fuori dagli obiettivi ufficiali e dichiarati di quella ingiusta guerra."

Quindi, ancora più assurda e priva di significato l'accusa che gli studenti e gli operai iraniani siano "strumenti" dell'intelligence Usa?

"Esatto, un'accusa ridicola ed infamante. Così come le dichiarazioni di sostegno alle lotte di questi giorni da parte di Ciro Pahlevi, il figlio dello Scià. Amico e socio di Donald Rumsfield. Che stia zitto e non provi neppure ad accostare il suo nome alle lotte degli studenti e degli operai iraniani per la libertà e per chiedere a gran voce la liberazione di tutti i prigionieri politici detenuti nelle galere di Khatami".

Non capisco. Il Presidente Khatami viene descritto dalla stampa occidentale come un riformatore illuminato. L'uomo che vorrebbe cambiare le cose ma che viene frenato dalle autorità religiose del tuo paese. Ed ora sembri parlarne con disprezzo....."

"Come da sempre abbiamo affermato, contro l'immaginario politico corrente, il Presidente Khatami non solo non è un "riformatore" ma è da sempre uno degli principali responsabili della politica repressiva della repubblica islamica, e l'assenza di ogni intervento a favore degli studenti è un segno ulteriore della giustezza della nostra posizione nei suoi confronti. Se mai ce ne fosse ancora bisogno. Che granchio che continua a prendere la stampa, ma anche la sinistra europea intorno all figura del Presidente Khatami. Anche la sinistra italiana non ha mai fatto una gran bella figura ad appoggiarlo senza la minima capacità di critica".

Beh, lasciamo perdere la sinistra italiana. Se provassimo a far di conto degli errori della sinistra italiana, saresti tu a continuare questa intervista. E credo che potrei parlare un paio di settimane senza fermarmi.

<o:p> </o:p> "Temo proprio che tu abbia ragione".

Cosa vi proponete ora, a questo punto che le manifestazioni sembrano estendersi a macchia d'olio in tutto il paese. Quale obiettivo vi ponete?

"Intanto un obiettivo squisitamente simbolico: arrivare combattendo fino al 22 di giugno. Quel giorno saranno passati vent'anni dal 22 giugno del 1982, la tragica data nella quale desideriamo ricordare i nostri compagni, le nostre donne che vennero uccisi a sangue freddo nelle strade dall'esercito su ordine personale e diretto dell'Ayatollah Khomeini mentre manifestavano in favore della libertà di stampa e di espressione. Il 22 giugno è un giorno che non dimenticheremo facilmente."

Quindi mi stai dicendo che questa rivolta che stà creando un autentico terremoto in Iran ha radici molto, molto lontane?

"Certo. la rivolta del popolo iraniano contro le politiche repressive del regime ha radici lontane, che si fondano nella resistenza democratica che dura da più di due decenni e da una lotta popolare che ha costellato il cielo della democrazia iraniana con più di 150.000 martiri fucilati o morti sotto le torture dal 1982 ad oggi. Non è un caso che una delle richieste degli studenti e degli operai è la libertà immediata per tutti i prigionieri politici".

"Posso fare una dichiarazione ufficiale in conclusione di questa intervista?"

Certo, dimmi pure.......

“L'"Organizzazione dei Guerriglieri Fedaian del Popolo Iraniano", come parte integrante della resistenza popolare contro il regime, sostiene gli studenti e la popolazione in rivolta e chiede a tutte le forze politiche democratiche dell'Unione Europea, alle organizzazioni umanitarie, alla stampa indipendente, e alle associazioni internazionali che si battono in difesa dei diritti umani di attivarsi per fermare la mano degli aguzzini del regime iraniano.

E mette in guardia gli Stati Uniti d'America ed i suoi servizi segreti nel continuare a strumentalizzare le legittime lotte degli studenti e degli operai iraniani. Nessuno crederà a queste menzogne ordite dalla Casa Bianca".

Scusami Alì, una ultima domanda: perchè hai deciso di rompere il silenzio e parlare solo con noi di Information Guerrilla?

"Che domanda! Ma perchè vi conosco bene, leggo Information Guerrilla tutti i giorni e lo considero probabilmente il migliore sito d'informazione italiano. E leggendovi ho avuto modo di scoprire anche la casa editrice Nuovi Mondi Media ed E-left. Ti basta questa risposta?

Allora, se non ti basta, posso aggiungere anche che sono sicuro che domani quando pubblicherai questa intervista non troverò travisato il mio pensiero né manipolate le affermazioni che ti ho consegnato. Ti sembra un buon motivo per fidarmi di voi?"

Si, mi sembra proprio un buon motivo. Grazie.

Approfondimenti:

La piattaforma politica dell'Organizzazione dei Guerriglieri Fedain del Popolo
http://www.fadaian.org

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