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lettera di Simon Cahpman dal carcere
by Simon Chapman posted by Indymedia Friday July 11, 2003 at 06:19 PM mail:  

Lettera dal carcere di Simon Chapman

Sono seduto nella mia cella, condivisa con altri 9 (greci e albanesi). Gli altri arrestati durante il summit UE sono al piano superiore, quindi li vedo solo durante le visite degli avvocati - per quanto ne so non stanno male , per quanto ci si possa aspettare.Non sono sicuro che si sappia cosa mi è successo prima e dopo l'arresto, quindi farò un breve resoconto.
Il corteo parte con un attitudine molto militante, e presto l'aria si
riempie del rumore dei vetri in frantumi.Iniziano ad arrivare i primi lacrimogeni, e nel parapiglia perdo di vista X. Io, A e B proseguiamo fino ad una piazza, dove c'è una pioggia di lacrimogeni - fino a quel punto i miei occhiali e la mia maschera antigas funzionavano bene. C'è un altro sussulto tra la gente, e io perdo sia A che B, e quindi cerco di raggiungere il resto del mio gruppo di affinità.Finiamo tutti schiacciati in un gruppo di circa 600 persone, con nuvole di gas che arrivano da davanti e da dietro; la pelle mi brucia e i miei occhi lacrimano. Il gruppo è schiacciatissimo, la gente cerca acqua per gli
occhi, spingendo in tutte le direzioni. Sebbene sappia che in questo tipo di situazioni il posto più sicuro è nel mezzo del gruppo, decido di spostarmi verso l'esterno per trovare X, A e B. A quel punto vengo travolto da una grossa nuvola di gas, e non riesco a vedere più nulla. Mi ritrovo all'estremità del gruppo, senza vedre niente e rischio di soffocare, quasi in preda al panico - una voce dentro di me dice "stai calmo, stai calmo", e io cerco di fare il possibile per mantenere i nervi saldi.Dopodichè.. CRUNCH, tutto si diventa nero, mentre qualche lampo di luce balena nel buio. All'inizio penso di essere stato colpito da una pietra lanciata male, ma solo un secondo più tardi un altro colpo devastante ricevuto alla testa, mi fa capire che si tratta di poliziotti. Mentre cerco di scappare, mi sento cadere, cerco a tentoni il muro, tra vetri
rotti e accecato dai gas. Mentre tento di muovermi iniziano a colpirmi i
manganelli..a volte 3 o 4 manganelli mi colpiscono simultaneamente sul corpo. I poliziotti iniziano a prendermi anche a calci. Penso di riuscire comunque a sgattaiolare fino a dove si trova il resto della gente, ma quando alzo lo sguardo, tutto ciò che riesco a vedere è una strada vuota e fumosa, e gli scarponi dei poliziotti che colpiscono la mia faccia. BANG! mi volano gli occhiali, e mi rendo conto di essere veramente nella merda. Tento di alzarmi, ma una mano mi strappa via cappello e maschera, e un ultimo colpo mi colpisce sulla fronte, all'altezza dell'attaccatura dei capelli; sento il sangue scorrere sulla mia faccia, e tutto diventa nero. Sono rimasto incosciente solo per pochi secondi, credo. Vengo trascinato per i piedi, mentre calci e manganelli continuano a colpirmi, per lo più alle spalle e alle gambe. 5 poliziotti mi trattengono, strappandomi lo zaino dalla schiena. Mi tengono fermo e lo perquisicono, quindi mi portano sul lato della strada e mi fanno sedere. Un poliziotto sopraggiunge da dietro e mi colpisce la schiena col manganello, poi mi prende a calci alla base della spina dorsale.Mi fa ancora male!
La mia faccia è un lago di sangue - lo sento sgorgare da svariati punti, e
scorrere lungo il collo. C e D hanno visto quello che è successo dopo: i poliziotti che portano vicino a me le borse con le molotov.Mi viene un colpo!


Le successive due ore sono davvero terribili - sono appesantito da due
borse di molotof appiccicate al corpo. Alcune stanno gocciolando. Le guardie mi conducono in una strada dove volano pietre e molotov e mi mostrano agli altri rioters come se fossi un trofeo. Se una di quelle molotov fosse caduta troppo vicino a me sarei diventato una palla di fuoco prima di riuscire a dire "diritti umani". Nelle seguenti 2 ore sono stato colpito da bastonate , pugni, una martellata; ferito alla testa due volte da una trave di legno, preso a calci, schiaffeggiato e continuamenteesposto ai gas lacrimogeni. Riuscivo a fatica a respirare o camminare. L'intero lato destro della mia schiena era viola, giallo, nero e blu ed ero ricoperto da tagli, ferite, abrasioni. Me la sono vista veramentebrutta! Non avrei mai pensato di sentirmi sollevato nel momento in cui
venivo sbattuto a calci in una cella dove altri 10 manifestanti languivano!!'grazie a Dio, sono in galera' ho pensato, al sicuro dagli psico-sbirri!



Il resto della storia può aspettare, ma devo dire che la solidarietà degli
altri compagni di carcere mi ha tenuto vivo. Cinque dei sette prigionieri
in attesa di appello sono stati in cella con me, e ci siamo confortati a vicenda. Tutto quello che avevamo, l’acqua, il cibo, le sigarette, le carte telefoniche ­ sono state condivise. Sarei diventato matto senza di loro.
GRAZIE A TUTTI ­ SOLIDARIETA’ GLOBALE ­ NO AI PRIGIONIERI



Qualche nota su Simon:
Simon ha 29 anni, e lavora come designer grafico a Londra. E’ un attivista globale ed è attivo in molti centri sociali e spazi pubblici, inparticolare nell’organizzazione di eventi musicali. Recentemente è stato
coinvolto in progetti e azioni del movimento contro la guerra .

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Titolo Autore Data
help mustapha Friday July 18, 2003 at 02:30 PM
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